Rossetti Archive Textual Transcription

Document Title: Poeti del primo secolo della lingua italiana in due volumi raccolti
Editor: Lodovico Valeriani
Editor: Urbano Lampredi
Date of publication: 1816
Edition: 1
Volume: 2

The full Rossetti Archive record for this transcribed document is available.

page: [i]
Note: An INDICE DE' POETI is available beginning on page 529. An INDICE DELLE RIME is available beginning on page 533.
SCRITTORI

DEL PRIMO SECOLO

TOMO SECONDO




Image of page [ii] page: [ii]
Note: blank page
Image of page [iii] page: [iii]
Editorial Note (page ornament): Publishers' ornament depicting a hinged box with a crank, possibly representing a hand-organ, surmounted by a banner with the motto “IL PIU BEL FIOR NE COGLIE”.
Note: The word “SECONDO” seems to have been hand-written and pasted in to the title page.
POETI

DEL PRIMO SECOLO

DELLA

LINGUA ITALIANA


IN DUE VOLUMI RACCOLTI



VOLUME SECONDO





FIRENZE

NELLA TIPOGRAFIA DEL VAGLIO

1815

.

page: [iv]
Sunt enim illi Veteres, qui ornare nondum poterant quae

dicebant, omnes prope praeclare locuti: quorum sermone

assuefacti qui erunt, ne cupientes quidem poterunt loqui,

nisi Latine. Neque tamen erit utendum verbis iis, quibus

jam consuetudo nostra non utitur, nisi quando ornandi

causa parce, quod ostendam: sed usitatis ita poterit uti,

lectissimis ut utatur, is, qui in veteribus erit scriptis

studiose et multum volutatus.


CICER. de Orat. lib. 3, cap. 10.
Added TextHG 83 175/2
Note: Inscribed at lower center.
Image of page 1 page: 1
Note: Two slight pencil marks are inscribed horizontally beside the date.
Sig. Tom. II. 1
RIME ANTICHE



DI MEO ABBRACCIAVACCA,

O BRACCIO VACCA DA PISTOIA.
Transcribed Note (page 1):

Anno 1250. [Valeriani and Lampredi, eds.]

  • Sovente aggio pensato di tacere,
  • Mettendo in obrianza 1
  • D'esto mondo parlare intendimento.
  • Ma poi 2 mi torna, punge, e fa dolere
  • La sovrasmisuranza
  • Di quei ch'han ditto d'aver sentimento
  • Dell' amoroso, dolce, e car volere 3,
  • Nomandolo Signore,
  • Ch' arde e consuma di gioi' la verdura
  • 10Del suo fedel; servendolo soggetto,
  • Sempre li dà paura,
  • Vantaggio i 4 tolle ch'avemo da fera 5.
  • Eo ne faccio disdetto 6,
  • Se simil dissi mai cangiò carrera 7.
Transcribed Footnote (page 1):

1 Oblìo.

2 Poichè.

3 Perifrasi dell' Amore Salv.

4Cioè li, a lui Salv.

5Cioè gli toglie ciò, che ci differenzia dalle bestie Salv.

6 Disdetta, ritrattazione Salv.

7 Carriera, corso.

Image of page 2 page: 2
  • Chè non par vegna da molto savere
  • Chi sente sua fallanza,
  • Se non volve 1 con vero pentimento,
  • Nè l' altrui 2 troppo si de' sostenere,
  • Chè pare un' accordanza,
  • 20Come chi dice stande 3 l' uom contento,
  • Onde muove adizzato 4 lo mio core
  • D' essere valitore 5,
  • Se posso difendendo la drittura 6
  • D' amor, che solo in gioia ave l'assetto 7,
  • E di gioia si pastura,
  • Non avendo già doglia, sua rivera;
  • E se vo' 8 par defetto,
  • Non è da amor, ma d' odio è pena intera.
  • Poi conoscenza ferma lo piacere,
  • 30Venendo disianza
  • L' uomo s' alegge 9 adesso 10 per talento 11,
  • E non è, se poi dole, in nel volere 12,
  • Ma tardando li avenza 13,
  • Transcribed Footnote (page 2):

    1 Volge, torna, ritorna Salv.

    2Cioè l' altrui fallanza Salv.

    3 Stanne Salv.

    4 Aizzato Salv.

    5 Giovatore, aiutatore Salv.

    6 Giustizia Salv.

    7 Stanza, sede.

    8 Vi, a voi Salv. Bisc.

    9Cioè s'elegge Salv.

    10Cioè subito.

    11 Volontà Salv.

    12Cioè il dolore non era nell' intenzione .

    13 Cresce.

    Image of page 3 page: 3
  • Soffrendo disioso, lo tormento:
  • Donqua n' ha torto ciascun amadore,
  • Che si biasma d' Amore,
  • Ch' è solo voluntate chiara e pura,
  • Che nasce, immaginato lo diletto,
  • Che porge la natura
  • 40Della vita, montando in tal mainera 1,
  • Come fa lo 'ntelletto,
  • Che di gioi' 2 chere 3 sempre la sua spera.
  • Amor nell' alma credo uno podere 4,
  • Che si prende d' amaza;
  • Poi lo saver ne fa dimostramento
  • Nelle cose partite da valere
  • Over la simiglianza,
  • Non dicernendo tutto il compimento;
  • E se nell'acquistar vene dolore,
  • 50Non sarà tal sentore 5.
  • Come calore incontra la freddura,
  • Così la pena l'amoroso affetto;
  • Ma tanto monta e dura
  • Del piacere avvisar la luce clera 6;
  • Poi che v'aggia sospetto,
  • L'uomo affannato segue sua lumera.
Transcribed Footnote (page 3):

1 Maniera.

2 Gioia.

3 Cerea.

4 Una faeoltà, una potenza; facultà amatoria Salv.

5 Sentimento.

6 Chiara Salv.

Image of page 4 page: 4
  • Dett' ho parte, com' so, del meo parere,
  • Credo for 1 l'intendanza
  • Deipiù, ch'han detto, ch' Amor bene ha spento.
  • 60Nè questionar di ciò m' è più 'n calere.
  • Chè pesami obrianza 2,
  • Poi 3 non sostene amor lo valimento 4
  • Di quei ch' è 'ncontra, nè sa suo vigore.
  • Perciò istà in errore,
  • Biasmando a torto, non ponendo cura,
  • Nè chi rincontra lui non l'ha a dispetto.
  • Non de 5 voi' 6 più rancura 7,
  • Chè io nel mio cospetto
  • Tegno, che solo ben sia d'Amor cura.
  • 70Amor, tuo difensore
  • Son stato, son; non è poco ardimento
  • Ver lo forte lamento,
  • Ch' è quasi fermo per la molta usanza.
  • Mostra ormai tua possanza,
  • Facendo tuo guerrer conoscidore 8.
Transcribed Footnote (page 4):

1Cioè fuor dell' intenzione Salv.

2 Oblìo.

3 Poichè.

4 Valore, virtù.

5 Non ne Salv.

6 Voio, voglio.

7Cioè non ne voglio più pensare Salv.

8Cioè il tuo nemico ricredente Salv.


Image of page 5 page: 5
Note: Two slight pencil marks are inscribed horizontally at upper right, marking the opening of the canzone. Vertical pencil marks are inscribed alongside the beginning of lines 1, 4, 6-7, and 13-14.

  • Madonna, vostra altera canoscenza,
  • E l'onorato bene,
  • Che 'n voi convene tutto in piacimento,
  • Mise in voi servir sì la mia intenza 1,
  • Che cura mai non tene,
  • Nè pur sovvene d'altro pensamento,
  • E lo talento di ciò m'è lumera.
  • Così piacer mi trasse in voi, compita,
  • D'ogni valor gradita,
  • 10Di beltate e di gioia miradore 2,
  • Dove tuttore prendendo mainera 3
  • L'altre valente donne di lor vita;
  • Perciò non ho partita
  • Voglia da intenza 4 di star servidore.
  • Per servire a voi non seria degno;
  • Ma voi, sovrapiacente,
  • In vostra mente solo nel meo guardo
  • Conoscete, che in cor fedele regno,
  • E ch' eo presi, servente
  • 20Di voi, tacente l' amoroso dardo
  • Per mevi 5 tardo palese coraggio
  • Transcribed Footnote (page 5):

    1 Intenzione.

    2Cioè specchio Salv. Bisc.

    3 Maniera.

    4 Intenzione.

    5 Meve, me.

    Image of page 6 page: 6
    Note: Vertical pencil marks are inscribed alongside lines 25-28.
  • Fatto serìa, sacciatelo per certo,
  • Per suo mostrare aperto
  • Vorrìa vostro sentir, dico d'avviso,
  • Vedreste priso 1 me di tal servaggio
  • Per la qual donna mai fora scoperto.
  • Tanto scuro ho proferto,
  • Ch' odio, servente in core, amore in viso.
  • Viso sovente mostra cor palese
  • 30D'allegrezza smirata,
  • Perchè alla fiata monta in soverchianza.
  • Ma quello di piacere over d'offese
  • Covra 2 voglia pensata,
  • Perchè doblata 3 grav' è la certanza:
  • Donqua doblanza 4 tenete in sentire.
  • Perciò vo' 5 dico, Amanti: non beltate
  • Solo desiderate,
  • Ma donna saggia, di beltate pura,
  • Nè di natura signorìa soffrire
  • 40Alcun di pari pregio non stimate,
  • Ma di grand' amistate,
  • Che poggia d'onor, quanto china d'altura.
  • D'altura deggio dir, come poss' eo,
  • Lo guigliardon 6 sovrano,
  • Transcribed Footnote (page 6):

    1 Preso.

    2 Copra.

    3 Doppiata.

    4 Doppianza, doppiezza.

    5 Cioè a voi, vi.

    6 Guiderdone.

    Image of page 7 page: 7
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 69-70.
  • Bene dir, sano di nostra intenzione,
  • Donna, ch' avete sola lo cor meo
  • Ricevestemi in mano
  • Ah non istrano d'altro guigliardone;
  • Che di ragione mi donaste posa
  • 50D'affanno, di disìo, d'attezza forte.
  • Sed eo prendesse morte
  • A vostro grado, me ne piacerìa,
  • Sì meretrìa 1 voi d'alcuna cosa:
  • Poi che m'avete tolto e preso in sorte,
  • Non dubitate torte
  • Di mio coraggio, ch' esser non porìa.
  • Essere non porea 2: chè'l core vole
  • Istar dove valor ha
  • La sua dimora di gioioso stallo:
  • 60E se 'l cor pago già nente 3 si dole
  • Dunque 'l partire fora
  • Sola mesora sovra ogn' altro fallo.
  • Così intervallo non sento potesse
  • Nel mio servir fedel porgere affanno,
  • Nè voi alcuno inganno:
  • Chè 'l gran valore prima si provede
  • Che dia mercede, che poi non avesse
  • Loco, nè presa, che trovasse danno;
  • Chè molti falsi stanno
  • 70Coverti, pronti, parlando gran fede.

Transcribed Footnote (page 7):

1 Meriterìa.

2 Porìa.

3 Niente.

Image of page 8 page: 8
Manuscript Addition: [?] cui diu / [?] simi della pre- / [?]ng
Editorial Description: The page is trimmed so that the left margin pencil annotation by Gabriele Rossetti at lines 8-12 is truncated at various points

  • Considerando l'altera valenza 1,
  • Ove piacer mi tene
  • Maginando 2 beltate, e lo pensero
  • Sovvemmi di speranza e di soffrenza 3
  • Nelle gravose pene
  • Di disianza portar più leggero 4,
  • 5 lo dispero 6 non ave podere,
  • Acciò ch' allo Signor di valimento 7
  • Non falla vedimento 8
  • 10Di provvedere li leai 9 serventi;
  • Onde m'allegro, stando nei tormenti.
  • Dunque allegrando selvaggia mainera 10
  • Natura, per portenza
  • Di figura piacente, muta loco.
  • Chè intendimento in anche cosa clera 11
  • Turba sentire intenza 12
  • Transcribed Footnote (page 8):

    1 Valore, virtù.

    2 Immaginando.

    3 Sofferenza.

    4 Leggermente, facilmente Salv.

    5 Chè, perchè.

    6 Disperazione Salv.

    7 Valore, virtù.

    8 Avvedimento.

    9 Leali Salv.

    10 Maniera.

    11 Chiara, cioè anche in cosa chiara .

    12Cioè turba il sentire nella vita l'intenzione di ardente eo .

    Image of page 9 page: 9
    Note: Two vertical pencil marks are inscribed in the left margin bracketing lines 18-23. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 25-28.
  • Nella vita d'ardente coral foco.
  • Ed co 'n gioco non deggio obbriare 1
  • Quella, che sormontare
  • 20Mi face la natura, modo, ed uso.
  • Quasi dato nascuso 2
  • Sono a ubidir mia donna fina,
  • Come al Leon soggetta fera inchina.
  • E in dire assai fedel, mia donna, paro 3
  • In core innamorato;
  • Ma ciò pensando fallo esser porìa;
  • Chè spesso viso dolce core amaro
  • Tene, poichè provato
  • Nente 4 si cela a mostrar chè disia.
  • 30Però vorrìa vi fusse a piacere
  • Me servendo tenere,
  • Chè sì mi trovereste in cor sicuro 5
  • Leal, com' oro puro;
  • Chè non guardando mia poca possanza
  • Mi donereste gioi' di fine amanza 6.
  • Prendendo loco parlando talento
  • In voi, gentil sovrana,
  • Ragione porterea 7 tal covenenza.
  • Transcribed Footnote (page 9):

    1 Obbliare.

    2Cioè son dato a ubidir celatamente .

    3Cioè appaio Salv.

    4 Niente.

    5 Franco Salv.

    6 Amore.

    7 Porterìa.

    Image of page 10 page: 10
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 54-59.
  • Ma divisando teme'l valimento 1,
  • 40Ch' avete, venir piana
  • Mia disianza: sì mi veo 2 in bassenza 3.
  • Poichè temenza n' aggio, sì conforto,
  • Che non serìa diporto
  • Tant'adunato in parte per natura
  • For pietate 4: non dura
  • Orgoglio in gentil cosa sì finita,
  • Ma l'umeltà fiata ogni 5 è compita.
  • Como risprende in iscura partuta 6
  • Cera di foco appresa,
  • 50Sì m'ha allumato vostra chiara spera 7:
  • Chè prim' 8 eo 'maginasse la veduta
  • Dell' amorosa intesa,
  • Non era quasi punto più che fera.
  • Ora che impera mevi 9 amore in core,
  • Sento, ed ho valore,
  • E ciò, che vaglio, tegno dall' altura
  • Complita in voi figura
  • D' angelica sembianza e di mercede,
  • Per cui la pena gioi' 10 lo meo cor crede.
Transcribed Footnote (page 10):

1 Valore, virtù.

2 Vedo.

3 Bassezza.

4Cioè senza pietate.

5Cioè ogni fiata.

6 Partita, parte.

7 Raggio.

8Cioè prima che.

9Cioè a me Salv.

10 Gioia.

Image of page 11 page: 11
Note: In pencil, the letters "to" and a comma have been added to the end of line 17, and an "o" and a superscript 5 have been added to the end of line 20.

  • Amor, tegnomi matto
  • Assai peggio che fera :
  • Conoscer tuo valor tant' ho penato.
  • E via piue che matto
  • Forte in vita fera
  • Chi non ti segue in infertà 1 penato.
  • Poi tua vertù fa dire
  • S'al conto è pien dire,
  • Dandoli ben un punto,
  • 10Del mal non sente punto.
  • Ben si de' procacciare
  • Tal ben, non pro cacciare 2,
  • Che di sì poco sana
  • Amor non pesi sana.
  • Amor ben veggo saggio
  • Via pur d' esserti servo,
  • Sì che in fortuna 3 tal m' hai dato por to,
  • Là u mi salve 4 saggio
  • Da perir se non servo
  • 20Chi m'ha d'intendimento tal bon port o 5 .
  • Com' di dar occhi e viso,
  • Transcribed Footnote (page 11):

    1 Infirmità Bisc.

    2 Scacciare, cioè l'utile Salv.

    3 Tempesta.

    4 Salvi.

    5Cioè dato.

    Image of page 12 page: 12
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 43-44.
  • Al meo piacer di viso,
  • E passa in beltad' onne 1,
  • E in saver tutte donne.
  • Chi non crede si serra,
  • Ciascun malvagio serra
  • E 'l buon con vertà 2 fino
  • Perchè amor tal non fino.
  • Amor talent' ho magno
  • 30Lo dì vedere sole
  • Como di viso star' al suo calore
  • Se 'n ciò vegne permagno
  • Ho meo risco non sole
  • Più val che francie suo calore:
  • Avendo chi 'l cor porta
  • E della mente porta
  • Chi 'n mi dire mai parvo
  • Chil san dimando parvo
  • Che dir si possa contra,
  • 40Cui tant' e tal bon contra 3,
  • Poi gioi' 4 compita tene,
  • Amor, chieggiol' a tene 5.
  • Amore sera e mane
  • Gente 6 per te mi paro,
  • Transcribed Footnote (page 12):

    1Cioè in ogni beltade.

    2 Verità.

    3 Contrasta Bisc.

    4 Gioia.

    5 A te Bisc.

    6 Gentile.

    Image of page 13 page: 13
    Note: Vertical pencil marks inscribed in the left margin bracket lines 45-48, 49, and 53.
  • Orbato, se non fosse 'l tuo ben, fora,
  • Che m' ha miso in tai mene,
  • Per cui gran sire paro,
  • E saggio, ch' era d' ogni senso fora.
  • E parlo ch' era muto,
  • 50Ch' or di servir la conta
  • Parlare vist'ha e 'l conta
  • Per opra non mi celo,
  • Credo montare al Cielo,
  • Se per promesso regno,
  • Che sto se più su regno.
  • Amor, mercè per Deo,
  • Poi 1 son di tuo convento 2
  • Di quella, per cui deo 3,
  • Valer ciò gli ho convento,
  • 60Poi al meo cor, ond' ogni altr' è da larga,
  • E git' è 'n altra parte,
  • Onde 'l meo cor non parte,
  • Nè mai da lei per falla
  • Tornar piacciati falla 4
  • Della marina poggio
  • Se viene in alto poggio,
  • E se non par la gente
  • Morrò doglioso gente.
Transcribed Footnote (page 13):

1 Poichè.

2 Accordo.

3 Devo.

4 Farla.


Image of page 14 page: 14
A FRA GUITTONE
  • Se 'l filosofo dice, è necessaro
  • Mangiare e bere, è lussuria per certo.
  • Parmi che esser possa troppo caro
  • Lo corpo casto, s' el non sta 'n deserto.
  • Che nostri padri santi apportaro
  • Lor vita casta, como pare aperto,
  • Erba prendendo e aigua, refrenaro
  • Lussuria, che vi fier 1 tropp' a scoperto.
  • Chè per mangiare e ber pur dilicato
  • 10Nel corpo abonda molto nodrimento,
  • Che per natura serve al generare.
  • Vorrea saper da saggio regolato
  • Como s' amorta così gran talento,
  • Non astenendo il bere ed il mangiare.
Transcribed Footnote (page 14):

1 Fere Salv.


Image of page 15 page: 15
Allo Stesso.
  • Vacche nè tora 1 piò neente bado,
  • Che per li tempi assai m'han corneggiato;
  • Fata, nè strega non m' have allacciato,
  • Ma la francesca gente non privado.
  • Se dai boni bisogno mi fa rado,
  • Doglio piò se ne fosse bandeggiato.
  • Signor, non siate ver me corucciato,
  • Chè lo core ver voi umile strado.
  • Sacciate, nato fui da Strettoia;
  • 10Quando dibatto piò, stringe, non muta
  • La rota di fortuna mio tormento.
  • Non son già mio, nè voglio mia sentuta,
  • Se mi vollessarei tristo talento,
  • E di quello, che vuol mia vista croia 2.
Transcribed Footnote (page 15):

1 Tori.

2 Curda Salv.


Image of page 16 page: 16
Allo stesso.
  • Doglio, languendo di greve pesanza,
  • Di vostr' erranza, Messer Fra Guittone,
  • Che l' oscuro parlar dite v' avanza,
  • Che per certanza contr' è di ragione.
  • E io vel mosterrò 1 con avaccianza
  • Second' usanza del bon Salamone,
  • E Petr' Alfonso ciascun ne fa stanza,
  • Chèd è fallanza scura apposizione.
  • E Seneca lo disse in suo dittare,
  • 10Com' de' schiararsi 'l bel parlamento,
  • Che 'ntendimento n'aggia tutta gente.
  • Se non, potrebbe il saggio e 'l folle errare
  • Al giudicare del proponimento,
  • E 'l marrimento sre' 2 piue parvente.
Transcribed Footnote (page 16):

1 Mostrerò.

2 Sarebbe Salv.


Image of page 17 page: 17
Sig. Tom. II. 2

  • Cogli occhi, Amor, dolci saette m'archi 1,
  • Che m'han passato 'l cor: fitte le porto,
  • Sì, che non le schiarvrebben 2 tutt'i marchi 3,
  • Che 'n terra son; tal gioia m'hanno porto.
  • Poi 4 del tuo segno 'n tante parte ho marchi
  • Non mi de' mai fallir cotal diporto,
  • Che via più val ch' oro o argento a marchi
  • O che 'n nave 'n fortuna prender porto.
  • E chi direbbe a tei 5, donna, mai contra?
  • 10Ferendo, sani l'uom ; reo, torni fino 6;
  • E m' è per certo ciò, ch'ho ditto, contra.
  • Perchè in servirti, donna, mai non fino;
  • Cotant' è 'l ben, che d' ogni reo m' incontra
  • Che in ciò mie' pari i Rei 7 non son nel fino.
Transcribed Note (page 17):

1 Mi lanei coll' arco Bisc.

2 Schiaverebbono.

3 Martelli, dal Latino barbaro marculi Salv.

4 Poichè.

5 A te Salv. Bisc.

6 Perfetto.

7 Re Bisc.


Image of page 18 page: 18
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark line 1.
Impresso nelle Note del Ditirambo del Redi.
  • Per lunga dimoranza,
  • Ch'ho fatta in gran tormento,
  • Ho cangiata natura,
  • Ch'ho, piangendo, allegranza,
  • E, ridendo, noi' 1sento,
  • Ogni gioi' m' è rancura.
  • D'aver ben ho pesanza,
  • E del mal mi contento;
  • Parmi 'l dì notte scura;
  • 10Degli amici ho dottanza;
  • Coi nimici ho abento 2;
  • Per lo cald' ho freddura.
  • Di quel, ch'altri è sicuro, son temente;
  • Per gran doglienza canto;
  • Lo solaccio m'attrista;
  • Credo aver ben per male.
  • Ciò, ch'ho ditto, m'avven certanamente:
  • Ma anch' ho senno tanto,
  • Che, secondo mia vista,
  • 20Mal si vola senz' ale.
Transcribed Footnote (page 18):

1 Noia Salv. Bisc.

2 Pace.


Image of page 19 page: 19
Note: The title has been vigorously crossed out in pencil.
DI MEO ABBRACCIAVACCA

AMANTE E MADONNA
  • A. Madonna, eo dotto 1 M . di che hai dottanza?
  • A. Non mi cangiate. M. di ciò non temere.
  • A. Non m'assicuro. M. e pur hai dubitanza?
  • A. E gran temenza. M. non hai bon savere.
  • A. Com' m' accertate? M. ch' aggi persevranza.
  • A. In che, Madonna? M. nello bon servere.
  • A. E s'eo ben servo? M. arai riposanza.
  • A. Farlo potete. M. i' n' aggio lo volere.
  • A. S'eo ben credesse d'aver lo meo core,
  • 10Sì giocrea 2. M. uom par 3 di poco affare.
  • A. La tema, ch'ho di voi, parer vel face.
  • Onde si move da uno sguardo amore?
  • M. Ch' i' altrui feci. A. e audivil nomare.
  • M. Non dottar; chè ver te non son fallace.
Transcribed Footnote (page 19):

1 Io temo Salv.

2 Gioirìa.

3 Pari, sembri.


Image of page 20 page: 20
Note: “A Dotto Reali da Lucca” is inscribed at the head of the sonnet.

  • A scuro loco conven lume clero 1,
  • E saver vero nel sentir dubbioso 2,
  • Perciò ch' uomo si guardi dall' ostiero 3,
  • Ch' è tutto fero dolor periglioso.
  • Donqua chi non per se vede lumero 4
  • Veneli chero 5 far al poderoso 6:
  • Onde dimando a voi, che siete spero 7
  • Palese, altero d' ogni tenebroso.
  • Io son pensoso, e dico: l' alma vene
  • 10Dal sommo bene; donqua ven compita.
  • Chi mai fallita può far sua natura?
  • S' è per fattura del vasel 8, che tene;
  • Perchè poi pene pate, ed è schernita,
  • Da che sua vita posa in altrui cura?
Transcribed Footnote (page 20):

1 Chiaro Salv. Bisc.

2 Ne' sentirmenti dubbj Bisc.

3 Straniero Salv.

4 Lume Salv.

5 Far chero, far ricerca, richiesta Bisc.

6 A chi può Bisc.

7 Specchio Salv. Bisc.

8 Vasello, vaso, il corpo Salv.


Image of page 21 page: 21
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin marks line 10.
Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.


POETA E AMORE .
  • P. Amore amaro, a morte m' hai feruto:
  • Tuo servo son, non ti fia onor s' i pero.
  • A. Ver è; ma vedi ben che l'ha voluto
  • Quella, da cui son nato, e per cui fero.
  • Or ell' ha di valor pregio compiuto,
  • E di beltà sovr' ogni viso clero;
  • E poi guarda non gli aggi falluto
  • Di vista, o di parlare, o di pensero.
  • P. Mercede, Amor: non dir, tu lei m'hai dato.
  • 10E sai più di me, che non sacci' eo
  • Falli 1 sentir per certo ciò ch'eo sento.
  • Forse ch'avrà pietà dello mio stato,
  • Al colpo periglioso del cor meo
  • Daràli 2 cura, già 3 non vi sie 4 lento.
Transcribed Note (page 21):

1 Falle, fa a lei Salv.

2 Daraili, cioè le darai .

3Cioè purchè Bisc.

4 Sii.


Image of page 22 page: 22
Risposta al Sonetto, che segue, di Monte

Andrea da Firenze.
  • Vita noiosa pena soffrir lane 1
  • Dove si spera fine veder porte 2
  • Di gioia porto posandovi lane
  • Con bono tempo fora tale porte.
  • Ma pena grave perder coi e lane
  • E credenza più doglia fine porte,
  • D'ogni ramo di male parmi lane
  • Me non sopporre ma ben vorria porte.
  • Chi sta nel monte reo vada nel vallo 3
  • 10E chi nel vallo simil 4 poggi a monte,
  • Tanto che trovi loco meno reo.
  • Che bono non è che dir possa e vallo,
  • Ch' i' sento loco fermo, ch' aggio monte
  • Cavalieri, Baron, Conte, nè Reo 5.
Transcribed Note (page 22):

1Cioè .

2Cioè porto, dato.

3Cioè nella valle Salv. Bisc.

4 Similmente Bisc.

5Cioè Re Bisc.


Image of page 23 page: 23
DI MONTE ANDREA DA FIRENZE

A MEO ABBRACCIAVACCA.
Transcribed Note (page 23): Anno 1250.
  • Languisce lo meo spirto sera e mane,
  • Condizion pensando mia forte,
  • Presente pena disperato m'hane,
  • È fuor speranza troppo vita forte 1
  • Onde m' arrendo, Amico, in le tue mane,
  • Chè mai consiglio aver non credo forte;
  • Talento e senno e conoscenza mane 2,
  • Ch'uom non t'appara, tra que' 3 amon 4 forte
  • Però non vuo', a te ricorro, a fallo
  • 10Sia; per te 5 conforto vegno, Meo;
  • Chè, cui mister 6 ha aigua, corra al fonte.
  • Che se per tua amistade mi fa fallo 7
  • Dell' immaginativa, quale fonte:
  • Tanto mess' abbo nel tuo cor lo meo.
Transcribed Note (page 23):

1 Dura, aspra, amara Salv.

2 Sta, dimora.

3Cioè tra que' che.

4 Amano.

5Cioè a te, vegno a te per conforto.

6Cioè chi ha mestieri.

7Cioè m'inganna di ciò ch' ho immaginato .


Image of page 24 page: 24
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-3 and 19-22
Manuscript Addition: lo CO
Editorial Description: Inscribed at lower left
Manuscript Addition: Fenise
Editorial Description: Left margin of line 14

  • Ahi! Deo 1 mercè: che fia di me, Amore?
  • Chè io non posso viver, nè morire,
  • E tornami in affanno il ben servire,
  • E son lontan di tutto mio diletto,
  • E emmi ascoso l'amoroso valore,
  • E par ch'io peni: tanto sto in languire,
  • A nulla gioia non posso avvenire,
  • Ah! sofferendo pene, son distretto.
  • Di te medesmo, Amore, mi richiamo;
  • 10Che se io ben amo,
  • E forzo in ciò tutta la mia possanza,
  • Vagliami pietanza 2,
  • Ch' i' non prendo difesa:
  • Ma ben vorrea contrafar la Fenice,
  • E seguir sua natura,
  • Chè Amore mi smisura 3;
  • 4, non facendo offesa,
  • Di tutte pene messo m'ha radice.
  • Amor m'ha e tenemi in prigione
  • 20Ed ammi di tal catena legato,
  • Ched eo per me non posso essere aitato:
  • Tant' aggio in loco mia vita dogliosa;
  • Transcribed Footnote (page 24):

    1 Dio.

    2 Pietà.

    3 M' oltraggia, mi soperchia, eccede i termini Salv.

    4 Chè.

    Image of page 25 page: 25
    Note: A horizontal pencil mark inscribed in the left margin brackets line 29. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 37-38.
  • E lo mio cor tempesta ogni stagione:
  • In sì fera fortuna è apportato,
  • E per forza d'amore sormontato
  • In disìo; onde mai non prende posa.
  • E ancora in piacere, che 'n me apporta,
  • Lo quale mevi porta
  • Dello 'ncarnato amore valoroso,
  • 30Ond' ho lo cor pensoso,
  • Nè da ciò non si parte.
  • Hammi sì preso, che fo come 'l Cervo,
  • Che ver lo cacciatore,
  • Quand' ode suo romore,
  • A lui va in quella parte,
  • Ond' egli ha morte; ed io cotal via servo 1.
  • Ma tanto, Amor, la mia vita è più grave,
  • Ch' aggio ognor morte, e mantegno vita,
  • E del veder non so la mia finita 2.
  • 40Così Amor condott'hammi a reo passo,
  • Ed in mar tempestoso messo m'ave,
  • Che trammi a se, com' ferro calamita;
  • Onde la gioi' 3 d'amor m'ho sì smarrita.
  • Ma lo tormento n'ho là unque passo.
  • Mercede, Amore, in tanto penando
  • Che eo non pera amando
  • Ch' a periglioso loco m'hai condutto,
  • Chè nè fiore, nè frutto
  • Transcribed Footnote (page 25):

    1 Osservo Salv.

    2 Fine.

    3 Gioia.

    Image of page 26 page: 26
    Note: A vertical pencil mark is inscribed alongside the beginning of lines 66-72.
    Manuscript Addition: La mia vita è / lo CO
    Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 66
  • Per me non par, nè foglia;
  • 50Ma sto in disparte da lucente spera,
  • E pur soffrango 1 in pene.
  • Dell' amoroso bene
  • Amor tutto mi spoglia;
  • Di for nè dentro non par 2 sì mi fera.
  • Sì m' ha' feruto, Amore, e conquiso,
  • Ch' appoco appoco consumar mi veggio,
  • E non mi vale poi mercè che cheggio.
  • Più d' altro amante faimi doloroso.
  • Volesse Iddio, ch' io fusse innanzi ucciso,
  • 60Che non terrìa che mi fusse peggio,
  • Poichè conosco che pur morir deggio,
  • Nè del partire non son poderoso.
  • Dunque, Amore, se' per me spietato,
  • Poi 3 sì m' hai locato,
  • Che ciascun' ora mi manteni in foco.
  • La mia vita è loco 4
  • Senza nullo diporto.
  • E del gravoso mal d'amore ho 'l manto,
  • E s' i' l mostrasse in vista
  • 70Sarea 5 già ben sì trista:
  • Cuseremmi 6 ogn'uom morto;
  • Per miracol serei guardato intanto.
Transcribed Footnote (page 26):

1 Soffro, dal Provenzale sofraing Salv.

2Cioè non par che Salv.

3 Poichè.

4 Quivi.

5 Sarìa.

6 Mi accuserebbe cioè per morto Salv.

Image of page 27 page: 27
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 76-77 and 81-90.
  • Da poi t' aggrada, Amor, pur darmi affanno,
  • Or d' esti mali, ch' i' soffero tanti,
  • Innant' io pera 1 li mostra davanti
  • Ver di quelli, che son fermi d'amare.
  • Chè allor per fermo lo mio detto avranno,
  • E non mi credo fossen mai avanti
  • Sì siano feri ver delli sembianti
  • 80Vorrà ciascuno l' amore obbriare.
  • Ma or ti movi, mia Canzon novella,
  • E va, e sì t' appella
  • Infra li boni amanti, e loro conta
  • Le pene, che 'n me monta
  • Per l' amor ciascun' ora.
  • Ma dì, non mettan l' amore in obbrìa,
  • Peroch' a signoraggio
  • Me e lo mio cor aggio.
  • Così ne fuss' io fuora:
  • 90Cotant' è perigliosa signorìa.
Transcribed Footnote (page 27):
  • 1 Innanzi ch' io pera Salv.

Image of page 28 page: 28
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 15-23
Manuscript Addition: lo CO
Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 12

  • Ahi! misero taupino 1, ora scoperchio,
  • E voi' 2 cernir la fine e 'l mezzo e 'l capo
  • Delli viziosi mali ove li sapo 3,
  • Che non stia più in error la gente manea:
  • Per ragione dirò, non di soperchio,
  • Per difension qual vuol prenda lo scudo,
  • Troverà 'l corpo mio ognora ignundo,
  • Sì come gente in battaglia istanca.
  • Ciò comanda ragione, e Dio nol nega.
  • 10Chi prende 'l torto, dura alquanto tempo,
  • Ma alfin tardi o per tempo
  • È sì palese, che già non ha loco;
  • Venesi consumando appoco appoco.
  • Così ogni cosa pur nel fine piega.
  • Gente d'errore, com' alcuno lauda
  • Lo vizioso amor; così nol chiamo.
  • Morte l' appello, che 'l diritto ramo,
  • E ancor peggio, se peggio si trova.
  • Or odi lo principio come frauda
  • 20Brame e disii con vita sì agra.
  • Quando avere credi, allor più magra
  • Trovi tua opra: quest' è prima pruova.
  • Poi nel mezzo tutto 'l mal raddoppia,
  • Transcribed Footnote (page 28):

    1 Tapino.

    2 Vo', voglio Salv.

    3 So.

    Image of page 29 page: 29
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 24-46.
    Manuscript Addition: [lo] CO
    Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 46
  • Quando la detta morte qui ti trappa
  • Prendi un disio poi sì ti trappa,
  • Di razional vertù fatti mendico;
  • Chè Dio ti spiace e ogn' altro amico,
  • Tutti i rei vizj porti teco 'n coppia.
  • Amor adduce il mezzo e il principio 1
  • 30D' ubidire e servire senza infinta,
  • Ch' ogni onoranza è per loro spinta 2,
  • Lo disnore, quanto ciascun può, scopre
  • E pur conven, che sia fedel, s' è pio,
  • De' più mortai nemici, che l' uom abbia.
  • Ond' è crudel pregion più che di gabbia,
  • A cui conven in ciò seguir sue opre.
  • Maggiore inganno in ciò ve ne mostro,
  • Che sì preso ciascun non li par orbo;
  • Men cura lo disnor, che non fa 'l corbo.
  • 40Oimè! lasso, com' è la vita morte
  • A chi condutt' è a sì grave sorte,
  • Che d' ogni ben ne voita 3 il corpo nostro.
  • Or pognam ciò ch' i' ho detto, si dorma
  • Catun capitol fusse sovra bene
  • La fine, ove ti conduce, sostene
  • In loco o' 4 ti fa parer lo ciel tegghia,
  • E di tal tonica ti cuopre la forma
  • Nominanza 5, disnor ognor ti cresce,
  • Transcribed Footnote (page 29):

    1Per principio.

    2Cioè spenta.

    3 Vota.

    4 Ove.

    5 Fama.

    Image of page 30 page: 30
    Note: Dashes inscribed in the left margin mark lines 59, 60, 61, and 62. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 63-70.
  • E qual cosa, Signor, più n' assagliesce 1.
  • 50Viver orrato l' uom che dorme e vegghia.
  • Orranza aver non può chi n' ha pur l' ombra,
  • E se gioia vuol dire alcuno ei porge,
  • Quell' è un punto, ove ti guida e scorge.
  • Tanto, la donna di se non dà od ama,
  • Chè 'l cor in quell' or più non disii e brama.
  • Com' più prendi, più quel voler t' ingombra.
  • Due cose di vertù dell' uom son specchio:
  • La bona nominanza è la prima;
  • Libertà è capo, e mezzo e cima
  • 60Di tutto ciò che vuol pregia e comanda.
  • Chi qui non sì manten, giovane e vecchio,
  • Riputare sì può per corpo morto.
  • Amor, cui dico morte, a questo porto,
  • A cui ha preso, in tutto for nel manda.
  • Così per ragion temporal vedete
  • Ch' ogni sommato bene Amor distrugge
  • Per la divina tanto l' uom non fugge
  • Che alla fine l' arma 2 non percuota
  • In ninferno; qui n' è grav' ella e vota,
  • 70Sempre mai sofferendo fame e sete.
  • Qual vuole dir, ch' Amore li ten pro,
  • Può star nel mondo d' una parte solo,
  • E senza l' ale prender puote volo,
  • Se stato fusse figura 'ncarnata,
  • Transcribed Footnote (page 30):

    1 Assalisce.

    2 Alma, anima Salv. Bisc.

    Image of page 31 page: 31
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 77-82.
  • Un' or' nel mondo non sarebbe stata,
  • Ma sì distrutta non de 1 seria assempro.
  • Che fate, folli, voi, che date lodo 2
  • A cosa, ch' ogni lume all' alma spegna
  • E 'l corpo uccide, delle cose degna?
  • 80Saver nè forza giammai non racquista
  • Ciò, che si perde per la morte trista,
  • E quest' è ito di quanto tempo i' odo.

  • Ahi! lasso doloroso, più non posso
  • Celar nè covrire 'l mortal dolore,
  • Li affanni, li penser, ch' hanno colore
  • Di lor vertù m' è data 3 in ciascun membro.
  • L' alma e lo core n' è compreso e mosso,
  • Solo un punto non posso me ritrarne;
  • Tant' el soverchio convene mostrarne
  • In mia Canzon, poi 4 non son ciò ch' eo sembro.
  • Isvariato son d' ogn' altro corpo,
  • 10For di natura son d' ogni animale;
  • E solo Amore m' ha condutto a tale,
  • Che in sua propria natura tuttor resta
  • Il mio affetto, ed hammi dato vesta
  • Di se; vedete ormai chent' esser pò.
Transcribed Footnote (page 31):

1 Non ne.

2 Lode.

3Cioè che m' è data.

4 Poichè.

Image of page 32 page: 32
Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 29-31, 37-38. Single vertical pencil lines inscribed in the left margin brackets lines 26-28 and 32-36.
  • Poi sì compreso m' ha, che me non lasce;
  • Ov' onor tutto vale, mi disvaro;
  • Se ben disìo alcuno, ho lo contraro:
  • Lo voler, ove l' aggio, fior non cape.
  • Chi dir volesse amor, di che ti pasce?
  • 20Rispondo, di dolore, di martiri,
  • D' affanno, di penseri, e di sospiri.
  • Tenemi in foco con ardente vape 1
  • Malanconìa, ira, con tutti i guai,
  • E tempesta un ora non mi lascia:
  • Di cotai gioie Amor tutto mi fascia
  • Sì che mi fa parer la vita morte
  • E amo peggio: sì tormento forte,
  • Creder mi fa non aver fine mai.
  • Chi vuole dir; chŽ non ti parti folle?
  • 30Non ho poder; chè Amor mi ten riposto,
  • E 'n fera signorìa m' ave posto,
  • Sì che assai peggio son certo che guasto.
  • Arditanza, balìa tutta mi tolle
  • La signorìa, che per forza seguisco 2.
  • Ma sai che fo? di pianto mi nodrisco,
  • Ch' altro argomento non m' avrèa 3 basto 4.
  • Più ch' io non dico, son certo a mal passo!
  • Obbedire e seguir tal mi convene,
  • Che sì tuttor mi tene in forte pene,
  • Transcribed Footnote (page 32):

    1Cioè vampe Bisc.

    2 Seguo.

    3 Avrìa.

    4 Bastato Bisc.

    Image of page 33 page: 33
    Note: A single vertical line runs the length of the verse, with extra vertical lines added for emphasis at lines 40-42, 43-48, 52-55, and 57-60.
    Sig. Tom. II. 3
  • 40Che tutta gente par mi mostri a dito.
  • Sì son disonorato ed aunito 1
  • Per te, Amor, sì m' hai condotto, lasso!
  • Conosco bene il rio passo, ove sono;
  • Ma, sì come io dett' aggio di sopra,
  • Non ho podere in me, forza, nè opra,
  • Ch' io possa mantener mia vita larga.
  • Però fa mal di ciò chi porta sono 2
  • In mio dispregio, poi 3 non sanno 'l mal ch' aggio.
  • Ma sai che pagamento eo ne torraggio 4?
  • 50Seguerò lo proverbio, che è da Barga,
  • Chè già non posso contradiar null' uomo.
  • Ma chi savesse com' io son condotto,
  • Contra di me non parlerebbe motto,
  • Non mi serebbe sì crudel nemico;
  • Chè delle cento parti una non dico
  • Dei dolorosi mali, ove consomo.
  • Chi nuocere vuol meve 5, n' ha gran campo,
  • Poi 6 tutte degnità per me son vote.
  • Facciami male ciascun, quanto puote,
  • 60Chè Amor vuol sia d' ogni tormento tomba:
  • In tal sentenzia son; mai non de 7 campo.
  • Di sì mortale guisa Amor m' ha colmo,
  • Transcribed Footnote (page 33):

    1Cioè Onito, vituperato Salv. Bisc.

    2 Suono, grido, romore.

    3 Poichè.

    4 Torrò.

    5Cioè me, a me.

    6 Poichè.

    7 Non ne.

    Image of page 34 page: 34
    Note: A single vertical line runs the length of the verse, with extra vertical lines added for emphasis at lines 66-70, 71-73, and 80-82.
  • Che già trabocco, che ne ven lo scolmo;
  • In tutte parte già lo suon rimbomba,
  • Poi d' esta morte faccio come 'l nibbia 1.
  • Però chi mi riprende, fa mal troppo,
  • Se contr' Amore non vale rintoppo,
  • Che cui istringe, com' più si contende,
  • Sotto di se più lega e lo prende,
  • 70E 'l doglioso manto addosso gli affibbia.
  • Meo lamento, movi; e sai cui parla?
  • Ai noisi riprenditori a torto.
  • Dì, che nave, talora giunta a porta,
  • Di gran tempesta pere, e va a fondo.
  • Così d' amor porìano aver lo pondo;
  • Non pecchin più di tal sentenzia darla.
  • Però tema ciascun, ch' Amor non leghi;
  • Delli suoi pigli alquanto fovi 2 cerna
  • Nel passo, ove conduce cui governa.
  • 80Ma s' io dicesse ciò ch' a mei ne serbo
  • Già non serèa null' uom ver me sì acerbo,
  • Nol 3 movesse pietà a far di me preghi.
Transcribed Footnote (page 34):

1 Nibbio.

2Cioè vi fo, fo a voi cerna.

3Cioè che nol.


Image of page 35 page: 35
Note: A pencil cross, enclosed within parentheses, is faintly visible in the left margin alongside the opening of the poem. Two vertical lines inscribed in pencil in the left margin bracket lines 14-15.

  • Tan' 1 m' abbonda materia di soverchio,
  • Tanto costringe cor la lingua e bocca
  • Di dire ancora ciò che sente e tocca,
  • Celar non posso ci' io lo cor non segua.
  • La maraviglia è pur, che lo coperchio,
  • E lo vasello, ove il cor dimora 2,
  • Non è spezzato: tanto isbatte ognora
  • Per i colpi mortai, che no i 3 dan triegua.
  • Se nel meo dire a dismisura verso,
  • 10A ciò ch' eo sento non de' parer diverso 4.
  • Fo com' aigua 5 che ven potente e larga;
  • Conven per forza che si mostri e sparga.
  • Contradiar non la pote nulla cosa.
  • E s' eo per molti ripreso ne sono,
  • Non voi' 6 nè cheo 7, nè domando perdono
  • Ma prego cui li piace faccia menda,
  • Se ho ragion, se vuole mi difenda,
  • Ch' eo pura dirò, poi 8 il cor non mi dà posa.
Transcribed Footnote (page 35):

1 Tanto Salv.

2 Il pericordio Salv.

3 Non gli Bisc.

4 Strano, stravagante.

5 Acqua.

6 Vo', voglio.

7 Chieggio Bisc.

8 Poichè.

Image of page 36 page: 36
  • Ora vo', dico, dicernir lo vero,
  • 20Como tesoro è dell' uomo corona,
  • E com' per lui ciascun si paragona,
  • In vizio ed in virtù como proceda.
  • Qual uom è di ricorre ben altero
  • Trovasi amici, parenti serviziali
  • A suo piacere, sono tali e quali
  • Quanto ne sia voler pur ched ei cheda 1.
  • Sed ei non ha avarizia e misertà 2
  • Onor lo guida e di se libertà,
  • Nominanza bona di lui fa frutto,
  • 30Se vuol del pregio è Signore in tutto,
  • Reggendo se con senno e con misura.
  • Questa sentenza è del tutto nostra,
  • Che tesoro è dell' uomo dritta mostra,
  • Ed ancor più ch' assai vizii ricopre:
  • Quante in uom sono vertudiose opre
  • Hanno riccor, finchè riccor li dura.
  • Non già pochi, ma dico che son molti,
  • Ch' hanno boce 3 di posseder ricchezza,
  • E son avari pien di cupidezza,
  • 40Miseri, pigri, e del tutto scarsi.
  • Quelli cotali dalli ben son tolti,
  • Lor cose parno lor nel tutto streme,
  • Non puote frutto bono aver lor seme
  • Transcribed Footnote (page 36):

    1 Chieda.

    2 Miserità, miseria.

    3 Voce, fama.

    Image of page 37 page: 37
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 55-60, and 61.
  • Nell' animo di tal solo a pagarsi.
  • E sono ei ricchi? no, che non è loro;
  • E sottoposti son a massar oro,
  • E sonde 1 serbatori e guardiani;
  • E poichè sono sì del tutto strani,
  • Che solo del tesoro non han legge.
  • 50Si trovan molti son 2 di lor seguaci,
  • E li vicin, che sono nei loro agi 3,
  • Lor amistà son vaghi e parentado,
  • Che non avven chi bontà ha 'n altro grado,
  • Se nol segue riccor, ch' ogni uomo 'l fugge.
  • La vera luce è la tramontana,
  • E dritta guida dei marinari,
  • Chè troppo foran lor viaggi amari,
  • Se d' essa la vertute non li aita:
  • Così della generazion umana
  • 60È lume, porto, via, e ritegno;
  • E fa ciascuno dritto puro, e degno,
  • Ed anco più, che tolle e presta vita,
  • Chè riccorre questo è per lo fermo.
  • Che libertà, che beltà, che gentile,
  • Che largo, che cortese, che umile,
  • Che s' egli ha di tutte bontà coverta,
  • Gli vale, e poi ricorre in lui non cape?
  • Nè fu, nèd è, nè fia uom che lo sape,
  • Transcribed Footnote (page 37):

    1 Sonne, ne sono Bisc.

    2Cioè che sono.

    3Cioè abitazione Bisc.

    Image of page 38 page: 38
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 72-75 and 80.
  • Divisi 1 quanto vuol uomo e proveggia,
  • 70Chi di bontà raccoglie maggior greggia,
  • E sia di riccor fuor tutt' è diserta.
  • Questo per fermo per tutti si sappia
  • Che nel mondo ha un solo mortal colpo.
  • E altro che 'l contrar guerir nol pò,
  • E le più volte bontà l' appalesa,
  • Quale cui povertà bene calappia,
  • Che qual farà di cotal colpo lievo
  • Dico che fia per lui tardi rilievo,
  • Quest' è sentenza da non pater 2 contesa;
  • 80Chè tal colpo sì il cuor dell' uomo squarta.
  • Che 'l suo lavoro è sempre pur in darno,
  • Come mulin che ne va giù per Arno,
  • Vogliono i più che pur dia nella pila
  • Sua povertà, riccore fa soccorso
  • Diece milia per uno in questo corso
  • Cui povertà ha ben del tutto in volta
  • Non può mai di riccore fare accolta.
  • Così li più sotterra ed avvila 3.
  • Può esser povertade dei suoi dardi,
  • 90Come lo foco quando bene avampa,
  • Così lo spegne, che fior non li campa,
  • Di vertudiosi beni ov' e' s' appaghi.
  • Qual più vuol, corra, che non giunga tardi
  • Transcribed Footnote (page 38):

    1 Pensi, da divisare Bisc.

    2 Patire.

    3 Avvilisce.

    Image of page 39 page: 39
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 107-108, 115-116, and 117-118.
  • Nel soccorso, se povertà l' ha 'n grembo,
  • E dico più, di cui ha solo il lembo,
  • For è di se, e dei diletti vaghi.
  • Ben sa ciascuno laddove s'intriga
  • In dello mondo guerra, lite, e briga
  • Solo per fare di tesoro acquisto.
  • 100Chi n' è perdente, più non può esser tristo;
  • Ch' il precede d'onor, di pregio ha' l manto
  • Il qual savio, largo, di bontà compiuto,
  • Se ha podere, dico ch' è temuto,
  • Chi bestia, chi sgraziato, chi cattiv' è,
  • Chi sciocco, chi inodiato sempre vive,
  • Chi abbassa d' aver secondo il quanto.
  • Più ched eo non diviso, so, ch' alluma
  • Tutte e quante e quai vertute i' nomo
  • Sono grandire, delle quali è nomo 1
  • 110Cui povertade dire bene ingombra.
  • Così nel tutto spegne e consuma
  • Chente e quanto e quale valor pò
  • Essere degno a far vivo corpo,
  • Avendo solo di povertà l' ombra.
  • Or vedete come l' uomo governa,
  • Di vizio, e di vertute faccio cerna 2
  • Con ornamento di ciò, ch' onor vole,
  • A tutte cose da colore e tole 3
  • Transcribed Footnote (page 39):

    1 Nome.

    2Cioè sceglimento Bisc.

    3 Tolle, toglie.

    Image of page 40 page: 40
  • Secondo che richiede e vuol lo mondo,
  • 120Ch' ella o' 1 virtù di ricchezza è posta,
  • E poi vedete come contrar costa,
  • Ed in che stato ventura lo 'nforma
  • Che in ciascun caso secondo l' orma,
  • Dico tesoro il pone alto e a fondo.
  • Chi è di povertà nel tutto magro,
  • So ch' aspro li parrà 'l meo dire ed agro.
  • Faccia, chi vuol, chi di tesoro gran raspo,
  • E come chi gran peso colla 2 d' aspo
  • Che sua è la fatica di chi' l colle 3;
  • 130E poichè 'l peso è ben collato ad alto
  • Dico, non punto fa di sottil salto,
  • Se 'l tenitor per sua difalta il lascia;
  • Miri ciascun che 'n dei soverchi islascia
  • Ove conduce cui povertà tolle.
  • Molti disavventura sì tempesta
  • Quanta 'n vita con lor povertà resta.
  • Cotal vita crudel morte la tegno.
  • Ma quell' è vita, ove non ha ritegno
  • Chi 'n povertà vien di riccor ch' ha 'n prima.
  • 140Ora s' alcun la mia canzon corregge,
  • Dall' una parte la divina legge
  • Ponga, però che in essa non parlo.
  • Che se ciò fosse, porea 4 'l meo detto isfarlo:
  • Secondo il corso del mondo ho messo in rima.
Transcribed Footnote (page 40):

1 Ove.

2 Cala da collare Bisc.

3 Colla Salv. Bisc.

4 Porìa.

Image of page 41 page: 41
  • Quale metallo a paragon 1 si frega,
  • Sua proprietate lo cernisce puro;
  • Così son di te, mia Canzon, sicuro,
  • Che ne sia fatto dritto e puro saggio,
  • Poichè a Palamidesse fai viaggio,
  • 150Sol a suo paragon ti saggi, il prega.
Transcribed Note (page 41):

1Cioè alla pietra di paragone Salv.


Image of page 42 page: 42

Impresso nelle Rime Antiche, sotto il nome

di Dante Alighieri.
  • O Madre di virtute, luce eterna,
  • Che partoriste quel frutto benegno,
  • Che l' aspra morte sostenne sul legno,
  • Per scampar noi dall' oscura caverna.
  • Tu del Ciel Donna e del mondo superna,
  • Deh prega dunque il tuo figlinol ben degno,
  • Che mi conduca al suo celeste regno,
  • Per quel valor, che sempre ci governa.
  • Tu sai, che 'n te fu sempre la mia spene,
  • 10Tu sai, che 'n te fu sempre il mio diporto:
  • Or mi soccorri, o infinito bene.
  • Or mi soccorri, ch' io son giunto al porto,
  • Il qual passar per forza mi conviene;
  • Deh non mi abbandonar, sommo e onforto
  • Che se mai feci al mondo alcun delito,
  • L' alma ne piange, e 'l cor ne vien contrito.

Image of page 43 page: 43

  • Siccome ciascun uom può sua figura
  • Veder, la quale nello specchio smira 1
  • Similmente vorrìa, che per natura
  • D' ogni uom là ove sua opera tira.
  • O 'n bene o 'n male si cernesse pura,
  • Guardando 'n viso, poi sarea 2 for d' ira
  • Chè chi riprende falso a dismisura,
  • Essendo ciò, tosto se ne partira 3:
  • Da che 'l contraro pur nel secol dura
  • 10Vada 'n profondo quant' al mondo gira.
  • Ched' io non ci conosco più rimedio,
  • Poi ch' astio e 'nvidia, ed orgoglio, e male,
  • Chi più v' affina, quelli è in maggior sedio 4,
  • Montar si crede in signorìa reale;
  • Così foss' oggi ciò ched io naredio
  • E 'l ciel tenesse la via altrettale.
Transcribed Footnote (page 43):

1 Sguarda Salv.

2 Sarìa.

3 Partirìa Salv.

4 Seggio, sede.


Image of page 44 page: 44
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.
DI CHIARO DAVANZATI

DA FIORENZA.

Risposta al precedente Sonetto.
Transcribed Note (page 44):

Anno 1250.

  • Come 'l fantin 1, che nello speglio mira,
  • E vede a proprietà la sua figura;
  • Sì gli abbelisce 2, di presente gira
  • Parte per quel veder da se rancura.
  • Vuole pigliare per traiersi 3 d' ira,
  • Non val neente 4 a contastar paura.
  • Prende lo speglio, e frangelo per ira,
  • Allora addoppia più danno e arsura.
  • E ciò diven chè 'l concedette Dio,
  • 10E rende tutte cose in temporale 5,
  • E noi da lui le possediamo in fio 6.
  • Dunque chi vuole contra ad animale
  • Che fu, ed è, e fia como di rio
  • Sarà biasmato, rimprocciando 'l male.
Transcribed Footnote (page 44):

1 Fanciullo.

2 Piace.

3 Traggersi, trarsi.

4 Niente.

5 In tempo Salv.

6 In feudo Salv. Bisc.


Image of page 45 page: 45
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the canzone.

  • A San Giovanni a Monte, mia Canzone,
  • Ten va immantenente, e non far resto 1.
  • Dì, ch' io gli appianto e 'nnesto,
  • Al suo stato conforto, mio sermone,
  • Se 'n udienza d' intender è desto.
  • Lo savio il dice, ed è ver paragone,
  • Uomo in sua operazione
  • Membrar lo campo come sia presto,
  • Che mal per mal no 2 allega, chè maggiore
  • 10Alluma 3 foco e ardore
  • E per sovrabbondanza trasnatura.
  • Senno e misura reo face piggiore.
  • Ma chi nel mal conforta sua statura 4
  • Aldo 5, che men li dura,
  • Che sofferire al mondo uomo riccore 6
  • Conoscidore no 7 è senza rancura 8.
  • Dí tre ricchezze intende l' uom compiute,
  • Chi le possede interamente ed ave
  • Transcribed Footnote (page 45):

    1 Fermata Salv.

    2 Non.

    3 Accende Salv.

    4 Stato.

    5 Odo Salv.

    6 Ricchezza.

    7 Non.

    8 Senza pensiero Salv.

    Image of page 46 page: 46
  • Non li deve esser grave
  • 20Non più aver, che le due son salute.
  • Gioventù a sanitate è porto e nave:
  • Libertà, di ciascuno è il valuto 1.
  • Non fu uomo veduto
  • Potesse comprar l' una per ciò ch' ave;
  • Donque li conta che le dui possiede,
  • Perchè povertà crede,
  • Se libertà per sua viltà li manea,
  • Ch' a ciò lo franca se davante vede
  • Che li ali d' or valesse non istanca
  • 30Nel mal poggiar la branca,
  • E nello bene ave speranza e fede
  • Chi ben provede, di bruna fa bianca.
  • Isvegli lo gentil ben costumato 2,
  • Vogliasi non gittare intra li lassi;
  • Spalmi 3 sua vita, e passi;
  • Lo ben ch' ha avuto pensi aver sognato;
  • Metta speranza com' più non abbassi:
  • Chè ignudo fu primieramente nato.
  • Per cui son allevato?
  • 40Per lo potente Dio, cui già non lassi
  • In costui mercè sempre cherere 4.
  • Fermi speranza avere
  • Transcribed Footnote (page 46):

    1 Valsente Salv.

    2 Costume.

    3 Come nave.

    4 Chiedere.

    Image of page 47 page: 47
  • Ch' appresso il mal sia lo ben venente;
  • Allegramente isforzi di valere:
  • Chè nulla cosa ci è compiutamente
  • A sto 1 mondo vivente:
  • Chè l' alto abbassa, e veggiolo cadere;
  • E lo poco valere, e far potente.
  • Pens' alli dì, non alletti doglienza,
  • 50Che tanto lungiamente 2 l' ha chiamata,
  • Chè la s' ha avvicinata:
  • Donque li porta Dio benevoglienza.
  • Or chiami vita e gioia megliorata,
  • E benenanza 3 metta in sua intenza.
  • Forse per sua cherenza 4
  • Si fie, come doglia, presentata
  • Non più villano a se, ch' è suto 5 altrui.
  • Di Dio lo cor sia lui:
  • Pigli d' Adamo esempro 6 e d' Eva, e miri;
  • 60Di gran martiri in gioi' 7 fur trambindui 8
  • Mettendo in ammendar solo desiri,
  • Obbriando 9 sospiri:
  • Chè Dio l' ave promesso ad ogni e cui;
  • Nè son, nè fui giammai senza consiri.
Transcribed Footnote (page 47):

1 Esto, questo.

2 Lungamente.

3 Beninanza, benignità.

4 Richiesta.

5 Stato.

6 Esempio.

7 Gioia.

8 Ambedue.

9 Obbliando.

Image of page 48 page: 48
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 69-80, and 81-85.
  • Metr' uomo è vivo non si de' insperare,
  • Chè un bono giorno mille mai 1 ristora.
  • Uno reo giorno ed ora
  • Lontana tolle gioia, e allegr' a' re.
  • Chè eo lo credo, e visto l' ho prusora 2,
  • 70Una candela morta rivivare
  • Per poco dimenare,
  • E 'l malato sanar sì che non plora:
  • Chè 'l mondo d' una rota ha simiglianza,
  • Che voglie 3 per usanza,
  • Che 'l basso monta, e l' alto cade giuso;
  • E per lungh' uso non ave maneanza.
  • E tal si sfata, e cred' esser confuso,
  • Che di gioi' vene suso.
  • Dunque nullo si getti in disperanza,
  • 80Chè sempre avanza chi d' essa fa scuso 4.
  • Or peni chi giammai fu vigoroso,
  • E non sia nighettoso;
  • Chè franco cor puote acquistar tesoro,
  • Che non puot' oro far lui vigoroso.
  • Però non dee far l' uom troppo dimoro 5
  • In malo sta 'l laboro 6,
  • Chè quelli è dello pregio disioso,
  • Che 'l si fa sposo, e non dice io doloro.
Transcribed Footnote (page 48):

1 Mali.

2 Plusora, più ora, più volte Bisc.

3 Volge, gira Salv. Bisc.

4 Sensa.

5 Dimora.

6 Fatica.


Image of page 49 page: 49
Sig. Tom. II. 3
DI DOTTO REALI DA LUCCA
Transcribed Note (page 49):

Anno 1250.

  • Di ciò, che 'l meo cor sente,
  • In ver neente 1 taccio.
  • S' acciò però fo laccio
  • Per prendere Amore,
  • Vero è, non disdico,
  • S' eo dico vento spento,
  • Contra talento sento
  • Sì alto valore.
  • Provo novo trovare 2;
  • 10Parlar d' Amor mi face
  • Amore verace.
  • Aggio saggio veduto
  • Compiuto, che muto non tace
  • Nè per natura ha pace.
  • Però di dir non lasso,
  • Nè passo ditto diritto,
  • In ch' io son fitto gitto
  • Mio greve pensero.
  • Ch' a quei che più par gioia
  • 20M' è 'n noia; poco foco
  • In loco par gioco,
  • Crescendo par fero.
  • Quale male, se usanza
  • Transcribed Footnote (page 49):
    • 1 Niente.
    • 2 Poetare Salv.
    Image of page 50 page: 50
  • L' avanza, bassanza può avere
  • Se non per astenere?
  • Tempo ben può fuggire,
  • Soffrire d' audire
  • Di ciascun, ch' ha savere.
  • Chè ciascuna vertude
  • 30Conclude fede; crede
  • Uomo che vede; chiede,
  • Chè ciò, che vuol, tene.
  • Non che fe' per credenza
  • Se 'ntenza spera vera,
  • Che luce intera clera 1,
  • Per cui vita vene
  • Morte forte disdegna
  • Spegna non segna fallire
  • Ma da fallo fuggire
  • 40Arte parte per pianto
  • Di tanto o quanto ben dire
  • Si può senza finire.
  • O quante pene passa
  • Chi lassa voglia, doglia
  • Da se dispoglia scoglia,
  • Come fa lo serpente.
  • Seguirla non è vita
  • Nodrita, ch' ira tira
  • Lo core gira mira
  • 50Male chi non sente
  • Transcribed Footnote (page 50):

    1 Chiara Salv.

    Image of page 51 page: 51
  • Molte volte si sferra,
  • Che serra non erra chi caccia.
  • Vizii vertù allaccia,
  • Fama chiama chi pensa,
  • Non tensa offensa non faccia
  • Uomo, tal che se isfaccia.
  • Però di dir non tardi,
  • Ma guardi danno ch' hanno
  • Quei che non sanno; stanno
  • 60In vita penosa.
  • In ciò saver si loda
  • Chi moda cura pura
  • Con misura, dura
  • In cui senno posa.
  • Esca pesca chi prende;
  • Sè vende chi rende penseri
  • Assai più leggieri.

Image of page 52 page: 52
In risposta al Sonetto di Meo Abbrac–

ciavacca, che sta a facce 20.
  • A più voler mostrar, che mostri vero
  • Non magistero di ciò 1 sta nascoso;
  • E di ciò spesso a me medesmo chero 2
  • E sì mi fero, ch' eo vivo doglioso.
  • Qual per natura può sentire intero
  • Ciò ch' è mistero, di che non dir oso.
  • Per me comune più che 'l lume cero
  • Non mi dispero, e faccio risposo 3.
  • A intelletto volontà pertene 4,
  • 10Perchè convene che l' alma aggia vita,
  • E sia finita ben 5 discenda pura:
  • Chè suo vasel tal natura mantene,
  • Qual li addivene da quella ch' è unita,
  • Ancor ch' aita sia d' altra fattura.
Transcribed Footnote (page 52):

1Cioè di ciò che.

2 Chiedo.

3 Risposta Salv.

4 Appartiene.

5 Benchè.


Image of page 53 page: 53
DI GERONIMO TERRAMAGNINO

PISANO.
Transcribed Note (page 53):

Anno 1250.

  • Poi 1 dal Mastro Guitton l' arte tenete,
  • Assai, mi par, dovete
  • Di vera conoscenza avere effetto,
  • E defettar da voi ogni defetto,
  • Che non bon aggia espetto,
  • Se di tal Mastro bon savere avete.
  • Oh quanto, quanto, e quanto esser dovete
  • Se bene il possedette,
  • Glorioso di tutto bono effetto!
  • 10E com' dovrìa il dir vostro esser retto,
  • E del contraro netto,
  • Se pensate che dico cernerete.
  • 2 la vertù si mostra in del parlare,
  • Simel 3 vizio v' appare.
  • Onde in parlando l' uomo paragona
  • La sua propria persona;
  • Perchè guardar neun 4 troppo si può
  • Or intendete bene il meo dir mo 5
  • Ch' a scoverta 6 vo' 7 do,
  • Transcribed Footnote (page 53):

    1 Poichè.

    2 Chè, perchè.

    3 Similmente Salv. Bisc.

    4 Niuno Bisc.

    5 Ora Salv.

    6 Scopertamente, alla scoperta.

    7Cioè vi, a voi Salv. Bisc.

    Image of page 54 page: 54
  • 20Nè schermo alcuu poteteci pigliare.
  • Dico: bon è pensare
  • Anzi la cosa ditta, chi ragiona.

Risposta d' Incerto.
  • Geronimo, com' credo, voi sapete
  • Dicie che scude chete
  • D' umilità faccia uom contra 'l dispetto,
  • Perch' eo m' umilio e pigliolo a diletto
  • Lo non parlar ben netto,
  • E l'arroganza, che voi m' apponete.
  • Del bon Guitton per ver mi troverete
  • S' al bon voler, credete,
  • E no 'l suo valor deriva in mio petto.
  • 10Ma tu che per Terramagnin ti metto
  • Di ch' este 1 tu in desdetto
  • Del nome a me, che so quanto valete.
  • Com' cera l' uom parole può piegare,
  • E formare, e sformare,
  • E non formai leva pregi' e corona.
  • Che pur cera si sona
  • Null' accidente levar non me i pò.
Transcribed Footnote (page 54):
  • 1 Sei.
Image of page 55 page: 55
  • Simel a mia ragion levar si può,
  • Chè via più chiar che il Po,
  • 20Chè schermo non m' abbisogna operare.
  • Ahi! com' laid' è maestrare 1
  • A quelli, che la colpa lui impregiona.
Transcribed Footnote (page 55):
  • 1 Ammaestrare Salv. Bisc.

Image of page 56 page: 56
Note: Three horizontal pencil marks inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
DI UBALDO DI MARCO

A FRA GUITTONE
Transcribed Note (page 56):

Anno 1250.

  • Novel Sonetto mando per messaggio
  • Alla mia Donna; deggiale contare
  • Le dolorose pene, che tant' aggio
  • Per lo meo troppo e lungo addimorare.
  • Nè allegrezza mai non averaggio 1,
  • Se lei non veggio che mi fa penare.
  • Ma brevemente, quanto più poraggio 2,
  • Se piace a Dio, mi credo ritornare.
  • Da poi che mi partìi di quel paese,
  • 10Mai sol un' ora non fui senza doglia,
  • Nè di bon core mai non feci riso.
  • E ciascun giorno ben mi pare un mese:
  • Tanto m' abbonda di tornar la voglia,
  • E di veder lo suo piacente viso.
Transcribed Footnote (page 56):

1 Avrò.

2 Potrò Salv.


Image of page 57 page: 57
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4 and 5-8.

  • Lo gran valore, e la gentil piagenza,
  • E la volenza, che ten 1 vostro core,
  • A mio dolore fece far partenza,
  • E la mia 'ntenza ponere in voi, fiore.
  • Per servidor con quanto di potenza,
  • E sapienza partendo 'l follore,
  • E tal dolzore n' aggia mia parvenza,
  • Ch' ogni doglienza parta da me fore.
  • A tutte l' ore ch' eo drizzo la mente
  • 10A tener mente le vertù onrate,
  • Che Deo v' ha date sì compiutamente,
  • Sì fermamente sono 'n podestate
  • Della beltate, ch' è 'n voi sì piacente,
  • Che meo son nente non più che vogliate.
Transcribed Footnote (page 57):

1 Tiene Salv.


Image of page 58 page: 58
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets the entire sonnet. Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the beginning of the sonnet. The phrase "non vedendo me" underlined in line 7
Manuscript Addition: ablative absolute?
Editorial Description: Inscribed by DGR in the left margin alongside line 7

  • Poso 1 'l corpo in un loco meo pigliando
  • Eo svariando la memoria giva,
  • U'viva nobil figura restando
  • E riguardando stava me pensiva.
  • Dubbiosamente grandor 2 dimorando,
  • Forte dottando se gente veniva,
  • E non vedendo me un flor donando,
  • Che odorando poi el molto auliva;
  • Ed eo sentendo su l'odor levai,
  • 10E riguardai per veder l'albore 3,
  • Che fè tal flore, vidil no già nente.
  • E non vedendol misimi al sentore,
  • E per l'odore l'albore trovai;
  • E riposai al ombra lungiamente.
Transcribed Footnote (page 58):

1 Risposo Bisc.

2 Grand' ore, molte ore, molto.

3Cioè albero Bisc.


Image of page 59 page: 59

  • Chi ricevè giammai sì fero inganno,
  • Como facci' eo da voi, piagente e bella?
  • Che conoscendol opero a meo danno
  • Per servir voi di quel che so v' abella 1.
  • E 'l meo servire tuttor veste affanno,
  • E non guardar potete in parte quella,
  • O' stato sia giorno, semana 2, o anno;
  • Sì crudelmente mi siete ribella.
  • E ben ne sono stato conoscente;
  • 10Ma in sì pessimo punto fevvi 3 omaggio,
  • Che non d' esso partirmi posso nente.
  • Per merto del servir, che fatto v' aggio,
  • Mercè vo' 4 chero, che lealemente
  • Mi consigliate, chè ver ciò faraggio.
Transcribed Footnote (page 59):

1 Vi piace.

2 Settimana, dal Francese semaine Salv. Bisc.

3 Vi feci Salv.

4 Voi, a voi.


Image of page 60 page: 60

  • Nobile Donna, di corona degna
  • Per lo valor, onde siete fornita,
  • Che tutte l' altre lo meo core isdegna
  • Considerando vostra ovra compita,
  • Ch' unque non credo venisse, nè vegna
  • Sì nobil criatura in esta vita,
  • Se Deo non v' overasse 1 la sua 'ngegna 2,
  • Com' fe' in Eva, e la sua vera aita.
  • Poseia ch' Amor mi v' ha fatto cernire 3
  • 10Per la miglior, come sovr' ho contato,
  • E m' ha fermato voi sempre servire,
  • Penserò far ciò che più vi sia grato,
  • E farò l' ovra allo penser seguire
  • Quanto poraggio, ed el più sia quintato 4.
Transcribed Footnote (page 60):

1 Operasse Salv.

2 Ingegno.

3 Scegliere Salv.

4 Sodisfatto, dal Francese quité Salv.


Image of page 61 page: 61
Note: A smudged pencil mark appears in the right margin.

  • Poi 1 dell' alte opre tutte compimento
  • Il panno ha ricevuto in sua mainera
  • Da fin ch' adosso nasce della fera,
  • Ched è condutt' al disseculamento,
  • Savem per certo far bon vestimento
  • Non gia sen pò senz' andar a gualchera 2,
  • E poi 3 v' è giunto, nol travarea 4 spera 5;
  • Tanto vi prende bon solidamento.
  • Similemente il meo dir ho condutto
  • 10Ove conducer mia potenza il puote;
  • Or li bisogna correzione magna.
  • Ed al vostro saver ben ciò rimagna
  • In guisa tal ch' eo ne seguisca 6 frutto
  • Riconoscendovi le male note.
Transcribed Footnote (page 61):

1 Poichè Bisc.

2 Gualchiera Salv. gualtiera Bisc.

3 Poichè.

4 Trapassa Bisc.

5 Raggio, cioè non lo passa la luce Salv.

6 Asseguisca Salv.


Image of page 62 page: 62
Note: A pencil cross marks the beginning of the first stanza. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 9-12, 18-20.

  • Sì come 'l mare face per tempesta,
  • Conven che 'l meo dolore in dir si sparga,
  • Poi 1 di tal Signor aggio preso vesta
  • Che vol ch' i' rech' il proverbio da Barga,
  • Che quanto mal sì divisò la 'nchiesta
  • E per sospiri e pianto il cor m' allarga,
  • E ogni gioia e ben for di me resta,
  • E di tormenti soma aggio ben carga 2.
  • Sì che da lunga 3 s' oderian le strida
  • 10Cotal tesoro in sagrestìa 4 chiudo,
  • Non sì languisca alcun, se ciò scoperchio.
  • Chè fortuna di rota a ciò mi guida
  • Che di conforto tutto sono gnudo,
  • E ciò che sbatto faccio per soperchio.
  • Però del dolce amico il sofferire
  • Audo 5 ch' è medicina in loco saggio
  • Perchè saver conven li mostri 'l fallo.
  • Ma 'i son dato a tal signor servire,
  • Quanto più 'l servo, più fero è 'n coraggio 6.
  • 20Dite com' parto me di tal istallo?
Transcribed Footnote (page 62):

1 Poichè Bisc.

2 Carica Bisc.

3 Da lungi Salv.

4 Nel mio segreto Salv.

5 Odo Salv.

6 Core


Image of page 63 page: 63
Note: A faint line in the left margin may bracket the whole poem.
Riposta d' Incerto
  • Del mar si rompe l' onda e fa tempesta
  • Ferendo a terra e poi conven si sparga;
  • E se alcun matto la sua frange vesta,
  • A lui dir puossi il buon motto da Barga.
  • E chi di sua malura face chiesta,
  • Ragion è che pesata li sia larga.
  • Se tutto voglio dir troppo mi resta;
  • Assai ho ditto a non pigliar gran carga 1
  • Chè già oregli 2 bon non volno 3 strida,
  • 10Per che 'n parole brevi ti conchiudo
  • Esso che 4 sento, e non tutto scoperchio.
  • Perchè astinenza alquanto in ciò mi guida,
  • Non ch' eo d' amore dica sia gnudo,
  • Ma per dottanza di non dir soperchio.
  • Amico, ancor consiglio 'l sofferire;
  • E se ciò faci, farai com' uom saggio,
  • E 'n ver l' amore alcun non farai fallo.
  • Che se ben fermo stai in lui servire,
  • A lui pietanza n' entrerà in coraggio 5,
  • 20E poi gioia sentrai 6 di tale istallo.
Transcribed Footnote (page 63):

1 Carica, carico Salv.

2 Orecchi Bisc.

3 Vogliono.

4 Ciò che Salv.

5 Core.

6Per sentirai, come drò per darò usato dall' Albertano Salv.


Image of page 64 page: 64
Note: A faint pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem. A vertical pencil line in the left margin brackets lines 1-10.
Manuscript Addition: In lo CO
Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 14
DI ARRIGO BALDONASCO
Transcribed Note (page 64):

Anno 1250.

  • Lo fino amor piacente,
  • Ch' eo aggio, a se mi serra
  • Sì che d' ogn' altro, s' erra
  • Da me, dae 1 partimento.
  • Chè quello Amor mantene
  • Solazzo e tutto bene;
  • E in cui sempre regna
  • Parmi che li n' avvegna in tal valore,
  • Che giammai perditore
  • 10Non fie di sua 'ntendanza 2.
  • L' usato intendimento,
  • Che la gente ha 'n fallire,
  • A ciascuno fall' ire
  • In loco conoscenza.
  • Dolen' 3, cognoscimento
  • Hanno ben ch' è fallire,
  • Ma nullo lor fall' ire,
  • Ch' aggia però sturbanza
  • Però voglio sturbare
  • 20Me d' ogn' altro pensare
  • D' intender 4 volentieri.
  • Transcribed Footnote (page 64):

    1 .

    2 Innamoramento Salv.

    3 Dolendo Salv.

    4Cioè Di amare Salv.

    Image of page 65 page: 65
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 23-24, 26-30, and 33-38.
    Sig. Tom. II. 5
  • Vo' che sia meo penseri 1 ch' è adoblato 2
  • In quella ch' ha provato
  • Più di null' altra pregio.
  • Chi al suo pregio si prova
  • Ch' ogn' altro va morendo;
  • Però tutto m' accendo
  • A Lei, ch' è la mia spera 3.
  • Spero in lei che si trova
  • 30Mercè; ond' io m' accendo
  • Allegro, e non m' arrendo
  • A null' altro, che pera:
  • Chè ogn' altro de' perire,
  • El suo sempre verdire 4.
  • Però tutti amadori
  • Conforto, chè i lor cori aggiano saggi
  • A mantener li usaggi 5
  • Di quei ch' han più savere.
  • Li saggi cognoscenti,
  • 40Sturbano lo amare,
  • Quel che veno 6 ch' amar' è,
  • E usal molta gente,
  • E gente ch' han tormente 7,
  • Transcribed Footnote (page 65):

    1 Pensiere Salv.

    2 Raddoppiato Salv.

    3 Speranza Salv.

    4 Verdeggiare Salv.

    5 Usi.

    6 Vedono.

    7 Tormenti.

    Image of page 66 page: 66
    Manuscript Addition: in lo CO
    Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 63
  • Però ch' ha più ch' amare
  • Chi amato più, ch' amar' è
  • Fort' è dispiacente.
  • Donqua, Signor, vo' 1 spiaccia
  • Veder qual 2 lui s' allaccia,
  • Perchè ha 'n tutto fallito,
  • 50Ed è così agiecchito 3, ch' è seguitore;
  • Non fidi ben suo core
  • Fin ch' arà tal pensamento.
  • Molti ha pensier gioiosi
  • Chi serve a chi ha partito,
  • Ciò che a suo ha partito
  • Mai non ha perdenza.
  • Ma perdono dogliosi
  • Quei ch' han dal lor partito
  • Ogn' han fine partito,
  • 60E son presi a fallenza;
  • E son certi per fallo
  • Che ciascun fora stallo,
  • Se 'l commetteno in loco,
  • Che 'l lor sollazzo e 'l gioco
  • Più non porìa durare,
  • Poi 4 m' ha 'n balìa deggialo distornare.
Transcribed Footnote (page 66):

1 Voi, a voi, vi Salv.

2 Egualmente Salv.

3 Abbiettito, fatto abbietto Salv.

4 Poichè Salv.


Image of page 67 page: 67
Note: A faint pencil cross is inscribed in the left margin, immediately to the left of the first line
Manuscript Addition: lo CO
Editorial Description: Inscribed in the left margin alongside line 11

  • Ben è ragion, che la troppo orgoglianza 1
  • Non aggia lungo tempo gran fermessa 2,
  • Anzi convien che torni a umilianza,
  • E pata 3 pene di stare con essa.
  • Però mi movo, e di voi vo' dire,
  • Che lungo tempo andate orgogliando 4;
  • E 'l vostro canto vae 5 rallegrando
  • La gente, a cui faceste mal patire.
  • Stando in gioia ed in solazzo, poco
  • 10Era in voi di bene conoscenza,
  • Poichè regnar vi vedeste in quel loco,
  • Lo quale a Deo non era ben piacenza.
  • Però mi maraviglio come tanto
  • E' lo soffrisse a farvi esser codardo.
  • Parmi per certo potete dir, ardo,
  • E consumare in doglia il vostro canto.
  • Per tradimento, che 'n voi era essuto 6,
  • Già non mi par ne possite 7 scusare.
  • Ma era al nostro Signor rincresciuto
  • Transcribed Footnote (page 67):

    1 Orgoglianza, orgoglio.

    2 Fermezza Salv.

    3 Patisca.

    4 Insuperbendo Salv.

    5 Va.

    6 Stato.

    7 Possiate, dal Latino possitis Salv.

    Image of page 68 page: 68
  • 20La vostra vita, che sì mal menare
  • Vedea in mondo, che gli era spiacere.
  • Però non volse devesse 1 regnare.
  • E voi 2, appresi siete a biastimare 3,
  • A mal conforto avete lo volere.
  • Sacciate, che le doglie certamente
  • Hanno stagion; che per lunga stagione
  • Mantenete li mal comunalmente,
  • E fate star fuor delle sue magione
  • A molti, ch' eran buon de' comunali 4
  • 30Di Toscana e della fede pura:
  • Paretemi di gente da ventura
  • A trovar sempre 5 delle bestie eguali:
  • Però che tardi andate parlando
  • Del vostro pensier, che per van l' approvo,
  • In grande altezza ed in valore stando
  • Era ragion di pensar com' mi movo
  • A far vertute non debbo fallanza,
  • E disformarlo dello suo onore.
  • Se 'l Fenice arde, e rinuova migliore,
  • 40Potete aver del contradio speranza.
  • In della sesta fate mostramento,
  • Lo qual mi par che sia ben sentenziato.
  • Mostrate ben che senza ordinamento
  • Transcribed Footnote (page 68):

    1 Dovesse.

    2 Cioè voi, che.

    3 Biasimare, biasmare Salv.

    4 Comuni Salv.

    5 Esempro, esempio Salv.

    Image of page 69 page: 69
  • Lo vostro ditto 1 avete cominciato.
  • Quei, che vedete in istato stare,
  • Ciascun sa ben per se, e da voi apprenda,
  • Se 'l leofante cade, ogni uom lo 'ntenda,
  • Per sua falla ben sì de' biasmare.
  • Ragion è che voi deggiate patire
  • 50Li gran tracotamenti 2 ched usati
  • Avete lungo tempo a consentire
  • A cominciar quel, che voi sentenziati
  • Ne siete in modo, che piaccia alla gente,
  • E par che in vostro detto ne mostrate;
  • E siete certo, e per fermo l' aggiate,
  • Che gioco è, ver quel ch' arete, presente.
Transcribed Footnote (page 69):
  • 1 Detto, dialetto Pisano Salv.
  • 2 Tracotanze, dal Francese tracotamens Salv.

Image of page 70 page: 70
Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-8. A small pencil cross also appears in the left margin marking the opening of the poem. A small vertical pencil line inscribed in the left margin marks line 21.

  • Amor novellamente
  • M' ha preso in tal mainera 1,
  • Che con tutta mia spera 2
  • M' ha fatto servidore
  • Di voi, donna piacente,
  • E di gran senno altera,
  • Sì che date lumera 3
  • Alle donne e valore.
  • E di tale isprendore
  • 10Veio 4 lo vostro viso
  • Amoroso compriso 5,
  • Che mi do pensamento,
  • Che 'l suo gran piacimento
  • Eo l' ho da pregiare.
  • La presia portatura
  • Saggia avete sì fina,
  • Che con ragion divina
  • Si può pregiar più ch' oro;
  • Ed è 'n voi per natura
  • 20Sì che non se ne inchina:
  • Però vostra dottrina
  • Transcribed Footnote (page 70):

    1 Maniera.

    2 Speranza Salv.

    3 Lume Salv.

    4 Veggio Salv.

    5 Compreso.

    Image of page 71 page: 71
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 22-28. Single vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 33-36, and 39-42.
  • Agian le donne loro,
  • Sicchè nulla 'nd' 1 onoro,
  • Che sì sia convenenza,
  • Nè ched aggia valenza
  • D' ammaestrar la gente
  • Come voi che saccente
  • Siete e tant' approvata.
  • Approvata 'n beltade
  • 30Sempre voi veio 2 stare,
  • Sì che 'n tutto ben fare
  • Saggia mi parete.
  • Ed è in voi potestade
  • Di me fare acquistare,
  • E di farmi montare
  • In pregio sì valente,
  • Perchè balìa neente 3
  • Senza fallo ha 'l meo core.
  • Donqua vi fora onore,
  • 40Poichè 'n voi ho speranza,
  • Che 'l mio pregio montanza
  • Avesse tuttavia.
  • Per voi tuttavia, fiore
  • Dell' alte, al mio parere,
  • Se vi fosse a piacere 4
  • Porìa esser gioioso,
  • Transcribed Footnote (page 71):

    1 Nulla ne, niuna ne onoro Salv.

    2 Veggio.

    3 Niente.

    4Cioè in piacere Salv.

    Image of page 72 page: 72
  • E a perdenza d' onore
  • Se vi fosse a piacere,
  • Sì ch' eo non porìa avere
  • 50Gioia, e forìa 1 doglioso.
  • Donque d' esser pietoso
  • In ver di me si mova
  • Lo vostro cor, poi 2 trova
  • Che 'n più pregio salite
  • S' a far riconsentite
  • Me' che darmi sturbanza.
  • A sturbar per certezza,
  • Savete 3, non convene
  • A donna, nullo bene
  • 60Da poi ched ha 'n balìa.
  • Ma per darme fermezza,
  • Sacciate si mantene
  • Bon, sì che 'nd' avene 4
  • In pregio, e in cortesìa.
  • Per Deo, piacer vi sia,
  • Che eo deggia venire,
  • Donna, per meo servire
  • In pregio di ben fare,
  • E per voi disturbare
  • 70Del contraro mi dia 5.
Transcribed Footnote (page 72):

1 Fora.

2 Poichè Salv.

3 Sapete Salv.

4 Che ne avviene, che ne viene Salv.

5 Cioè deggia Salv.


Image of page 73 page: 73
Note: Two vertical pencil line inscribed in the left margin bracket lines 1-6 and 14-16.
DI BETTO METTEFUOCO PISANO
Transcribed Note (page 73):

Anno 1250.

  • Amore, perchè m' hai
  • Distretto in tal misura,
  • Ch' eo non posso contare
  • Ben le mie pene a chi mi fora in grado?
  • Ardir non poss' ormai
  • Di dir: tant' ho paura;
  • Così mi fa dottare 1
  • Di perder quell' ond' eo allegro vado.
  • Molt' ho grande allegrezza
  • 10Della dolce contezza 2,
  • Ch' aggio con l' avvenente,
  • Che par che i 3 sia piacente mia contanza 4.
  • Però 'nde 5 temo forte,
  • E paur' ho di morte,
  • Che a lei non dispiacesse,
  • S' eo più su li dicesse, ch' aggio usanza.
  • Or dunqua com' faraggio 6,
  • Poi 7 la mia malattìa
  • Non oso addimostrare
  • Transcribed Footnote (page 73):

    1 Temere.

    2 Accontanza, accostamento Salv.

    3 Cioè li, le, a lei Salv.

    4 Accontanza Salv.

    5 Però ne Salv. Bisc.

    6 Farò.

    7 Poichè.

    Image of page 74 page: 74
    Note: A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 21-23. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 39-41.
  • 20A chi mi può guerire e far gioioso?
  • Ben so, che ne morraggio 1
  • Di corto qualche dia;
  • Non de 2 porò campare,
  • Se non m' aiuta il viso grazioso,
  • Per cui piango e sospiro
  • Tuttor, quando la smiro,
  • E dico in ver me, lasso!
  • Perchè colei eo amai tanto?
  • Poscia riprendo 'l dire
  • 30Ch' ho fatto, e dico, Sire 3
  • O Deo, cotal fenita 4
  • Facesse la mia vita! fora Santo
  • Se vo' 5 veggio, non veggo
  • Isprendiente 6 viso,
  • Che sguardi con pietanza,
  • E parli dolcemente con piacire 7.
  • Tuttor con voi mi reggo,
  • E non ne son diviso;
  • Vivendo in isperanza
  • 40Son gaio e fresco e raffino in servire.
  • Nè lo meo pensamento
  • Transcribed Footnote (page 74):

    1 Morrò.

    2 Non ne Salv.

    3 Signore.

    4 Finita, fine, Salv.

    5 Voi.

    6 Splendente.

    7 Piacere.

    Image of page 75 page: 75
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 42-48.
  • Non può uscir di tormento,
  • Pensando a farvi onore,
  • Donna di gran vallore, pienamente,
  • Cà per lo vostro bene
  • Mi par uscir di pene;
  • Così forte mi piace,
  • Più che lo meo non face certamente.

Image of page 76 page: 76
Note: A cross in pencil marks the beginning of the poem. Two horizontal lines mark the first line.
Note: Although this canzone is here attributed to Amorozzo da Firenze, DGR identifies it as the work of Carnino Ghiberti da Fiorenza.
DI AMOROZZO DA FIRENZE.
Transcribed Note (page 76):

Anno 1250.

  • Lontan vi son, ma presso v'è lo core
  • Con gran mercè cherendo 1,
  • Che non vi grevi lunga dimoranza.
  • Che se saveste la pena e l'ardore,
  • Che soffro per voi, bella, non veggendo,
  • Ben sovverria di me voi 2 con pietanza.
  • Così m'avven col Cervio 3, per usanza,
  • Credendosi campare
  • Morte, allungando 4 là 'v' onde latrare
  • 10Fere e va al morire;
  • Così 'n pensero voi raffigurando
  • Credo campar la morte, e mi sobranza 5.
  • Sobranzami la morte qual 6 rimiro
  • Affigurando la vostra beltate,
  • Che parmi aver ciò che non ho; mi tegno
  • Così com'uomo face sigramiro
  • Veder lo suo disio per claritate
  • Simile 7 amor mi mira, e mostra 'ngegno.
  • Transcribed Footnote (page 76):

    1 Chiedendo.

    2 A voi Salv.

    3 Cioè come al Cervio Salv.

    4 Allontenandosi Salv.

    5 Sovranza, soprasta.

    6 Mi soprasta.

    7 Similmente.

    Image of page 77 page: 77
  • Voi, che non aio 1 e siete meo sostegno,
  • 20Mi dona, e tene in braccio spessamente,
  • Nè a voi giungo, lasso, nè m'attegno;
  • S'eo non m'aggiungo a voi proprio incarnato,
  • Non può durar, che non pera del tutto
  • Che troppo greve fascio d'amor aggio.
  • Com'albore 2 ch'è troppo caricato,
  • Che frange, e perde sene 3 e lo suo frutto,
  • Simile 4, Amore, eo mi disperderaggio 5.
  • Ahi! dolce Amore, che consiglio avraggio 6
  • S'infino eo moro per voi disiare!
  • 30Vorrìa, come Leone
  • Lo figlio a sua nazione
  • Fare di morte surgere e levare.
  • Poteste suscitarmi, s' eo morraggio 7?
  • Donqua se ciò fosse, piaceriami morte
  • Più 8 non fa vita, stando dipartuto 9,
  • Nè conveggendo 10 la vostra figura.
  • 11 non serìa sì angosciosa e forte,
  • Transcribed Footnote (page 77):

    1 Ho.

    2 Albero.

    3 Se.

    4 Similmente Salv.

    5 Disperderò.

    6 Avrò.

    7 Morrò.

    8 Più che Salv.

    9 Dispartito.

    10 Veggendo popriamente il conspiciens de' Latini Salv.

    11 Chè, perchè Salv.

    Image of page 78 page: 78
  • Ma mi sembràra 1 avesse 2 dormuto 3
  • Risuscitando a vostra parladura 4.
  • 40Ma poiche no 5 assicura,
  • Vorrea 6, com' fedel fino,
  • Sì come l'Assessino 7
  • Ca 8 per ubbidir suo Signor sen 9 fallo,
  • Va, prende morte, e non sinde 10 cura.
  • Così non cureraio 11 che 12 m'avvegna.
  • Tuttora affino in ver voi la mia spene,
  • Da poi che Amor lo vuole e lo comanda.
  • Disavventura ver voi mi rimanda
  • Pregarevi 13 la mainera 14 tegnamo
  • 50Chente due augel fanno,
  • Quando all'amor s'addanno 15
  • A lor compungimento, e di tanto amo,
  • Che l'un, se l'altro non parte, ne ancide.
Transcribed Footnote (page 78):

1 Sembrerìa Salv.

2 Cioè che avessi Salv.

3 Dormito.

4 Cioè alle vostre parole.

5 Non.

6 Vorrìa.

7 Assessini; Vedi M. Polo Salv.

8 Che.

9 Senza Salv.

10 Sene Salv.

11 Curerò.

12 Ciocchè Salv.

13 A pregarvi Salv.

14 Cioè la maniera, che Salv.

15 Addarsi ad amore, innamorarsi Salv.

Image of page 79 page: 79
Note: Single vertical lines bracket all five stanzas, with a second line added for emphasis at lines 1-4, 5-6, and 12-13.
Manuscript Addition: Prezioso [?]
Editorial Description: A word (possibly "Prezioso") is written in the upper left corner of the page, right above the first word.

  • Poi ch' è sì vergognoso
  • Lo stato, ch' eo sostegno,
  • A vile me ne tegno
  • Soffrendo vita, tanto senza morte
  • S' eo fosse coraggioso,
  • Morria dello disdegno,
  • Ed eo duro e mantegno
  • Trasmutato in ventura sì forte.
  • Mal aggia la speranza,
  • 10Che lo meo cor notrica.
  • Chè tegno la nemica
  • Che mei' 1 vorria morisse 2 disperato,
  • Ca 3 vivere languendo in tale stato.
  • In che stato fui, lasso!
  • Ed ora in chente 4 sono!
  • Gittato in abbandono
  • Dai più speciali, ch' ogni giorno provo.
  • Volt' è fortuna in basso:
  • Ed ho servito a dono 5,
  • 20Ch' al bisogno, che sono,
  • Amico, nè parente non mi trovo.
Transcribed Footnote (page 79):

1 Meglio.

2 Morissi Salv.

3 Che Salv.

4 Quale Salv.

5 Cioè gratis Salv.

Image of page 80 page: 80
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 35-39.
  • Perdut' ho la possanza:
  • Or m' è misavvenuto! 1
  • Fallato m' è l' aiuto.
  • Ciascun lo pensi, ch' a suo gran podere
  • Ch' ello nol siegua, ma siegua l' avere.
  • Aver ben veggio e sento.
  • Per te lo corpo sale,
  • E scende, e poco vale.
  • 30Chi non lo guarda da se 'l dipartisce.
  • In cui fai regnamento
  • Volar lo fai senz' ale,
  • E 'l mondo comunale
  • Veggio che lo segue e lo nodrisce.
  • Grand' era l' onoranza,
  • Che l' uomo mi facea
  • Nel tempo ch' io solea
  • Largamente porgere la mano:
  • Or m' è fallato, e son tornato in vano.
  • 40In vano si ritrova
  • Chi guardia non si prende
  • Di quello, che dispende
  • In cui lo mette, se ben nol cospiega 2.
  • Che fin ch' uom non s' approva,
  • Non sa chi grado rende.
  • Sovente lo rattende
  • Da tal uom, ch' al bisogno poi lo nega.
  • Transcribed Footnote (page 80):

    1 M' è incontrato male.

    2Cioè impiega Salv.

Image of page 81 page: 81
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 53-65.
Sig. Tom. II. 6
  • Ancor ci ha più dottanza 1.
  • Cà i 2 distretti carnali,
  • 50Veggendo che 'l uom cali,
  • In poco d' or 3, che sia al di sotto,
  • Ciascun ti cessa, e più non ti fa motto.
  • Mia Canzon, non dar posa:
  • Va, e sì ti palesa,
  • Sì che sie 4 bene intesa,
  • Perchè uom si guardi, e sappia meritare.
  • Di mia vita angosciosa,
  • Ch' ha fatto lunga attesa,
  • Non si trova difesa,
  • 60E son rimaso com' uom rotto in mare.
  • Soffrendo gran pesanza
  • La tempesta m' avvolge,
  • E nullo man mi porge,
  • E veggiomi perir tutt' i mie' amici,
  • Amici no, ma trovoli nemici.
Transcribed Footnote (page 81):

1 Timore.

2 Che.

3 Cioè in poco d' ora Salv.

4 Sii.


Image of page 82 page: 82
Note: Two horizontal pencil lines and a faint pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the poem. “Selvaggia” is inscribed at left, aligned with the underlined “selvaggia” in the middle of line 14.
DI SIMBUONO GIUDICE
Transcribed Note (page 82):

Anno 1250.

  • Spesso di gioia nasce ed incomenza
  • Ciò, ch'adduce dolore
  • Al core umano, e parli gio' sentire.
  • E frutto nascer di dolce semenza,
  • Ch'è d'amaro sapore,
  • Spess' ore ho veduto addivenire.
  • Dicol per me, che 'n folle intendimento
  • Credendom' aver gioia,
  • Gaudente incominciai
  • 10Amor di donna piacente ed altera
  • Per uno isguardo, ch'ebbi allegramente,
  • Laond' eo patisco noia;
  • Da poi ch'eo innamorai
  • Sempre m' è stata selvaggia e guerrera.
  • Ben mi credetti aver gioia compita,
  • Quando lo dolce isguardo
  • Vidi ver me piacente e amoroso;
  • Ora mispero 1 da che m' è fallita.
  • E di mortale dardo
  • 20Sentomi allo cor colpo periglioso,
  • Che per gli occhi passao similemente,
  • Come per vetro passa
  • Senza lo dipartire 2,
  • Ed oltra luce, dello sole spera 3.
  • Transcribed Footnote (page 82):

    1 Disparo Salv.

    2Cioè senza partirlo.

    3 Raggio.

    Image of page 83 page: 83
    Note: Vertical lines inscribed in the left margin bracket lines 27-28, 29, 30-41 and 42-48. Two horizontal lines inscribed in the left margin mark line 29.
    Manuscript Addition: lo CO
    Editorial Description: Inscribed at left alongside line 48
    Manuscript Addition: dal CO RE
    Editorial Description: Inscribed at left alongside line 37
  • Come in ispecchio passa immantenente
  • Figura, e non lo cassa 1.
  • Ma credo, allo ver dire,
  • Lo meo core partuto, e morte spera 2.
  • Sperando morte, ancor porèa guarire
  • 30La mia crudel feruta,
  • Sì ch' eo non fosse in tutto a morte dato.
  • Cà riceputo l'ho per folle ardire,
  • Laudando mia veduta,
  • Credendomene aver gioioso stato.
  • Penso ch'amor porìa in gio' tornare
  • Per una sembianza,
  • Che dal core mi vene,
  • Perseverando da lei mi venisse,
  • Ch' a Pellèo 3 la posso assomigliare;
  • 40Feruta di sua lanza,
  • Non guerrèa 4 mai, se altre 5
  • Con ella il loco non si riferisse.
  • Dunque m'è uopo di chiamar mercede
  • Dello suo fallimento,
  • Ed umiltate in ver di lei usare.
  • Ma il suo gran pregio non lo mi concede
  • Dire che tradimento
  • Potesse loco in tal donna provare,
  • Transcribed Footnote (page 83):

    1 Rompe Salv.

    2 Aspetta Salv.

    3 Achille Pelide Salv.

    4 Guariva

    5 Cioè altra volta Salv.

    Image of page 84 page: 84
    Manuscript Addition: Questo deve andare nel pr. o vol. dove parlarsi del CO
    Editorial Description: Inscribed by Gabriele Rossetti below the text
    Note: A vertical line inscribed in pencil alongside the left margin brackets lines 49-56 and 57-70. A small mark, probably a check mark, is inscribed directly above the word Poichè
  • In cui è senno e tutta conoscenza.
  • 50Però mercè le chiamo,
  • Chè fallir non porrìa
  • Mercè, nè senno, nè tutt'altre virtute;
  • E non devrìa dar morte, a mia parvenza.
  • Lo viso, ch' io tant' amo,
  • Sguardando; anzi devrìa
  • Tutt'altre morti guarire e ferute.
  • Poichè a speranza di mercè mi rendo,
  • E allo suo signoraggio
  • Umilemente core corpo e vita,
  • 60Tutto valore in ella conoscendo,
  • So che salute avraggio
  • E del mio male per mercede aita
  • Che somiglianza tien del buon signore,
  • Quand' uomo a chi combatte
  • Si rende per suo grato 1,
  • Ogni fallire e torto gli perdona:
  • Tanto conosco è in ella nobil core,
  • Che del leone abbatte
  • Orgoglio sormontato,
  • 70E nobiltate ha messo in lei corona.
Transcribed Footnote (page 84):

1 Grado, di suo grado, spontaneamente.


Image of page 85 page: 85
Note: There is a faint cross inscribed in the upper left margin, marking the beginning of the poem.

  • S' eo per cantar potesse convertire
  • In gioia lo mio affanno,
  • Allegramente fora mio cantare.
  • Ma vogliomene in parte sofferire 1,
  • Perchè mi torna a danno,
  • Da poi che non mi posso rallegrare.
  • Però d' amore vivo contra usanza
  • Che nulla amanza ch' uom viva gioioso
  • Ed eo noioso
  • 10Amando, vivendo non aggio speranza.
  • La mia speranza m' è tutta falluta,
  • Pesando 'l vostro viso
  • Che in ver di me si mostra tanto altero,
  • Di voi amare già non l' ho perduta,
  • Chè Amor sì m' ha conquiso;
  • Ma d' aver gioia da voi ben mispero 2.
  • Long' usanza converte uomo in natura;
  • Però d' altura non credo bassare,
  • Nè più montare
  • 20D' amor, che sia per corso di ventura.
  • Servit' ho lungamente di bon core;
  • Donqua naturalmente
  • Transcribed Footnote (page 85):

    1 Astenere.

    2 Dispero.

    Image of page 86 page: 86
  • Son convertuto, sì com' aggio detto,
  • Che più non son salito in vostro amore,
  • Ch' era primeramente,
  • Nè più cadere già non me ne spero.
  • Però voi, donna, serviraggio amando,
  • Non aspettando da voi guiderdone,
  • Nè tal cagione
  • 30Non fie, perch' eo da voi vada cessando 1.
Transcribed Footnote (page 86):

1Cioè allontanandomi Salv.


Image of page 87 page: 87
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark off the opening of the poem.
DI MASARELLO DA TODI
Transcribed Note (page 87):

Anno 1250.

  • Ogni uomo deve assai caro tenere
  • Lo primo bene, ched ave acquistato;
  • Che se viene in ricchezza nè 1 in potere,
  • Con quello primo l'ave guadagnato.
  • Chi seguita lo suo folle volere
  • Alla fiata 2 trovasi ingannato;
  • Però deve dottare di cadere
  • Quello, che non travaglia, alto montato.
  • Rade fiate trov' uomo follìa
  • 10Accompagnata con la povertate,
  • Perciocchè lo pensieri lo' nde' stolle 3.
  • Ma quello, che fu povero da pria,
  • Se poi vene in ricchezza e in dignitate,
  • Ispesse fiate trova l'uomo folle.
Transcribed Footnote (page 87):

1Cioè o, ovvero Salv. Bisc.

2 Alcuna volta Salv.

3 Lo ne stoglie Salv. Bisc.


Image of page 88 page: 88
Manuscript Addition: Giudizio universale
Editorial Description: Inscribed by Gabriele Rossetti alongside the bracketed lines. A single verticle line brackets the third and fourth stanzas on the page, lines 9 through 14 of the poem

  • Di gran guisa mi fa meravigliare
  • Ciò, ch' aggio audito ch' a voi addovene
  • Como potete nello cor pensare
  • Di prendere lo male per lo bene.
  • Se Deo non aves' 1 tutto a giudicare
  • Porriesi 2 in qualche parte avere ispene
  • O dell' empromettere o del fallare
  • Avressi 3 l' altro biasmo e non le pene.
  • Non è al mondo nulla criatura,
  • 10Che non convegna a Deo render ragione;
  • E però ben è folle chi non penza
  • Di vivere a ragione e a misura,
  • Sì che poi quando viene la stagione,
  • Non aggia in suo contraro sentenza.
Transcribed Footnote (page 88):

1 Avesse.

2 Porriasi.

3O per avrestí o per avrebbesi, cioè posto avre' per

avrebbe, come abbiam mille esempj in questi Poeti

di sare' e sre' per sarebbe.


Image of page 89 page: 89
DELLO BIANCO DI BUCARELLO
Transcribed Note (page 89):

Anno 1250.

  • Sì come ogn' altra fera lo Leone
  • Teme e ridotta quand' è in sua presenza,
  • Così temo vostra altiera fazone,
  • Madonna mia: di voi tal ho temenza,
  • Ch' eo esco for di mia opinione,
  • Smarrisco, e perdo tutta conoscenza;
  • Perchè m' avvene, audite la cagione,
  • Ch' eo citeraggio vertera 1 sentenza
  • Solo m' avvene per gran temoranza,
  • 10Com' aggio audito dire sovent' ore 2,
  • Chi di core ama, teme ed ha dottanza.
  • Donqua, s' Amor mi leva lo valore,
  • Che di parlare non aggio ardimento,
  • Ragion è che da voi vegna 'l baldore.
Transcribed Footnote (page 89):

1 Veritiera Salv. Bisc.

2 Sovente, spesso.


Image of page 90 page: 90
DI GIOVANNI MAROTOLO.
Transcribed Note (page 90):

Anno 1250.

  • Quando di cosa l' uomo ha disianza
  • Convene rinfrenar lo suo coraggio 1;
  • Uopo è celare in tutto la pesanza
  • Lo grande noio 2, l' ira, e lo dannaggio
  • Però se doglio, piango, e sto in erranza,
  • E devenuto son come selvaggio,
  • Da poi che non m' avvene in mia fallanza 3,
  • Dispiacciavi, Madonna, il mal ch' i' aggio.
  • Chè spesse volte vi solea vedere,
  • 10E della vista aver solazzo e gioco;
  • E pur di ciò contento mi tenea.
  • Ma divenuto è contra 'l meo volere
  • Cosa, che già mi tolle tempo e loco
  • Di voi vedere, dolce donna mea.
Transcribed Footnote (page 90):

1 Core Salv.

2 Noia Salv. Bisc.

3Cioè per mia colpa Salv.


Image of page 91 page: 91

  • Da poi ch' i' v' amo, donna mia valente,
  • Allegro son di tutto 'l vostro onore,
  • Ancor pesanza n' aggia fra la mente,
  • Se di voi deggio esser perditore.
  • Ma pregovi, che siate conoscente,
  • E non m' abbandoniate, dolce Amore;
  • Chè torto e fallo forìa 1 certamente
  • D' obliare lo vostro servidore.
  • Però vel dico con grande omiltade,
  • 10Del vostro servo aggiate rimembranza,
  • Sì ch' eo non pera in vostra balìa.
  • Biasmar non deggio la nova amistade,
  • Da poi ch' è fatta con vostra onoranza,
  • Se di bon sposo avete compagnia.
Transcribed Footnote (page 91):

1 Fera.


Image of page 92 page: 92
Note: A pencil cross enclosed in parentheses and two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.

  • Chi nelle pietre semina, somente 1
  • Ricoglie poco, secondo il meo dire:
  • E chi semina in via, laddove gente
  • Deggiano sempre caminare e gire,
  • Ricoglie nulla; ed è cosa credente,
  • Non mi credo già punto fallire.
  • Così addovene a ciascun bon servente,
  • Ch' in mala parte si dona a servire.
  • Infra quai, lasso, i' son lo principale;
  • 10Ch' i' amo e servo col cor lialmente
  • Quella, che dura è più che diamente.
  • S' eo le chiamo mercè, poco mi vale:
  • Chè omiltà non possa ha in lei neiente 2,
  • E però vita m' è forte pesante.
Transcribed Footnote (page 92):

1 Sementa.

2Cioè non ha niente potere, non può nulla sopra di lei .


Image of page 93 page: 93

  • Quanti più sono li doni d' Amore,
  • Tanto più cresce Amore in benvoglienza;
  • E sì la gran nobilità del core
  • Sempre più s' affina in sua valenza.
  • Perciò non posso tacer lo dolore,
  • Che m' ha donato una canoscenza,
  • Che mi vegg' io preso for 1 tenore,
  • Assai più ch' eo non soglio, a mia parvenza 2.
  • Sì gran gioia dolce e piacentera
  • 10E sì dall' altre gioie divisata 3
  • Data m' avete con sì allegra cera,
  • Che sopra ciò pensando alla fiata 4,
  • Amor m' aucide, e piglia in tal maniera,
  • Ch' aggio la canoscienza ingiuriata.
Transcribed Footnote (page 93):

1 For di Salv.

2 A mio parere.

3 Diversa Salv.

4 Alle volte Salv.


Image of page 94 page: 94

  • Vostro fin pregio e fina conoscenza
  • Di voi, Donna piacente per natura,
  • Sì mi conforta, ch' aggia in voi valenza,
  • E ch' eo vi dica in parte mia sciagura.
  • Come la fera e alta potenza
  • D' Amor, che mette l' uomo in avventura
  • E non guarda ragion, nè sofferenza,
  • Senno, savere, modo, nè misura,
  • M' ha sì preso incontra voglia mia,
  • 10Ed hammi dato a voi, donna, servire,
  • Considerando, ch' eo degno non era.
  • Ma poi 1 vi piace questa cosa sia,
  • In vostre mani metto ad obidire
  • Anima e corpo, core, vita, e spera 2.
Transcribed Footnote (page 94):

1 Poichè Salv,

2 Speranza Salv. Bisc.


Image of page 95 page: 95
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-11. A faint pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
DI DOZZO, OSSIA DEOZZO,

O ANDREOZZO NORI
Transcribed Note (page 95):

Anno 1250.

  • Non vi dispiaccia, donna mia, d' aldire 1
  • Se voi davanti 2 conto il meo tormento.
  • Lo cor non ha soggiorno 3 di languire,
  • Piange, e sospira nello suo lamento,
  • Dicendo, morte deggiavi aggradire,
  • Trami di pena, che sì forte sento:
  • Chè assai val meglio in una morire
  • Ca 4 consumare a poco, senz' abento 5.
  • Ed eo consento, donna, ch' ello mora,
  • 10Se in voi, spietata, non trova pietate;
  • E dogliavi del mal, ch' ho per voi tanto.
  • Che in veritate, se del corpo fora
  • Iscisse 6 colle pene, ch' hae incarnate,
  • Chi lo vedesse, nè leverìa 7 pianto.
Transcribed Footnote (page 95):

1 Udire Salv.

2Cioè davanti a voi.

3 Indugio Salv.

4 Che Salv. Bisc.

5 Senza posa, respiro Salv.

6 Uscisse.

7 Innalzeria Salv.


Image of page 96 page: 96
Note: A slight pencil cross enclosed in parentheses is inscribed in the left margin, marking the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4, 5-17, and 21-22.
DI M. GIOVANNI

DALL' ORTO D'AREZZO, GUIDICE.
Transcribed Note (page 96):

Anno 1250.

  • Non si porria contare
  • Quant' è la gioia altera,
  • Che mi donò primera
  • Amor, quando mi prese a servidore.
  • Amor solo, però ch' è conoscente
  • D' alma gentile e pura,
  • Sovr' essa gira, e pur ad essa torna;
  • E poi ch' è giunto a lei immantenente
  • D' un ben sovra natura
  • 10Perfettamente lei pasce ed adorna,
  • E sempre ivi soggiorna.
  • E così l' alma mia
  • Di tal è in signoria,
  • Ch' ha più di gio', perchè più porta amore.
  • Ben fu più ch' altra graziosa l' ora,
  • Che per grazia discese
  • Sì dolcemente Amore nel cor mio,
  • Che tosto ch' ei vi fu senza dimora
  • Tanto di gioia prese,
  • 20Quanto richiede e vuole uman disìo.
  • Non mai avrò in oblio
  • Quant' ello m' ave onrato.
  • Non è innamorato
  • Cor, che sentisse mai tanto dolzore.
Image of page 97 page: 97
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 25-32, 35-37, and 45-51.
Sig. Tom. II. 7
  • Deh come mostrò 'l Signor dolce e caro
  • Sua virtù naturale,
  • In me veggendo fino intendimento;
  • Chè quando gli occhi mie' donna guardare
  • Rende noi due un tale
  • 30Volere puro, ond' è ciascun contento;
  • Ed è sol un talento,
  • Ch' in noi ave suo loco;
  • Ancor ne sembra poco
  • D' ogn' altra gioia aver tutto riccore.
  • Chi mai vide alcun per suo servire,
  • O per chiamar mercede,
  • Cui Amor sì altamente onrasse?
  • Chè già non volle più dal meo desire
  • Provar altro che fede
  • 40Nella donna, cui Amore a se trasse,
  • E vuol ch' i' ne mostrasse
  • Tal ben sì come degno,
  • E ciò dico ch' è in segno
  • Che più che d' alcun mai m' ha fatto onore.
  • Ballata, io prego te per cortesìa
  • Che muovi tostamente,
  • Vada davanti a mia Donna gentile
  • E poi dimostra a' buon, ch' ella aggradìa,
  • E pruova chiaramente,
  • 50Parlando lor con intenzion sottile
  • Ch' el vostro è signorile 1
  • Transcribed Footnote (page 97):

    1 Sopra gli altri.

    Image of page 98 page: 98
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 52-58.
  • Amor degli altri certo;
  • Dunque non dee coverto
  • Star allorch' hanno sol di lui sentore.
  • Per li buon rallegrare
  • Muovi con tua manera,
  • E a sì crudele e fiera
  • Donna di me parlerai a tutt' ore.

Image of page 99 page: 99

  • Chi sua voglienza 1 ben avesse intera
  • Di prender vera contr' Amor difensa,
  • Quando sua 'ntenza in far mette che 'l pera
  • Donandoi 2 fera sua vita in doglienza,
  • E in ciò potenza desseli mainera 3,
  • Oi come altera arìa da Dio licenza,
  • Chè cordoglienza, ni 4 pena gravera 5,
  • Non mai portera 6, a mia dico parvenza.
  • Ch' el pena dammi ognor oltragravosa,
  • 10Ni 7 disìo, posa, o alcun potimento.
  • Per partimento da ciò far, che fammi.
  • E certo stammi a ragion ben, che cosa
  • Ch' uom ha vogliosa, e sa gli è 8 struggimento,
  • Giudicamento dritt' è che n' affiammi;
  • Però consiglio di sentiment' have,
  • Ancor 9 sia grave, che da lui si guardi.
  • Chè tardi isferra, cui ben fier 10 d' artiglio.
Transcribed Footnote (page 99):

1 Volontà.

2 Donandogli Salv.

3 Destra, acconcia Salv.

4 per o, ovvero Salv.

5 Contrario di leggera, grave Salv.

6 Porterìa Salv.

7 .

8Cioè e sa che gli è di struggimento, di rovine .

9 Ancorchè Salv.

10 Fere, fiede.


Image of page 100 page: 100
Note: A pencil cross is inscribed in the left margin, marking the opening of the poem.

  • L' uccel Fenis 1 quando vene al morire,
  • Dice la gente, che fa dolce canto;
  • Ed è gran meraviglia, allo ver dire,
  • Della cosa cantare, onde vien pianto.
  • A me medesmo veggio addovenire,
  • Che sono innamorato, e moro, e canto,
  • E della morte non posso guarire
  • Senza Madonna, 2 per forza di Santo.
  • Or avvenisse a me, come addovene
  • 10Allo Fenice, che more cantando,
  • E moren' 3 di se stesso si riface.
  • Se lo foco d' Amore, che me tene,
  • Aucidendo 4 mi gesse 5 recriando 6,
  • Sofferrìa 7 da Amor la morte in pace.
Transcribed Footnote (page 100):

1 Fenice.

2 Cioè o.

3 Morendo.

4 Uccidendo.

5 Gisse.

6 Ricreando, rifacendo.

7 Soffrirìa.


Image of page 101 page: 101
Note: A pencil cross enclosed in parentheses is inscribed in the left margin, marking the opening of the poem.

  • Pelào 1 con sua lancia attossicata
  • Ferendo, l'uomo non potea guarire,
  • Se non londe 2 ferisse altra fiata:
  • Sì mi veggio di voi, bella, venire
  • Della feruta, che m' avete data;
  • Faràmi d' esto secolo partire;
  • Convene per voi essere sanata;
  • Che la pena facciatemi sentire.
  • Facciatemi com' fa lo pellicano,
  • 10Che fere lo figlio e fal morire,
  • E poi sinde 3 ripente 4 che l' ha morto,
  • Fere se stesso nello loco sano,
  • E dello sangue suo li dà sentire,
  • Rendendo vita di quello conforto.
Transcribed Footnote (page 101):

1 Pelìde, cioè Achille Salv. Bisc.

2 Lo ne Salv. Bisc.

3 Se ne Salv. Bisc.

4 Pente Bisc.


Image of page 102 page: 102
Note: Two horizontal lines inscribe in the left margin mark the opening of the poem.
DI UGOLINO UBALDINI DA FAENZA

Impressa ne' Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.
Transcribed Note (page 102):

Anno 1250.

  • Passando con pensier per un boschetto,
  • Donne per quello givan fior cogliendo
  • Con diletto, co quel, co quel, dicendo:
  • Eccolo, eccol: che è? è Fiordaliso.
  • Va là per le viole;
  • Più colà per le rose: co' le, co' le,
  • Vaghe amorose: o me! che 'l prun mi punge!
  • Quell' altra me vi aggiunge.
  • Ve? ch' è quel che salta? un grillo, un grillo:
  • 10Venite qua, correte,
  • Raponzoli cogliete: eh non son essi:
  • Sì, son: co' lei, co' lei
  • Vien qua, vien qua per funghi; un micolino
  • Più colà, più colà per semullino.
  • Noi starem troppo, che 'l tempo sì turba:
  • Ve', che balena e tuona;
  • E m' indovino, che vespero suona.
  • Paurosa; non è egli ancor nona;
  • E vedi, ed odi; è l' usignol, che canta.
  • 20Più bel, nè più bel v' è.
  • Io sento, e non so che.
  • E dov' è? e dov' è? in quel cespuglio.
  • Image of page 103 page: 103
  • Ogni una qui picchia, tocca, e ritocca:
  • Mentre lo bussor cresce,
  • Una gran serpe n' esce;
  • O me trista, o me lassa, o me, o me,
  • Gridan fuggendo di paura piene:
  • Ed ecco ch' una folta pioggia viene.
  • Timidetta quell' una, e l' altra urtando,
  • 30Stridendo, la divanza via fuggendo;
  • E gridando, qual sdrucciola, e qual cade.
  • Per caso 'l una appone lo ginocchio,
  • Là ve sen gìa lo frettoloso piede,
  • E la mano e la vesta:
  • Quella di fango lorda ne diviene,
  • Quell' è di più calpesta:
  • Ciò, ch' han colto, ir si lassa,
  • Nè più s' apprezza, e pel bosco si spande.
  • De' fiori a terra vanno le ghirlande:
  • 40Nè si sdimette pure unquanco il corso:
  • Il cotal fuga a repetute note
  • Tiensi beata chi più correr puote.
  • Sì fisso stetti il dì, ch' io le mirai,
  • Ch' io non m' avvidi, e tutto mi bagnai.

Image of page 104 page: 104
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
DI LAPO GIANNI,O SIA GIOVANNI

LAPO. Impressa nell'Allacci.
Transcribed Note (page 104):

Anno 1250.

  • Amor, eo chero mia donna in domino,
  • L'Arno balsamo fino,
  • Le mura di Fiorenza inargentate,
  • Le rughe 1 di Cristallo lastricate,
  • Fortezze alte merlate,
  • Mio fedel 2 fosse ciaschedun Latino 3,
  • Il mondo in pace, securo 'l camino,
  • Non mi noccia vicino,
  • E l'aira 4 temperata verno e state,
  • 10Mille donne e donzelle adornate,
  • Sempre d'amor pregiate,
  • Meco cantasser la sera e 'l mattino,
  • E giardin fruttuosi di gran giro
  • Con grande uccellagione,
  • Pien di condutti d'acqua e cacciagione,
  • Bel mi trovasse 5 come fu Absalone,
  • Transcribed Footnote (page 104):

    1 Strade Salv.

    2 Vassallo Salv.

    3 Italiano Salv.

    4 Aria.

    5 Trovassi.

    Image of page 105 page: 105
  • Sansone pareggiasse 1 e Salamone,
  • Servaggi 2di Barone,
  • Sonar viole, chitarre, e canzone,
  • 20Poscia dover entrar nel Cielo empiro 3,
  • Giovene, sana, allegra, e secura
  • Fosse mia vita, finchè 'l modo dura.
Transcribed Footnote (page 105):

1 Pareggiassì.

2 Servitù Salv.

3 Empireo Salv.


Image of page 106 page: 106
Impressa nella Scelta di Rime Antiche pubblicate

in Firenze.

AMORE E MADONNA

AM.
  • Io sono Amor, che per mia libertate
  • Venuto sono a voi, Donna piacente,
  • Chè al meo leal servente
  • Sue greve pene deggiate alleggiare.
  • Madonna, e' non mi manda, questo è certo;
  • Ma io, veggendo il suo grave penare,
  • Ed angosciar, che 'l tene in malenanza
  • Mi mossi, con pietanza a voi vegnendo:
  • Chè sempre tene lo viso coverto,
  • 10E gli occhi suoi non finan di plorare,
  • E lamentar di sua debol possanza,
  • Mercede alla sua amanza, e a me cherendo:
  • Per voi non mora, perchè io lo difendo;
  • Mostrate in ver di lui nostr' allegranza,
  • Sì ch' aggia beninanza:
  • Mercè; se 'l fate, ancor porrìa campare.
MAD.
  • Non si convene a me, gentil signore,
  • A tal messaggio far mala accoglienza.
  • Vostra presenza vo' guiderdonare,
  • 20Sì come suole usar buona ragione.
  • Veniste a me con sì libero core,
  • Image of page 107 page: 107
  • Di nostro amico avendo cordoglienza:
  • Gran conoscenza lo vi fece fare,
  • Oud' io vo' dare al suo mal guarigione.
  • Portateli lo cor, ch' avea in prigione,
  • E da mia parte gli date allegranza;
  • Che stea fermo a sua manza
  • Di buono amore, puro, da laudare.
AM.
  • Mille mercè, gentil donna cortese,
  • 30Del buon responso e del parlar piacente,
  • Chè interamente m' avete appagato,
  • Ed adoblato mia domandagione 1,
  • Sì che in voi non posso usar riprese:
  • Chè mai non trovai donna sì valente,
  • Che suo servente abbia sì meritato 2
  • Ch' è suscitato da morte e prigione.
  • Donne e donzelle, che amate ragione,
  • Or ecco donna di gran valentìa,
  • Che per sua cortesìa
  • 40Vuol el suo servo sì guiderdonare.
Transcribed Footnote (page 107):

1Cioè mi avete concesso il doppio più di che vi avea

supplicato
.

2 Rimeritato.


Image of page 108 page: 108
Manuscript Addition: O, me, offese / si folle pensier
Editorial Description: Inscribed by Gabriele Rossetti alongside lines 19-20
Note: A pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-7, and 8-10
Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Gentil donna cortese e di bon a' re 1,
  • Di chi Amor mi fe' prima servente,
  • Mercè, poi ch' in la mente
  • Vi porto pinta per non v' obliare.
  • Io fui sì tosto servente di voi,
  • Come d' un raggio gentile amoroso
  • Da' vostri occhi mi venne uno splendore,
  • Lo qual d' amor sì mi comprese poi,
  • Che avanti a voi sempre fui pauroso,
  • 10Sì mi cerchiava la temenza il core.
  • Ma di ciò grazie porgo a quel Signore,
  • Che 'l fe' contento di lungo disìo,
  • Della gio' che sentìo,
  • La qual mostro in amoroso cantare.
  • In tal manera fece dimostranza
  • Mio cor leggiardro della gio' che prese,
  • Che in grande orgoglio sovente salìo,
  • Fuora scovrendo vostra disnoranza.
  • Ma poi riconoscendo come offese,
  • 20Così folle pensier gittò in oblìo.
  • Quando vostr' alto intelletto l' udìo,
  • Sì come il cervo in ver lo cacciatore,
  • Così a voi servidore
  • Transcribed Footnote (page 108):

    1 Di lieto aspetto, di buon viso.

    Image of page 109 page: 109
    Note: selvaggia” is inscribed in pencil in the right margin beside line 29. A double pencil line brackets lines 1-4 and 5-7 of the lower poem. A double pencil line marks line 8. A single horizontal line inscribed in pencil in the left margin marks line 10.
  • Tornò, che gli degnaste perdonare.
  • Perdon cherendo a voi umilemente
  • Del fallo, che scoverto si sentìa,
  • Venne subbietto in vista vergognosa.
  • Voi, non seguendo la selvaggia gente,
  • Ma come donna di gran cortesìa,
  • 30Perdonanza gli feste copiosa.
  • Ora mi fate vista disdegnosa,
  • E guerra nuova in parte cominciate;
  • Ond' io prego pietate
  • Da Amore, che vi deggia umiliare.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Dolce è il pensier, che mi nutrica il core
  • D' una giovane donna, ch' e' desìa,
  • Per cui si fe' gentil l' auima mia,
  • Poi che sposata la congiunse Amore.
  • Io non poso leggieramente trare
  • Il nuova esemplo, ched ella somiglia.
  • Quest' Angela, che par dal ciel venuta,
  • D' Amor sorella mi sembra al parlare.
  • Ed ogni suo atterello è maraviglia.
  • 10Beata l' alma, che questa saluta!
  • Il colei si può dir che sia piovuta
  • Image of page 110 page: 110
    Note: Double pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 15-24 and 25-28.
  • Allegrezza, speranza, e gio' compita,
  • Ed ogni rama di virtù fiorita,
  • La qual procede dal suo gran valore.
  • Il nobile intelletto, ched io porto
  • Per questa giovin donna ch' è apparita,
  • Mi fa spregiar viltade e villania.
  • Il dolce ragionar mi dà conforto,
  • Ch' io fei con lei dell' amorosa vita;
  • 20Essendo già in sua nuova signorìa
  • Ella mi fe' tanto di cortesìa,
  • Che non sdegnò mio soave parlare:
  • Ond' io voglio Amor dolce ringraziare,
  • Che mi fe' degno di cotanto onore.
  • Com' io son scritto nel libro d' Amore
  • Conterai, Ballatetta, in cortesìa
  • Quando tu vederai la donna mia,
  • Poi che di lei fui fatto servidore.

Image of page 111 page: 111
Note: A faint pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem. A pencil line inscribed in the left margin brackets line 5-14.
Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche
  • Amore, io non son degno ricordare
  • Tua nobiltà, e tuo conoscimento:
  • Però chiero 1 perdon, se fallimento
  • Fosse di me, vogliendoti laudare.
  • Eo laudo Amor di me a voi, amanti,
  • Che m' ha sor tutti quanti meritato 2,
  • E 'n su la ruota locato vermente 3
  • Chà là 'nd' io solea aver torment' e pianti
  • Aggio sì buon sembianti d' ogni lato,
  • 10Che salutato son bonariamente.
  • Grazie, e mercede a tal signor valente,
  • Chè m' ha sì altamente sormontato,
  • E sublimato su quel giro tondo,
  • Che in questo mondo non mi credo pare.
  • Unqua non credo par giammai trovare,
  • Se in tale stato mi mantiene Amore,
  • Dando valore alla mia innamoranza.
  • Or mi venite, amanti, a accompagnare,
  • E qual di voi sentisse al cor dolore
  • 20Impetrerrò d' Amor per lui allegranza:
  • Ch' egli è signor di tanta beninanza,
  • Che qual amante a lui vuol star fedele,
  • Transcribed Footnote (page 111):

    1 Chiedo.

    2 Rimeritato.

    3 Veramente.

    Image of page 112 page: 112
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin marks line 34 of the upper poem, and brackets lines 1-4 and 5-8 of the lower poem. A pencil arrow is inscribed by line 2 of the lower poem, and a small cross at the opening of the poem.
  • S' avesse il cor crudele,
  • Si vuole in ver di lui umiliare.
  • Vedete, Amanti, come egli è umile,
  • E di gentile e d' alter baronaggio,
  • Ed ha 'l cor saggio in fina conoscenza;
  • Che me veggendo venuto sì a vile
  • Si mosse il signoril come messaggio,
  • 30Fe' riparaggio 1 alla mia cordoglienza,
  • E racquistò il mio cor, ch' era in perdenza,
  • Di quella, che m' avea tanto sdegnato.
  • Poi che 'l gli ebbe donato
  • M' ha poi sempre degnato salutare.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Angelica figura nuovamente,
  • Dal ciel vennta a spander tua salute,
  • Tutta la sua virtute
  • Ha in te locata l' alto Dio d' amore.
  • Dentro al tuo cor si mosse un spiritello,
  • Che uscì per gli occhi, e vennemi a ferire
  • Quando guardai lo tuo viso amoroso,
  • E fe' il cammin pe' miei sì fiero e snello,
  • Transcribed Footnote (page 112):

    1 Riparo.

    Image of page 113 page: 113
    Manuscript Addition: N' andaro allo
    Editorial Description: Inscribed by Gabriele Rossetti beside line 25
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 9-10, 11-14, and 16-25
    Sig. Tom. II. 8
  • Che 'l core e l' alma fece via partire,
  • 10Dormendo l' uno e l' altro pauroso:
  • E quando 'l sentir giugner sì orgoglioso,
  • E la presta percossa così forte,
  • Temetter che la morte
  • In quel punto overasse 1 il suo valore.
  • Poi quando l' alma fu rinvigorita
  • Chiamava il cor, gridando: or se' tu morto,
  • Ch' io non ti sento nel tuo loco stare?
  • Rispondea 'l cor, ch' avea poco di vita,
  • 20Sol, pellegrino, e senz' alcun conforto,
  • Quasi scemando non potea parlare,
  • E disse: oh alma, aiutami a levare
  • E rimanere al cassar 2 della mente.
  • E così insiememente
  • N' andaro al loco, ond' ei fur pinti fuore
  • Onde mia labbia 3 sì mortificata
  • Divenne allora ohimè! che io non parea 4.
  • Sentendo il cor perire innaverato 5
  • Dicea meco sovente ogni fiata:
  • 30Ahi lasso! Amor, che già non mi credea
  • Che fossi in verso me sì spietato.
  • Transcribed Footnote (page 113):

    1 Operasse.

    2 Cassero lo stesso che casso, ch' è la parte concava del

    corpo circondata dalle costole
    . È voce Arabica,

    che significa propriamente fortezza, ricinto di mura .

    3Voce antica, che significa aspetto.

    4Cioè ch' io non parea più essere me medesimo .

    5Cioè ferito.

    Image of page 114 page: 114
    Note: A faint pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
  • Ah! che crudele torto e gran peccato
  • Fai in ver di me sì tuo servo leale!
  • Che mercè non mi vale,
  • Che tu non mi tormenti a tutte l' ore.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Amor, io prego la tua nobiltate,
  • Ch' entri nel cor d' esta donna spietosa,
  • E lei facei amorosa
  • Sì che la spogli d' ogni crudeltate.
  • Odi la nimistà mortal, che regna
  • Fra lo suo cor e 'l mio novellamente,
  • Amor, ch' esser solevamo una cosa.
  • Con sì fieri sembianti mi disdegna,
  • Che par che il mondo e me aggia a niente,
  • 10E se mi vede, fugge e sta nascosa;
  • Onde non spero ch' io mai aggia posa
  • Mentre che in lei sarà tanta fierezza
  • Vestita d' un asprezza,
  • Che par che sia nemica di pietade.
  • Amor, quando ti piace, muovi inteso,
  • E se vai in parte che possi parlare
  • A questa che mi fa guerra sfidata,
  • Ben potrai dir che senza colpa offeso
  • Da lei mi trovo nel mio lamentare:
  • Image of page 115 page: 115
    Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin and a small pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
  • 20Onde mia alma piange sconsolata,
  • Se non che 'l cor l' ha alquanto confortata
  • E dicele: non pianger, mia sorella,
  • Tu averai novella
  • Che Amor le porta manto d' umiltade.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Angioletta in sembianza
  • Novamente è apparita.
  • Che m' uccide la vita,
  • Se Amor non le dimostra sua possanza.
  • Se Amor farà sentir per li suoi raggi
  • Della sua gran dolcezza,
  • (Tempo mi dà conforto)
  • Minuirà il martire,
  • Che in me saetta la sua giovinezza;
  • 10Ond' io son quasi morto,
  • Che son venuto a porto,
  • Che chi mi scorge fiso
  • Puote veder nel viso
  • Ch' io porto segno di grave pesanza.
  • Non furo gli occhi miei nella sua vista
  • Una fiata ancora
  • Ch' egli avesser vigore.
  • Image of page 116 page: 116
  • Io gli conforterei
  • 20Con la virtù, che dentro gl' innamora;
  • Se non ch' e' fugge Amore,
  • Che non par che il valore
  • Possa mettere in lei;
  • Anzi dice, costei
  • È quella che la sua franchigia avanza.
  • Non può vincere Amore
  • Di pinger nella mente gentilìa
  • D' esta novella cosa;
  • Chè selvaggia a tutt' ore
  • 30La trova con sì nuova leggiadrìa
  • Contro di lui sdegnosa;
  • E negli atti amorosa
  • A chi la mira pare,
  • Onde ne fa pensare
  • Amore a chi ne prende desianza.
  • Non spero dilettanza,
  • Nè gioia aver compita,
  • Se il tempo non m' aita,
  • Od Amor non mi reca altra speranza.

Image of page 117 page: 117
Note: A small pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Novelle grazie alla novella gioia
  • Vestute d' umiltade e cortesìa
  • Girete a quella, che m' ha 'n signorìa,
  • E dispogliato dell' antica noia.
  • Quando sarete avanti a lei, inchinate,
  • E poi, udita sua dolce accoglienza,
  • Dite: Madonna, il vostro fedel servo
  • A voi ne manda che ci riceviate,
  • Dicendo, che lo scoglio 1 di doglienza
  • 10Have gittato, come face il cervo:
  • Pregando che ritegnate in conservo
  • L' anima e il core e tutta sua possanza,
  • Chè 'n voi ricorre tutta sua speranza,
  • Come nel mare ogni corrente ploia 2.
  • Appresso le direte, che la mente
  • Porto gioiosa del suo bel piacere,
  • Poi che m' ha fatto degno dell' onore;
  • E non è vista di cosa piacente,
  • Che tanto mi diletti di vedere,
  • 20Quanto lei sposa novella d' amore.
  • E non m' avviso che alcuno amadore,
  • Sia quanto vuol di gentil intelletto,
  • Che abbia rinchiuso dentro dal suo petto
  • Tant' allegrezza, che appo me non muoia.
Transcribed Footnote (page 117):

1 Scorza.

1 Pioggia.

Image of page 118 page: 118
Note: In line 8 of the lower poem, the word "fede" has been crossed out in pencil and the word "prova" added in its place.
  • Ballata, e' non è donna alla mia voia 1,
  • Che tanto degna sia da onorare,
  • Quanto colei, a cui ti vo' mandare,
  • Cui gentilezza ed ogni ben s' appoia 2.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Ballata, poi che ti compose Amore
  • Nella mia mente, ove fa residenza,
  • Girai a quella, che somma piacenza
  • Mi saettò per gli occhi dentro al core.
  • Poi sei nata d'Amore ancella nuova,
  • D'ogni virtù dovresti essere ornata,
  • Dovunque vai dolce, savia, ed intesa:
  • La tua vista ne fa perfetta fede prova;
  • Però dir non ti compio l'imbasciata,
  • 10Che spero s'hai del mio intelletto presa,
  • E tu la vedi nel suo viso accesa,
  • Non dicer motto, se fusse adirata;
  • Ma, quando la vedrai umiliata,
  • Parla soave senza alcun timore.
  • Quando cortesemente avrai parlato,
  • Con bello inchino, e con dolce salute
  • Transcribed Footnote (page 118):

    1 Voglia.

    2 S' appoggia.

    Image of page 119 page: 119
  • Alla serena fronte di beltate,
  • Apprendi suo responso angelicato,
  • Che muove lingua di gentil virtute
  • 20Vestuta manto 1 di soavitate;
  • Se l'è in piacer d'avermi in potestate,
  • Non fia suo viso colorato in grana;
  • Ma fia negli occhi suoi umile e piana,
  • E pallidetta quasi nel colore.
  • Appresso che lo tuo dir amoroso
  • Prenderà la sua mente con paura
  • Del pensoso membrar che Amor le dona,
  • Dirai com'io son sempre desioso
  • Di far li suo' piacer oltre misura,
  • 30Mentre la vita mia non m'abbandona.
  • Dì, che Amor meco sovente ragiona,
  • Che fu principio d'esta benvoglienza,
  • Quei che la mente, e 'l core, e mia potenza
  • Ha messe in signorìa del suo valore.
  • Tu vederai la nobil accoglienza
  • Nel cerchio delle braccia, ove pietade
  • Ripara con la gentilezza umana:
  • E vederai sua dolce intelligenza
  • Nelli atti suoi, se non parla villana:
  • 40E vederai, meraviglia sovrana,
  • Com'en 1 formate angeliche bellezze,
  • E di nuovi miracoli adornezze,
  • Transcribed Footnote (page 119):

    1 Molto.

    2 Sono.

    Image of page 120 page: 120
  • Onde Amor tragge l'altezza d'onore.
  • Muovi, Ballata, senza far sentore,
  • E prenderai l'amoroso cammino:
  • Quando sei giunta, parla a capo chino,
  • Non mi donar di gelosìa errore.

Impressa nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Nel vostro viso angelico amoroso
  • Vidi i begli occhi, e la luce brunetta,
  • Che 'n vece di saetta
  • Mise pe' miei lo spirito vezzoso.
  • Tanto venne in suo abito gentile
  • Quel nuovo spiritel nella mia mente,
  • Che 'l cor s' allegra della sua veduta.
  • Dispose 1 qui l' aspetto signorile,
  • Parlando a' sensi tanto umilemente,
  • 10Ch' ogni mio spirito allora il saluta.
  • Or hanno le mie membra conosciuta
  • Di quel Signore la sua gran dolcezza,
  • E il cor con allegrezza
  • L' abbraccia poi che 'l fece virtuoso.
Transcribed Footnote (page 120):

1 Depose.


Image of page 121 page: 121
Note: Several horizontal pencil lines inscribed in the right margin marks the opening of the poem.
Impressa nella Raccolta di Aneddoti Letterarj stampata

in Roma nell' anno 1774. dall' Abbate Serassi.
  • Questa rosa novella,
  • Che fa piacer sua gaia giovanezza,
  • Mostra, che gentilezza,
  • Amor, sia nata per virtù di quella.
  • S' io fossi sufficiente
  • Di raccontar sua maraviglia nuova,
  • Dirìa come natura l' ha adornata.
  • Ma s' io non son possente
  • Di saper allegar verace prova,
  • 10Dillo tu, Amor; chè sarà me' laudata.
  • Ben dico, una fiata,
  • Levando gli occhi per mirarla fiso,
  • Presemi 'l dolce riso,
  • E gli occhi suoi lucenti, come stella.
  • Allor bassai li miei
  • Per lo suo raggio, che mi giunse al core
  • Entro in quel punto, ch' io la riguardai.
  • Tu dicesti; costei
  • Mi piace signoreggi il tuo valore;
  • 20E servo alla tua vita le sarai.
  • Ond' io ringrazio assai,
  • Dolce Signor, la tua somma gradezza,
  • Chè io vivo in allegrezza,
  • Pensando a cui mia alma hai fatta ancella.
Image of page 122 page: 122
Note: A faint pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-12.
  • Ballata giovanzella,
  • Dirai a quella, ch' ha la bionda trezza,
  • Ch' Amor per la sua altezza
  • M' ha comandato io sia servente d' ella.

Impressa nella suddetta Raccolta.
  • Donna, se il prego della mente mia,
  • Come bagnato di lagrime e pianti,
  • Venisse a voi incarnato davanti
  • A guisa d' una figura pietosa,
  • E voi degnassi udir sua dicerìa,
  • Ragion vi moverebbe ne' sembianti,
  • Perchè udiresti li tormenti, quanti
  • Soffera 1 l' alma mia, di voi pensosa,
  • Con quella pena, che l' è faticosa.
  • 10Pur aspettando, che da voi si mova
  • Una dolce pietà, se in voi si trova,
  • In farmi grazia d' empier lo disio;
  • E se virtù d' amore in voi riposa,
  • Spero d' aver la grazia bella e nuova,
  • E di ciò mostrerei verace prova:
  • Chè Amor non dee voler per ragion ch' io,
  • Merito perdo per lo buon servire,
  • Poi lungo tempo m' ha fatto languire.
Transcribed Footnote (page 122):

1 Soffra.

Image of page 123 page: 123
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 27-36.
  • Donna, ragion d' Amor mi dà speranza,
  • 20Che voi sarete ver me sì gentile,
  • Che non isdegnerete mio cor vile,
  • Meritando vie più, ch' io non son degno.
  • E di ciò si notrica mia possanza,
  • Che attende che la vostra mente umile
  • Ver me si faccia di mercè simile;
  • Onde ciò disiando, mi mantegno:
  • Chè non m' è avviso che sia altro regno
  • Fuor del ben, donna, che da voi aspetto,
  • Il qual sarà mirabile diletto,
  • 30Che mi terrà gioioso sempre mai.
  • Io prego Amor, che mi doni suo 'ngegno,
  • Si ch' io non manchi per alcun difetto,
  • E 'l ben, ch' io attendo, mi faccia perfetto
  • Aver da voi, di cui innamorai
  • Entro 'l principio della mia vaghezza,
  • Quando m' apparve vostra gran bellazza.
  • Donna, e' mi duole ancor quand' io rimembro
  • I dolorosi colpi e li martiri,
  • Che soffriro in quel punto i miei desiri,
  • 40Quando mirai ne' vostri occhi amorosi,
  • E sostenni passione in ciascun membro.
  • Ed or convien che dolcemente miri
  • Verso di voi senza gittar sospiri,
  • Per la speranza ch' hanno esser gioiosi.
  • Io posso dir ched ei sian poderosi
  • Per lo durar ch' hanno fatto soffrendo,
  • Image of page 124 page: 124
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 50-51, 59-61, 62-66 and 73-74. A word in line 50 is underlined in pencil.
  • In ciascuna battaglia, voi vincendo,
  • Sì che per uso non curan tormento,
  • Nè son di ciò tementi e paurosi.
  • 50Donna, voi li gabbate sorridendo,
  • E vedete la lor vita morendo
  • Con sofferenza far riparamento;
  • E tanto soffriranno nel penare,
  • Che vi rincrescerà il martoriare.
  • Donna, quando sarà per me sereno,
  • Ched c' v' incresca della mie gravezze?
  • Non credo mai finchè vostre bellezze
  • Soverchieranno l' altre di beltate.
  • Se sofferenza vi venisse meno,
  • 60Sacciate, donna, che le mie fortezze
  • Non dureranno contr' a vostre altezze:
  • Dunque la morte avrà di me pietate:
  • Ed io ne prego la sua maestate
  • Che mi riceva senza dar fatica.
  • Voi rimarrete al mondo mia nimica;
  • Io sconsolato me n' anderò in pace.
  • Amor, veggendo vostra crudeltate,
  • Vorrà servare una sua legge antica,
  • Che qual donna a buon servo non è amica,
  • 70Le sue bellezze distrugge e disface:
  • Onde se ciò vi tornasse in dispregio,
  • Sarebbe per ragione a me gran pregio.
  • Donna, dunque vi piaccia provvedere
  • Al vostro stato e mio in tal maniera,
  • Image of page 125 page: 125
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 75-83, 91-94 and 98-102.
  • Che nostra benvoglienza mai non pera.
  • S' io ho il torto, Amor dea la sentenza,
  • Che voi dovreste per ragion volere:
  • Chè quanto bella donna è più altera,
  • Tanto le cresce onor quant' è men fera
  • 80Ver lo suo servo, che non ha potenza.
  • Così alla vostr' angelica piacenza
  • Nulla virtù sarebbe a darmi morte,
  • Ancor sentendo ch' io fossi più forte.
  • Donna, poichè da voi non mi difendo,
  • Qui riconosca Amor vostra valenza.
  • Se torto fate, chiudavi le porte,
  • E non vi lasci entrar nella sua corte,
  • Data sentenza in tribunal sedendo,
  • Sì che per voi non si possa appellare
  • 90Ad altro Amor, che ve ne possa atare.
  • Canzon mia nuova, poi ch' io son lontano
  • Da quella, ch' ha d' amor l' alma fiorita,
  • Va per conforto della nostra vita,
  • E prega che di me aggia mercede.
  • Il tuo sembiante sia cortese e piano,
  • Quando davanti le starai gecchita,
  • E contale di mia pena infinita:
  • E s' ella, sorridendo, non ti crede,
  • Dille, Madonna, con giurata fede,
  • 100Se voi vedeste suo misero stato,
  • E il viso suo di lagrime bagnato,
  • E' ve n' increscerebbe in veritate;
  • Image of page 126 page: 126
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin mark lines 103, 104-108, 109-117 and 121-122.
  • Chè piangendo ne incresce a chi lo vede.
  • Dunque vi piaccia, che sia confortato;
  • Chè, se prima si muor, vostr' è il peccato,
  • E non vi varrà più aver pietate;
  • Che se per voi servendo e' fosse morto,
  • Poco varrebbe poi darli conforto.
  • E tu, martoriata mia soffrenza,
  • 110Con questa mia figliuola va plorando
  • Avanti a quella donna ove ti mena.
  • Quando sei giunta, dirai sospirando:
  • Madonna, il vostro servo ha tanta pena,
  • Che se voi non avete provedenza,
  • Io 'l lasciai con sì debole potenza,
  • Ched ei non crede mai veder Fiorenza.
  • È in suo soccorso lo spirito mio,
  • Però da San Miniato si partìo;
  • Ed io, che sua difesa sono stata,
  • 120Nol posso più difender affannata.
  • Dunque vi piaccia lui e me campare,
  • Madonna, se mercè volete fare.

Image of page 127 page: 127
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark line 2 of the poem.
Impressa nelle Rime Antiche.
  • Amor, nuova ed antica vanitate
  • Tu fosti sempre, e sei 'gnudo com' ombra;
  • Dunque vestir non puoi, se non di guai.
  • Deh chi ti dona tanta podestate,
  • Ch' umanamente il tuo podere ingombra,
  • E ciaschedun di senno ignudo fai?
  • Provo ciò; chè sovente ti portai
  • Nella mia mente, e da te fui diviso
  • Di savere e di bene in poco giorno:
  • 10Venendo teco, mi mirava intorno,
  • E s' io vedea Maddona, ch' ha 'l bel riso,
  • Le sue bellezze fiso immaginava;
  • E poi fuor della vista tormentava.
  • Amor, quando apparisci nuovamente
  • Un Angelo ti mostri a somiglianza,
  • Dando diletto e gioco in tuo volare.
  • Deh! come ben vaneggia quella gente,
  • Ch' alla tua fede appoggia sua speranza,
  • La qual sotto tue ali fai angosciare!
  • 20Provol; chè l' ali mi facean penare
  • Più forte assai, che 'l aquila serpente,
  • Quando suoi nati divorar volea.
  • Tanto ho sofferto più, ch' io non dovea,
  • Che gran ragion di biasmar mi consente.
  • Tuo convenente non vo' più difendere;
  • Chè, s' io potessi, ti vorrìa offendere.
Image of page 128 page: 128
  • Amor, mendico del più degno senso,
  • Orbo nel mondo nato, eternalmente
  • Velate porti le fonti del viso.
  • 30Deh quanto e com' si truova ogni uom' offenso,
  • Cui corrompi in diletto carnalmente,
  • Poi il vero lume gli spegni del viso!
  • Provo ben ciò; chè la luce del viso
  • M' avevi spenta, teco dimorando,
  • Senza ragion nutricando mia vita:
  • E la memoria avea già sì infralita,
  • Che come in tenebre andava palpando;
  • E quella Donna, cui data m' aveva,
  • S' io la scontrava, non la conosceva.
  • 40Amore, infante povero d' etate,
  • Per giovinezza sembri uno bambino
  • A chi sovente mira il tuo aspetto.
  • Deh, com' hai poca di stabilitate!
  • Chè sempre sei trovato per cammino,
  • Mettendo in corpo umano il tuo difetto.
  • Provo ciò; chè 'l tuo senno pargoletto
  • M' aveva il debil cor sorviziato 1,
  • E l' alma forsennata, e l' altre membra:
  • Molte fiate stando teco insembra 2,
  • 50E rimembrando tuo giovine stato,
  • Dicea: oimè fallace gioventute,
  • Come hai poca radice di salute!
Transcribed Footnote (page 128):

1 Sopraviziato.

2 Insieme.

Image of page 129 page: 129
Sig. Tom. II. 3
  • Amore, infaretrato come arcero,
  • Non lena mai la foga del tuo arco;
  • Però tutti i tuoi colpi son mortali.
  • Deh com' ti piace star presto guerrero,
  • E sei fatto scheran, che stai al varco
  • Rubando i cori, e saettando strali.
  • Provol; chè di colpire a me non cali;
  • 60Ch' hai tanto al cor dolente saettato,
  • Ch' una saetta lo sportò dal segno.
  • Ma ben possa io morir sotto il tuo regno,
  • Se d' ogni reo di te non son vengiato;
  • Che, s' io non so ben saettar quadrello,
  • Farò com' fece Caino ad Abello.
  • Amor, poichè tu sei del tutto ignudo,
  • Non 1 fosti alato, morresti di freddo;
  • Chè sei cieco, e non vedi quel che fai.
  • Mentre che 'n giovine essenza 2 sarai
  • 70L' arco e 'l turcasso sarà 'l tuo trastullo:
  • E sei fanciullo, e vuoi pur mostrar 3 drudo:
  • Vien, ch' io ti sfido, or oltre a mazza e scudo.
Transcribed Footnote (page 129):

1Cioè se non fosti.

2 Essere, stato.

3Cioè mostrarti.


Image of page 130 page: 130
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.
DI ANSELMO DA FERRARA

Impresso nelle Rime Scelte de' Poeti Ferraresi.

A FRA GUITTONE
Transcribed Note (page 130):

Anno 1250.

  • Chi può aggiunger un dito a sua statura,
  • Che Deo non se n' avveggia in lontananza?
  • Chi può resurger fuor della bassura,
  • Se Deo nol tragga lui all' innorranza?
  • Pianto non val per nessuna aventura,
  • Nè dolor, nè suspir, nè dispieranza:
  • Noi semo di sue man propia pintura,
  • Ed ello dà, sì come vuol, l' ombranza.
  • Dicol per voi, che non sete parvente,
  • 10E non giungete alla prima casone
  • Di chi più v' ama, che la vostra zoglia.
  • Pregatel lui, ma ben piatosamente,
  • E allor vedrete, Frate mio Guittone,
  • Che in obblianza v' anderà ogni doglia.

Image of page 131 page: 131
Impresso nelle suddette Rime.
  • Tinto di morte era tuo santo viso,
  • Nè più del Paradiso
  • Vi si vedea sembianza.
  • E qual serà dinanzi più 'l mio specchio,
  • Dov' io trovi splendore,
  • Dov' io trovi dolzore?
  • Ecco alla morte anch' io m' apparecchio:
  • Se più vi rivestite
  • Della vostra figura,
  • 10Tornerà mia verzura.
  • Ma se, Signor, morite,
  • Apriti, o sepoltura.

Image of page 132 page: 132
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
Impresso nelle suddette Rime.
  • Di Tomeo le rade penne
  • Isdruscite e torpenti,
  • Erano quando venne,
  • Senz' aprir porta o balcone,
  • Cristo drento alla masone;
  • E toccar volle con mano
  • Ogne piaga al Re soprano;
  • Chè credevala menzogna
  • De' discipuli credenti.
  • 10Perciò n' ebbe gran rampogna:
  • Beato chi non vede,
  • O serra gli occhi e crede.

Image of page 133 page: 133
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-14. A small pencil cross also inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
DI UGO DI MASSA DA SIENA
Transcribed Note (page 133):

Anno 1250.

  • Eo maladico l' ora, ehe 'mpromero 1
  • Amai, chè fue per mia disavventura;
  • Così coralemente, ch' io ne pero,
  • Innamorai: tanto ci misi cura.
  • E nulla amante trovo, assai lo chero,
  • Che s' assimigli della mia natura.
  • Chè Amore è 'n meve tutto, e ho pensero,
  • Che s' altri n' ha, neente è che mel fura.
  • Amore ed eo sen 2 tutt' una parte
  • 10Ed avemo un volero e uno core,
  • E s' eo non fosse, Amore non serìa.
  • E non pensate ch' eo 'l dica per arte,
  • Ma certamente è ver ch' eo sono Amore;
  • Chi m' ancidesse, Amore anciderìa.
Transcribed Footnote (page 133):
  • 1 In primiero, in prima.
  • 2 Seno, per semo, siamo Salv.

Image of page 134 page: 134

  • Per pena, ch' eo patisca, non spavento:
  • Tant' amorosamente Amor mi tene.
  • Ma quanta gioia pare 'l mio tormento,
  • Pensando che di tal parte mi vene.
  • Che meglio assai m' è d' altro piacimento,
  • E più m' inforza di servir la spene;
  • E di ciò mai non vo' cangiar talento,
  • Nè non porìa, poi 1 lo voless' eo bene.
  • Così dimostra Amor bon sia fedele
  • 10Poi nulla pena tal è che mi senta,
  • Che non m' allegri quanto bene avesse;
  • Vertù di voi è che la sperge e dele 2,
  • Chè mia soffrenza non sterìa contenta,
  • Che non languisse, se pene tenesse.
Transcribed Footnote (page 134):

1 Ancorchè, benchè Salv.

1 Cancella, annienta dal Latino deleo Salv.


Image of page 135 page: 135
Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.
  • Uno piacere dal core si move,
  • E di vedere gli occhi lo sentenza,
  • E nascene un pensiero, che rimove
  • In molte guise il core dall' intenza,
  • Tanto lo bene, che se ne commove
  • In giudicar lo cor non ha potenza,
  • Che d' amore feruto è di me dove
  • Dentro dal corpo ov' è la conoscenza.
  • Però nullo mi val conoscimento,
  • 10Poi ch' è feruto sì crudelemente
  • Di quello foco, ch' arde e non si spegne.
  • Dunque lo core è sempre giudicato
  • Dagli occhi, che gli mostrano il piacere
  • Onde lo mena, e lo tiene, e distregne.

Image of page 136 page: 136
DI ONESTO BOLOGNESE
Transcribed Note (page 136):

Anno 1250.

  • Se con lo vostro val mio dire e solo
  • Supplico lei, cui siate ad ubbidienza
  • Che ristori a tutta vostra parvenza
  • Ch' eo so che voi 'l cherete senza dolo.
  • Di voi fe' pruova di gioia il valore
  • Quando di ragion parve ver voi sene
  • Che val più gioia pena anzi a cui vene,
  • E lui loda lo vostro amadore,
  • Dicendo: questi è buon combattitore;
  • 10Servito m' ha facendoli malizia,
  • Onde non m' è mestier farli mestizia
  • D' alcun diletto, ch' è degno d' onoro.
  • Ed amor dato m' ha di fe' contezza
  • Sì che ciò dir per voi non m' è gravezza.
  • Quando gli appar Amor prende suo loco,
  • Sendo deliberato, non dimora
  • In cor che sia di gentilezza fora;
  • E ove il suo piacer truova non poco,
  • Sforza pur quel che l' ha già 'n suo desio;
  • 20E tanto li diletta darli torto
  • Ch' al sofferente sa me' di gio' porto,
  • E doglia e pena che chi li servìo;
  • Sì che piangendo alla Donna sen gìo,
  • Ed ella per pietà li diè ristoro
  • Image of page 137 page: 137
  • Ah quanto vuol d' amor prego ed esoro 1
  • Fal servo vil perd' amor là ulìo.
  • Dunque non pecca morte in alcun lato
  • Se non tal quel ch' è all' amore ingrato.
  • Conceduto ha la donna che l' amasse,
  • 30Suggetto che lealmente servìa,
  • Conquiso che difesa non avìa,
  • Purchè a lei 'l suo servir non gravasse:
  • Sicchè omai la sua mente divide
  • Dal suo contraro e canoscenza dielle,
  • Quanto ha chiamato morte amaro felle,
  • Pur vi rimembri dove Amor mo siede
  • Che laude far d' altrui il se n' avvede,
  • Onde poi cresce d' amor più l' aita;
  • Lo qual io prego che vi dea compita
  • 40Disianza che ogn' altro bene eccede;
  • A voi cred' e' che non sarà più duro,
  • Ma per invidia agli altri sarà oscuro.
  • Amico, poi che servo vi consente
  • Piena di grazia e di virtù posare,
  • Denno gli vostri spiriti accordare
  • L' alma allo core e 'l corpo all' ubbidiente.
  • Le verrà, parmi, lo vostro disiro
  • Ch' Amor parlando ove non è martire
  • Accordò il vostro cor nel suo cherire,
  • 50Perchè tormento nè penser vi diro
  • Ma a voi certo eo via più disiro.
  • Transcribed Footnote (page 137):

    1 Prego vivamente, dal Latino exoro Salv.

    Image of page 138 page: 138
  • Ma so che in ciò non val la mia preghiera,
  • Chè tanto avete di gio' la maniera
  • Chè 'nfra voi stesso invidia vi tiro;
  • Veggio ch' Amor vi fa così perfetto,
  • Ed ei vuol ch' io vel dica, ed hammen stretto.
  • Piacemi d' esser vostro nella luna
  • Stella d' Amore a qual mi son segnato;
  • Ella ha 'l mio core dal vostro furiato
  • 60E voglio aver, che n' è cosa comuna.
  • E parmi certo che molto disvaglia
  • Gioia disfatta con martiri e guai
  • Se non l' ha cara via più che giammai
  • Uom a chi è creduto che la vaglia
  • Non vi giuochi amico alcuno a faglia,
  • Nè per proferer vostro in una sorte
  • Vogliate alcuno, chè troppo forte
  • Cosa è donar di quel che 'l cor dismaglia.
  • Però fate di gioia buon riservo,
  • 70Che per altrui il non in soi protervo.

Image of page 139 page: 139
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 4-5, 8-10, and 14-15.

  • Ahi! lasso taupino! altro che lasso
  • Non posso dir; sì io sono a greve meso,
  • Sentomi 'l cor e ciascun membro preso
  • Morir sì forte d' oltre a morte passo.
  • Celar non posso più la greve noia:
  • Tanto contr' a me poia 1
  • Pena mortale e rea disavventura.
  • Però quanto più dura
  • La vita mia, più soverchia il dolore:
  • 10Male ad uopo meo m' ha fatto Amore.
  • Sì mal fu' creato Amor ad uopo meo
  • Che m' è vergogna dir ciò che m' incontra.
  • Tutto fu fatto solo a mia incontra;
  • Però nol chiamo Amor, ma amaro e reo,
  • Per cui lo cor meo chiamo core morto,
  • Ingiuriato a torto,
  • Ed ancor me per lui chiamo mal nato,
  • Perch' è sì sventurato
  • Ch' ogni mio membro si batte e s' adira;
  • 20Piango negli occhi e l' anima sospira.
  • Piangere gli occhi e lagrimar tutt' ora
  • E di pianto bagnar tutto il mio viso
  • Possono ben, guardando a me conquiso
  • E per lo corpo lasso, ove dimora
  • L' anima mia, per forza sospirare;
  • Transcribed Footnote (page 139):

    1 Poggia.

    Image of page 140 page: 140
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 41-44.
  • Chè gli è morte lo stare
  • Più col corpo, ch' arde più che 'n foco;
  • E in nessun altro loco
  • Potrebbe peggiorar sua condizione;
  • 30Sì m' ha condotto Amor contro a ragione
  • Ragion non fa chi m' accusa e riprende,
  • Chè contro al mio volere Amor mi mena;
  • Ma chi non si conduol della mia pena,
  • Secondo umanità, pietade offende.
  • Dolor sente ciascun naturalmente,
  • Che dovria tutta gente
  • Gir per chiamar pietà alla donna mia;
  • E quando va per via
  • Devrìa ciascun gridar mercè mercede,
  • 40Chè non m' ancida s' eo l' amo di fede.
  • Di fede e di pietà, Canzon, vestita
  • Va alle Donne e gettati a lor piede,
  • Chè preghin quella che aggia mercede
  • Un po', per Deo, della mia lassa vita.
  • Dì che Deo, sì come ama pietate,
  • Condanna crudeltate
  • La 'nde di ciò assai più mi dogli' eo
  • Con fede mea per Deo
  • Che in ogni parte ha messo stato buono;
  • 50Ma quanto per me posso, io gliel perdono.

Image of page 141 page: 141
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.

  • Poi non mi punge più d' amor l' ortica,
  • Che sembra dolce ogni tormento amaro,
  • Anzi ne son lontan più che dal caro,
  • Suo vil poder non prezzo una mollica.
  • E quella sconoscente mia nemica
  • D' ogni larghezza ha ben colmo lo staro,
  • A cui non piace lo fallir di raro;
  • Cotanto se e sua vita notrica.
  • E già nel operar non s' affatica,
  • 10Cotanto parli 1 dilettoso e caro
  • Ciò che la disonesta quella antica.
  • Amico, io t' aggio letto la Rubrica;
  • Provedi al Negro, che ciascun tuo paro
  • A lei e ad Amor fatt' ha la fica.
Transcribed Footnote (page 141):

1 Pare a lei.


Image of page 142 page: 142
Manuscript Addition: Dante
Editorial Description: Inscribed by Gabriele Rossetti beneath two horizontal lines alongside the opening lines of the poem.
Impresso nelle Rime Antiche, e nella Bella Mano.

A MESSER CINO.
  • Siete voi, Messer Cin, se ben v' adocchio,
  • Si che la verità par che lo sparga,
  • Che stretta via a voi rassembra larga
  • Spesso vi fate dimostrare ad occhio.
  • Tal frutto è bono, che di quello il nocchio,
  • A chi assapora, molto amaror larga,
  • E ben lo manifesta vostra targa,
  • Che l' erba buona è tal come il finocchio.
  • Più per figura non vi parlo avante,
  • 10Ma posso dire ben me ne ricorda,
  • Ch' a trarr' un baldovin vuol lunga corda.
  • A Cielo e che follia dire s' accorda
  • Allor non par che la lingua si morda,
  • Nè ciò vi mostrò mai Guido, nè Dante.

Image of page 143 page: 143
Impresso nell' Allacci.

A FRA GUITTONE.
  • Vostro saggio parlar, ch' è manifesto
  • A ciaschedun, che senno aver desìa,
  • E 'l cortese ammonir dal qual richiesto
  • Sono per rima di Filosofia,
  • M' ha fatto certo sì ben chiosa in testo,
  • Caro mio Frate Guitton, ch' io vorrìa
  • Mutuar 1 ciò ch' ha da la ragion in presto
  • O ver perseguitar sua dritta via,
  • Di ch' io ringrazio voi; ma ragionando
  • 10Dico, ch' ho visto divenir beato
  • Uom non giusto: ciò considerando,
  • Spero trovar perdon del mio peccato,
  • Lo nome e 'l fatto sì ben accordando,
  • Ch' io ne saraggio nella fin lodato.
Transcribed Footnote (page 143):

1Dal Latino Mutuari Salv.


Image of page 144 page: 144
Manuscript Addition: V. page 269
Editorial Description: DGR's note at the upper left
Note: There is a small cross marking the beginning of the sonnet. Words in line 1 and 2 are underlined in pencil.
Impresso nell' Allacci.
  • La dispietata, che m' ha giunto il Giovi-
  • Dì della cena, la 'nd' io morte attendo,
  • Non dice, del fallare io m' imprendo,
  • Anzi le piace ch' io la morte provi.
  • Dunque che fai, Amor, che non ti movi?
  • Già sai che di neente mi contendo,
  • E per ben ubbidir sempre l' offendo;
  • Fa che pietosa oramai si trovi.
  • Per me nol dico, chè non mi varria;
  • 10Ma per avanti trar la sua virtute,
  • Che manca sol per quello ch' ha sofferto.
  • Di me che sono a crudel vita offerto,
  • Tanto ha sdegnato per darmi salute
  • Quella, che più valer nom mi porrìa.

Image of page 145 page: 145
Manuscript Addition: Giudizio Un[iversale]
Editorial Description: Gabriele Rossetti's truncated note beside line 1
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-14
Sig. Tom. II. 10.
Impresso nell'Allacci.
  • Quella crudel stagion, che a giudicare
  • Verrà il nostro Signor tutto lo mondo;
  • E non sarà alcun uom, che consolare
  • Possa il suo cor, e quanto vuol sia mondo.
  • Che'l tremerà la terra e lo mare,
  • Ed aprirassi il Ciel per lo gran pondo;
  • E vorrà il giusto volentier campare;
  • E dirà il peccator, dove mi ascondo?
  • E non sarà nessun Angel divino,
  • 10Che non abbia paura di quell'ira,
  • Fuor che la Vergin Donna, nostra guida.
  • Or com'farò, che di peccar non fino
  • Ell'è simile che son presso a sira 1
  • Se li suoi giusti preghi non m'aida 2.
Transcribed Footnote (page 145):

1 Sera.

2 Aite.


Image of page 146 page: 146

  • Davanti voi, Madonna, son venuto
  • Per contare la mia grave doglienza,
  • E como mortalmente m' ha feruto
  • Di voi l' Amore per sua gran potenza;
  • Che 'l cor dal corpo sì m' ha dipartuto,
  • Sì che di morir aggio gran temenza,
  • Se non mi date vostro dolce aiuto
  • Campar non posso, nè aver sofferenza.
  • Donqua per Deo non vi piaccia ch' eo pera,
  • 10Nè sofferi pena tanto crudele,
  • Che mi fa star a morte prossimano.
  • Però rapresento a voi, fresca cera,
  • Non m' aucidiate, poi son sì fedele,
  • Che 'l cor e 'l corpo metto in vostra mano.

Image of page 147 page: 147
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem. A vertical pencil line inscribed in the left line brackets lines 13-14. A pencil arrow inscribed in the right margin draws attention to line 14.
Impresso nell'Allacci.
  • Non so, s' è mercè, che mo vene a meno,
  • O è sventura, o soperchianza d'arte,
  • Che per la mia donna Luni, e Marte,
  • E ciascun dì con se ragiona appieno.
  • Più d'uom vivente crudel vita meno,
  • Nè mai mi disse: dalla morte guarte 1,
  • Mercè voi, che son già gli spirti sparte,
  • E che ne avete stanco un uom terreno.
  • E se forza di Amor con dritta prova
  • 10Mi concedesse di umiltà vestita,
  • Ch' i' la trovasse sol un'ora stando,
  • Fora tanto gioiosa la mia vita,
  • Che quale mi conosce, riguardando
  • Vederìa in me di Amor figura nova.
Transcribed Footnote (page 147):

1 Guardati.


Image of page 148 page: 148
Impresso nelle Rime Antiche

A MESSER CINO.
  • Sì m' è fatta nemica la mercede,
  • Che sol di crudeltà per me si vanta;
  • E s' io ne piango, ella ne ride e canta,
  • E 'l mio doglioso pianto ella non crede.
  • E che mai non fallai conosce e vede
  • In ver di quella disdegnosa e santa;
  • Ch' alla sua guisa la mena ed incanta,
  • E quando vuol, la prende in la sua rede 1
  • Se per me la vertù stessa si lede,
  • 10Amor, che suole aver potenzia tanta,
  • Come a tale offesa non provvede?
  • Se mai coglieste frutto di tal pianta,
  • Mandatelomi a dir; chè n' ho tal sede 2,
  • Che tutto il cor questo disio mi schianta.
Transcribed Footnote (page 148):

1 Reto.

2 Sete.


Image of page 149 page: 149
Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 10-11.
Impresso nelle Rime Antiche.

A MESSER CINO.
  • Quella, che in cor l' amorosa radice
  • Mi piantò nel primier che mal la vidi,
  • Cioè la dispietata ingannatrice,
  • A morir m' ha condotto, e tu nol cridi.
  • Gli occhi miei mira morti in la cervice,
  • Ed odi gli angosciosi del cor stridi:
  • E dell' altro mio corpo ogni pendice,
  • Che par ciascuna della morte gridi.
  • A tal m' ha giunto mia Donna crudele,
  • 10Ch' entro tal dolor sento in ogni parte,
  • Che l' alma a forza dallo cor si parte:
  • Che 'l mio dolzor con l' amaror del fele
  • Ha già ben visto Amor com' si comparte:
  • Ben ti consiglio a ciò mai non fidarte.

Image of page 150 page: 150
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.
Impresso nelle Rime Antiche.

A MESSER CINO.
  • Assai son certo, che sementa in lidi,
  • E pon lo suo color senza vernice,
  • Qualunque crede che la calcatrice
  • Prender si possa dentro alle mie ridi 1.
  • E già non son sì nato fra gli Abnidi,
  • Che io pensi mai di trovarla amatrice,
  • Quella, che è stata di me traditrice
  • Nè spero il dì veder, sol che mi sfidi
  • Mercè d' Amor, che mi consuma e dele,
  • 10E ciascuna speranza da me parte,
  • Ma del servir prescrizione e carte
  • Tu tien, che non conosci acqua di fele
  • Nel mar, dov' ha ogni allegrezze sparte,
  • Che val ciascuna più, ch' amor di parte
Transcribed Footnote (page 150):

1 Reti.


Image of page 151 page: 151
Impressa nelle Rime Antiche.
  • La partenza, che fo dolorosa,
  • E gravosa più d' altra m' ancide
  • Per mia fide di voi, bel diporto.
  • Sì m' ancide il partir doloroso,
  • Che gioioso a venir mai non penso.
  • Nanti uscito son quasi del senso 1
  • Nel meo cor mai di vita pauroso
  • Per lo stato gravoso e dolente
  • Lo qual sente: donqua com' firaggio 2?
  • 10M' ancideraggio per men disconforto.
  • S' eo mi dico di dar morte fera,
  • Gioi' stranera non vi paia audire
  • A null' nomo dello meo languire,
  • Della pena dogliosa e crudera,
  • Che dispera lo coraggio e l' alma.
  • Tant' ho salma di pena, e abbondanza;
  • Poi pietanza mercè fece torto.
  • Torto fece, e fallîo ver me lasso
  • Ch' eo trapasso ogni amante leale,
  • 20E ciascun giorno più cresce e sale
  • L' amor fin, ch' ho fermato nel casso 3,
  • Transcribed Footnote (page 151):

    1 Senno Salv.

    2 Farò Salv.

    3 Petto Salv.

    Image of page 152 page: 152
  • E non lasso per nulla increscenza,
  • Che soffrenza conven che pur sia,
  • Chi disia l' amoroso apporto.
  • Poi il penare in altrui non si trova,
  • Nè s' adovra in altrui, fuor che meve,
  • Pianto mio, vanne a quella che deve
  • Rimembrarsi di mia vita povra;
  • Dì, che scovra ver me suo volere;
  • 30Se 'n piacere gli è ch' eo senta morte,
  • A me forte grandisce esser morto.

Image of page 153 page: 153
Impresso nell' Allacci.
  • Quel che per lo caval perdè la mescola
  • Giammai non torna a ciò, se non la trova.
  • Cademi in mar ghirlanda, vo, e pescola;
  • Fol senza red 1, perdone affanno e piova.
  • La mia persa studioso accrescola;
  • Cade la brina; non val che su i 2 piova.
  • Per gran freddura l' augelletta adescola,
  • Talor la piglio, e non è cosa nova
  • Grande savere senza esperienza:
  • 10E potete Signor, non operando 3,
  • Far come quel ch' al mur batte semente.
  • Di ciascheduna cosa la sentenza
  • Mi fa doler di te, tanto ch' eo spando
  • Spesso con gli occhi il dolor della mente.
Transcribed Footnote (page 153):

1 Rede, rete Salv.

2 Ivi, vi Salv.

3 Operante.


Image of page 154 page: 154
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin draw attention to the opening line of the sonnet. A small pencil cross is inscribed above the lines. A horizontal line is inscribed in the left margin marking line 6.
DI TERINO DA CASTEL FIORENTINO
Impresso ne'Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.


A MESSER ONESTO BOLOGNESE
Transcribed Note (page 154):

Anno 1250.

  • Se vi stringesse, quanto dite, amore,
  • Che vi mettesse in dubio di finita,
  • Voi stareste lontano dal Signore,
  • Messer Onesto, che vi può dar vita.
  • Voi passereste per lo mar maggiore,
  • Non che per l'Alpi, ch'hanno via spedita,
  • Per rallegrar di gioia il vostro core
  • Per la veduta, che me non aita.
  • Anzi mi fa maggiormente dolere,
  • 10Ch' i' non posso trovar guado, nè ponti,
  • Ch'alla mia donna gir possa o mandare.
  • Chè maggior pena non si può avere,
  • Che veder l'acque nelle chiare fonti,
  • E aver sete, e non poterne bere.

Image of page 155 page: 155
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
DI MAESTRO MIGLIORE

DA FIORENZA Impresso ne'Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.
Transcribed Note (page 155):

Anno 1250.

  • Amor, s' eo parto, il cor si parte e dole,
  • E vuol disamorare e innamura.
  • Tant' ho guardato al raggio dello Sole,
  • Che ciò, ch' eo veggio, par di sua natura.
  • Lo cor ciò, ch' ha voluto, non disvole,
  • E lo voler l' aucide, se li dura,
  • Membrandoli la gioia, ch' aver suole;
  • Ch' ogni altra vita a morte lo spaura.
  • Oi lasso, che non è gioia d' Amore
  • 10A nessun uomo, che di bon cor ama,
  • Che non aia più doglia, che dolciore.
  • Lo cominciare è doglia a chi lo brama;
  • E lo finire è doglia, e più dolore;
  • E 'l mezzo è doglia, e conforto si chiama.

Image of page 156 page: 156
DI ONESTO BOLOGNESE
Transcribed Note (page 156):

Anno 1250.

  • Se con lo vostro val mio dire e solo
  • Supplico lei, cui siate ad ubbidienza
  • Che ristori a tutta vostra parvenza
  • Ch' eo so che voi 'l cherete senza dolo.
  • Di voi fe' pruova di gioia il valore
  • Quando di ragion parve ver voi sene
  • Che val più gioia pena anzi a cui vene,
  • E lui loda lo vostro amadore,
  • Dicendo: questi è buon combattitore;
  • 10Servito m' ha facendoli malizia,
  • Onde non m' è mestier farli mestizia
  • D' alcun diletto, ch' è degno d' onoro.
  • Ed amor dato m' ha di fe' contezza
  • Sì che ciò dir per voi non m' è gravezza.
  • Quando gli appar Amor prende suo loco,
  • Sendo deliberato, non dimora
  • In cor che sia di gentilezza fora;
  • E ove il suo piacer truova non poco,
  • Sforza pur quel che l' ha già 'n suo desio;
  • 20E tanto li diletta darli torto
  • Ch' al sofferente sa me' di gio' porto,
  • E doglia e pena che chi li servìo;
  • Sì che piangendo alla Donna sen gìo,
  • Ed ella per pietè li diè ristoro
  • Image of page 157 page: 157
  • Ah quanto vuol d' amor prego ed esoro 1
  • Fal servo vil perd' amor là ulìo.
  • Dunque non pecca morte in alcun lato
  • Se non tal quel ch' è all' amore ingrato.
  • Conceduto ha la donna che l' amasse,
  • 30Suggetto che lealmente servìa,
  • Conquiso che difesa non avìa,
  • Purchè a lei 'l suo servir non gravasse:
  • Sicchè omai la sua mente divide
  • Dal suo contraro e canoscenza dielle,
  • Quanto ha chiamato morte amaro felle,
  • Pur vi rimembri dove Amor mo siede
  • Che laude far d' altrui il se n' avvede,
  • Onde poi cresce d' amor più l' aita;
  • Lo qual io prego che vi dea compita
  • 40Disianza che ogn' altro bene eccede;
  • A voi cred' e' che non sarà più duro,
  • Ma per invidia agli altri sarà oscuro.
  • Amico, poi che servo vi consente
  • Piena di grazia e di virtù posare,
  • Denno gli vostri spiriti accordare
  • L' alma allo core e 'l corpo all' ubbidiente.
  • Le verrà, parmi, lo vostro disiro
  • Ch' Amor parlando ove non è martire
  • Accordò il vostro cor nel suo cherire,
  • 50Perchè tormento nè penser vi diro
  • Ma a voi certo eo via più disiro.
Transcribed Footnote (page 157):

1 Prego vivamente, dal Latino exoro Salv.

Image of page 158 page: 158
Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesie

del Crescimbeni. A CHIARO DAVANZATI
Transcribed Note (page 158):

Anno 1250.

  • Ser Chiaro, lo tuo dir d' ira non sale,
  • E non si loca in loco là dov' ora
  • Però che 'l turbi in turbe, in zambre, in sale
  • Poichè non vedi vado al tuo fium' ora.
  • Che te ne pare pure a matto sale
  • In massa messo non fu là ve mora
  • Quando alla fonte fante fosti sale
  • Queste parole pora' le saver ora
  • S' avìa 'l ver dir, ch' al ver d' oro l' enfiare,
  • 10E bell' è in ballo, e nello gioco l' asso
  • Mi fa in fe' perditore e temente.
  • Vaglio non volio, e tu non sai fior fare,
  • Ma veni vano, e torto riman l' asso,
  • Folle che falli non dir mantenente.

Image of page 159 page: 159
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.

  • Levandomi speranza
  • D' aver gioia compita per amore,
  • Piacque alla donna mia ch' eo li sia amante.
  • E dammi sicuranza
  • Del suo piacente e pietoso core,
  • Dell' amoroso suo gaio sembiante.
  • Sì ch' eo non ho dottanza
  • Di star leale amante e servidore,
  • E ch'eo non sia di gioi' più d'altro amante.
  • 10E mercè fa pietanza,
  • E pietà face d'amar lo dolzore,
  • E bon servir fa servo bene stante.
  • Ed eo, che son servente più d' altr', amo
  • Donna più d'altra gente 1,
  • Canto ed allegro, e gioi' attendo e spero
  • Da lei, cui servo, e cui mi son donato.
  • E se davanti mercede le chiamo,
  • So che non l' è spiacente;
  • Però mi riconforto, e non dispero,
  • 20Avvegna 2 in tutto gioir m'ha vietato.
Transcribed Footnote (page 159):

1 Gentile Salv.

2 Avvegnachè Salv.


Image of page 160 page: 160
DI MESSER LO ABBATE DI NAPOLI.

Impresso nell' Allacci.
Transcribed Note (page 160):

Anno 1250.

  • Nobil esemplo è quel dell' uom selvaggio 1,
  • E di ciascun notabil documento,
  • Lo qual nel tempo aspetta mutamento,
  • E sempre riconforta suo coraggio 2.
  • Similemente face l' uom, ch' è saggio:
  • Sempre si chiama e tenesi contento;
  • Non lo conturba nullo avvenimento;
  • Così comparte il pro con il dalmaggio.
  • Lo mondo è posto in rota di fortuna;
  • 10Cresce e discresce molto spessamente
  • Sì com vegemo 3 che face la luna.
  • Per ciò l' uomo, che vive saggiamente,
  • In lui non pone spen, nè fede alcuna,
  • Ma lo disprezza, ed hallo per niente.
Transcribed Footnote (page 160):

1 L' uomo selvatico solea dire, dopo il cattivo tempo ha

a venire il buono, post nubila Phœbus
Salv.

1 Core Salv.

3 Veggiamo Salv.


Image of page 161 page: 161
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
Sig. Tom. II. 11
Impresso nell' Allacci.
  • Io mi confesso a te, o Signor Deo,
  • Di ciò, che gravemente ho colpato:
  • De' mal pensieri nello core meo;
  • Con la persona ho male operato,
  • Com' uomo misliale 1 falso e reo;
  • E con la bocca aggio male parlato;
  • Lasciato aggio lo bono per lo reo 2:
  • Così m' ha l' inimico ingannato.
  • Vidi giù questo secolo passare,
  • 10E ho abuto 3 solazzo e diporto,
  • Lo quale mi serà dolore e pianto.
  • Signore Deo, aiutami campare;
  • Conduci me al tuo securo porto,
  • Ove gli Angeli fanno dolce canto.
Transcribed Footnote (page 161):

1 Infedele Salv.

1 Reità, male.

3 Avuto, da abbo Salv.


Image of page 162 page: 162
Manuscript Addition: Vita Nuova / [?]no sonnetto
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note to the left of the poem.
Note: Each of the stanzas is bracketed by a vertical pencil line. Line 4 is underlined in pencil.
DI ALBERTINO CIROLOGO

DA TREVISO.

Impresso nell' Allacci.
Transcribed Note (page 162):

Anno 1250.

  • Pensando lo dolor, che aver solìa
  • Pieno di gioia con grande viltate,
  • Da quella Donna, che 'n gran potestate
  • Lo core stretto in sua mano tenìa;
  • Sì che rimedio già non vi sentìa,
  • Sol che ver lei clamare, oh pietate,
  • Aitami di tanta crudeltate,
  • E trammi fuor d' orribil signorìa.
  • E Amor, che sempre mai è pietoso
  • 10D' udir ciascun soggetto suo a ragione,
  • Subito mi cavò di tal prigione.
  • Lieto, gaio serai tutte stagione:
  • Prendi costei, e non star più pensoso,
  • E 'l nome suo nel cor ti porta ascoso.

Image of page 163 page: 163
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem
DEL CONTE GUIDO NOVELLO

DA POLENTA.
Transcribed Note (page 163):

Anno 1250.

  • Ogni diletto e bene
  • Per ciascun spirto infra il mio cor è miso
  • Quando riguardo il viso
  • Di chi suggetto e servo Amor mi tene.
  • In lei figuro perfetta beltade
  • Sì come cosa, ch' ha Natura ornata
  • Sol per mostrar suo alto operamento;
  • Della qual scende nuova caritade,
  • Che sopra ogni disìo mi tene alzata
  • 10La mente d' amoroso pensamento.
  • Poi sì gioiosa allento
  • L' anima, che nel cor riceve e sente
  • Veder propriamente
  • Penso per cui vertù creata viene.

Image of page 164 page: 164
Note: Horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark lines 4 and 5.
Impressa nella Poetica del Trissino.
  • Madonna, per virtute
  • D' Amor la pena m' è gioia, pensando
  • Che giusto affanno fa dolce salute,
  • E sempre vive quel, che more amando.
  • Questa è la vita e 'l ben per ch' io vi servo,
  • E perchè 'l vostro orgoglio Amor non parte
  • Dal cuor, ma pur inalza il suo potere;
  • Che 'l mio servir col bon pensier comparte
  • In vostr' onor, per cui disìo conservo,
  • 10E quanto vi contenta m' è in piacere.
  • Di voi così volere
  • M' è tanto d' allegrezza, imaginando
  • Che sol bontate fa servir valere;
  • Nel qual diletto ognor vo pur montando.

Image of page 165 page: 165
Impressa nella suddetta Poetica.
  • Novella gioia il core
  • Mi muove d' allegrezza
  • Per la somma dolcezza,
  • Che tuttor sento per grazia d' Amore.
  • Più d' altrò amante mi deggio allegrare,
  • E star sempre gioioso
  • Ch' Amor per grazia m' ha fatto montare
  • In stato dignitoso,
  • Ed ha dato riposo
  • 10Al mio grave languire,
  • Facendomi sentire
  • Con conoscenza il suo gentil valore.

Image of page 166 page: 166
Impressa nella suddetta Poetica.
  • D' Amor non fu giammai veduta cosa
  • Tanto leggiadra e bella,
  • Com' è questa donzella,
  • Per cui simil disìo nel mio cor posa.
  • Così porto 'l disìo, come la vista,
  • Che l' alto imaginar nel cor dipinge;
  • Quando avran gli occhi poi sì dolce vista?
  • Onde fuoco d' Amor la mente cinge;
  • Sì che tutt' ardo, che 'l piacer gli acquista,
  • 10Che sempre in disiar lei più mi pinge
  • Sperando la virtù, che donna stringe
  • Alla mercè verace,
  • Dì tal guerra aver pace,
  • Come degno convien, chi chieder l' osa.

Image of page 167 page: 167
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-2.
DEL CONTE DI SANTA FIORE
Transcribed Note (page 167):

Anno 1250.

  • In ogne membro un spirito m' è nato
  • E intelletto d' innamorato core,
  • E sentome d' Amor tutto infiammato
  • Che un punto di carne non è fore.
  • E le sospiro meo, quando lo fiato 1,
  • Eo sento ben che va piangendo Amore;
  • Amore m' ene tanto devisato
  • Più infra me, che non è lo colore.
  • Amore è in me tanto convenuto,
  • 10Ch' ello ha fatto uno spero là unde vae,
  • Che sì stretto non può partir sol stando.
  • A poco a poco fuor va per aiuto,
  • Gettandone l' angosce, che dentr' hae:
  • Così di morte campo argumentando.
Transcribed Footnote (page 167):

1Cioè fiato Bisc.


Image of page 168 page: 168
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 9-10.
DI FOLGORE DA SAN GEMINIANO

Tutti i Sonetti di questo Poeta sono impressi nell' Allacci.
Transcribed Note (page 168):

Anno 1260.

  • Cortesìa, Cortesìa, Cortesìa clamo,
  • E da nessuna parte mi risponde;
  • E chi la dee mostrar, sì la nasconde;
  • E perciò, a cui bisogna, vive gramo.
  • Avarizia le genti ha prese all' amo,
  • Ed ogni grazia distrugge e confonde.
  • Però s' eo mi doio 1, eo so ben onde;
  • Di voi possente a Deo me ne riclamo,
  • Che la mia madre Cortesìa avete
  • 10Messa sì sotto 'l piè, che non si leva;
  • Là ve si sta, voi non ci rimanete.
  • Tutti siem 2 nati di Adamo e di Eva.
  • Potendo, non donate e non spendete:
  • Mala ha natura chi tai figli alleva.
Transcribed Footnote (page 168):

1 Doglio, dolgo.

2 Siamo.


Image of page 169 page: 169
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem, and the page number has been circled.

  • Fior di vertù si è gentil coraggio 1;
  • E frutto di vertù si è onore;
  • E vaso di vertù si è valore;
  • E nome di vertù è uomo saggio;
  • E specchio di vertù non vede oltraggio;
  • E viso di vertù chiaro colore;
  • Ed amor di vertù buon servitore;
  • E dono di vertù dolce lignaggio;
  • E loco di vertù è cognoscenza,
  • 10E seggio di vertù amor reale,
  • E poder di vertù è sofferenza;
  • E opra di vertù esser liale;
  • E braccio di vertù bella accoglienza;
  • Tutta vertù è render ben per male.
Transcribed Footnote (page 169):

1 Core.


Image of page 170 page: 170

  • Amico caro, non fiorisce ogni erba,
  • Nè ogni fior, che par 1, frutte non porta;
  • E non è vertuosa ogni verba 2;
  • Nè ha vertù ogni petra 3 ch' è orta 4.
  • Tal cosa val matura, e tale acerba;
  • E tal si par doler, che si conforta:
  • Ogni acra, che par, non è superba;
  • Cosa è che getta fiamma, e pare morta.
  • Però non si convene ad uomo saggio
  • 10Voler adesso far d' ogni erba fasso 5,
  • Nè d' ogni petra caricarsi 'l dosso,
  • Nè voler trar d' ogni parola saggio,
  • Nè con tutta gente andare a passo;
  • Senza ragion a dir io non son mosso.
Transcribed Footnote (page 170):

1 Pare, appare.

2 Verbo, parola Salv.

3 Pietra.

4 Nata.

5 Fascio.


Image of page 171 page: 171
De' Mesi

Ad una nobile brigata di Senesi.
  • Alla brigata nobile e cortese,
  • E a tutte quelle parte dove sono,
  • Con allegrezza stando sempre, dono
  • Cani, uccelli, e denari per ispese.
  • Ronzin portanti, quaglie a volo prese,
  • Bracchi, levrier corrier, veltri abbandono.
  • In questo regno Niccolò corono,
  • Perch' ell' è fior della Città Sanese.
  • Tingoccio, Atuin di Togno, ed Ancaiano,
  • 10Bartolo, e Mugaro, e Fainotto 1,
  • Che paiono figliuoli del Re Pano 2;
  • Prodi, cortesi più che Lancillotto;
  • Se bisognasse, con le lance in mano
  • Farìano torneamenti a Cambellotto 3.
Transcribed Footnote (page 171):

1 Tuttii nomi di Sanesi Salv.

2 Del Dio Pane; cioè Saturi: lo chiama Re perchè lui

la corona a punte
, cioè le corna Salv.

3Vedi Tavola Ritonda Salv.


Image of page 172 page: 172
Note: Words on lines 2, 4, and 5 are underlined in pencil.
Manuscript Addition: master arras-maker
Editorial Description: Note written in pencil above the underlined word "Arazzaio".
Manuscript Addition: vento che soffia / tra mezzo dì e ponente
Editorial Description: Note written in pencil underneath the word "Garbino" in line 8.
Manuscript Addition: vento / settentrionale / altrimente / Aquilone
Editorial Description: Note written in pencil to the right of the word "Rovaio" in line 8.
DI GENNAIO.
  • I dono vai 1 nel mese di Gennaio,
  • Corte con fochi e di salette accese,
  • Camere e letta d' ogni bello arnese,
  • Lenzuol di seta, e copertoi di vaio;
  • Treggea 2, confetti, e messere Arazzaio,
  • Vestiti di doagio 3 e di rascese 4
  • E 'n questo modo star alle difese
  • Mo ch' ha Sirocco, Garbino, e Rovaio.
  • Uscir di fora alcuna volta il giorno,
  • 10Gittando della neve bella e bianca
  • A le donzelle, che staran dattorno.
  • E quando fosse la compagnia stanca
  • A questa Corte facciate ritorno,
  • E si riposi la brigata franca.
Transcribed Footnote (page 172):

1 Pelli, abiti di pelle.

2 Confetti di varie guise Salv.

3 Panno, così detto da Doagio città di Fiandra Salv.

4 Da rascia, spozie di panno di lana Salv.


Image of page 173 page: 173
Manuscript Addition: leashes for hounds
Editorial Description: DGR's note above “guinzagli” in line 5
Manuscript Addition: obstinacy / stupidity
Editorial Description: DGR's note to the right of “capaccia” in line 8
DI FEBBRAIO.
  • Di Febbraio vi dono bella caccia
  • Di cervi, cavrioli, e di cinghiari;
  • Corte gonnelle, e grossi calzari,
  • E compagnia, che vi diletti e piaccia.
  • Con de' guinzagli e segugi 1 da traccia,
  • E le borse fornite di denari,
  • Ad onta degli scarsi e degli avari,
  • Che di questo vi dan briga e capaccia.
  • E la sera tornar coi vostri fanti,
  • 10Carcati della molta salvagina,
  • Avendo gioia, allegrezza, e canti.
  • Far trar del vino e fumar la cucina,
  • E fin al primo sonno star raggianti 2,
  • E po' posar in fin alla mattina.
Transcribed Footnote (page 173):

1 Segugio, spezie di bracco Salv.

2 Desti, colle luci aperte Salv.


Image of page 174 page: 174
Manuscript Addition: non est ino.
Editorial Description: DGR's note beside line 3 and relating to “dentali”
DI MARZO.
  • Di Marzo sì vi do una peschiera
  • D'anguille, trote, lamprede, e salmoni 1,
  • Di dentali, delfini, e storioni,
  • D' ogn' altro pesce in tutta la rivera,
  • Con pescatori e navicelle a schiera,
  • E barche, e saettìe, e galeoni,
  • Le qual vi portino tutte stagioni
  • A qual porto vi piace alla Primera 2,
  • Che sia fornito di molti palazzi,
  • 10D' ogn' altra cosa che vi sie mestero 3,
  • E gente v' abbia di tutti solazzi.
  • Prete non v' abbia mai, nè monastero.
  • Lasciate predicare i Frati pazzi,
  • Ch' hanno troppe bugìe e poco vero.
Transcribed Footnote (page 174):

1 Salamoni, sermoni Salv.

2 Primavera.

3 Sia mestiero.


Image of page 175 page: 175
DI APRILE.
  • D' Aprile vi do la gentil campagna
  • Tutta fiorita di bell' erba fresca;
  • Fontane d' acqua, che non vi rincresca,
  • Donne e donzelle, per vostra compagna 1,
  • Ambianti 2, palafren, destrier di Spagna,
  • E gente costumata alla francesca 3;
  • Cantar, danzar alla provenzalesca 4
  • Con istrumenti novi d'Alemagna.
  • E dattorno vi sian molti giardini,
  • 10E giachito 5 vi sia ogni persona.
  • Ciascun con reverenzia adori e 'nchini
  • A quel gentil, ch' ho dato la corona
  • Di pietri preziosi gli più fini,
  • Ch' ha Presto Giovan 6, Re di Babilona.
Transcribed Footnote (page 175):

1 Compagnìa Salv.

2 Dicesi de' cavelli, muli, asini, che van di portante Salv.

3 Alla francese Salv.

4 Canti e balli provenzali Salv.

5 Gecchito, umile, basso Salv.

6 Giovanni Salv.


Image of page 176 page: 176
Manuscript Addition: vesti sottili
Editorial Description: DGR's note beside line 6 and relating to “zendadi”
DI MAGGIO.
  • Di Maggio sì vi do molti cavagli,
  • E tutti quanti siano affrenatori,
  • Portanti tutti, dritti, e corridori,
  • Pettorali, testiere di sonagli,
  • Bandiere, e coverte a molti tagli 1
  • Di zendadi e di tutti colori,
  • Le targhe a modo di armeggiatori,
  • Viole, rose, e fior ch' ogni uomo abbagli.
  • Rompere e fiaccar bigordi 2 e lance,
  • 10E piover da finestre e da balconi
  • In giù ghirlande, e in su mele rance,
  • E pulzellette, giovene, e garzoni
  • Basciarsi nella bocca e nelle guance;
  • D'amore e di goder vi si ragioni.
Transcribed Footnote (page 176):

1 Coverte intagliate Salv.

2 Aste.


Image of page 177 page: 177
Manuscript Addition: lemons
Editorial Description: DGR's note beside line 3 and relating to “lomie”
Sig. Tom. II. 12
DI GIUGNO.
  • Di Giugno dovvi una montagnetta
  • Coverta di bellissimi arboscelli,
  • Con trenta ville e dodeci castelli,
  • Che siano intorno ad una Cittadetta;
  • Ch' abbia nel mezzo una sua fontanetta,
  • E faccia mille rami e fiumicelli,
  • Ferendo per giardini e praticelli,
  • E rinfrescando la minuta erbetta.
  • Aranci, e cedri, dattili, e lomìe, 1
  • 10E tutte l'altre frutte savorose,
  • Impergolate siano per le vie.
  • E le genti vi sian tutte amorose,
  • E faccianvisi tante cortesie,
  • Ch' a tutto il mondo siano graziose.
Transcribed Footnote (page 177):

1 Lumie, sorte d' argume Salv.


Image of page 178 page: 178
Manuscript Addition: a white Tuscan wine
Editorial Description: DGR's note beside line 2 and relating to “trebbiani”, which is underlined in pencil.
Manuscript Addition: cellars
Editorial Description: DGR's note beside line 3 and relating to “canove”, which is underlined in pencil.
Manuscript Addition: vide starne
Editorial Description: DGR's note beside line 6 and relating to “Istarne”, which is underlined in pencil.
DI LUGLIO.
  • Di Luglio in Siena sulla saliciata
  • Dovvi piene inguistare 1 di trebbiani,
  • Nelle canove li ghiacci vaiani 2,
  • E mane e sera mangiare in brigata
  • Di quella gelatina ismisurata,
  • Istarne roste 3, gioveni fagiani,
  • Lessi capponi, capretti sovrani,
  • E cui piacesse, la manza 4 e l' agliata.
  • E vie 5 trarre tempo e bona vita,
  • 10E non andar di fuor per questo caldo,
  • Vestir zendadi 6 di bella partita.
  • E quando godi, star pur fermo e saldo,
  • E sempre aver la tavola fornita,
  • E non voler la noia per gastaldo.
Transcribed Footnote (page 178):

1 Guastade, caraffe Salv.

2 Vini fatti dell' uva detta vaiano.

3 Arrosto Salv.

4 La vitella Salv.

5Cioè via via Salv.

6 Vesti sottili Salv.


Image of page 179 page: 179
DI AGOSTO.
  • D' Agosto sì vi do trenta castella
  • In una valle d' alpe montanina,
  • Che non vi possa vento di marina
  • Per istar sani chiari come stella;
  • E palafreni di montar in sella,
  • E cavalcar la sera e la mattina,
  • E l' una terra e l' altra sia vicina,
  • Che un miglio sia la nostra giornatella 1.
  • Tornando tutta via verso casa
  • 10Per la valle corra una fiumana
  • Che vada notte e dì traente e rasa.
  • E star nel fresco tutta meriggiana 2;
  • La vostra borsa sempre al trarre pasa 3
  • Per la miglior vivanda di Toscana.
Transcribed Footnote (page 179):

1 Piccola giornata Salv.

2 L' ora del meriggio, onde meriggiare Salv.

3 Aperta, dal Latino pansa Salv.


Image of page 180 page: 180
Manuscript Addition: merlins sparrow-hawks
Editorial Description: DGR's note beside line 2 and relating to “smerletti, sparvieri”
Manuscript Addition: zimbelli / decoy bird tied / at the end of a / string to catch / other birds by flat / tering it
Editorial Description: DGR's note beside line 3 and relating to “”
DI SETTEMBRE.
  • Di Settembre vi do diletti tanti,
  • Falconi, astori, smerletti, sparvieri;
  • Lunghi zimbelli siano con carnieri 1;
  • Bracchetti con sonagli, pasto, e guanti.
  • Bolge 2, e balestre dritte ben portanti,
  • Archi, strali, ballotte 3 e ballottieri 4.
  • Sianvi mudati 5vil fangi e asteri 6
  • Nidiaci 7, e di tutt' altri uccel volanti,
  • Che fosser boni da fidare e prendere;
  • 10E l' un all' altro tuttavia donando;
  • E possasi rubare e non contendere,
  • Quando con altra gente rincontrando
  • La vostra borsa sia acconcia a spendere,
  • E tutti abbian l'avarizia in bando.
Transcribed Footnote (page 180):

1 Foggia di tasca propria dei cacciatori per riporre la preda .

2 Spezie di bisaccia o tasca.

3 Pallotte, piccole palle Salv.

4 Da tenar le palle Salv.

5Cioè uccelli, che hanno rinnovate le penne , da mudare, muda, mudagione.

6Cioè astori Salv.

7 Uccelli tolti dal nido e allevati.


Image of page 181 page: 181
DI OTTOBRE.
  • Di Ottobre nel contà 1, ch' ha buono stallo 2,
  • Pregovi, figliuoli, che voi andiate:
  • Traetevi buon tempo, ed uccellate,
  • Come vi piace, a piè ed a cavallo.
  • La sera per la sala andate a ballo,
  • Bevete del mosto, e inebriate;
  • Chè non ci ha miglior vita in veritate,
  • E questo è vero come il fiorin giallo 3.
  • E poscia vi levate la mattina,
  • 10E lavatevi 'l viso con le mani;
  • Lo rosto 4 e 'l vino è bona medicina.
  • Allegri in Griele starete più sani,
  • Che pesce in lago, fiume, o in marina,
  • Avendo miglior vita di Cristiani.
Transcribed Footnote (page 181):

1 Contade Salv.

2 Stanza Salv.

3 Fiorino d' oro Salv.

4 Arrosto Salv.


Image of page 182 page: 182
Manuscript Addition: funnel for pouring wine into casks
Editorial Description: DGR's note above line 1 and relating to “petriuolo”
Manuscript Addition: shopkeeper
Editorial Description: DGR's note above line 5 and relating to “stazonier”
Manuscript Addition: candles torches
Editorial Description: DGR's note above line 6 and relating to “Torchi, doppier”
Manuscript Addition: deep dense
Editorial Description: DGR's note above line 9 and relating to “spesso”
Manuscript Addition: jellies pasties
Editorial Description: DGR's note beside line 10 and relating to “starne,. . .mortiti”
DI NOVEMBRE.
  • E di Novembre petriuolo e 'l bagno
  • Con trenta muli carchi di moneta.
  • La ruga 1 sia tutta coverta a seta,
  • Coppi d'argento, bottacci 2 di stagno;
  • E dare ad ogni stazonier guadagno
  • Torchi, doppier, che vegnan di Clareta,
  • Confetti con citriata di Caeta;
  • Bea ciascun, e conforti 'l compagno.
  • E 'l freddo sia grande e 'l foco spesso.
  • 10Fagiani, starne, colombi, mortiti 3,
  • Levori 4, cavrioli, rosto e lesso.
  • E sempre aver acconci gli appetiti,
  • La notte e 'l vento piovere a ciel messo,
  • Siate nelle letta ben forniti.
Transcribed Footnote (page 182):

1 La strada Salv.

2 Fiaschi Salv.

3 Mortadelle Salv.

4 Lepri.


Image of page 183 page: 183
Manuscript Addition: gifts
Editorial Description: DGR's note above line 4 and relating to “dati”
DI DICEMBRE.
  • E di Dicembre una Città in piano,
  • Sale terrene, grandissimi fochi,
  • Tappeti tesi, tavolieri, e giochi,
  • Torticci 1 accesi, star coi dati in mano.
  • E l'oste imbriaco e Catalano,
  • E porci morti, e finissimi cochi,
  • Morselli ciascun bea e mandochi 2,
  • Le botti fian maggior che San Galgano 3.
  • Siate ben vestiti e foderati
  • 10Di guarnacce, tabarri, e mantelli,
  • E di cappucci fini e smisurati;
  • E beffe far dei tristi cattivelli,
  • E miseri cattivi sciagurati
  • Avari: non vogliate usar con elli.
Transcribed Footnote (page 183):

1 Torchi, torce, dal Latino Barbaro intorticia Salv.

2 Manduchi, mangi.

3 La botte di San Galgano nella vita B. Umil. Salv.


Image of page 184 page: 184
Note: A pencil notation crosses out the extraneous “non” of line 11.
LA CONCLUSIONE.
  • Sonetto mio, anda 1 o' 2 lo divisi
  • Colui 3, ch' è pien di tutta gentilezza:
  • Dì da mia parte con tutta allegrezza
  • Ch' io son acconcio 4 a tutti suoi avvisi:
  • E più m' è caro, che non val Parisi 5,
  • D'avere sua amistade e contezza:
  • Se ello avesse imperial ricchezza
  • Starei lì me' che San Francesco in Sisi 6.
  • Raccomandami a lui tutta fiata,
  • 10Ed alla sua compagna 7, ed a Caiano,
  • Chè senza lui non non è lieta brigata.
  • Folgore vostro da San Geminiano
  • Vi manda, dice, e fa questa ambasciata,
  • Che voi n' andaste con suo core in mano.
Transcribed Footnote (page 184):

1 Va Salv.

2 Ove Salv.

3 Pensi che sia colui Salv.

4 Pronto.

5 Parigi.

6 Sesi, Assisi Salv.

7 Campagnìa Salv.


Image of page 185 page: 185

  • Quando la voglia signoreggia tanto,
  • Che la ragion non ha poder nè loco,
  • Spesse volte ride l' uomo di pianto,
  • E di grave doglienza mostra gioco.
  • E ben serìa di bon savere affranto
  • Chi fredda neve giudicasse foco.
  • Simil son quei, che mostran gioia e canto
  • Di quello, onde doler devrìano un poco.
  • Ma ben si può coralmente dolere
  • 10Chi sommette ragione a volontade,
  • E segue senza freno suo volere:
  • Chè non è già si ricca podestade,
  • Com' 1 se medesmo a dritto mantenere,
  • Seguire pregio, fuggir vanitade.
Transcribed Footnote (page 185):

1 Quanto Salv.


Image of page 186 page: 186
DELLA SETTIMANA
  • I ho pensato di fare un gioiello 1,
  • Che sia allegro, gioioso, ed ornato;
  • E sì 'l vorrei donare in parte e lato,
  • Ch' ogni uomo dica, e' li sta bene; è bello.
  • E or di novo ho trovato un donzello
  • Saggio, cortese, bene ammaestrato,
  • Che gli starebbe meglio l' imperiato 2,
  • Che non istà la gemma nell' anello.
  • Carlo di Messer Guerra Cavicciuoli,
  • 10Quel ch' è valente, ardito, e gagliardo,
  • E servente 3, comandi chi che vuoli.
  • Leggiero più che lonza o liopardo,
  • E mai non fece dei denar figliuoli,
  • Ma spende più che 'l Marchese Lombardo 4.
Transcribed Footnote (page 186):

1 Corona Salv.

2 Imperio Salv.

3 Serviziato Salv.

4 Marchese d' Este da Ferrare Salv.


Image of page 187 page: 187
LUNEDÌ

Giorno di Canti e d'Amori
  • Quando la luna e la stella diana 1
  • E la notte si parte, e il giorno appare
  • Vento leggiere per polire l' a're 2,
  • E fa la gente stare allegra e sana;
  • Il Lunedì per capo di semmana 3
  • Con istrumenti mattinata fare,
  • Ed amorose donzelle cantare,
  • E 'l Sol ferire per la meridiana;
  • Levati su, donzello, e non dormire;
  • 10Chè l'amoroso giorno ti conforta,
  • E vuol che vadi tua donna a fruire.
  • Palafren e destrier siano alla porta,
  • Donzelli e servitor con bel vestire,
  • E poi far ciò ch' amor comanda e porta.
Transcribed Footnote (page 187):

1 Del dì, Lucifer Salv.

2 Aere, aria Salv.

3 Settimana Salv.


Image of page 188 page: 188
Note: A word in line 13 is underlined in pencil.
MARTEDÌ

Giorno di Battaglie.
  • E 'l Martedì li do un nuovo mondo:
  • Udir sonar trombetti e tamburelli,
  • Armar pedon, cavalier, e donzelli,
  • E campane a martello dicer don do 1:
  • E lui primiero, e gli altri secondo,
  • Armati di loriche e di cappelli,
  • Veder nemici, e percotere ad elli
  • Dando gran colpi, e mettendoli a fondo.
  • Destrier veder andare a vote selle,
  • 10Tirando per lo campo lor signori,
  • E strascinando fegati e budelle:
  • E sonar a raccolta trombatori,
  • E suffoli, e flauti, e cennamelle,
  • E tornar alle schiere i feritori.
Transcribed Footnote (page 188):

1 Onde dondolare Salv.


Image of page 189 page: 189
Note: Words in lines 2 and 3 are underlined in pencil.
Manuscript Addition: bird [?]
Editorial Description: Note in the left margin, possibly the word "bird" in relation to the underlined word "starne".
Manuscript Addition: giovane [?]
Editorial Description: Note in the left margin, possibly the word "giovane" in relation to the underlined word "manze".
MERCORDÌ

Giorno di Conviti
  • Ogni Mercoledì corredo grande
  • Di lepri, starne, fagiani, e paoni,
  • E cotte manze, ed arrosti capponi,
  • E quante son delicate vivande.
  • Donne e donzelle star per tutte bande,
  • Figlie di Re, di Conti, e di Baroni,
  • E donzelletti gioveni garzoni
  • Servir, portando amorose ghirlande.
  • Coppe, nappi, bacin d' oro e d' argento,
  • 10Vin greco di riviera e di vernaccia,
  • Frutta, confetti, quanti li è talento,
  • E presentarvi uccellagioni e caccia;
  • E quanti sono a suo ragionamento
  • Sieno allegri e con la chiara faccia.

Image of page 190 page: 190
GIOVEDÌ

Giorno di giostre e di torniamenti
  • Ed ogni Giovedì torniamento,
  • E giostrar Cavalier ad uno ad uno:
  • La battaglia sia in luogo comuno
  • A cinquanta e cinquanta, a cento e cento.
  • Arme, destrier, e tutto guarnimento
  • Sien d'un paraggio addobbati ciascuno.
  • Da terza a vespro passato il digiuno
  • Allora si conosca chi ha vento 1.
  • E poi tornar a casa alle lor vaghe,
  • 10Ove seran 2 i fin letti sovrani,
  • E' medici a fasciar percosse e piaghe;
  • E le donne aitar con le lor mani,
  • E di vederle sì ciascun si paghe 3,
  • Che la mattina sien guariti e sani.
Transcribed Footnote (page 190):

1Per vinto alla Sanese Salv.

2 Saranno.

3 Paghi, appaghi Salv.


Image of page 191 page: 191
Manuscript Addition: mastiff
Editorial Description: DGR's note to line 2 and relating to “mastini”
Manuscript Addition: non ino. [?]
Editorial Description: Note inscribed in the right margin alongside line 2.
Manuscript Addition: measure of land (acre?)
Editorial Description: DGR's note beside line 3 and relating to “staiori”
Note: There is a stray comma at the right margin between lines 4 and 5.
VENERDÌ

Giorno di Cacce
  • Ed ogni Venerdì gran caccia e forte
  • Di veltri, bracchetti, mastini e stivori,
  • E bosco basso, miglia di staiori
  • Là o' 1 si troven 2 molte bestie accorte 3
  • Che possano venir cacciando scorte,
  • E rampognar insieme i Cacciatori;
  • Cornando a caccia presa i cornatori,
  • Ed allor vegnan molte bestie morte.
  • E poi ricogliere i cani e la gente,
  • 10E dicer: l'amor meo mandi a cotale:
  • Alle guagnele 1 serà bel presente.
  • El par che i nostri cani avesser ale;
  • Te te, belluzza, picciuolo, e serpente 4,
  • Chè oggi è il dì della caccia reale.
Transcribed Footnote (page 191):

1 Dove.

2 Troveno per trovino.

3Cioè che ci voglia maestrìa a prenderle Salv.

4 Per gli Evangelj.

5 Nomi de' cani, che finge si chiamino dal padrone .


Image of page 192 page: 192
Manuscript Addition: condire
Editorial Description: DGR's note to line 11 and relating to “assetta”; “condire” means “to dress”
SABBATO

Giorno della caccia degli uccelli
  • E il Sabbato diletto ed allegrezza
  • In uccellare e volar de' falconi,
  • E percuotere grue, ed aghironi 1
  • Scendere e salire grande altezza;
  • Ed all' oche ferir per tal fortezza,
  • Che perdan l' ale, le coscie, e i gropponi;
  • Corsier e palafren mettere a sproni;
  • Ed isgridar per gloria e per baldezza.
  • E poi tornare a casa, e dire al cuoco
  • 10To queste cose e concia per dimane;
  • E pela, taglia, assetta, e metti a fuoco.
  • Ed abbi fino vino e bianco pane,
  • Ch' el s' apparecchia di far festa e gioco:
  • Fa che le tue cucine non sian vane.
Transcribed Footnote (page 192):

1 Aironi Salv.


Image of page 193 page: 193
Note: A word in line 11 is underlined in pencil.
Sig. Tom. II. 13
DOMENICA

Giorno di balli e d' armeggierìe in Firenze
  • Alla domane al parere 1 del giorno
  • Vegnente, che Domenica si chiama,
  • Qual più li piace, damigella o dama,
  • Abbiane molte, che li sian dattorno.
  • In un Palazzo dipinto ed adorno
  • Cagionare con quella, che più ama:
  • Qualunque cosa, che desìa e brama,
  • Vegna in presente senza far distorno.
  • Danzar donzelli, armeggiar cavalieri,
  • 10Cercar Fiorenza per ogni contrada,
  • Per piazze, per giardini, e per verzieri.
  • E gente molta per ciascuna strada,
  • E tutti quanti 'l veggian volontieri,
  • Ed ogni dì di ben in meglio vada.
Transcribed Footnote (page 193):

1 Apparire Salv.


Image of page 194 page: 194
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.

  • Così faceste voi o guerra o pace,
  • Guelfi, come siete in divisione;
  • Che 'n voi non regna punto di ragione;
  • Lo mal pur cresce, e 'l bene smonta e tace.
  • E l' uno contra l' altro isguarda, e spiace
  • Suo essere, e stato, e condizione.
  • Fra voi regna il Pugliese e 'l Gan 1 fellone,
  • E ciascun soffia nel foco penace.
  • Non vi ricorda di Montecatini,
  • 10Come le mogli e le madri dolenti
  • Fan vedovaggio per li Ghibellini?
  • E babbi, e frati, e figliuoli, e parenti,
  • E chi amasse bene i suoi vicini,
  • Combatterebbe ancora a stretti denti.
Transcribed Footnote (page 194):

1 Gano di Maganza traditore Salv.


Image of page 195 page: 195
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin marking the opening of the poem.
  • Guelfi, per fare scudo delle reni
  • Avete fatti i conigli leoni,
  • E per ferir sì forte di speroni,
  • Tenendo volti verso casa i freni.
  • E tal perisce in malvagi terreni,
  • Che vincerebbe a dar con gli spontoni.
  • Fatto avete le bubbole falconi,
  • Sì par che 'l vento ve ne porti e meni.
  • Però vi do consiglio che facciate
  • 10Di quelle del pregiato Re Roberto 1,
  • Rendetevi in colpa e perdonate.
  • Con Pisa ha fatto pace, quest' è certo,
  • Non cura delle carni malfatate,
  • Che son rimase a' lupi in quel deserto.
Transcribed Footnote (page 195):

1 Far come il Re Roberto Salv.

Image of page 196 page: 196
DI CENE DALLA CHITARRA

D' AREZZO

Tutti i Sonetti di questo Poeta sono impressi nell' Allacci.

DI GENNAIO
Transcribed Note (page 196):

Anno 1260.

  • Io vi dono del mese di Gennaio
  • Corti con fumo al modo montanese;
  • Letta 1 qual ha nel mar il Genovese,
  • Acqua e vento che non cali maio 2.
  • Poi vi daran fanciulle a colmo staio
  • Da ber aceto forte Calabrese,
  • E stare come ribaldo 3 in arnese
  • Con panni corti senz' alcun denaio.
  • Ancor vi do così fatto soggiorno
  • 10Con una veglia 4 nera, vizza, e ranca 5
  • Che a vo' gittando la neve attorno,
  • Appresso voi sedere in una banca,
  • E resmirando quel suo viso adorno,
  • Così riposi la brigata manca.
Transcribed Footnote (page 196):

1 Letti Salv.

2 Mai Salv.

3 Povero, meschino; onde vestire da ribaldo Salv.

4 Vecchia Salv,

5 Zoppa Salv.


Image of page 197 page: 197
Note: In line 1, the m of "mi" is crossed out in pencil and replaced with a v. Two dark vertical lines appear in the right margin at the end of the line, obscuring printed characters.
Note: “baccalari” in line 6 and “acciar” in line 8 are underlined in pencil.
DI FEBBRAIO
  • Di Febbraio m vi metto in Valle ghiaccia
  • Con orsi grandi, vegli montanari 2;
  • E voi' 3 cacciando con rotti calzari
  • La neve metta 4 sempre e disfaccia;
  • E quel, che piace all' uno, all' altro spiaccia
  • Con fanti ben ritrosi e baccalari 5:
  • Tornando poi la sera ad osti cari,
  • Lor moglie tesser tele ed odir accia.
  • In questo 6 vo' che siate senza manti 7
  • 10Con vin di pome, che 'l stomaco affina:
  • In tali alberghi 8 gran sospiri e pianti.
  • Tremoti, venti, e non sian con riuna,
  • Ma sian sì forte, che giaccian sì stanti
  • Da prima sera insino la mattina.
Transcribed Footnote (page 197):

1 Ghiacciata Salv.

2 Vecchi a montanini Salv.

3 Voio, voglio.

4 Cada, fiocchi Salv.

5 Saccenti, satrapi Salv.

6Cioè mese Salv.

7 Mantelli, ferraiuoli Salv.

8 Osterìe Salv.


Image of page 198 page: 198
Note: The capital "D" in line 1 seems either to have misprinted or drawn in. Words in line 11 are underlined in pencil.
DI MARZO
  • Di Marzo vi riposo in tal manera:
  • In Puglia piana tra molti lagoni,
  • E in essi gran mignatte e ranocchioni,
  • Poi da mangiar abbiate sorbe e pera.
  • Olio di noce veglio 1 mane e sera
  • Per far caldi gli aranci e gran cidroni;
  • Barchette assai con remi e con timoni,
  • Ma non possiate uscir di tal riviera.
  • Case di paglia con diversi razzi,
  • 10Da bere vin cercon che sia ben nero.
  • Letta di schianze, e di gioglio piumazzi.
  • Tra voi signore sia un Prete fero,
  • Che da nessun peccato vi dislazzi 2;
  • Per ciascun luogo v' abbia un Monistero.
Transcribed Footnote (page 198):
  • 1 Vecchio, stantìo Salv.
  • 2 Dislacci, prosciolga Salv.

Image of page 199 page: 199
Note: Words in line 2 are underlined in pencil.
DI APRILE
  • Di Aprile vi do vita senza langa 1:
  • Tafani a schiera con Asini a tresca,
  • Raiando forte, perchè non v' incresca,
  • Quanti ne sono in Perugia o Bevagna;
  • Con Birri Romaneschi di campanga,
  • E ciaschedun di pugna sì vi mesea 2,
  • E quando questo a ciò che non riesca
  • Ristori i Marri di Pian di Romagna.
  • Per danzatori vi do vegli Armini 3;
  • 10Una campana, la qual peggio suona
  • Stormento sia a voi, e non rifini 4.
  • E quel che in milantar sì largo dona
  • In ira vegna delli suoi vicini,
  • Perchè di cotal gente si ragiona.
Transcribed Footnote (page 199):
  • 1 Senza querele Salv.
  • 2 Mescer delle pugna Salv.
  • 3 Vecchi Armeni co' penni lunghi Salv.
  • 4 Non finisca mai Salv.

Image of page 200 page: 200
Note: A word in line 10 is underlined in pencil. The first line seems to have misprinted at the beginning and end of the line.
DI MAGGIO
  • Di Maggio voglio che facciate incagli 1
  • Con una gente di lavoratori,
  • Con muli e gran destrier zoppicatori;
  • Per pettoragli, forti reste d' agli.
  • Intorno questo sianovi gran bagli 2
  • Di villan scapigliati e gridatori,
  • De' quai risolvan sì fatti sudori,
  • Che turben l' aire 3, sì che mai non cagli 4.
  • Poi altri villan facendo in mancie
  • 10Di cipolle, porrate; e di marroni,
  • Usando in questo gran gravezze 5 e ciance
  • In su le tane ed in alto forconi,
  • Massari e veglie 6 basciarsi le guancie;
  • Di pecore e di porci si ragioni.
Transcribed Footnote (page 200):
  • 1 Ragunate dal Latino coagula Salv.
  • 2 Balli Salv.
  • 3 Turbino l' aria.
  • 4 Si rappigli Salv.
  • 5 Strepiti, romori.
  • 6 Vecchie.

Image of page 201 page: 201
Note: Words in lines 3, 5 and 10 are underlined in pencil.
DI GIUGNO
  • Di Giugno siate in tale campagnetta,
  • Che vi siano corbi ed aironcelli,
  • Le chiane 1 intorno senza caravelli 2;
  • Eatro il mezzo vi abbia un' isoletta,
  • Della qual esca sì forte venetta,
  • Che in mille parti faccia ramicelli,
  • D' acqua di sotto, e cotai gorgonelli 3
  • Si ch' ella adacqui ben tal contradetta.
  • Meli e pruni acerbi siano lie 4
  • 10 Nespole crude, e cornie savorose,
  • Le rughe 5 sian fangose strette vie.
  • Le genti vi sian nere e gavinose 6,
  • E faccianvisi tante villanìe,
  • Che a Dio ed al mondo siano noiose.
Transcribed Footnote (page 201):

1Dal Latino Glanis Salv.

2 Caravelle, sorta di nave Salv.

3 Piccoli gorghi Salv.

4 Salv.

5 Strade.

6 Piene di gavine, cioè di serofe Salv.


Image of page 202 page: 202
Note: Words in lines 4, 6 and 7 are underlined in pencil.
DI LUGLIO
  • Di Luglio vo' che sia cotal brigata
  • In Arestano con vin di pantani,
  • Con acque salse, ed aceti soprani,
  • Carne di porco grassa appeverata 1.
  • E poi di dietro a questo una insalata
  • Di salvia e ramerin per star più sani,
  • Carne di volpe guascotta a due mani.
  • E a cui piacesse, dietro cavolata.
  • Con panni grossi lunghi d' Eremita,
  • 10E sia sì forte e terribile caldo,
  • Com' ha il Sol Leone alla finita 2;
  • Ed un brutto Converso 3 per castaldo,
  • Avaro, che si appaghi di tal vita;
  • La moglie a ciaschedun sia Manovaldo 4.
Transcribed Footnote (page 202):

1 Col pevere che mettevano nel brodo Salv.

2 Fine Salv.

3 Frate converso Salv.

4 Mondualdo, procuratore.


Image of page 203 page: 203
DI AGOSTO
  • Di Agosto vi riposo in Ancon 1 bella,
  • E in Senegaglia, che mi par ben fina;
  • Il giorno sì vi do per medicina
  • Che cavalchiate trenta migliarella 2,
  • E tutti in destrier magri senza sella,
  • Sempre lungo a un' acqua di sentina;
  • Dall' altra parte si faccia tonnina 3
  • Poi ritornando a poso 4 di macella.
  • E se ben cotal poso non vi annasa 5,
  • 10Mettovi in Chiusi, la città sovrana,
  • Sì stanchi tutti da non disfar lasa 6.
  • La borsa di ciascuno stretta a vana,
  • E stare, come lupi a bocca pasa 7,
  • Tornando in Siena un die la semmana 8.
Transcribed Footnote (page 203):

1 Ancora, città Salv.

2Per migliarelle Salv.

3 Carne di tonno salata Salv.

4 Poso, onde riposo, posata Salv.

5 Aggrada, arride Salv.

6 Lassa, guinzaglio; qui per ogni legamento .

7 A bocca aperta dal Latino pansus Salv.

8 Settimana Salv.


Image of page 204 page: 204
Note: Words in lines 2, 3, and 5 are underlined in pencil.
DI SETTEMBRE
  • Di Settembre vi do gioielli alquanti
  • Agora, fusa, comino 1, e asolieri 2,
  • Nottole, Cheppie con Nibbi lanieri,
  • Archi da lana bistorti e pesanti.
  • Assiuoli, barbagiani, alocchi tanti,
  • Quanti ne son di qui a Monpeslieri;
  • Guanti di lana, borse di brachieri,
  • Stando così a vostra donna avanti.
  • E sempre questo comperare e vendere,
  • 10Con tali mercadanti il più usando,
  • E di Settembre tal diletto prendere.
  • E per Siena entro gir alto gridando,
  • Moia chi cortesìa vuol difendere,
  • Chè i Salimbeni antichi li dier bando.
Transcribed Footnote (page 204):

1 Sorta d' erba.

2 Asuliere, osoliere, nastro, a altro legame .


Image of page 205 page: 205
DI OTTOBRE
  • Di Ottobre vi consiglio senza fallo,
  • Che nella Falterona dimoriate,
  • E delle frutta, che vi son, mangiate
  • Arig le grande non vi canta gallo.
  • Clare vi son l' acque come cristallo;
  • Or bevete, figliuoli, e ristorate,
  • Uccellar bon' è a' varchi 1 in veritate,
  • Chè farete nel collo nervo e callo.
  • In quell' aire che è sottile e fine.
  • 10Ben stanno in Pisa più clari i Pisani,
  • E 'l Genovese lungo la marina.
  • Prendete il mio consil 2, non siate vani;
  • Arrosto vi darò mesto 3 con strina,
  • Ch' el sentiranno i piedi con le mani.
Transcribed Footnote (page 205):

1 A' valichi Salv.

2 Consiglio Salv.

3 Mescolato Salv.


Image of page 206 page: 206
DI NOVEMBRE
  • Di Novembre vi metto in un gran stagno,
  • In qual parte più può fredda pianeta,
  • Con quella povertà che non si aqueta
  • Di monesta acquistar, che fa gran danno.
  • Ogni buona vivanda vì sia in banno 1,
  • Per lume facelline da vendeta,
  • Castagne con mele aspre di faeta,
  • Stando tutti in Siena in briga e lagno.
  • Fuoco non vi sia, ma fango e gesso,
  • 10E se no alquanti luoghi di romiti,
  • Che sia di venti miglia lo più presso,
  • Di vin e carne del tutto sforniti,
  • Cernendo voi qual è più laido e biesso 2
  • Veggendovi star tutti sì sguarniti.
Transcribed Footnote (page 206):

1 Bando.

2 Bescio, balordo, onde besaggine, per balordaggine,

voce Sanese Salv.


Image of page 207 page: 207
DI DICEMBRE
  • Di Dicembre vi pongo in un pantano
  • Con fango, ghiaccia, ed ancor panni pochi.
  • Per vostro cibo ferm' ho fave e mochi;
  • Per oste abbiate un troio 1 maremmano;
  • Un cucco brutto, secco, tristo, e vano,
  • Che vi dia cibi guascotti, e quei pochi;
  • E qual tra voi ha lumi, dadi, o rochi 2
  • Tenuto fia, come tra' savii un vano.
  • Panni rotti vi do, e de' tarlati;
  • 10Apresso questo ogni uomo in capegli,
  • Bottaz' 3 di vin da' montanar salati.
  • E chi vi mira sì si maravegli,
  • Vedendovi sì brutti e rabbuffati
  • Tornando in Siena così bei fancegli 4.
Transcribed Footnote (page 207):
  • 1 Porco Salv.
  • 2Per rocchi Salv.
  • 3 Bottazzi, Bottacci Salv.
  • 4 Fanciulli Salv.

Image of page 208 page: 208
DA IACOPO MOSTACCI, O MOSTAZZO

DA PISA

Impresso nell' Allacci.
Transcribed Note (page 208):

Anno 1260.

  • Sollecitando un poco meo savere,
  • E con lui vogliendomi delettare,
  • Un dubio, che mi misi ad avere,
  • A voi lo mando per determinare.
  • Ogni uomo dice, che Amore ha podere,
  • E gli coraggi 1 distringe ad amare;
  • Ma eo non lo voglio consentere,
  • Però ch' Amore non per se 2 mi pare.
  • Ben trova l' uom un' amorosa etate,
  • 10La quale par che nasca di piacere,
  • E ciò vuol dire uom, che sia Amore.
  • Eo non li saccio altra qualitate.
  • Ma ciò, che è, da voi voglio odere 3;
  • Però ve ne facci' eo sentenziatore.
Transcribed Footnote (page 208):

1 I cuori Salv.

2Cioè non sostanza, ma accidente Salv.

3 Udire Salv.


Image of page 209 page: 209
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
Sig. Tom. II. 14
DI PAGANINO DA SERZANA
Transcribed Note (page 209):

Anno 1260.

  • Gravosa dimoranza,
  • Ch' eo faccio lungiamente,
  • Mi fa sovente lo core dolere,
  • Ed aggione pesanza;
  • Chè lo viso piacente
  • Dell' avvenente non posso vedere;
  • Gioia parmi s' asconda;
  • Temo non mi confonda lo pensare;
  • Ond' agli occhi m' abonda
  • 10Le lagrime, come onda allo mare.
  • Piangendo gli occhi miei
  • Mi bagnano lo viso,
  • Perchè diviso son dell' amorosa.
  • Lasso! tornar vorrei
  • Ov' è 'l meo core assiso,
  • E 'n pena miso, che giammai non posa,
  • S' eo non ritorno al loco
  • Ove 'n solaccio e 'n gioco dimorava:
  • Ond' eo sono 'n tal foco,
  • 20Che tutto incendo e coco: sì mi grava.
  • Se amor m' incende e stringe,
  • E facemi languire,
  • Lo mio disire conforta mia spera 1,
  • Transcribed Footnote (page 209):

    1 Speranza.

    Image of page 210 page: 210
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 30-37 and 40-42.
  • Che 'ntra lo cor mi pinge
  • Al meo reddire la gioiosa cera
  • Mi darà diportando
  • Quella, cui m' accomando notte e dia;
  • Così dogli' allegrando
  • Trasportomi aspettando la gioi' mia.
  • 30Gioia della sovrana
  • Delli sprendor vernice,
  • Che 'mperadrice sembra, tant' è bella,
  • Aspetto prossimana.
  • Èssi, com' uomo dice,
  • Della Fenice, che si rinovella
  • In foco: eo così faccio,
  • Che 'n fiamma, e 'n pena, e 'n ghiaccio mi rinovo.
  • Di gioi' canto, e poi taccio;
  • Le vie d' amor, ch' eo saccio, tutte provo.
  • 40Le vie d' amor son tante,
  • Chè là v' uom vada o venga
  • Tuttora degna dello 'nsegnamento
  • Non so, ma como amante
  • Prego che 'l me' cor tegna
  • Quella, 'n cui regna tutto piacimento.
  • Donqua, Sonetto 1 fino,
  • Cantando in tuo latino va in Fiorenza.
  • A chi m' ave in dimino
  • Dì, ch' eo tuttora 'nchino sua valenza.
Transcribed Footnote (page 210):

1Cioè canzone, conforme all' Inglese song Salv.


Image of page 211 page: 211
DI LEMMO DI GIOVANNI D' ORLANDI

DA PISTOIA.
Transcribed Note (page 211):

Anno 1260.

  • Gravoso affanno e pena
  • Mi fa tuttor sentire
  • Amor per ben servire
  • Quella, di cui m' ha priso e servo dato.
  • Tutta mia forza e lena
  • Ho misa in te seguire;
  • Di lei fermo ubbidire
  • Non son partito, ma leale stato.
  • E tu pur orgoglioso
  • 10Ver me spietato e fero
  • Se' mostrato, e crudero
  • Poi che 'n bailìa avesti lo mio core.
  • Eh convensi a signore
  • D' esser umile in meritar servente:
  • Tu pur di pene mi fai star soffrente.
  • Sono stato soffrente,
  • E son, di gran tormento,
  • Amor, poi che 'l talento
  • Di quella, ch' amo, cangiasti per vista
  • 20Ver mei 1, che primamente
  • Facesti mostramento
  • Di far meo cor contento
  • Transcribed Footnote (page 211):

    1 Me Salv.

    Image of page 212 page: 212
  • Di lei, di quella gioi' ch' or disacquista.
  • Sì che per tal sembianza
  • Misi 'l core e la mente
  • A servir fermamente
  • Tua signorìa, Amor, pur' e leale.
  • Ma non è stato tale
  • Ver me 'l suo core, come mostrar sembianza
  • 30Tu mi facesti, Amor; ond' ho pesanza.
  • Amor, mercè ti chero
  • Poi che son dimorato
  • In sì gravoso stato,
  • Com' mi tenesti sì lunga stagione.
  • Non sii ver me sì fero,
  • Chè assai m' hai affannato,
  • E forte tormentato,
  • Seguendot' a tuttor for falligione.
  • Moviti ormai a mercede
  • 40Lei voler che disvole,
  • Unde 'l meo cor si dole
  • Fa 'l meo servir 1; chè sol ciò ti dimando;
  • E se mercè chiamando
  • Tu non m' aiuti, Amor, altro non saccio
  • Ch' aitar mi possa, che la morte avaccio 2.
  • Donna, mercè dimando
  • A voi, che di beltade
  • Transcribed Footnote (page 212):

    1Cioè fa lei, che lo disvole, volere 'l meo servire, di

    che si duole il mio core
    .

    2 Presto Salv.

    Image of page 213 page: 213
  • Fiore di nobeltade
  • Siete sovr' onni donna, e di piagenza,
  • 50Chè aggiate provedenza
  • Sovra 'l mio stato grave e doloroso:
  • In ciò, mercè, sia 'l vostro cor pietoso.

  • Fera cagione e dura
  • Mi move, lasso, a dir quasi forzato
  • Lo doloroso stato,
  • Nel qual m' ha miso falsa ismisuranza;
  • Non già per mia fallanza,
  • Ma per quella, di cui servo mi misi,
  • E per cui mi divisi
  • Di tutt' altro volere e pensamento,
  • Dandomi intenzione,
  • 10Che for di falligione
  • Dovesse lei amar, leal 1 servendo,
  • La cui vista cherendo meo servire
  • Mi fe servo vernire
  • Della sua signorìa disideroso.
  • Poi che servo divenni
  • Della sua signorìa, e disioso
  • Del dilett' amoroso,
  • Transcribed Footnote (page 213):

    1Cioè lealmente Salv.

    Image of page 214 page: 214
  • Che nel meo cor di lei immaginai,
  • Addesso 1 mi fermai
  • 20In tutto d' ubidir lo suo comando,
  • Per vista dimonstrando
  • Me, ch' era suo fedel servo ubidente;
  • Und' ella per sembianza
  • Mi fece dimonstranza,
  • Ch' allegrezza mostrava 'n suo coraggio,
  • Poi che 'n suo signoraggio m' era miso,
  • Ond' è che 'n gioi' assiso
  • I' fui manta stagion, sol ciò pensando.
  • Dimorando 'n tal guisa
  • 30Perseverando in lei servir tuttora
  • Non fu lunga dimora
  • Ch' eo viddi che sua vista era cangiata
  • Ver me quasi turbata,
  • Non sostenendo me solo 2 guardare.
  • Credetti che provare
  • Volesse me, com fusse 'n suo amor fermo.
  • Allor presi conforto,
  • Isperando a bon porto
  • Lo meo fermo servir mi conducesse,
  • 40E che tornar dovesse pietosa;
  • Ed ella d' orgogliosa
  • Mainera ver di me mai sempr' è stata.
Transcribed Footnote (page 214):

1 Allora, subito Salv.

2 Pure, tampoco Salv.

Image of page 215 page: 215
  • Però forte mi dole
  • Poi 1 veggio che servendo ho diservito
  • In loco, ove gradito
  • Credetti esser per certo for fallenza 2
  • Ma via maggior doglienza
  • Quasi mortal mi porge 'l suo fallire,
  • Che per suo folle dire
  • 50Fe' manifesto in parte meo pensero,
  • Lamentandosi forte
  • Di me, che quasi a morte
  • La conducea in farle increscimento,
  • E sì fero lamento fece, a tale
  • Che 3 gravoso poi male
  • M' ha dato lei con gran doglia servire.
  • A ciascun ch' amar vole
  • Dico, che deggia, se puossi guardare
  • Di vana donna amare
  • 60Gioven troppo di tempo e di savere.
  • Che grave lui dolere
  • Prende chi l' ama, doloroso tanto,
  • Non si porea dir quanto,
  • Per qual s' avesse più 'n pena d' amore.
  • Ma elegga 'n se certo,
  • Chi amar vole e merto
  • Di suo servir, donna piacente e saggia,
  • Transcribed Footnote (page 215):

    1 Poichè.

    2 Senza fallo Salv.

    3 Talchè Salv.

    Image of page 216 page: 216
  • Che benigno cor aggia fermo e puro
  • E poi serà sicuro
  • 70Di non perder di lei gioia, servendo.
  • Di gioven signoraggio,
  • Quale sovra ditt' aggio,
  • Leal servendo, merit' aggio avuto.
  • Vorriami esser partuto, ma non posso;
  • Chè poi 1 'l piacer è mosso,
  • È legato l' uom servo e 'l partir greve.
Transcribed Footnote (page 216):

1 Poichè.


Image of page 217 page: 217

  • Lontana dimoranza
  • Doglia m' ha dato al cor lunga stagione.
  • Or mi dobla cagione
  • Di più grave dolor nuovo partire.
  • D' assai lontano gire
  • Isforzami di ciò senn' e ragione
  • Contro all' opinione
  • Piena di voluntade e di pietanza
  • Con grande smisuranza,
  • 10Che non ha lungi me contro il volere,
  • Pur che sia del piacere
  • Vostro, di cui Amor servo mi tiene,
  • E pietanza mi vene
  • Di voi, ch' avrete del parlar dolore.
  • Così del rimanere
  • E dell' andare son divere pene.

Image of page 218 page: 218
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the opening of the poem. A small pencil cross is inscribed in the left margin.
DI PUCCIARELLO DI FIORENZA
Transcribed Note (page 218):

Anno 1260.

  • Per consiglio ti do de passa passa,
  • Voltar mantello a quel vento che vene;
  • Chi 'nalzar non se può, multo fa bene
  • Ch' a suo vantaggio fiettendo 1 s'abassa.
  • Per sempio 2 mostro l'arboscella bassa,
  • Quando la piena incontra le vene,
  • Ch' ella si fiette 3, e così se mantene
  • Per fin che piena dura aspera passa.
  • Però, quando ti vedi starne abbasso,
  • 10Sta ceco, sordo, muto; e sì non meno
  • Ciò ch' odi, e vedi, taci e nota appieno.
  • Finchè Fortuna te leva da basso.
  • Poi taglia, stronca, mozza, rompi, e batti,
  • E fa che mai non torni a simil atti.
Transcribed Footnote (page 218):

1 Piegando, dal Latino flectare Bisc.

2 Esempio Salv.

3 Piega, come sopra Bisc.


Image of page 219 page: 219
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin and a small pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the poem.

  • Prima che io voglia romperme o spezzarme,
  • Quando piena ven le spalle chino,
  • E per lassarla andare al suo cammino
  • A qualche sterpe ingegno 1 d' attacarme.
  • E s' ella vuol pure al tutto affondarme
  • Nel suo andare e mettermi adrugino,
  • Io me lamento, e dico: o me talpino!
  • Ma non però ch' io voglia desperarme.
  • Speranza mi conforta, e dice: tenti 1,
  • 10Non t' annegar, ch' io pur t' aiutarò,
  • Non sian li tuoi pensieri al tutto spenti.
  • Io me rallegro, e non so se potrò;
  • Ma se Fortuna tempera suoi venti,
  • Como fui ritto, ancor mi rizzarò.
  • Io veggio 'l salce, che per forza piega,
  • Poi se derizza, e l' autrui 3 ligni lega.
Transcribed Footnote (page 219):

1Cioè m' ingengo Bisc.

2 Ti tieni, reggiti.

3 Altri.

Image of page 220 page: 220
DI MEO DI BUGNO DA PISTOIA
Transcribed Note (page 220):

Anno 1260.

  • Tutto il tempo del mondo m' è avvenuto,
  • Che là ve 'l piè non pongo faccio l' orma,
  • Che sendo santo non serò creduto,
  • Ond' el convien ch' eo vegli e poco dorma.
  • Vo se qual de' demonj m' ha venduto,
  • E sempre me n' andraio 1 a questa norma;
  • Anzi me sgriderìa la gente a torma,
  • Da tante parte me veggio asseduto 2.
  • Ma non mi muto per altrui parlare:
  • 10Ben è vertà ch' io ne son pur dolente:
  • E come bestia lasso ogni uom belare.
  • Uom che si sente giusto ed innocente,
  • A faccia aperta può securo andare,
  • E non curar ferneticar di gente.
Transcribed Footnote (page 220):

1 Andrò.

2 Assediato.


Image of page 221 page: 221
Note: A slight pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
DI FREDI DA LUCCA
Transcribed Note (page 221):

Anno 1260.

  • Dogliosamente con grande allegranza
  • Conven ch' io canti e mostri mia gravezza;
  • Chè per servire sono in disperanza,
  • La mia fede m' ha tolta l' allegrezza.
  • Però di tanto non posso partire
  • Poi ch' alla morte mi vado appressando;
  • Sì come 'l Cecer 1 che more cantando,
  • La mia vita si parte e vo morire.
  • Partomi da solazzo e d' ogne gioco,
  • 10E ciascun altro faccia a mia parvenza;
  • Chè dentro l' aigua m' ha bruciato il foco,
  • Mia sicurtate m' ha dato spavenza.
  • Fui miso in gioco e frastenuto in pianto,
  • Sì falsamente mi sguardao suo sguardo,
  • Sì come allo Leone lo Lupardo 2
  • Ch' a tradimento li levao l' amanto.
  • Per tradimento sono dismarruto
  • Di qual null' uomo potesi guardare,
  • E son sì preso e sì forte feruto,
  • 20Ch' aggio dottanza di poter campare.
  • Poi che le piacque a quella, ch' ha 'n podere
  • La rota di fortuna permutare:
  • Però le piaccia di me rallegrare;
  • Cui ha saglito 3 faccialo cadere.
Transcribed Footnote (page 221):

1 Cecero, ceceno, cigno Salv.

2 Leopardo Salv.

3 Salito, fatto salire.

Image of page 222 page: 222
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin, with an arrow affixed, brackets lines 29-32. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin brackets lines 37-40.
  • Faccia 'n tal guisa, che naturalmente
  • Vadan le doglie, che ho non per rasone
  • Chè non è gioco d' esser servente
  • A chi è meno di sua condizione.
  • E rason porta di punir li mali;
  • 30Però si guardi chi mi tene a dura;
  • Chè la pantera ha in se ben tal natura,
  • Ch' alla sua lena 1 traggon gli animali,
  • S' eo traggo a voi non voi' 2 più star tardando,
  • Ch' io non saccia in che guisa mi trovo.
  • Ardo, consumo, e struggo pur pensando,
  • Che son caduto, e unde eo non mi trovo.
  • Però ciascun faccia di se mutanza,
  • E aggia in se fermezza e novo core:
  • Lo Fenis 3 arde e rinova megliore;
  • 40Non dotti l' uom penar per meglioranza.
Transcribed Footnote (page 222):

1 Fiato, dal Francese halaine Salv.

2 Voio, voglio Salv.

3 Fenice.

Image of page 223 page: 223
Note: A small pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
DI ALBERTUCCIO DELLA VIOLA
Transcribed Note (page 223):

Anno 1260.

  • La dolce innamoranza
  • Di voi, mia Donna, non posso celare.
  • Convemmi dimostrare
  • Alquanto di mia gio' per abundanza.
  • Così come non può tutto tenere
  • Lo pomo lo suo frutto ch' ha 'ncarcato
  • Dell' amorosa sua dolce stagione,
  • Non posso tanta gioia meco avere,
  • Nè tanto ben tener tutto celato,
  • 10Chè fora in me perduto, ed a ragione.
  • Sed eo più d' altro amante
  • Non dimostrasse l' amoroso stato,
  • Ove Amor m' ha locato
  • Con voi, mia Donna, di tutta onoranza,
MAD.
  • Gentil meo Sir, lo parlare amoroso
  • Di voi in allegrezza mi mantene,
  • Ch' eo dir non lo porìa, ben 1 lo sacciate.
  • Per che dello mio amor siete gioioso
  • Di ciò grande allegrezza e gioi' mi vene;
  • 20E altra cosa n' aggio in volontate
  • For del vostro piacere.
  • Tuttora fate la vostra volenza:
  • Transcribed Footnote (page 223):

    1 Benchè Salv.

    Image of page 224 page: 224
  • Aggiate provedenza
  • Voi di celar la nostra disianza.

  • Selvaggio più che fera
  • Or sono adiventato,
  • E obliato m' hae la mia intendanza,
  • Là 'nde allegranza mai non penso avere.
  • Bene m' ha in oblianza
  • Quella, launde eo n' ho gioia
  • Più di null' altro amante al meo parere.
  • La mia dolce intendanza,
  • Ch' al cor m' ha messo noia
  • 10Pensando che non la posso vedere.
  • Non posso più soffrire:
  • Anzi sento la morte,
  • Che così forte mi vuol soperchiare;
  • Vorrei campare, e non ho lo sapere 1.
  • Taupino! com' firaggio 2
  • Ch' eo non aggio riposo?
  • E giorno e notte nè sto dubitoso.
  • Vorrei esser sì saggio,
  • E lo meo cor sì oso 3
  • 20Ch' eo gisse, e non fosse pauroso,
Transcribed Footnote (page 224):

1Cioè modo Salv.

2 Faraggio, farò Salv.

3 Ardito, dal Latino ansus per andax, dal Francese An–

tico os Salv.

Image of page 225 page: 225
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 25-28. Two horizontal lines inscribed in the right margin draw attention to the opening of the lower poem. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 3-4.
Sig. Tom. II. 15
  • Allo viso amoroso
  • A cheredi mercene 1;
  • A quella, che mi tene in sua bailìa:
  • A lei dirìa tutto lo meo volere.
  • Va, Ballata amorosa;
  • Salutala ad ogni ora,
  • Quella, che delle donne par la stella,
  • Alla più dilettosa,
  • Che in Siena fa dimora:
  • 30Dalla mia parte dille esta novella;
  • E a lei sì m' appella;
  • E dì, ch' eo son conquiso;
  • Che tutto gioco e riso m' è falluto:
  • Non aggio aiuto; pensomi morire.

  • Alla danza la vidi danzare,
  • L'Amorosa, che mi fa allegrare.
  • Così, come danzava, mi ferìo;
  • Non mi fallìo la fiore delle fiore.
  • Addovenir ne voglio
  • Giudeo pessimo e reo,
  • Se il Deo dell' amore
  • Non mi conduce con voi, amor meo,
  • Non ne camp' eo: omè, donn' e signore
  • 10Quante pene mi facea durare.
  • Transcribed Footnote (page 225):

    1 Mercede.

    Image of page 226 page: 226
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 18-24 and 25-26.
  • Sir Iddeo 1, non l' avess' eo mai veduta,
  • Nè conosciuta danzare alla danza;
  • E al cor m' ha data mortale feruta,
  • E sì aguta, non credo campare,
  • Se lo suo dolce amore non m' aiuta.
  • Alla postuta 2 stonne in dubitanza
  • Sì che appena men credo campare.
  • Vestut' 3 era d' un drappo di Sorìa
  • La Donna mia, e stavale bene.
  • 20Rallegrava la gente tuttavia,
  • Che la vedìa, traiea lor di pene,
  • E mi ha data tanta signorìa,
  • Che 'n quella dìa solazzo nè bene
  • Nanti 4 foco ardente mi pare.
  • Tutti gli allegrava l' avvenente
  • Rosa aulente, cotanto sapìa 5,
  • E me non riguardava di neente,
  • O me dolente, sì com' far solìa.
  • Ma s' ella lo facesse accortamente,
  • 30Certanamente ben m' anciderìa,
  • Ed co più vivo non vorrìa stare.
Transcribed Footnote (page 226):

1 Signore Iddio Salv.

2 Al postutto.

3 Vestita Salv.

4 Anzi Salv.

5 Sapea.


Image of page 227 page: 227

  • A forza sono amante
  • Là ve vorrìa isdegnare,
  • Ma non po disamare
  • Valor, nè senno vale contra Amore.
  • Lealemente amante e servidore
  • Sono stato a tuttora,
  • Mentre leanza non mi fue frodata.
  • È, sed eo l' amo, per forza d' amore
  • Contra voler di core,
  • 10Poi 1 la sua gioia in noia m' è tornata.
  • Ed io, lasso, ho cangiata
  • L' amorosa speranza
  • Per grave disleanza
  • Di quella, che furato avea il meo core.
  • Lo core meo sospira e dolor sente,
  • Chè la v' egli è spiacente
  • Falso piacer l' ha messo in tante pene.
  • Non può partir, ma dolorosamente
  • Ciò mambrandoli sente,
  • 20Peccato face Amor, se più lo tene;
  • Chè l' amoroso bene,
  • Ch' ello m' ha contra voglia,
  • Non diletto, ma doglia
  • Si può chiamar la gioi' senza 'l dolzore.
Transcribed Footnote (page 227):

1 Poichè.

Image of page 228 page: 228
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 5-9, 10-11, and 12-14 of the lower poem.
  • Gioia senza dolzore
  • Pres' aggio, poi che disiando fui
  • Senza meo fallo d' amanza cangiato.
  • Allora fatto fue d' uno cor dui;
  • E diviso infra nui
  • 30Di quanta benvoglienza era stato.
  • Non son disamorato,
  • Che 'n talento li chero,
  • Che già non è leggiero,
  • Di tanta benvoglienza disamore.

  • D' un' amorosa voglia
  • D' amare incominciai,
  • Donna, quando isguardai
  • Lo vostro viso piacente ed adorno.
  • D' un amorosa voglia
  • D' amare incominciai,
  • Donna, vostro valore.
  • Or cui è tornato in doglia
  • Sì ch' e' non credo mai
  • 10Allegrar lo meo co.
  • Poi 1 son di vita fore,
  • Donna, pensando bene
  • La vita che sostene
  • La nostra signorìa ciascun giorno.
Transcribed Footnote (page 228):

1 Poichè.

Image of page 229 page: 229
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 21-22.
MAD.
  • Non pensate, meo Sire,
  • Che per pena, ch' eo senta,
  • Mostri core o talento,
  • E 'l meo cor n' è 'n desire.
  • Molti sì gli attalenta 1
  • 20Ed ègli in piacimento.
  • Donqua provedimento
  • Abbia tal nostro amare
  • Di volerlo celare,
  • Che di voler senza voi non soggiorno.

  • A tal ferezza m' ha menato Amore
  • Poi ch' a signor mel diè disavventura,
  • Chè m' ha tolta natura core e mente;
  • S' era 2 potente, or m' ha renduto lasso.
  • Mentr' era il mio coraggio in libertate
  • Del proprio volere
  • Donavami gran gio' l' amor tradito.
  • Poichè mi tenne ed ebbe in potestate
  • La gio' tornò in dolere,
  • 10E lo gran bene adesso 3 fue ismarrito.
  • Transcribed Footnote (page 229):

    1 Aggrada.

    2Cioè se io era Salv.

    3 Allora Salv.

    Image of page 230 page: 230
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 21-22.
  • Rivolsemi il partito a falso ingegno.
  • Montolla sdegno e trovommi cagione 1.
  • Senza ragione mi tolse ogne mio bene;
  • Tutta la spene fe' tornare incasso 1.
  • Or mi rendesse il core in primo stato
  • Poichè 'l suo cor mi nega.
  • Forse che trovarìa da altrui consiglio,
  • Poi che mi ten lo corpo tormentato,
  • Che non ha chi Io rega 3,
  • 20Nè senza 'l core a leger non simiglio.
  • Anzi assimiglio veramente al morto,
  • Chè 'n pace porto tutta mia gravezza,
  • D' ogni allegrezza son diviso e tolto,
  • E son rivolto per ruina in basso.
  • Ancor mi tornarìa mercè chiamare
  • Con tutta umilitate
  • Se pietanza in lei trovasse alcuna,
  • Che 'n ver di me dovesse umiliare
  • Sua gran crudelitate;
  • 30E la mia inchiesta non serìa importuna.
  • Vist' ho fortuna mar fera e ropente
  • Cessar presente 4 e tornare in bonaccia,
  • E fredda ghiaccia 5 per calor disfare.
  • Domar fera selvaggia a passo a passo.
Transcribed Footnote (page 230):

1 Colpa.

2 Inverno, dal Latino incassum.

3 Regga.

4 Subito.

5 Ghiaccio.


Image of page 231 page: 231
DI ATTAVIANO, O SIA OTTAVIANO

CARDINALE DEGLI UBALDINI.

Impresso nell' Allacci
Transcribed Note (page 231):

Anno 1260.

  • E spaventa ch' io mostra el tristo volto
  • E gli occhi della gatta ch' hai sì guazze,
  • E 'l corto naso che sembra doe mazze
  • Dentro dalle tue frogie 1 sì m' han tolto
  • Da quel piacer che me fieci esser tolto
  • Quand' io m' innamorai di te che spazze
  • Tutte le strade, quando son più guazze 2
  • Poichè col guizzo tu festi raccolto.
  • Ma se è egli al veder sì riversato,
  • 10Quello e sciagurato tristo e folle,
  • Perchè di te si mostra sì 'mpacciato,
  • Che la bocca ha refessa, e tuttor, bolle,
  • Sì che pare un caldar male schiumato,
  • E 'l dur li lassi e tu ten porti el molle.
Transcribed Footnote (page 231):

1 Froge, narici propriamente de' cavalli Salv.

2 Molli, bagnate Salv.


Image of page 232 page: 232
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 5-8, 9-11, and 13-14.
Impresso ne' Commentarj della Volgar Poisia

del Crescimbeni.
  • Io non so che si sia, che sopra il core
  • Mi stilla un sudor ghiaccio, che mi sface
  • E trasforma la neve in calda face,
  • E lieta sicurtà in gran tremore.
  • Io non so chi si sia questo signore,
  • Che mostra darmi guerra, e dammi pace,
  • Facendomi piacer quel che mi spiace;
  • Io non so chi si sia se non Amore.
  • Ch' altrui potenza non arìa tal forza
  • 10Dare allo spirto del suo albergo bando,
  • E farlo volar nudo sanza scorza,
  • Nè che facesse altrui arder tremando:
  • Questo è colui, che li mortali sforza,
  • E che di sopra al ciel va trionfando.

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DI SER MONALDO DA SOFFENA
Transcribed Note (page 233):

Anno 1260.

  • Dentro dal cor m' è nato
  • Un disìo tal d' amoroso talento,
  • Ch' ogn' altro intendimento m' ha levato.
  • Al cor nato è un disìo,
  • Che d' amoroso piacer si mantiene;
  • Ogn' altro pensamento aggio in oblìo;
  • Sì coralmente mi distringe e tene.
  • Quella, per cui m' avvene,
  • Non la posso obliare in alcun loco;
  • 10Di sì amoroso foco m' ha allumato.
  • Di sì amoroso foco so' allumato,
  • Che m' arde e 'ncende sì amorosamente.
  • Se s' attutasse, non mi fora in grato
  • Sì come consumar sì dolcemente;
  • Ch' assai è più piacente
  • Lo male, ond' uomo aspetta guidardone,
  • Che 'l ben senza ragione ch' è turbato.
  • Gli occhi miei, ch' abbassando risguardaro
  • La dolce cera e l' amoroso sguardo,
  • 20Al cor foco d' amore rapportaro;
  • Allor s' apprese la fiamma, ond' eo ardo,
  • Si ch' eo mai non riguardo
  • Amore, poi son dato in tua balìa,
  • Ah Dio, come porrìa starti in grato.

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  • In lontana contrada
  • Aggio amanza novella,
  • Che 'l cor mi fa gioire,
  • E risbaldire, com' augello in fronda,
  • Perch' è gioconda e piena di piacere.
  • Nella dolce contrada
  • D' un amor novamente
  • Lo meo cor fa soggiorno;
  • Ed ho sì imaginata
  • 10La figura piacente
  • Chiera 1, ch' a me non torna.
  • Tanto piacer l' adorna,
  • Che lo meo cor non falla,
  • Se con lei fa dimora.
  • Come l' aurora del sole d' auriente 2
  • Da lei si sente lo meo cor sentere.
  • Voglia mi vene adonqua
  • Che corporalemente
  • Possa la dolce cera
  • 20Che lo meo viver onqua 3
  • De lo corpo presente
  • Senza lo cor non pera.
  • Transcribed Footnote (page 234):

    1 Chiara Salv.

    2 Oriente Salv.

    3 Unqua, mai.

    Image of page 235 page: 235
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-14.
  • Alla somma lumera,
  • Di cui nulla par aggio,
  • Tornerò disioso
  • A star gioioso di sua benvoglienza,
  • Di sua dolce accoglienza ricepère.

  • Amor, s' eo t' ho gabbato
  • Dimostrandomi tuo quand' io non era,
  • Or m' hai in tal manera
  • Che meo non so se non quanto v' è in grato.
  • Amor, eo mi confesso peccatore,
  • In ver la tua dottata signorìa;
  • Ch' i' era di tua fede infingitore,
  • E mi credea amare a maestrìa 1,
  • E gabbo 2 mi facea d' ogni amadore,
  • 10Che per te passo 3 uscisse di tua via.
  • Or m' hai in fede mia
  • In guisa tal di mio saver partito,
  • Ch' ogn' nom mi mostra a dito
  • Odi come mia ragione hai locato
  • E poi 4 m' hai preso pur come ti piace,
  • Mi meni e batti come tuo valletto
  • Transcribed Footnote (page 235):

    1 Con istrattagemma Salv.

    2 Burla Salv.

    3Cioè un passo dal Francese pas, point.

    4 Poichè Salv.

    Image of page 236 page: 236
    Note: A dash inscribed in the left margin draws attention to line 20. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-4, 10, and 13-14 of the lower poem.
  • E tutto presto son soffirre in pace
  • Affanno sì come fosse diletto,
  • E se mi dai tormento non mi spiace.
  • 20Pur non mi dar tu morte, ond' ho sospetto;
  • E non ne fo disdetto
  • Se non per sofferir tormento tanto,
  • Amor, che so 'l tuo amanto
  • Torna affannando 'l buon servo pregiato.

  • Angelica figura
  • D' ogne piacer sovrana,
  • Sembra stella diana
  • Vostro bel viso chiero 1 tanto sprende
  • Non credo, ciò, m' è viso,
  • Mai sì piacente viso
  • For mancamento, fatto in veritate,
  • Chè bianco è più che riso,
  • E anzi è gioco e riso.
  • 10A chi 'l pon mente 2 rende claritate,
  • Adonqua tarditate
  • Fatt' avea morte scura;
  • Non mi siate sì dura,
  • Poi 3 son per voi in foco, che m' incende.
Transcribed Footnote (page 236):

1 Chiaro Salv.

2 Qui illum animadvertit Salv.

3 Poichè Salv.

Image of page 237 page: 237
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 15-27.
  • Non credo veramente
  • Ched altro avesse a mente
  • Quando fe' Dio sì bella criatura,
  • Che piacque a tutta gente
  • Tant' ha in se piacer gente 1
  • 20Vostro bel viso vederlo in figura.
  • E nulla mancatura
  • Fece a vostre bellezze.
  • Piacente d' adornezze
  • Lo vostro viso ciaschedun uom prende.
  • Mercè, ch' eo moro, lasso,
  • Come pesce per l' asso,
  • Se non m' aiuta vostro aiuto bono.
  • E vado come passo 2,
  • E non mi muto passo 3
  • 30Nè senza lei non so là v' eo mi sono.
  • Non è canto, nè sono,
  • Che mi possa accordare.
  • Lo meo grevo 4 scordare,
  • Là 'nde 'l meo core tutto a voi si rende.
Transcribed Footnote (page 237):

1 Gentile.

2Dal Latino passus Salv.

3 Un passo, dal Francese pas, point Salv.

4Grave Salv.


Image of page 238 page: 238
DI SER BALDO FIORENTINO
Transcribed Note (page 238):

Anno 1270.

  • Lasso, quando mi membra
  • Ch' amato ho lungamete
  • Una donna valente,
  • A cui ho dato vita, core, ed alma,
  • Già non son mie le membra,
  • Lo cor meo, nè la mente.
  • Tutto comunemente
  • Amor m' ha preso, e condutto all' alma.
  • Come faraggio, oh Deo!

  • 10Che già da lei non posso esser amato
  • Ae ben cangiato, e tiensi lo cor meo.
  • Amor m' ha in tal prigione
  • Sì forte incatenato,
  • Ch' eo non trovo uomo nato,
  • Che in nulla guisa donimi conforto.
  • E sì come 'l timone
  • La nave ha in cascun lato
  • Con uomo ammaestrato,
  • Così mi tragge Amor pure in suo porto;
  • 20E 'l meo voler non guarda,
  • Che non tiri pure in suo viaggio.
  • Lo meo coraggio in gran foco par ch' arda.
  • Nè non s' ammorta; sì forte è infiammato–
  • Calor di foco m' arde,
  • Image of page 239 page: 239
  • Ed incende sì forte,
  • Che m' ha quasi alla morte
  • Messo, e mi tene in grande pensamento.
  • Per tutte membra spande
  • Non diritto, ma torto
  • 30Che sovra di me porto
  • Dogliosa pena ha con forte tormento
  • Membra che non ve dole
  • Agli occhi per cui pena
  • Voi non allena lo cor, che uom lo vuole
  • E sovra ciò ciascun fa sua possanza.
  • Gli occhi e lo core meo
  • In tal parte hanno miso
  • Speranza, che conquiso
  • Mi tegno e di campare in avventura.
  • 40Ma sì come Romeo
  • Faraggio che diviso
  • Volontate e è priso
  • A ciò che li incontrerria natura
  • Se non d' ave membranza
  • La gioia per cui vivo in grand' affanno
  • Saralli danno, s' eo faccio fallanza
  • Per lo suo fallo, e non li sarà onore.
  • Canzon mia, di lamento
  • Fatto in gran cordoglianza
  • 50Però che 'n disperanza
  • Posso far conto ben di medsemo,
  • Al ver dicer non mento,
  • Image of page 240 page: 240
  • Pene, noie, e pesanza,
  • Travaglio e malenza
  • Altro di la non ho secondo chesmo
  • Dimora sempre in caldo
  • Lo meo core mesto e doloroso,
  • E sto pensoso; ond' io non son mai baldo,
  • Lasso tapino, e così son chiamato

Image of page 241 page: 241
Sig. Tom. 16
DI SER MANNO

Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesia del Crescimbeni
Transcribed Note (page 241):

Anno 1270.

  • Sì a te color di tutto bene e' resta
  • E 'ntendimento d' intendimento modo,
  • Sin che del vostro amore i' porto vesta
  • Più son sicuro, che se fossi in Domo.
  • Quand' i' mi penso ch' i' son vostro, ho festa,
  • Molto m' aggrada venir a tal domo 1,
  • Che più mi piace, che s' io fossi testa
  • Di tutta Lombardìa infin a Como.
  • Però in ver di voi abbo gran campo
  • 10Di buona volontà commossa larga
  • A voi servire, sì ch' io mai non campo.
  • Or vi dich' io, che peggio che 'n tomba
  • Son per amore, ed aione 2 scalmo,
  • E 'n molte parti già 'l suon ne rimbomba.
Transcribed Footnote (page 241):

1 Signore, dal Latino dominus.

2 Aggione, ne ho.


Image of page 242 page: 242
DI LAPO, O LUPO DEGLI UBERTI

Impressa nella Scelta di Rime Antiche pubblicate

in Firenze
.
Transcribed Note (page 242):

Anno 1270.

  • Gentil mia Donna, la virtù d' amore,
  • Che per grazia discende
  • In cor uman, se lo trova gentile,
  • E viene accompagnata di valore,
  • Da cui lo ben s' apprende,
  • E sentimento dà chiaro e sottile,
  • Mercè di voi m' ha fatto tanto onore
  • Che m' insegna e difende 1
  • Ch' io non aggia in caler mai cosa vile,
  • 10E vuol che sol di voi sia servidore
  • Ogn' altra mi contende,
  • Ed io lo sento al cor dolce ed umile.
  • E mi conosco non ben sufficiente
  • Servo di voi, dov' è tanto piacere,
  • Che sete senza para 2
  • Amor pur vuol ch' io vi sia ubbidiente.
  • Mercede a ciò vi piaccia provedere,
  • E quanto piaccia a lui vostro volere,
  • Ch' altra gio' non m' è cara
  • 20Nel nuovo canto il potrete vedere.
Transcribed Footnote (page 242):

1 Proibisce.

2 Pare, pari.


Image of page 243 page: 243
Note: A slight pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
Impresso nella sudetta Scelta.
  • Nuovo canto amoroso nuovamente
  • Ch' eo mi son dato a tal per servidore,
  • Ch' ha preso vita in abito d' amore,
  • E sua beltà più d' ogn' altra è piacente.
  • Se vai in quella parte, ove dimora,
  • Eo ti vo' far sentito 1
  • Sì che non falli a sua dolce accoglienza.
  • Ragiona di vertù, che la innamora,
  • Se vuoli esser udito;
  • 10Parla con motti che portin sentenza;
  • E s' ella troverà in te conoscenza,
  • Ella t' accoglierà non di cor lento,
  • Chè l' è tanto in caler buon sentimento,
  • Che lascerà per te ogn' altra gente.
  • Quando averai di lei preso contezza,
  • Che sia celatamente,
  • Siavi chi vuol, se non sente d' amore,
  • Soave le raccorda con pianezza,
  • Dì, se non l' è spiacente,
  • 20Ch' io tengo in fio 2 da lei la vita e 'l core,
  • E s' ella cangia allor viso o colore,
  • Dira' le tosto che non m' attalenta
  • Transcribed Footnote (page 243):

    1 Accorte.

    2 Fido.

    Image of page 244 page: 244
  • Null' altro, se non ciò che lei contenta;
  • E quanto vuol vogl' io similemente.
  • Se la vedrai appresso disdegnosa,
  • Che l' averai contato
  • Omaggio, e detto qual è 'l mio volere,
  • Dì, che non sia di questo dubitosa;
  • Chè quanto ho desiato
  • 30E d' un disìo non varca 1 suo piacere.
  • Eo non porrìa d' altra vita gioire,
  • Dico s' è alcuna fuor che di sua gioia;
  • E maggiormente assai mi greva e noia,
  • Che la mia doglia è ciò, che 'l è spiacente.
  • Se di mercè la trovi sì adornata;
  • Come d' altro valore,
  • Securamente muovi la tua nota:
  • Ben potrai dir, ch' è la ventura data
  • A farti più d' onore,
  • 40Che facesse ad alcun, poi 2 volse rota;
  • E se la troverai per te rimota
  • Lontan da gente, ossia in donneando,
  • Ella t' accetterà ciò che dimando,
  • Se merced' è in sua vertù possente.
  • Nuovo canto, tu vai sì umilemente,
  • E segui sì diritta via d' amore,
  • Che tu debbi sperar d' aver onore,
  • Poi che tu vai a Donna conoscente.
Transcribed Footnote (page 244):

1Cioè che non varca.

2 Poi che, dopo che


Image of page 245 page: 245
DI BINDO D' ALESSO DONATI

DA FIORENZA

Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesìa del Crescimbeni
Transcribed Note (page 245):

Anno 1270.

  • Non arà mai pietà questa mia Donna,
  • Se tu non fai, Amore,
  • Ch' ella sia certa del mio grand' ardore.
  • S' ella sapesse quanta pena porto
  • Per onestà celata nella mente,
  • Sol per la sua bellezza, che conforto
  • Altro non prende l' anima dolente,
  • Forse sarebbon da lei in me spente
  • Le fiamme che nel core
  • 10Di giorno in giorno m' accresce il dolore.

Image of page 246 page: 246
DI GERVASIO RICOBALDO

DA FERRARA

Impresso nelle Rime Scelte de' Poeti Ferraresi
Transcribed Note (page 246):

Anno 1275.

  • Io sto alla signorìa d' un tal zitello,
  • Che si pasce di lacrime e suspiri,
  • E più che il servo, più crescon martiri,
  • E del mio pianto ognora si fa bello.
  • Almen potessi anch' io qualche quadrello
  • Fargli provar, com' ardon miei desiri;
  • Ma per quanto al pertugio io lo rimiri,
  • Colpir nol posso; chè gli è troppo snello.
  • Però com' egli è possente signore,
  • 10Tutto sa, tutto vede, e tutto intende,
  • E di ciò, ch' io perpetro, si difende,
  • Ed oltre uno quadrello, ancora accende
  • La facella di tal cocente ardore,
  • Ch' ogni momento in cener mi fa il core.

Image of page 247 page: 247
Impresso nelle suddette Rime.
  • Io ho dottanza, che la Donna mia
  • Una volta si faccia più pietosa,
  • E che disvesta la faccia sdegnosa,
  • E mi si mostri com' era da pria.
  • Si movereb' 1 certo a pietà, a cortesìa
  • Una pietra ed ogn' altra dura cosa;
  • Tanto è 'l pregar di quest' alma dogliosa
  • Dal dì, che si mostrò meco sì ria.
  • Se avverrà mai ch' io spetri quel dur sasso.
  • 10Vo' cantarne il trionfo, e farne istoria
  • Come di cosa degna da sapersi;
  • E di lei canteran tutt' i miei versi,
  • E viverà in eterno la memoria,
  • Finch' io sto vivo in questo cener basso.
Transcribed Footnote (page 247):

1 Movrebbe.


Image of page 248 page: 248
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 5-8, 13 and 15-16. Also, in footnote #7, the "g" in the word "Naviga" is upside-down.
DI TOMMASO BUZZUOLA

DA FAENZA
Transcribed Note (page 248):

Anno 1280.

  • Amoroso voler m' ave commosso
  • A non poter celar la lingua il core
  • Poi 1 sì gli abbonda proferirlo fore
  • Ciò che 'n lui 'maginato mi rimembro.
  • Chè manti son, ch' han loro intenta 2 e posso 3
  • Messo in mesdir 4 d' amore e mal restarne,
  • Soverchiamente isforzan di parlarne
  • Da lor sentenzia parto, e mi disembro 5
  • Che d' Amore invanato fanno iscorpo
  • 10Proprietà diversa il naturale
  • Nome che bene pote e più vale,
  • Che 'n sua natura già non ha molesta 6
  • Ch' amore amante trai d' ogni tempesta,
  • Veder mai nullo tanto valor pò.
  • Per natural ragione amore nasce,
  • Naveggia 7 a guisa di bon marinaro;
  • Se trova loco disioso e chiaro,
  • Transcribed Footnote (page 248):

    1 Poichè Salv.

    2 Intenzione Bisc.

    3 Possa Salv.

    4 Dir male, dal Francese médir Salv.

    5 Dissomiglio, o pure disiemo, cioè mi separo Salv.

    6Molestia, come nel Francese Antico la superbe , per la

    superbia
    Salv.

    7 Naviga Salv. e Bisc.

    Image of page 249 page: 249
    Manuscript Addition: ad un grado, / [venci ben?]
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside line 37
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin mark lines 18, 23-24, 25-27, 29-33, and 37-40
  • Soggiorno a sua stagione prender sape.
  • Così amor in cor polito annasce 1
  • 20Gentile e pien d' amoroso desire,
  • Ponesi fermo, e non vuole partire,
  • Poi 2 lo disira come riva l' ape.
  • Donque disconoscenza fanne assai
  • Chi 'n fine di brasmar amor se 'ngrassa,
  • E core e lingua in foll' etate lassa
  • Tant' avant' ir, che par che siano a morte
  • Tutte vertù, che per Amor son porte;
  • Ma tu, meo core, a tai staglia non fai.
  • Parti diviso da tai gente folle,
  • 30Che non pon sofferir d' amore il costo;
  • Di suo dolzore aver non den bon gosto 3,
  • Di vista fanno, non di sentir, tasto,
  • Ch' al primo provar d' amor si distolle,
  • Quando 'l suo foco sente apprisco il lisco 4
  • Immantinente dice: ora languisco
  • Per convenanti voi' 5 star sempre casto.
  • Ma non porea null' uomo ad uno passo
  • In loco salire, o' sia sovran bene.
  • Non de' blasmar signor chi in lui ha spene,
  • 40Nè per compianto mostrarsi smarrito:
  • Transcribed Footnote (page 249):

    1 Soprennasce dal Latino adnascor.

    2 Poichè.

    3 Gusto Salv.

    4 La lisca, la stoppa Salv.

    5 Voio, voglio.

    Image of page 250 page: 250
    Note: Two vertical lines inscribe in the left margin bracket lines 41-42. Vertical pencil lines inscribed in the left margin brackets lines 43-46, 49-50, 51-53, 59-60, and 61-62. Words in line 49 are underlined in pencil.
  • Chè vanamente acquista folle e ardito,
  • Chi par aina 1 torna spene in casso.
  • Per lor scredenza a mal porto li pono,
  • Poi mi conven che 'l lor mesdir discovra.
  • Si sente lor valore e forza povra 2
  • Lor ferma intenza in ben d' amor non varga 3
  • Comechè di compianti fan tal tono,
  • Che s' amor non dispar, segno faraggio,
  • Ed alli mai 4 parlier mi torneraggio,
  • 50Tanto sostien che sia sua voce larga,
  • Ch' Amor può dir ciascun amante all' uomo
  • E senza lui, dich' eo, non serèa frutto
  • E se mal sente vince con gioi' tutto
  • Se d' amoroso bene aggi' un sol mico 5,
  • Come sorvince l' ambra, mirra, e spico
  • Di fine odor cosa vantata a fomo 6.
  • Foll' è ciascun, che non avvisa scampo
  • Là 've molesta 7 informa 8 si percuote.
  • Non tocchi corda chi non sa le note,
  • 60Chè non lavora dritto chi mal piomba 9.
  • Chi non è tal d' Amor ch' attenda scampo
  • Cor non el pensi, nè l' el dica il polmo 10
  • Transcribed Footnote (page 250):

    1 Per fretta Salv.

    2 Povera, Francese pobre Salv.

    3 Varca.

    4 Mali Salv.

    5 Un miccino; mica, Francese Antico mie Salv.

    6 Fumo.

    7 Molestia.

    8 Informe.

    9 Preso dai muratori Salv.

    10 Polmone Salv.

    Image of page 251 page: 251
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 63-64, 74-76, 77-79 and 80.
  • Voler salir poi 1 è 'nviscato l' olmo,
  • Chè Amor di visco ciascun ramo allombra,
  • Chè non li val, poich'è preso lo scembia 2
  • Nè tort' a fare ond' abbia in grido scoppo 3
  • Com' a tagliuola distensi 4 lo toppo 5
  • E poi che vede che lor male incende
  • E la potenza d' Amor non s' arrende,
  • 70Bene sia folle tale amante sembia 6.
  • Ma se dir voglio 'ncontra 'nvea 7 e farla
  • Ver li noiosi che lor arma porto,
  • Che spesso tollon di fin amar conforto
  • Gente noiosa, per voi non m' ascondo,
  • Ma con li fini amanti allor secondo
  • A cor di sua valenza non contradiarla.
  • Amante adunque morbio si gastighi.
  • Non dica d' amor fallo, e non l' asperna 8.
  • Avanti che s' appìgli a lui, dicerna 9
  • 80Sua contumanza, e non il stia superbio 10;
  • Contra lui vil è orgoglio, come cerbio 11;
  • Core non è, ch' Amor nol vinca e pieghi.
Transcribed Footnote (page 251):

1 Poichè.

2 Scempia.

3 Scoppio.

4 Si distiene, ci tiene.

5 Topo.

6 Sembra.

7 Inveggìa, invidia, dal Francese envie Salv.

8 Disprezzi, dal Latino aspernari.

9 Discerna.

10 Superbo, dallo Spagnuolo sobervio Salv.

11 Cervo Salv.

Image of page 252 page: 252

Impresso nelle Rime Antiche sotte il nome

di Dante Alighieri.
  • Qual, che voi siate, Amico, vostro manto.
  • Di scienza parmi tal, che non è gioco;
  • Sicchè per non saver d' ira mi coco,
  • Non che laudarvi, soddisfarvi tanto:
  • Sacciate ben, ch' io mi conosco alquanto,
  • Che di saver ver voi ho men d' un moco;
  • Nè per via saggia, come voi, non voco;
  • Così parete saggio in ciascun canto.
  • Poi piacevi saver lo meo coraggio,
  • 10Ed io 'l vi monstro di menzogna fore,
  • Siccome quei, c' ha saggio el suo parlare
  • Certamente a mia conscienza pare,
  • Chi non è amato, s' elli è amadore,
  • Che 'n cor porti dolor senza paraggio.

Image of page 253 page: 253
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4, 5-6, and 12-14.

  • Invidiosa gente e mal parlèra 1,
  • Piena d' inganno e di reo pensamento
  • Fallanza faite, con falsa manera
  • Voi riprendete 'l meo intendimento 2.
  • Che già guardano 'l bianco fior non spero
  • Lo meo fin core in reo proponimento,
  • Ma di ciascuna cosa piagentera
  • Vedere vien da natural talento.
  • Chè 'l core e gli occhi voler fan guaitare 3,
  • 10Ed avvisare ogne cosa piagente;
  • Per tanto gli occhi non son da biasmare.
  • D' ora inanti starò sofferente
  • Per gravar voi, e mia donna iscolpare.
  • Perdonerammi; tant' è conoscente.
Transcribed Footnote (page 253):

1 Malparliera, ciarliera Salv.

2Cioè amore Salv.

3 Guature Salv.


Image of page 254 page: 254
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin brackets lines 1-4 and 12-14. A small pencil cross inscribed in the left margin and two horizontal lines, also in the left margin, mark the opening of the poem. Commas have been added in pencil to line 1 after "Como" and "sopra".

  • Como , le stelle sopra , la Diana
  • Rende splendor con grande claritate;
  • Così la mia donna par sovrana
  • Di tutte le donne ch' aggio trovate.
  • Che la sua angelica figura umana
  • Mi par ornata di tutta beltate;
  • Umile portatura, soave, e piana
  • In lei si trova con grande onestate.
  • Però di lei amar aggio temenza,
  • 10Considerando su' alto valore
  • E 'l senno e la bellezza, che in lei pare.
  • Per Deo la prego, ch' aggia provedenza
  • Di me, che sono suo leal servidore,
  • Ma per temenza non l' oso mostrare.

Image of page 255 page: 255
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 12-14.

  • In voi, Amore, lo nome ha falluto,
  • Sì como nello giuoco dello zaro 1,
  • Chi meglio se ne cred' esser venuto
  • Peggio se ne ritrova lo denaro.
  • Così dunqua lo nome c' è perduto,
  • Che dev' esser dolce ed è amaro;
  • Meraviglia è che tant' este tenuto
  • Poi 2 tutto si ritrova lo contraro.
  • E lo voglio chiamar dolore e pianto,
  • 10Che quando l' uomo meglio se ne crede,
  • Allora ne serà doglioso e lasso.
  • Null' uomo non ce speri se non tanto
  • Quanto cogli occhi suoi medesmi vede,
  • Che tostamente fa dell' alto basso.
Transcribed Footnote (page 255):

1 Zara.

2 Poichè.


Image of page 256 page: 256
Note: In footnote #1, the first "v" in Avverare is upside-down.
DI UGOLINO BUZZUOLA

DA FAENZA

Impresso ne' suddetti Commentarj.
Transcribed Note (page 256):

Anno 1280.

  • Mirai lo specchio, ch' a 'verar 1 notrica
  • Li movimenti, de' quai siete avaro;
  • Per lo qual gli occhi allo cor dimostraro,
  • Che vostra mente ad amore ver dica.
  • Ancor che quella, di senno mendica,
  • Non fini affanno donarvi rovaro,
  • Però ch' amore e' valca, vi trovaro
  • Fermo soffrente, ciascun vi s' applica.
  • Chi spera grano d' amorosa spica,
  • 10Com' io, ch' attendo del turbato chiaro
  • Non per aspettar suo color pallica.
  • Ch' ogne sua volta l' ira doppia imparo,
  • Nanti dal core vertù li è sortita,
  • Perchè voglia d' amar nov' aggia obliea 2
Transcribed Footnote (page 256):

1 Avverare.

2 Obliqua.


Image of page 257 page: 257
Note: Several horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-3, 5-6, 7-8, 9-10, 17-18, and 19-20.
Sig. Tom. II. 17
DI LOFFO, o NOFFO BONAGUIDA

Impressa nelle Rime Antiche.
Transcribed Note (page 257):

Anno 1280.

  • Provato ho assai, Madonna, di ciausire
  • Vostra biltate e lo piacer piacente;
  • Ma allasso sol la mente,
  • Ch' io non la posso propriamente dire.
  • Provato ho di laudar vostra biltate,
  • E lo saver. ch' è 'n voi oltr' a misura,
  • E non la posso dir, com' è vertate:
  • Però di voi laudar prendo paura,
  • E non posso trovar motto sì altiero,
  • 10Che più alto non sia vostro valore;
  • Ed io nol vo' minore
  • Che sia di voi; anzi 1 men vo' soffrire 2.
  • Mostra ragion, come non è possente
  • Nomar vostre bellezze ad uomo nato;
  • Chè Iddio vi formò pensatamente,
  • Oltre a natura, ed oltre a uman pensato:
  • Ed uom non può per natural ragione
  • Vedere, o giudicare oltr' a natura:
  • Dunque vostra figura
  • 20Com' si porìa per senno dichiarire?
Transcribed Footnote (page 257):

1 Più tosto.

2 Astenere.

Image of page 258 page: 258
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 21-22, 23-24, and 25.
  • Rendo mercede ad Amor vostro sposo,
  • Che 'n voi servir leal m' ha ritenuto:
  • Nè mai d' altro voler cherer non oso,
  • Se non sol che da voi sia ricevuto:
  • E so, che chero più che non son degno;
  • Perdonemi il gentil vostro coraggio,
  • Se mio dimando oltraggio:
  • Forza lo mio voler troppo disire.

Image of page 259 page: 259
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-3, and 5-6.
Impresso nella Scelta di Rime Antiche pubblicata

in Firenze.
  • Ispirito d'Amor con intelletto
  • Dentro dallo meo cor sempre dimora,
  • Che mi mantiene in gran gioia e 'n diletto,
  • E senza lui non viverìa un' ora.
  • Ed hammi fatto amante sì perfetto
  • Ch' ogn' altro in ver di me d'amore è fuora
  • Non ho mai pene, nè sospiri getto:
  • Cotanto buonamente 1 m'innamora.
  • Lo spirito d'Amor, che meco parla
  • 10Della mia gentil donna ed avvenente,
  • Mi dice: non voler mai più che amarla,
  • Sì com' ella ama te coralemente,
  • E di fin cor servire, ed onorarla;
  • Che è la gioia del mondo più piacente.
Transcribed Footnote (page 259):

1Cioè in verità, veramente , oh' or si direbbe di buone


Image of page 260 page: 260

Impresso nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Le dolorose pene, che 'l meo core
  • Porta; e sì forte mi fanno languire,
  • Nascono del pensier, ch' ho del partire;
  • Celar non posso; sì mi strugge amore.
  • Se alquanto non m' aiuta lo valore,
  • E la speranza del tosto redire,
  • Viver non posso, portando 'l martire:
  • Nascoso in cor in amor di dolore.
  • Però gli mostro, o gentil donna mia,
  • 10Per dogliosi sospiri e per parlare,
  • E sgraverò la mente ch' è affannata;
  • E gli occhi con amaro lagrimare
  • Si sfogheranno: il cor m' ha consumata,
  • Ed angosciosa la mia vita fia.

Image of page 261 page: 261
Note: Vertical lines in the left margin bracket each of the stanzas individually.

  • Com' uom, che lungamente sta in prigione
  • In forza di signor tanto spietato,
  • Che non ama drittura; nè ragione,
  • Nè mercè, nè pietà non gli è in grato,
  • Tener si puote a fera condìzione
  • Se 'n altra guisa non cangia suo stato:
  • In simil loco Amor lunga stagione
  • M' avea tenuto, on'd era disperato.
  • Or m' era per ingegno dipartuto
  • 10Del periglioso loco, ch' aggio detto,
  • E della pena in gran gio' rivenuto.
  • Più che davanti tenemi distretto
  • Or come faragg' io in questo punto
  • Lasso, dolente me, che son si stretto?

Image of page 262 page: 262

Impresso nella suddetta Scelta di Rime Antiche.
  • Giorno nè notte non fino pensando
  • Di fero e d' angoscioso pensamento,
  • Sì che niente son fuor di tormento:
  • A tal condotto m' ha l' Amore amando;
  • Chè 'nprimamente presemi guardando,
  • E poi m' innamorò di piacimento
  • Di quella, per cui tanta pena sento,
  • Ch' a morte mi conduce sospirando.
  • Ahimè lasso! che dolce e dilettoso
  • 10Incominciai l' amor, ch' è tanto amaro,
  • Mi sembra al cor suo savor venenoso.
  • Ah Dio, mercè! avrò già mai riposo?
  • O troveraggio in ver l' amor riparo?
  • Sì, se pietà dei aver d' uomo amoroso.

Image of page 263 page: 263
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
DI LIPPO PASCHI DE' BARDI.
Transcribed Note (page 263):

Anno 1280.

  • Così fossi tu acconcia di donarmi
  • Quel ch' io ti chieggio, pulzella gentile,
  • Come tu sei di dir con voce umile,
  • Tollete 1 senza più dispiacer farmi:
  • Ch' allor porrei allegro in gioia starmi
  • Contandomi fra gli altri signorile:
  • Ma ciò, che tu mi gabbi e tieni a vile,
  • Si è la cosa che farà finarmi.
  • Chè rallegrarmi punto non mi posso,
  • 10Nè poterò giammai insino a tanto
  • Che 'l viso dolce all' atto, ond' uom la sente
  • E quella bella bocca dolcemente
  • Io basci con tua voglia; e poi mi vanto
  • D'esser di pena e di dolore scosso.
Transcribed Footnote (page 263):

1 Togliti.


Image of page 264 page: 264
Note: A pencil cross inscribed in the upper left margin marks the opening of the sonnet. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 12-14.
DI NUCCIO PIACENTI

SANESE

Impresso nei Commetarj della Volgar Poesia

dal Crescimbeni.
Transcribed Note (page 264):

Anno 1280.

  • I miei sospir dolenti m' hanno stanco,
  • Ch' escon di me per forza di valore;
  • E quei, che non posson gir di fore,
  • Mi feron duramente per lo fianco,
  • Cercando, s' eo di doglia avessi manco.
  • E poi li sento entrar dentro dal core,
  • E m' hanno sì disfatto ogni valore,
  • Che morte nella mente è venut' anco.
  • E rompon i dolenti mie' sospiri
  • 10Il cor, che dentro è tanto combattuto,
  • Che pur conven che morte a se lo tiri,
  • Amor, io son a tal per te venuto,
  • Ch' uomo non trovo, che mi degni o miri;
  • Ed ogni tuo poder m' è disaiuto.

Image of page 265 page: 265
DI GIRALDO DA CASTELLO

Impresso nella Poetica del Trissino.
Transcribed Note (page 265):

Anno 1280.

  • Madonna, lo coral disìo, ch' io porto
  • Nel più dolente core,
  • Che mai sentisse amore,
  • Mi stringe sì ch' io vorrei esser morto.
  • Così piacesse a Dio, che morto fossi,
  • Quando m' innamorai con tanta fede,
  • E sì lo mio cor messi in abbandono.
  • Perchè con tanta purità mi mossi,
  • Credendo per pietà trovar mercede,
  • 10Ch' ogni stato d' amor mi parea buono.
  • Ma or la pena mia m' ha fatto accorto
  • Ched io son sdegnato 1;
  • Poi voi 2 non par peccato
  • Che servo sì fedel riceva torto.
Transcribed Footnote (page 265):

1 Schifato.

2Cioè a voi.

Image of page 266 page: 266
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-10, 13-16 and 17-20.
DI GUIDO ORLANDI
  • Ragionando d' amore,
  • Mi conven laudare
  • Vostro gentil impero,
  • Donna di gran valore.
  • Voi sete la fior, pare,
  • Di bene amare intero,
  • Degna d' avere d' onore,
  • Chi ben vuol contemplare
  • Senza menzogna il vero;
  • 10Poi 1 d' amoroso core
  • In un sol loco amare
  • Vi fa l' amor sincero.
  • Dunque sol siete quella,
  • In cui l' amor si vesta,
  • E fiore in fronda cresce,
  • Che buon frutto conserva.
  • A gioire m' appella,
  • Membrando come presta
  • Virtute in voi seguisce
  • 20Confortando 2 ch' io serva.
Transcribed Footnote (page 266):

1 Poichè.

2Cioè a confortare.


Image of page 267 page: 267
Note: Horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
A GUIDO CAVALCANTI


Impressa nelle Note alle Rime di Guido Cavalcanti
  • Se avessi detto, amico, di Maria
  • Grazia plena e pia,
  • Rosa vermiglia sei plantata in orto,
  • Avresti scritto dritta similìa;
  • E veritate e via,
  • Del nostro fine fu magione e porto
  • E di nostra salute quella Dia,
  • Che prese sua contia,
  • E l'angelo le porse il suo conforto.
  • 10E certo son chi in ver lei s'umilia,
  • E sua colpa grandìa,
  • Che sano e salvo il fa, vivo di morto.
  • Ah qual conforto ti darò che plori
  • Con Dio li tuoi fallori,
  • E non l'altrui; le tue parti diclina,
  • E prendine dottrina
  • Dal Pubblican, che dolse i suoi dolori.
  • Li Fra Minori sanno la divina
  • Iscrittura Latina;
  • 20E della fede son difenditori,
  • Li buon predicatori:
  • Lor predicanza è nostra medicina.

Image of page 268 page: 268

  • Troppo servir tien danno ispessamente,
  • Ed amar fuor misura è gran follore,
  • E non de' l' uom gradire un convenente
  • Tanto, che se ne penta nel suo core.
  • Ma sempre de' servir nella sua mente
  • Di non laudar lo frutto per lo fiore;
  • Chè visto abbiam che può esser fallente.
  • Per freddo, che sormonti, o per calore.
  • Avvegna ch' io non saccia perchè 'n fallo
  • 10Mi sia tornato il fior, ch' io adorai,
  • Conforto n' averìa s' io lo savesse.
  • In greve tresca m' è tornato il ballo,
  • E contra 'l ben mi darà pena assai
  • Po' non mi son tenute le 'mpromesse.

Image of page 269 page: 269
Manuscript Addition: Reply / to Guido Cavalcanti / [?] in rhymes to the sonnet “La Bella Donna dove Amor si mostra” (357)
Editorial Description: DGR's title for the poem
Impresso nella Bella Mano.
  • A suon di trombe innanzi che di corno
  • Vorria di fin amor far una mostra
  • D'armati cavalier di Pasqua il giorno;
  • E navicando senza tiro o d'ostra
  • Ver la gioiosa, girle poi d' intorno
  • A sua difesa non cherendo giostra
  • A te, che sei di gentilezza adorno,
  • Dicendo 'l ver, per ch'io la Donna nostra
  • Di o su ne prego con gran reverenza
  • 10Per quella, di cui spesso mi sovvene,
  • Ch' allo suo Sire sempre stea leale;
  • Servando in se l' onor, come s' avviene
  • Viva con Dio che ne sostene ed ale 1,
  • Nè mai da lui faccia dipartenza.
Transcribed Footnote (page 269):

1 Alimenta.


Image of page 270 page: 270

  • Poi ch' aggio udito dir dell' uom selvaggio,
  • Che ride e mena gio' dello turbato
  • Tempo; chè l' air freddo in suo coraggio
  • Pensa che torni in dilettoso stato.
  • Per la buona speranza lo dannaggio
  • Li par acquisto di ben riservato;
  • Sì come fosse il bel tempo di Maggio
  • Si trova d' allegrezza sormontato.
  • Ed eo similemente mi conforto,
  • 10Pensando spesso che lo mar tempesta,
  • E poi ritorna in gran tranquillitate.
  • Mentre che dura son ridotto al porto;
  • Della buona speranza fo mia festa;
  • E di freddura attendo bonitate.

Image of page 271 page: 271
Manuscript Addition: To Cavalcanti, in allusion to the sonnet, “Perchè / non fure a me” &c. & perhaps to the one commencing / “Io vidi gli occhi”
Editorial Description: DGR's commentary on the poem
Note: A vertical line is inscribed in the left margin of the final couplet.
Impresso nell' Allacci.
  • Amico, saccio ben che sai limare
  • Con punta lata maglia di coretto 1,
  • Di palo in frasca come uccel volare,
  • Con grande ingegno gir per loco stretto,
  • E largamente prendere e donare,
  • Salvar lo guadagnato, ciò m' è detto,
  • Accoglier gente, terra guadagnare;
  • In te non trovo ma che 2 uno difetto,
  • Che vai dicendo intra la savia gente,
  • 10Faresti Amore piangere in tuo stato.
  • Non credo poi 3 non vede; e quest'è piano.
  • E ben dì 'l ver, che non si porta in mano 4,
  • Anzi per passion punge la mente
  • Dell' uomo ch' ama, e non si trova amato.
  • Io per lung' uso disusai lo primo
  • Amor carnale, e non tangio 5 nel limo.
Transcribed Footnote (page 271):

1 Corazza Salv.

2Cioè più che dallo Spagnuolo masque Salv.

3 Poichè; vuol dire non credo, che Amore possa pian–

gere; poichè è senz' occhi
Salv.

4Cioè, che Amore non è mansueto, non si porta in palma di mano Salv.

5Cioè tocco, dal Latino tango Salv.


Image of page 272 page: 272
Manuscript Addition: This may possibly be a depreciatory reply to / Cavalcanti's “Donna mi priega”
Editorial Description: DGR's note for the poem
Impresso nell' Allacci.
  • Per troppo sottiglianza il fil si rompe
  • E 'l grosso ferma l' arcone al tenèro,
  • E' se la sguarda 1 non dirizza il vero
  • In te forte t' avven che che ripompe.
  • E qual non pare ben diritto lo scompe,
  • Traballa spesso non loquendo intero


  • Ch' Amor sincero non piange nè ride;
  • 10In ciò conduce spesso uomo, o fema 2
  • Per se coraggio prende e divide
  • E tu 'l feristi, e nolli per la sema 3;
  • Ovidio leggi; più di te ne vide;
  • Dal mio balestro guarda, ed aggi tema.
Transcribed Footnote (page 272):

1 Squadra Salv.

2 Femina dal Prov. fena Salv.

3 Scema dal Lat. semus Salv.


Image of page 273 page: 273
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet. Words in line 13 and 14 are underlined in pencil.
Sig. Tom. II. 18
A GUIDO CAVALCANTI

IN NOME DI UNA DONNA

Impresso nelle Rime Antiche.
  • Onde si muove, e donde nasce Amore?
  • Qual è suo proprio luogo, ov' ei dimora?
  • È e' sustanzia, accidente, o memora?
  • È cagion d' occhi, o è voler di cuore?
  • Da che procede suo stato o furore?
  • Come fuoco si sente, che divora?
  • Di che si nutre? domand' io ancora,
  • Come e quando e di cui si fa signore?
  • Che cosa è dico, Amore? ha e' figura?
  • 10Ha per se forma? o pur somiglia altrui?
  • È vita questo Amore, o vero è morte?
  • Chi 'l serve, dee saver di sua natura.
  • Io ne dimando voi, Guido, di lui;
  • Perch' odo molto usate in la sua corte.

Image of page 274 page: 274
Manuscript Addition: A Dante da Maiano
Editorial Description: DGR's note for the poem
Note: Several horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.
Impresso nelle Rime Antiche.
  • Al motto diredan prima ragione
  • Diraggio meo parere alla 'ncomenza.
  • Veder lo morto prova corrozione
  • In te di ciò, che 'l tuo cor vano penza.
  • E sai, che l' alma ha il corpo a defensione,
  • Reggelo, trallo, come il pesce lenza.
  • Del dono e del vestito riprensione
  • T' accoglie fortemente for difenza.
  • Non bona convenenza è palesare
  • 10Amor di gentil donna o di donzella;
  • E per iscusa dicere, io sognai.
  • Dicer non dico: pensa chi t' appella:
  • Mammata 1 ti vene a gastigare,
  • Ama celato: avra'ne gioia assai.
Transcribed Footnote (page 274):

1 Tua Madre.


Image of page 275 page: 275
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet. The word "salute" is underlined in pencil in the second line.
BERNARDO DA BOLOGNA

A M. GUIDO CAVALCANTI.
Transcribed Note (page 275):

Anno 1280.

  • A quella amorosetta foresella
  • Passò sì il core la vostra salute,
  • Che sfigurò di sue belle parute,
  • Ond' io la dimandai, perchè Pinella?
  • Udistù mai di quel Guido novella?
  • Sì feci tal, che a pena l' ho credute;
  • Che s' allargaron le mortal ferute
  • D' Amore, e di suo fermamento stella
  • Con pura luce, che spande soave.
  • 10Ma dimmi, amico, se ti piace, come
  • La conoscenza di me da te l' ave?
  • Sì tosto come il vidi, seppi il nome,
  • Ben' è così qual si dice la chiave,
  • A lui ne mandi trentamila some.

Image of page 276 page: 276
DI GUIDO CAVALCANTI
Note: Tutte le Rime, di Guido sono state pubblicate in Firenze

l'anno 1813 per Niccolò Carli dal Cavaliere Antonio

Cicciaporci
.
Transcribed Note (page 276):

Anno 1280

  • Poichè di doglia cor convien ch' io porti,
  • E senta di piacere ardente foco,
  • Che di virtù mi tragge a sì vil loco;
  • Dirò come ho perduto ogni valore.
  • Io dico, che miei spiriti son morti,
  • E 'l cor, c' ha tanta guerra, e vita poco:
  • E se non fosse, che 'l morir m' è gioco,
  • Fare' ne di pietà piangere Amore;
  • Ma per lo folle tempo, che m' ha giunto,
  • 10Mi cangio di mia ferma opinione
  • In altrui condizione;
  • Sicch' io non mostro quant' i' sento affanno,
  • La 'nd' io ricevo inganno:
  • Chè dentro dallo cor mi passa amanza,
  • Che se ne porta tutta mia possanza.

  • Io vidi donne con la Donna mia:
  • Non che niuna mi sembrasre Donna;
  • Ma simigliavan sol la sua ombria.
  • Già non la lodo, se non perch' è 'l vero,
  • E non biasimo altrui, se m' intendete:
  • Ma ragionando muovesi un pensiero
  • Image of page 277 page: 277
    Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the center ballad. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 7-8 of the center poem.
  • A dir: tosto miei spiriti morrete.
  • Crudei, se me veggendo non piangete;
  • Che stando nel pensier gli occhi fan via
  • 10A lagrime del cor, che non la oblia.

  • Se mai del tutto obliato ho mercede,
  • Già però fede il cor non abbandona;
  • Anzi ragiona di servire a grato
  • Al dispietato core.
  • E qual ciò sente, simil me non crede;
  • Ma chi tal vede? certo non persona;
  • Ch' Amor mi dona un spirito in suo stato
  • Che figurato more:
  • Che quando lo pensier mi strigne tanto,
  • 10Che lo sospir si mova;
  • Par che nel cor mi piova
  • Un dolce Amor sì bono,
  • Ch' io dico: Donna, tutto vostro sono.

  • Vedete, ch' io son un, che vo piangendo
  • E dimostrando il giudicio d' Amore;
  • E già non trovo sì pietoso core,
  • Che me sguardando una volta sospiri.
  • Novella doglia m' è nel cor venuta,
  • La qual mi fa dolere, e pianger forte:
  • E spesse volte avvien che mi saluta
  • Image of page 278 page: 278
    Manuscript Addition: Gli Spiritelli
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note
    Manuscript Addition: Biltà here is / beltà not / viltà (see / p. 284 3rd line penult.)
    Editorial Description: DGR's note for line 20
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 17-18 of the upper poem, and 1-13 of the lower poem. Words in lines 14, 19 and 20 are underlined in pencil in the upper poem. A small pencil cross inscribed in the left margin draws attention to the opening of the lower poem.
  • Tanto d' appresso l' angosciosa morte,
  • Che fa in quel punto le persone accorte,
  • 10Che dicono infra lor: questi ha dolore:
  • E già, secondo che ne par di fore,
  • Dovrebbe dentro aver nuovi martiri.
  • La gravità, ch' è nel mio cor discesa,
  • Ha certi spiritei già consumati,
  • I quali eran vennti per difesa
  • Del cor dolente, che gli avea chiamati:
  • Questi lasciaro gli occhi abbandonati,
  • Quando possò nella mente un romore,
  • Il guale dicea: dentro biltà che muore;
  • 20Ma guarda che biltà non vi si miri.

  • Veggio negli occhi della Donna mia
  • Un lume pien di spiriti d' Amore,
  • Che portano un piacer novo nel core,
  • Sicchè vi desta d' allegrezza vita.
  • Cosa m' avvien, quand' io le son presente,
  • Ch' i' non la posso allo' intelletto dire:
  • Veder mi par delle sue labia uscire
  • Una sì bella Donna, che la mente
  • Comprender non la può che 'mmantenente
  • 10Ne nasce un' altra di bellezza nova:
  • Dalla qual par, ch' una stella si mova,
  • E dica: tua salute è dipartita.
  • Là dova questa bella Donna appare
  • Image of page 279 page: 279
    Note: A vertical pencil line iscribed in the left margin brackets lines 14-20 of the upper poem. Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the lower ballad. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 6-8 of the lower ballad.
  • S' ode una voce. che le vien davanti,
  • E par che d' umiltà 'l suo nome canti
  • Sì dolcemente, che, s' io 'l vo' contare,
  • Sento che 'l suo valor mi fa tremare;
  • E movonsi nell' anima sospiri,
  • Che dicon: guarda; se tu costei miri,
  • 20Vedrai la sua virtù nel ciel salita.

  • La forte, e nova mia disavventura
  • M'ha disfatto nel core
  • Ogni dolce pensier, ch' i' avea d' Amore.
  • Disfatta m' ha già tanto della vita,
  • Che la gentil piacevol donna mia
  • Dall' anima distrutta s' è partita;
  • Sicch' io non veggio là, dov' ella sia:
  • Non è rimasa in me tanta balìa,
  • 10Ch'io dello suo valore
  • Possa comprender nella mente fiore.
  • Vien, che m'uccide un sì gentil pensiero,
  • Che par che dica, ch' io mai non la veggia;
  • Questo tormento dispietato, e fiero,
  • Che struggendo m'incende, ed amareggia:
  • Trovar non posso a cui pietate chieggia,
  • Mercè di quel signore,
  • Che gira la fortuna del dolore.
  • Pien d'ogni angoscia in loco di paura
  • 20Lo spirito del cor dolente giace
  • Image of page 280 page: 280
    Manuscript Addition: CO me; il core era
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note for the final line
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets 26-32 of the upper poem, and lines 7-12, 13-14 of the lower poem. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 30-32 of the upper poem.
  • Per la fortuna, che di me non cura,
  • C' ha volta morte, dove, assai mi spiace;
  • E dà speranza, ch' è stata fallace.
  • Nel tempo che si more,
  • M' ha fatto perder dilettevoli ore.
  • Parole mie disfatte, e paurose,
  • Dove di gir vi piace, ve n' andate,
  • Ma sempre sospirando, e vergognose
  • Lo nome della mia Donna chiamate:
  • 30Io pur rimango in tanta avversitate,
  • Che qual mira di fore
  • Vede la morte sotto 'l mio colore.

  • Era in pensier d' Amor, quand' io trovai
  • Due forosette nove.
  • L'una cantava: e' piove
  • Foco d'Amore in nui.
  • Era la vista lor tanto soave,
  • Tanto quieta, cortese, ed umile,
  • Ch' io dissi lor: voi portate la chiave
  • Di ciascuna virtute alta, e gentile:
  • Deh, forosette, non mi aggiate a vile:
  • 10Per lo colpo, ch' io porto,
  • Questo cor mi fu morto,
  • Poichè 'n Tolosa fui.
  • Elle con gli occhi lor si volser tanto,
  • Che vider come 'l core era ferito;
  • Image of page 281 page: 281
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 15-20 and 29-36.
  • E come un spiritel nato di pianto
  • Era per mezzo dello colpo uscito.
  • Poichè mi vider così sbigottito,
  • Disse l'una, che rise;
  • Guarda come conquise
  • 20Forza d'Amor costui.
  • Molto cortesemente mi rispose
  • Quella, che di me prima aveva riso.
  • Disse: la Donna, che nel cor ti pose
  • Con la forza d'Amor tutto 'l suo viso,
  • Dentro per gli occhi ti mirò sì fiso,
  • Ch' Amor fece apparire:
  • Se t' è grave il soffrire,
  • Raccommandati a lui.
  • L'altra pietosa piena di mercede,
  • 30Fatta di gioco in figura d' Amore
  • Disse: il suo colpo, che nel cor si vede.
  • Fu tratto d' occhi di troppo valore,
  • Che dentro vi lassaro uno splendore,
  • Che tu nol puoi mirare:
  • Dimmi se ricordare
  • Di quegli occhi ti pui 1?
  • Alla dura quistione, e paurosa,
  • Che mi fe' questa gentil forosetta,
  • Io dissi: e' mi ricorda, ch 'n Tolosa
  • 40Donna m'apparve accordellata, e stretta,
  • La quale Amor chiamava la Mandetta:
  • Transcribed Footnote (page 281):

    1 Puoi.

    Image of page 282 page: 282
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket the entire upper poem. Double vertical pencil lines inscrbied in the left margin inscribe lines 1-3 and 6-9 of the lower poem.
  • Giunse sì presta, e forte.
  • Che 'nfin dentro alla morte
  • Mi colpir gli occhi sui.
  • Vanne a Tolosa, Ballatetta mia;
  • Ed entra quetamente alla dorata:
  • Ed ivi chiama, che per cortesia
  • D' alcuna bella Donna sia menata
  • Dinanzi a quella, di cui t' ho pregata:
  • 50E s' ella ti riceve,
  • Dille con voce leve:
  • Per mercè vegno a vui.

  • Gli occhi di quella gentil forosetta
  • Hanno distretta sì la mente mia,
  • Ch' altro non chiama che lei, nè disia.
  • Ella mi fiere sì, quando la sguardo,
  • Ch' i' sento lo sospir tremar nel core.
  • Esce dagli occhi suoi, là ond' io ardo
  • Un gentiletto spirito d' Amore,
  • Lo quale è pieno di tanto valore,
  • Che, quando giugne, l' anima va via,
  • 10Come colei, che soffrir nol porria.
  • Io sento poi gir fuor gli miei sospiri,
  • Quando la mente di lei mi ragiona:
  • E veggio piover per l' aer martiri,
  • Che struggon di dolor la mia persona;
  • Sicchè ciascuna virtù m' abbandona
  • Image of page 283 page: 283
    Note: Double verticle lines in pencil mark lines 1-2, 4-7.
    Manuscript Addition: If this be really / by Guido, it / is undoubtedly / the primary / suggestion of / several poems / by Poliziano and / others of that / period
    Editorial Description: DGR's marginal note to the ballad
  • In guisa, ch' i' non so là ov' i' mi sia:
  • Sol par, che morte m' aggia in sua balìa
  • Sì mi sento disfatto, che mercede
  • Già non ardisco nel pensier chiamare:
  • 20Ch' i' truovo Amor, che dice: ella si vede
  • Tanto gentil, che non può 'mmaginare,
  • Ch' uom d' esto mondo l' ardisca mirare
  • Che non convegna lui tremare in pria:
  • Ed io, s' i' la guardassi, ne morria.
  • Bellata, quando tu sarai presente
  • A gentil Donna, so che tu dirai
  • Della mia angoscia dolorosamente.
  • Dì: quegli, che mi manda a voi, trae guai;
  • Perocchè dice, che non spera mai
  • 30Trovar pietà di tanta cortesia,
  • Ch' alla sua Donna faccia compagnia.

  • In un boschetto trovai pastorella
  • Più che la stella bella al mio parere.
  • Capegli avea biondetti, e ricciutelli,
  • E gli occhi pien d'amor, cera rosata:
  • Con sua verghetta pasturava agnelli;
  • E scalza, e di rugiada era bagnata:
  • Cantava come fosse innamorata,
  • Era adornata di tutto piacere.
  • D'Amor la salutai immantenente,
  • 10E domandai, s'avesse compagnìa:
  • Image of page 283A page: 283A
    Manuscript Addition: If this be really by Guido, / it is undoubtedly the primary / suggestion of several poems / by Poliziano [?] and others / of that period. / [pencil note by D. G. R. / on page 283 of Vol. II]
    Editorial Description: WMR's transcription inserted on separate page into the book
    Image of page 284 page: 284
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 5-10 of the lower poem.
  • Ed ella mi rispose dolcemente,
  • Che sola sola per lo bosco gia;
  • E disse: sappi, quando l' augel pia;
  • Allor disia lo mio cor drudo avere.
  • Poichè mi disse di sua condizione,
  • E per lo bosco augelli udìo cantare,
  • Fra me stesso dicea: or è stagione
  • Il mio disìo con sua pace pigliare:
  • Mercè le chiesi, sol che di baciare,
  • 20E d' abbracciare fosse 'l suo volere.
  • Per man mi prese d' amorosa voglia,
  • E disse, che donato m' avea 'l core:
  • Menommi sotto una freschetta foglia,
  • Là dov' io vidi fior d' ogni colore:
  • E tanto vi sentìo gioi', e dolzore,
  • Che Dio d' Amor mi parve ivi vedere.

  • Posso degli occhi miei novella dire
  • La quale è tal, che piace sì al core,
  • Che di dolcezza ne sospira Amore.
  • Questo novo piacer, che 'l mio cor sente,
  • Fu tratto sol d' una Donna veduta,
  • La quale è sì gentile, ed avvenente,
  • E tanto adorna, che 'l cor la saluta:
  • Non è la sua biltate conosciuta
  • Da gente vile, che lo suo colore
  • 10Chiama intelletto di troppo valore.
Image of page 285 page: 285
  • In veggio, che negli occhi suoi risplende
  • Una virtù d' Amor tanto gentile,
  • Ch' ogni dolce piacer vi si comprende:
  • E muove allora un' anima sottile,
  • Rispetto della quale ogni altra è vile;
  • E non si può di lei giudicare fore
  • Altro, che dir, quest' è nuovo splendore
  • Va Ballatetta, e la mia Donna trova;
  • E tanto le dimanda di mercede,
  • 10Che gli occhi di pietà verso te mova
  • Per quel, che 'n lei ha tutta sua fede:
  • E, s' ella questa grazia ti concede,
  • Manda una voce d' allegrezza fore,
  • Che mostri quello, che t' ha fatto onore.

  • Perch' io non spero di tornar giammai,
  • Ballatetta, in Toscana,
  • Va tu leggiera, e piana
  • Dritta alla Donna mia,
  • Che per sua cortesia
  • Ti farà molto onore.
  • Tu porterai novelle di sospiri
  • Piene di doglia, e di molta paura:
  • Ma guarda, che persona non ti miri,
  • 10Che sia nimica di gentil natura;
  • Chè certo per la mia disavventura
  • Tu saresti contesa,
  • Image of page 286 page: 286
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 17-18, 19-20, and 23-26. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 27-28, 29-36, and 37-40.
  • Tanto da lei ripresa,
  • Che mi sarebbe angoscia;
  • Dopo la morte poscia
  • Pianto, e novel dolore.
  • Tu senti, Ballatetta, che la morte
  • Mi stringe sì, che vita m'abbandona;
  • E senti come 'l cor si sbatte forte
  • 20Per quel, che ciascun spirito ragiona:
  • Tant' è distrutta già la mia persona,
  • Ch' i' non posso soffrire:
  • Se tu mi vuoi servire
  • Mena l' anima teco,
  • Molte di ciò ti preco,
  • Quando uscirà del core.
  • Deh Ballatetta, alla tua amistate
  • Quest' anima, che triema, raccomando:
  • Menala teco nella tua pietate
  • 30A quella bella Donna, a cui ti mando:
  • Deh Ballatetta, dille sospirando,
  • Quando le se' presente;
  • Questa vostra servente
  • Vien per istar con vui,
  • Partita da colui,
  • Che fu servo d' Amore.
  • Tu voce sbigottita, e fieboletta,
  • Ch' esci piangendo dello cor dolente,
  • Con l' anima, e con questa Ballatetta
  • 40Va ragionando della strutta mente.
  • Image of page 287 page: 287
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 41-46 of the above poem, 13-14, and 15-17 of the lower poem. Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the lower ballad. Words in line 17 are underlined in pencil.
  • Voi troverete una Donna piacente.
  • Di sì dolce intelletto,
  • Che vi sarà diletto
  • Starle davanti ognora.
  • Anima e tu l'adora
  • Sempre nel suo valore.

  • Quando di morte mi convien trar vita,
  • E di gravezza gioia;
  • Come di tanta noia
  • Lo spirito d' Amor d' amar m' invita?
  • Come m' invita lo mio cor d' amare?
  • Lasso, ch' è pieu di doglia,
  • E da' sospir sì d' ogni parte priso,
  • Che quasi sol mercè non può chiamare;
  • E di virtù lo spoglia
  • 10L' affanno, che m' ha già quasi conquiso;
  • Canto, piacer, con beninanza e riso
  • Mi son doglia, e sospiri:
  • Guardi ciascuno, e miri,
  • Che morte mi è nel viso già salita.
  • Amor, che nasce di simil piacere,
  • Dentro dal cor si posa,
  • Formando di desio nova persona:
  • Ma fa la sua virtù 'n vizio cadere;
  • Sicch' amar già non osa
  • 20Qual sente, come servir guiderdona:
  • Image of page 288 page: 288
    Manuscript Addition: Inscrutable
    Editorial Description: DGR's note beside line 1 of the ballad.
  • Dunque d' amar perchè meco ragiona?
  • Credo sol, perchè vede,
  • Ch' io dimando mercede
  • A morte, ch' a ciascun dolor m' addita.
  • Io mi posso blasmar di gran pesanza,
  • Più che nessun giammai:
  • Che morte dentro al cor mi tragge un core,
  • Che va parlando di crudele amanza,
  • Che ne' miei forti guai
  • 30M' affanna; laond' io perdo ogni valore.
  • Quel punto maladetto sia, ch' Amore
  • Nacque di tal maniera,
  • Che la mia vita fiera
  • Gli fu di tal piacere a lui gradita.

  • Sol per pietà ti prego, giovinezza,
  • Che la dischiesta di mercè ci caglia,
  • Poi che la morte ha mosso la battaglia.
  • Questa dischiesta anima mia si trova
  • Sì sbigottita per lo esperto torto,
  • Che tu non curi, anzi sei fatta pruova,
  • E mostri bene sconoscenza scorto.
  • Tu sei nimico, ond' or prego colui,
  • Ch' ogni durezza muove, vince, e taglia
  • 10Ch' anz' alla fine mia mostri che vaglia.
  • Tu vedi ben che l' aspra condizione
  • Ne' colpi di colei, che ha in odio vita,
  • Image of page 289 page: 289
    Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the left margin mark the opening of the ballad lower on the page. A pencil arrow inscribed in the left margin marks line 19.
    Sig. Tom. II. 19
  • Mi stringe in parte, ove umiltà si spone;
  • Si che veggendo l' anima, ch' è in vita,
  • Di dolenti sospir dicendo volta,
  • Ch' io veggio ben com' il valor si scaglia,
  • Deh prendati mercè sì che in te saglia.

  • Donna mi priega; per ch' io voglio dire
  • D' un accidente, che sovente è fero,
  • Ed è sì altero, ch' è chiamato Amore,
  • Sì che chi 'l niega possa 'l ver sentire
  • Ed al presente conoscente chero;
  • Perch' io non spero, ch' uom di basso core
  • A tal ragione porti conoscenza;
  • Che senza natural dimostramento
  • Non ho talento di voler provare
  • 10Là dove nasce; e chi lo fa criare;
  • E qual' è sua virtute, e sua potenza;
  • L' essenza; e poi ciascun suo movimento;
  • E 'l piacimento, che 'l fa dire amare;
  • E s' uomo per veder lo può mostrare.
  • In quella parte, dove sta memora,
  • Prende suo stato, sì formato, come
  • Diafan dal lume, d' una oscuritate,
  • La qual da Marte viene, e fa dimora.
  • Egli è creato, ed ha sensato nome:
  • 20D' alma costume, e di cor volontate:
  • Vien da veduta forma, che s' intende,
  • Image of page 290 page: 290
  • Che prende nel possibile intelletto,
  • Come in suggetto, loco e dimoranza.
  • In quella parte mai non ha possanza,
  • Perchè da qualitate non discende.
  • Risplende in se perpetuale effetto:
  • Non ha diletto, ma consideranza;
  • Sì che non puote là gir simiglianza.
  • Non è virtute, ma da quella viene,
  • 30Ch' è perfezione che si pone tale.
  • Non razionale, ma che sente, dico:
  • Fuor di salute giudicar mantiene;
  • E l' intenzione per ragione vale.
  • Discerne male in cui è vizio amico.
  • Di sua potenza segue spesso morte,
  • Se forte la virtù fosse impedita,
  • La qual' aita la contraria via;
  • Non perchè opposto naturale sia;
  • Ma quanto che da bnon perfetto tort' è,
  • 40Per sorte non può dir uom, ch' aggia vita,
  • Che stabilita non ha signorìa,
  • E simil può valer quand' uom l' oblia.
  • L' essere è, quando lo voler è tanto,
  • Ch' oltra misura di natura torna:
  • Poi non s' adorna di riposo mai;
  • Move, cangiando color, riso, e pianto,
  • E la figura con paura storna:
  • Poco soggiorna: ancor di lui vedrai,
  • Che 'n gente di valor lo più si trova.
  • Image of page 291 page: 291
  • 50La nova qualità move i sospiri:
  • E vuol, ch' uom miri non formato loco;
  • Destandosi ira, la qual manda foco:
  • Immaginar nol puote uom, che nol prova:
  • E non si muova, perch' a lui si tiri,
  • E non si giri, per trovarvi gioco,
  • Nè certamente gran saper, nè poco.
  • Di simil tragge complessione sguardo,
  • Che fa parere lo piacere certo:
  • Non può coperto star, quando è sì giunto:
  • 60Non già selvagge le biltà son dardo,
  • Che tal volere per temere è sperto,
  • Consegue merto spirito, ch' è punto :
  • E non si può conoscer per lo viso
  • Compriso, bianco, in tale obietto cade:
  • E, chi ben vade, forma non si vede;
  • Perchè lo mena chi da lei procede
  • Fuor di colore d' essere diviso,
  • Assiso in mezzo oscuro luci rade:
  • 70Fuor d' ogni fraude dice degno in fede,
  • Che solo di costui nasce mercede.
  • Tu poi sicuramente gir Canzone,
  • Dove ti piace: ch' io t' ho sì adornata,
  • Ch' assai lodata sarà tua ragione
  • Dalle persone, c' hanno intendimento;
  • Di star con l' altre tu non hai talento.

Image of page 292 page: 292
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 15-23 (some faint pencil lines appear to have been inscribed previously, now drawn over by the current lines), 25-26 and 27-28. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 23-24.
  • Io non pensava, che lo cor giammai
  • Avesse di sospir tormento tanto,
  • Che dall' anima mia nascesse pianto,
  • Mostrando per lo viso agli occhi morte.
  • Non sentìo pace, nè riposo alquanto,
  • Posciachè Amor, e madonna trovai:
  • Lo qual mi disse: tu non camperai,
  • Chè troppo è lo valor di costei forte:
  • La mia virtù si partì sconsolata,
  • 10Poichè lasciò lo core
  • Alla battaglia, ove madonna è stata,
  • La qual degli occhi suoi venne a ferire
  • In tal guisa, ch' Amore
  • Arruppe tutti i miei spirti a fuggire.
  • Di questa donna non si può cantare,
  • Che di tante bellezze adorna viene,
  • Che mente di quaggiù non la sostiene,
  • Sicchè la veggia lo 'ntelletto nostro;
  • Tanto è gentil, che quando penso bene,
  • 20L' anima sento per lo cor tremare,
  • Siccome quella, che non può durare
  • Davante al gran valor, che le dimostro.
  • Per gli occhi fiere la sua chiaritate,
  • Sicchè qual uom mi vede,
  • Dice: non guardi tu questa pietate,
  • Che post' è 'n vece di persona morta,
  • Per dimandar mercede:
  • E non se n' è madonna ancora accorta.
Image of page 293 page: 293
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 29-42 and 44-56 .
  • Quando mi vien pensier ch' io voglia dire
  • 30A gentil cor della sua gran virtute,
  • Io trovo me di sì poca salute,
  • Ch' io non ardisco di star nel pensero.
  • Amor, c' ha le bellezze sue vedute,
  • Mi sbigottisce sì, che sofferire
  • Non può lo cor, sentendola venire;
  • Che sospirando dice: io ti dispero;
  • Perocch' io trassi del suo dolce riso
  • Una saetta acuta,
  • C' ha passato 'l tuo core, e 'l mio diviso;
  • 40Amor, tu sai allora, ch' io ti dissi,
  • Poichè l' avei veduta,
  • Per forza convenìa, che tu morissi.
  • Canzon, tu sai, che de' labbri d' Amore
  • Io t' assemplai, quando madonne vidi:
  • Ora ti piaccia, ch' io di te mi fidi,
  • E vadi in guisa a lei, ch' ella t' ascolti;
  • E prego umilemente, a lei tu guidi
  • Gli spiriti fuggiti del mio core,
  • Che pel soverchio del suo gran valore
  • 50Eran distrutti, se non fosser volti;
  • E vanno soli senza compagnìa,
  • E son pien di paura
  • Però gli mena per fidata via.
  • E po' le dì, quando le se' presente:
  • Questi sono in figura
  • D' un, che si more sbigottitamente.
Image of page 294 page: 294
Note: Two horizontal lines, inscribed in the left margin, mark the opening of the poem. Dashes inscribed in the left margin mark lines 5, 6, 8, 9, 16, 17, 20, 21, 22, and 23.
CANZONA IN FROTTOLA
  • Guarda ben dico, guarda, ben ti guarda,
  • Non aver vista tarda,
  • Ch' a colpo di bombarda arme val poco.
  • Di molta carne è a fuoco,
  • E veggio posti a giuoco molti bari,
  • E prodichi, e avari.
  • Lacciuol tesi a danar veggio infiniti.
  • Fannosi e' vili arditi
  • Per veder disuniti e buon compagni,
  • 10L' onte, gli sdegni, e' lagni.
  • Vien per partir guadagni la leonina.
  • E sempre da rapina
  • È nata ogni rovina, e ogni lutto.
  • Perde il tutto pel tutto
  • Spesso chi tutto 'l frutto per se vuole.
  • Or sa' tu che mi duole
  • Perder tempo in parole, ove vuol fatti.
  • Deh facciam chiari e' patti,
  • E vedrem quanti matti gastigare;
  • 20Ben sarà bel ghignare,
  • Se chi crede ingannare è preso a 'nganno:
  • A que', che 'nganno fanno,
  • Che torni loro 'l danno è cosa giusta.
  • Puledro man robusta,
  • Spron duri, o aspira frusta mai fe' buono.
  • Image of page 295 page: 295
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 32-33.
  • Campana senza suono,
  • E balen senza tuono non ci assordi.
  • O tu, che tutto mordi,
  • A' lupi esser ingordi è già nociuto.
  • 30Sta pur ben proveduto,
  • Pur ch' io nol dica a muto, ch' ode e parla.
  • Perde tempo in chiamarla
  • La rana chi vuol trarla del pantano.
  • O buon tempio di Giano,
  • Chi porrà mai la mano a riserrarti?
  • Peggio staran gli sparti
  • Senza sussidio, o arti, e fuor del prato.
  • Chi per porta è cacciato
  • Rade volte è tornato per le mura:
  • 40Però l' altrui sciagura
  • Ti slringa a miglior cura, e temi Iddio.
  • Lo sfrenato disìo
  • Del far dell' altrui mio, dispiace al cielo;
  • A molti indarno belo,
  • Ma mi muove buon zelo, e pura fede.
  • E sai tu chi mi crede?
  • Chi per prova s' avvede, ch' egli è vero.
  • Abito biaeco, o nero
  • Non farìa Frà Riniero esser perfetto;
  • 50Ch' amendare il difetto,
  • Col viver ben corretto, è quel che vale.
  • Sa' anco chi sta male?
  • Ch' ingoia senza sale ogni vivanda,
  • Image of page 296 page: 296
    Note: Pencil dashes inscribed in the left margin mark lines 58, 59, 76, and 77.
  • Che 'l gusto t' adomanda,
  • Esaudirlo comanda ogni dovere.
  • No' ci farem valere,
  • Se spenderem l' aver con aguaglianza;
  • Che 'l perder con chi avanza
  • Fa vana ogni sustanza imperatoria,
  • 60A tutti minutoria,
  • Que' che cercassin gloria contro a' buoni:
  • Come santo ragioni,
  • Ma troppi musornon malvagi truovo;
  • E pur per ben mi muovo
  • A darti di quà uovo, e di là erba.
  • La cosa, che t' è acerba,
  • La lascia, e 'l dolce serba, se 'n un punto,
  • E spesso col dolce unto
  • El topo è stato giunto a cibo amaro.
  • 70Deh chi non ha sè caro,
  • Non è buono al riparo, o ben d' altrui.
  • l' parlo, e non so a cui,
  • Che 'l meco, e con colui è mal bestiame.
  • Il perder tempo in dame,
  • E stare in varie trame è atto folle.
  • Chi disvuol ciò che volle,
  • Non credere a suo bolle o suo suggelli.
  • Guarda come favelli,
  • Che peggio che coltelli è in bocca riso.
  • 80Cuor turbo e chiaro viso,
  • Diabolico a mio avviso si può dire.
  • Image of page 297 page: 297
    Manuscript Addition: Pecorone
    Editorial Description: DGR's note beside line 100
  • Del ben far non pentire,
  • Ma guarti dal servire ad uomo ingrato.
  • Lo sdegno ha già privato
  • D' aver persone e stato molti e molti.
  • Però guai agli stolti,
  • Che gli amici s' han tolti per lor colpa.
  • Perde anima, ossa, e polpa
  • Chi de' suo' falli incolpa cielo, o stelle.
  • 90Giuoco è da bagatelle
  • L' andar pur alle belle con chi sguizza.
  • Deh non mi far più stizza;
  • Se 'l tempo si dirizza, tu 'l vedrai.
  • Non vedrò si farai,
  • Non tel credo, che mai ti vidi giusto.
  • Qual cieco meni el frusto,
  • E benchè parli giusto, a molti spiace.
  • Folle non è chi tace,
  • Pure il saggio soggiace alla ragione.
  • 100Studia nel pecorone
  • Chi tiene opinione d' esser saggio.
  • Ma sai chi ci ha vantaggio?
  • Chi sà in ogni viaggio ir piano, e ratto.
  • O quanti il dì n' accatto,
  • Che danno dopo il fatto buon consiglio.
  • Ma vidi nel periglio
  • Padre lassare 'l figlio senza scorta.
  • Poi al partir la torta
  • Ognun serrò la porta del palagio.
  • Image of page 298 page: 298
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 126-127. A second vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 126-131. In line 112, the "u" in "Tu" is turned upside-down, and the "l" in "il" is a capital "I".
  • 110Or ben pur a bell' agio,
  • Che l' esser sì randagio nuoce spesso.
  • Tn dì vero iI confesso;
  • Ma quantunque più tesso, più vien trama.
  • Sampre teme chi ama,
  • E duolsi che ria fama vada a torno.
  • Deh destati, o musorno,
  • Che chi non cura scorno è cuccoveggia.
  • Mettil co' ciechi in greggia
  • Chi tien ch' altri non veggia il suo difetto.
  • 120Giustizia in fatti, e 'n detto
  • Dallo stato perfetto è senza tema:
  • E là dov' ella è strema
  • Ogni virtù vi scema, e cresce vizio.
  • Non loda ben Fabrizio
  • Chi poi all' esercizio tien con Crasso.
  • Deh veggiam per ispasso
  • Perchè Roma è in basso, al colmo essendo.
  • Ben ben or io t' intendo:
  • Vuoi dir che mal vivendo mal s' arriva.
  • 130E questa è ragion viva,
  • Che 'l mal da mal deriva, e ben da bene.
  • O matti da catene,
  • El fin de' mali è pene, e de' ben merti,
  • Per sommo ben m' accerti
  • Ch' a' buoni e saggi e sperti stia 'l governo.
  • Sarebbe suto eterno
  • A tutti altri superno cotal modo;
  • Image of page 299 page: 299
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 148-150 of the upper poem, and in line 142, the "u" of "tu" is turned upside-down, as is the question mark at the end of the line. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-13 of the lower poem, with a second vertical line added at lines 4-7.
  • Che sol con questo lodo
  • Legheresti al tuo nodo e' circustanti,
  • 140Come sendo ben santi;
  • El nome de' raspànti è di spavento.
  • Odi tn quel ch' i' tento?
  • l' l' odo, veggio, e sento, ma che giova?
  • Chi ben cerca, ben truova,
  • E quel, che non si pruova, non riesce.
  • O tu se' lo stran pesce:
  • Ben sai ch' a chi rincresce non ascolti.
  • Mìe' detti ben raccolti
  • Ho speranza ch' a molti util faranno:
  • 150Chi mal gl' intenderà, se n' abbi 'l danno.

  • Io priego voi, che di dolor parlate,
  • Che per virtute di nuova pietate
  • Non disdegnate la mia pena udire:
  • Davanti agli occhi miei veggio lo core,
  • E l' anima dolente, che s' ancide,
  • E muor d' un colpo, che le diede Amore
  • Entro 'n quel punto, che madonna vide.
  • Il suo gentile spirito, che ride,
  • Questi è colni, che mi si fa sentire:
  • 10Questi mi dice: e' ti convien morire.
  • Se voi sentiste come 'l cor si dole,
  • Dentro del vostro cor voi tremereste;
  • Ch' Amor mi dice sì dolci parole,
  • Image of page 300 page: 300
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 14-15, 18-21, 21-24 of the upper poem, and in line 19, the second "n" of "donna" is upside-down. Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the opening of the bottom poem.
  • Che sospirando pietà chiamereste,
  • E solamente voi lo 'ntendereste,
  • Ch' altro cor nol porrìa pensar, nè dire
  • Quant' è 'l dolor, che mi convien soffrire.
  • Lagrime scendon dalla mente mia,
  • Sì tosto come questa donua sente;
  • 20E van facendo per gli occhi una via,
  • Per la qual passa un spirito dolente;
  • Entra per l' aria sì debolemente
  • Ch' oltra non puote color discovrire,
  • Nè imaginar s' i' ne porrìa morire.

  • O povertà come tu sei un manto,
  • D' ira, d' invidia, e di cosa diversa!
  • Così sia tu dispersa,
  • E così sia colui, che ciò non dice.
  • Io dico sol per sodisfarmi alquanto
  • Di te, o sposa, d'ogni cosa persa,
  • Per la quale è sommersa
  • D' onor al mondo ogni viva radice.
  • Tu privazion d' ogni stato felice,
  • 10Tu fai la morte altrui sempre angosciosa,
  • Bizzarra e disdignosa;
  • Tu più che morte per ragione odiata,
  • E nel voler d' ogni animo privata.
Image of page 301 page: 301
  • Con ragion più che morte sei fuggita,
  • Sol perchè morte ogni uom tardo la spera;
  • Ma di te cruda fera
  • Mai non si vide cosa giusta, e diva.
  • La morte può ben l' uom privar di vìta,
  • Ma non di fama, e di vìrtute altera:
  • Anco felice a vera
  • Riman perpetual nel mondo e viva.
  • Ma chi a tue foce sconsolata arriva;
  • 10Sia quanto vuol magnanimo e gentile,
  • Che pur tenuto è vile,
  • E perciò chi nel tuo abisso cala
  • Non speri in alcun pregio spander l' ala.
  • E perciò ha terror mia mente ingombra,
  • Ch' io prenda alquanto studio al mio riparo;
  • Che s' io discerno chiaro,
  • Per te al furto il leale si conduce,
  • Per te l' uom giusto a tirannìa se adombra,
  • Per te diventa il magnanimo avaro,
  • 20E d' ogni vizio amaro,
  • Secondo 'l mio parer, tu ne se' duce.
  • Adunque non s' acquista per te luce,
  • Anzi si vien nel tenebroso inferno;
  • E come chiar discerno,
  • Infermità, prigion, morte, e vecchiezza
  • Al tuo rispetto è luce di dolcezza.
  • E con ipocresìa benchè sian molti,
  • Che appellan te con verace desio,
  • Image of page 302 page: 302
    Manuscript Addition: evidence of free thinking
    Editorial Description: DGR's note beside lines 29-39
    Manuscript Addition: Natura d' Amore, con altri/ canzoni di seguita
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note heading “Amor perfetto di virtu infinita”
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 29-39 of the upper poem. Two horizontal lines mark the opening of the lower poem and a single vertical line brackets lines 1-5.
  • Ed allegano Iddio,
  • 30Come il tuo stato non gli parve grave;
  • Ma ben si sa per gli uomini non stolti
  • Se è pover chi del tutto può dir mio;
  • Lo m' entendo ben io,
  • Che a quello il grande affanno par soave.
  • Di Dio fu tutto, e tutto ebbe, e tutto ave.
  • Non dirà alcun che lui povero fù
  • Nel tempo che quaggiù
  • Per dar la gloria a noi visse visibile,
  • Perocchè tutto aver gli era possibile.
  • 40Canzon, tu te ne andrai peregrinando,
  • E s' alcun trovi che contro di dia,
  • Che povertà non sia
  • Assai più fiera ed aspra ch' io non dico,
  • La tua risposta sia breve parlando,
  • E dì che in lui si move ipocresia,
  • E poi con voce pia
  • Dirai, che poco men son che mendico,
  • E non poss' esser di me stesso amico.

  • Amor perfetto di virtù infinita,
  • Il qual con la sua luce
  • Ogni disìo a lui simil contenta,
  • E sempre fermo in se tutto conduce
  • Ciò, che nasce quaggiù di sua sementa
  • Image of page 303 page: 303
    Manuscript Addition: Per Amor de [?] / mori tua virtu / cielo [?]
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's marginal note at line 25
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 16-21
  • Contraria, e in pace unita,
  • Per uso di ciascun mortal produce,
  • E conservar per sua pietate aita;
  • Ma solo in noi per noi spira vita,
  • 10Perchè l' un l' atro insieme utile sia.
  • Però volvendo in se la mente mia,
  • Ch' ogni uom commove naturale affetto
  • Al suo tranquillo stato,
  • Non già come possente, ma infiammato,
  • Di spremere alcun frutto il mio intelletto,
  • Intendo dimostrar come tal bene
  • Consegna il nostro core;
  • Ma perchè confidenzia in se non tene
  • Da tanto il mio valore,
  • 20Prego la bella Donna, di cui sono,
  • Che in ciò del lume suo mi faccia dono.
  • In ogni umana creatura accende
  • Ragion somma natura,
  • Che parte è in noi di spirito divino,
  • Al qual tempo giammai ragion non fura.
  • Quest' è quel sol, per cui chiaro il cammino
  • Di vita ne risplende,
  • Che agli occhi del voler sempre figura
  • Il ben pereftto, a che ciascuno attende:
  • 30Ma se disio indegno li contende,
  • Sicchè divenga scuro il ben sereno,
  • Negli pensier trascorron senza freno,
  • Ed ogni operazion contra salute.
  • Image of page 304 page: 304
  • Non dunque amar ricchezza
  • Dee sì l' animo nostro, che d' altezza,
  • Libero essendo, caggia in servitute;
  • Ma ogni ben terren pensi fallace,
  • Quando più par che rida;
  • Chè savio imperator in dolce pace
  • 40Non tanto si confida,
  • Ched ei non si prepari sì a guerra,
  • Che 'l suo alto poter mai non s' atterra.
  • L' alta felicità, che fa quietare
  • In lei animo degno,
  • Non è per forza di fortuna inchiusa
  • Giammai soggetta dentro del suo regno,
  • Che senza studio di ragione ell' usa
  • Grazia di suo ben fare,
  • Ed uomo per suo razionale ingegno
  • 50Solo conviene il fin proprio acquistare;
  • Onde perchè divizie può locare,
  • Non fa beato il cor lor abondanza.
  • Simile dico ancor d' ogni possanza,
  • Perchè disìo non giunge alla sua cima.
  • Li rei non sdegna, e fugge;
  • Ma i bon superba dinuda e distrugge,
  • E qual regno in poder tanto sublima,
  • Cui invida ruina non si appronta;
  • Nè altro si può dire
  • 60Di gloria, ch' or discende, ed or sormonta;
  • Erra, nè fa sentire
  • Image of page 305 page: 305
    Sig. Tom. II. 20
  • Quanto che sia in volar ognor veloce
  • Ne' tre confin del mondo la sua voce.
  • Al vero ben lo suo voler non tira
  • Chi pon felicitate
  • In conseguir di riverenzia merto,
  • Perchè si mette in altrui potestate;
  • Non ha riposo in se vivendo incerto,
  • 70Perchè speranza mira,
  • Che non può giunger per sua volontate
  • Grado d' onor, al qual salir sospira,
  • Che dal poter di noi mai ciò non spira
  • Quanto da quel, che per bontate onora;
  • Non so che dica di colui, ch' adora
  • La Dea nata di Saturno, e spuma,
  • Che foco è il suo disìo;
  • L' effetto, che par dolce, è amaro, e rio,
  • Perchè il tropp' uso il suo esser cousuma;
  • 80Ed in quanto ciascun cosa alta funge
  • Si può dicer felice;
  • Ma in tal diletto a molto vil s' aggiunge:
  • Ancor li contradice
  • Quella bella virtù, la quale appaga
  • L' anima, che di sua misura è vaga.
  • Benchè non sazii nostra sete ardente,
  • Nè invan doni fortuna,
  • Ma quanto più conceda più le cresca,
  • Sì con ardor di foco più s' aduna
  • 90E più affetta, quanto più prend' esca,
  • Image of page 306 page: 306
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 107-108 and 117-118.
  • Non dee però la mente
  • Prender disdegno di sua grazia alcuna,
  • Ma torre in presto quel, che lei consente,
  • Poi dolce libertà sia sì possente,
  • Che temperanza con le sue consorte
  • Che 'l campo tengan contra fin la morte,
  • Non dando mai per grave pugna tergo;
  • E se di ciò la spoglia,
  • Non si converta in fuga, e vinta doglia,
  • 100Ma fermi ad ogni colpo novo usbergo,
  • Perchè virtù senza avvessario pere.
  • Allora in pregio sale
  • Che pazienza in tuttociò che fere
  • La prova quanto vale,
  • La qual amaro dolce, ed ancor leve
  • Per suo alto valor fa ogni greve.
  • Sempre sia di costei verace sposo
  • Nostro intelletto saggio,
  • E qual forte rettore, a la cui nave
  • 110Non fue mostrando corso amico raggio,
  • Nudo divella in tempestate grave
  • Per mar sì procelloso,
  • S' allegra dopo il suo dubbio viaggio,
  • E spiegasi nel porto glorioso;
  • Tal nelle braccia sue ognor giojoso
  • Miri il diletto sommo in questa acceso.
  • Molti com' animal notturno offeso
  • Dallo splendor che prima il sol ne spande
  • Image of page 307 page: 307
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 119-127 and 129-139. The “t” in “virtù” in line 127 is printed upside down.
  • Per natural costume
  • 120Fuggon , contrarj al suo lucente lume.
  • Oh ignoranzia oltre ciascuna grande
  • Luce sdegnare, e chiudersi in oscuro!
  • Ma quanto più si spiega
  • Lor forza per congiungersi al ben puro,
  • Più tanto si ripiega:
  • Nè meraviglia è ciò; chè mai non fonde
  • Tranquillitate, a cui virtù s' asconde.
  • Quanto ogni cosa, che ad amar distringe,
  • Più è in se perfetta,
  • 130Tanto più alto amor di lei n' asseta,
  • E similmente il suo piacer diletta.
  • L' anima dunque, che vuol esser quieta
  • In ciò, che lei sospinge,
  • Segua virtute a lei vera sogieta,
  • Che 'n acquistar onor mai non s' enfinge.
  • Questa è colei che d' ogni ben la cinge,
  • Sicchè vaghezza d' altro in se non prova,
  • Che for di tutto ben, ben non si trova,
  • Nè cosa si distende oltre suo fine.
  • 140Lei tenne eretta, e franca
  • Senza timore, e stabile, nè stanca
  • Di far operazion quasi divine;
  • Onde se in questo è quel che ciascun brama,
  • Dico vita beata,
  • Virtù che sol per lei a se noi chiama
  • È in tutto a ciò dotata,
  • Image of page 308 page: 308
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 149-155 of the upper poem, and lines 9-10, 11-12, 13-14 and 16-17.
  • Anzi è perfetta di sì gran possanza,
  • Che in far felice il suo amico avanza.
  • Canzone, agli occhi della Donna nostra
  • 150Prima ch' altrove andrai,
  • E poi che l' hai inchinata raccomande
  • Lo cor, che per amor a lei donai.
  • Se di sua lode degna t' inghirlanda,
  • Sicura te dimostra
  • In ciascun loco, ove saper vedrai.

  • Sempre a felice sua salute intende
  • Naturalmente ciascun animale,
  • Ed a ciò il move il valor sensuale
  • Per conservar suo stato,
  • Che, finchè puote, vita in se difende.
  • Tanto, che porta danno, è disdegnato;
  • Ed è da lui quel solamente amato,
  • Che in suo frutto vale.
  • Quanto può ben seguir, e fuger male
  • 10Dee l'uomo, in cui divin lume riluce:
  • Questo pensando, a voi pregar m' induce,
  • D' ogni valor Madonna e di belate,
  • Che per mercè pietà vi mova tanto
  • Che 'l mio gravoso stato udir degnate,
  • Cangiando i tristi guai in lieto canto.
  • Era 'l disìo in me allegro e franco
  • D' Amor, che servo aver non mi potea;
  • Image of page 309 page: 309
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 20-21, 22-23, 24-25, 26-27, 28-30 and 39-42.
  • Che l' anima pur sua esser volea,
  • Perchè ogni bene avanza:
  • 20Nel suo poter pugnando venìa manco,
  • Benchè facesse in Donna dimostranza
  • Di dolci sguardi, e di bella sembianza,
  • Che piacer non prendea;
  • E quando 'l campo vinto aver credea,
  • Che più sua forza non facea sentire,
  • Di bei vostri occhi uscì cotanto ardire,
  • Che lo ferì senza difesa, e prese:
  • Poi con quel sol, che venne in suo soccorso,
  • Di sì dolce conforto il colpo accese,
  • 30Ch' io non temei giammai d' angoscia morso.
  • Tanto di ben Amor m' avea promesso:
  • Li falsi miei pensier, che m' han tradito,
  • Che dicean: quella per cui t' ha ferito
  • Per Donna il ti concede;
  • Il cor doglioso, che 'n tutto s' è messo
  • Pronto di voi servir con pura fede
  • Dentro alle braccia di vostra mercede,
  • Da voi non è gradito;
  • Oh quanto grave m' è veder fallito
  • 40Ciò, che mi parve nei primi sembianti!
  • Che per diletto mi smarrii d' avanti
  • Alla leggiadra, ed amorosa vista;
  • Non che sdegnosa siate, ma sì cruda
  • D' Amore, e disornata di sua lista,
  • Che morte già di vita mi dinuda.
Image of page 310 page: 310
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 54-58, 59-61, and 65-71. Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 62-64, and 72-74. In line 73, a comma is added after "piacer" and the rest of the line is underlined in pencil.
  • A torto per voi morte mi consuma,
  • Donna ch' i' amo, e strugge ogni mio senso:
  • Deh se giammai un sol pensiero offenso
  • Il vostro onore avesse,
  • 50Allor siccome al sol frigida bruma
  • Tutto 'l mio sentir si confondesse,
  • Perchè alla colpa satisfar devesse,
  • Punir non fora immenso:
  • Ma fallo in me non trovo, quand' io penso,
  • Se non che 'l voler mosso da virtute
  • V' ama, ed adora como sua salute,
  • Benchè mostrate, che vi sia coperto:
  • Ma questo non è pregio, che qual brama
  • 60Celare 'l ben altrui per tor lor merto,
  • Non vien da ciò giammai in degna fama.
  • Donna, vedete ben se m' ha converso
  • Amor in voi per sua dolce natura,
  • Che mai l' esser cotanto acerba, e dura
  • Non mi recai ad onta;
  • Ma sì com' oro, che 'n foco è disperso,
  • Più prende luce, ed a voler s' acconta,
  • Infin ch' al grado suo perfetto monta,
  • Ed ivi bel perdura;
  • 70Così nel pianto, che mia faccia oscura,
  • E ne' caldi sospir crebbe 'l disìo,
  • Finch' io fu' tutto vostro, e non più mio
  • Per quel piacer , ch' io presi di voi forma:
  • Però la mente con amor s' abbracci,
  • Image of page 311 page: 311
    Manuscript Addition: certainly not by Cavalcanti / This florid style, full / of conceits, is quite / foreign to his mode / of expression
    Editorial Description: DGR's note at the end of the poem
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 75-76, 77-78, and 79-80. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 92-98.
  • E con pietà, essendo a lor conforma,
  • Prima che morte i miei sospiri agghiacci.
  • La vostra mente trasformata in marmo
  • Non piace con Amor esser piatosa:
  • Ver me crudele sia, e disdegnosa,
  • 80E sarammi gran dono.
  • Che se d' amor e fe non mi disarmo,
  • Ma fermo si contra durezza sono,
  • Pregio è alcun; ma più fia dolce e bono,
  • Essendomi orgogliosa;
  • Chè quanto di virtù e d' onor sposa
  • Possente ha più avversario e fero;
  • Vincendo per sospir, com' io ne spero,
  • Con più nobile gloria viene a pace:
  • E s' io non meno a fine ogni contraro,
  • 90Provato almen sarò servo verace,
  • Che fie merito dolce in tanto amaro.
  • Piatosa mia Canzon, va, trova Amore
  • La cui alta virtù soggetta onoro,
  • E pregal, che con sua sagitta d' oro
  • Mossa dall' arco del sommo valore
  • Rompa, e spezzi ciaschedun usbergo,
  • Che veste di diamante il duro core
  • Di quello, per cui lasso a morte pergo.

Image of page 312 page: 312
Manuscript Addition: very doubtful
Editorial Description: DGR's note at the head of the poem
  • Il modo, il corso, e l' opra di fortuna,
  • E quanto in lei s' aduna,
  • Moto riceve dal primo Motore
  • Per guisa tal, che non è mente alcuna,
  • Che possa chiara o bruna
  • Antiveder la via del guidatore:
  • Ma dappoi ch' egli è stato operatore,
  • Si discerne quel, che vuol aver fatto;
  • Onde convien a ciascun saggio, e matto,
  • 10Drizzar la vela ove porta suo vento,
  • E mostrarsi contento
  • D' andar, o stare ove tardo, o ratto
  • Suo piacer guarda, e sua voglia disegna;
  • Chè forza ognor più perde, chi si sdegna.
  • Quando con vento o con fiume contende,
  • Assai più si difende
  • La sottil canna, che bien piega e calla,
  • Che dura quercia, che non si dirende,
  • E nel colpo ch' attende
  • 20Pur dritta e ferma vuol tener la spalla,
  • Onde si spezza, cade, e 'l poter falla.
  • Simil avvien dell' animo superbo
  • Dell' uomo, che non lascia esser acerbo,
  • Quando vien la stagion d' esser maturo,
  • Che quanto più sicuro
  • Crede montar, non ha sì forte nerbo,
  • Che tener possa la sua vana pompa,
  • Che 'n sua maggior fidanza non si rompa.
Image of page 313 page: 313
Manuscript Addition: religious allusion
Editorial Description: DGR's note in margin of lines 29-30
  • Apostolica norma tra noi canta,
  • 30In sua parola santa,
  • Che duro è contra stimol calcitrare:
  • Però ciascun provegga, che s' ammanta,
  • D' impresa tanta o quanta,
  • Se lode vuol dal fin, de' cominciare.
  • Forte al più forte suol più constrastare,
  • O per consiglio, o per destrezza d' arte,
  • Che di vittoria tien la mastra parte,
  • Onde gran peso leva in grand' altezza,
  • E mercè gran fermezza;
  • 40Chi d' arte nota l' ingegnose carte,
  • Altri rinchiude, e se di chiuso loco
  • Tragge, chi segue suo discreto gioco.
  • La madre di virtute è discrezione;
  • A segno di ragione
  • Il tempo, il caso dispone, e dispensa;
  • Rimedio trova, e consolazione
  • Di preda, e di prigione;
  • E contra ogni dolor para difensa.
  • 50Ed a se quarta siede alla sua mensa
  • La terza sua figliuola temperanza,
  • Che mostra con con parole, e con sembianza
  • Di tener con sì fermo dente il freno,
  • Ch' ei non vegna meno
  • In punto di gramezza, o di baldanza:
  • Così misera, involta nel suo groppo,
  • Va predicando il fuggir d' ogni troppo,
Image of page 314 page: 314
Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-3 of the canzone opening at the bottom of the page.
  • Questa dottrina conchiude, e paleggia
  • 60Nanzi 'l disìo, ch' altegia
  • Verso fama d' onor conservativa,
  • Che mangiar di suo proprio cor non deggia:
  • Cioè, che 'n vita seggia
  • D' angosciosa tristizia fuggitiva,
  • Che secca l' ossa, e di bell' esser priva;
  • Ma con letizia sprezzi avversitade;
  • Chè spirto lieto fa fiorir etade,
  • E conforta valor tra gli accidenti,
  • Che di niun paventi,
  • 70Che non possono spegner nobiltade:
  • Perch' ella sta nel contemplar congionta,
  • Ch' al voler dell' Eterno scende, e monta.
  • Canzon, per cortesia fa' che non tardi
  • A gir fra gli Lombardi,
  • E ritrova Messer Malatestino,
  • E dì, che tua sentenzia chiaro guardi,
  • E con pensier gagliardi
  • Viva contento del piacer divino,
  • Se in forza sta di Messer Passarino,
  • 80In colui speri libertà soave,
  • Il cui valore e d' ogni porta chiave.
In un Codice Ferroni havvi altra licenza di tal Canzone;

ed è la seguente:
  • Canzon, ch' adorna se' di bel conforto,
  • Ciascun, ch' è in isconforto,
  • Truova, mostrando tua vera sentenza,
  • Image of page 315 page: 315
    Manuscript Addition: ?
    Editorial Description: DGR's query at the head of the lower poem
    Note: A slight vertical pencil line inscribed in the left margin marks line 85. Two vertical pencil lines also inscribed in the left margin bracket lines 89-90. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 16-20 of the lower poem.
  • Sicchè in fortuna prenda il miglior porto,
  • Come il nocchiere accorto,
  • Che pien di senno e di tutta valenza,
  • Trovando in ogni parte provedenza,
  • Da Dio speri liberar sua nave,
  • 90Che 'l suo valore in ogni porta ha chiave.

  • L'ardente fiamma della fiera peste,
  • Nemica di virtù, che più s' accende
  • D'altrui pace, che 'ntende,
  • Fermata nel disìo che di sua guerra;
  • Nè perde suo color, forza, nè veste
  • Per benefizio, che da virtù prende;
  • Ma dappoi quel comprende
  • Sempre più duol, che 'n se altro non serra,
  • E quella, che talor volgiendosi erra
  • 10Di su in giù mutando como i piace,
  • Qual sia più verace,
  • M' ha tolto del bel gir la dolce vista,
  • Che mai non sì racquista,
  • E spento di piacer sì l'intelletto,
  • Che grave duolo li serà diletto.
  • Piange la trista mente ognor più forte,
  • Quant' è più del martir vinta e smarrita
  • La deliziosa vita,
  • Che i dolenti sospir 'nanzi le adduce;
  • 20Ma quel che più l' offende assai che morte,
  • Image of page 316 page: 316
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 21-25.
  • E confonde ogni spirto che l' aita,
  • È l' amara ferita
  • Di quel signor, che mio stato conduce,
  • Cui mercè sempre con pietà fu duce,
  • E le quattro soror furon nutrice,
  • Che fan ciascun felice,
  • Della cui grazia mi veggio sì privo,
  • Che 'n braccio a morte vivo,
  • E quella disioso a voce chiamo
  • 30Como diletto, che nel cor più i' bramo.
  • Quanto fu nella volta aspra ed acerba
  • La rota che mi preme in capo, e strappa,
  • La voce non s' arrappa
  • A poter dimostrar tanta doglienza;
  • Chè la mi tolse il ben, che più mi snerba,
  • E delle vive membra il sangue aggrappa
  • Con infinita mappa
  • Di quel dolor, ch'è for d'ogni sentenza,
  • Togliendomi quel Dio, che mi diè essenza
  • 40Nel mondo di poter pregiar l' onore
  • Con suo falso colore,
  • Onde nel gran disìo speranza perde,
  • Che mai non sì rinverde:
  • Perchè nel tor di lui la falsa, ahi lasso,
  • Chiusegli d' ogni lato il giro e 'l passo.
  • L' altra nemica, dispiatata, cruda,
  • Cotanto al mio dichino saggia e accorta
  • Quanto la vista porta,
  • Image of page 317 page: 317
  • Con più superba fronte ancor m'assale,
  • 50Di viva luce l' anima dinuda,
  • E quella posa di luce m' è scorta,
  • Ch' ogni pena fa morta
  • Con gli gravi flagel, ch' a tanto vale.
  • O forma di pietà vagliami quale
  • Io fu' con voi nel tempo già giocondo:
  • Se vi dispaccio, al mondo
  • Non morda la mia vita ogni tormento;
  • Ma giusto sentimento
  • Retro la spinga per lo vostro onore,
  • 60Che ciò mi fie gran gioja, e non dolore.
  • Se questa rabiosa senza fede
  • Fu vinta da pietà nel primo ponte
  • Del dolce e chiaro fonte
  • Dell' intelletto vostro, ond' io pur sono,
  • E nel secondo perdesi mercede,
  • In cui la mente ha posta la sua fronte,
  • Alle virtute conte
  • Mancheresti d'onor, c' ha sì gran sono:
  • Dunque perfetto lume, e dolce trono
  • 70Dell' una all' altra vinca questa omai:
  • Sicchè cotanti guai
  • Non veggia mia finita quant' io penso,
  • E se nel vostro senso
  • Manca per mio fallir sì fatta voglia,
  • Movavi onor dell' onorata spoglia.
  • Parole disornate in forma oscura
  • Image of page 318 page: 318
    Manuscript Addition: This is very obscure. / If authenthic, / it would seem / written in his / last illness
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 77-82 of the upper poem.
    Manuscript Addition: Certainly / not by Guido
    Editorial Description: DGR's note at the head of the lower poem
  • Con quei sospir piangendo, che vi mena,
  • Mostreratti la pena,
  • Che parlar non si puote, tanto è dura,
  • 80Alla dolce figura,
  • Che mossa da virtù mi farà forte
  • D' umana vita, o di compiuta morte.

  • E s' el non fosse il poco meno e 'l presso
  • Sostenitor delle vele gonfiate,
  • Le qual son timorate
  • Per me ministra del mondo fortuna,
  • Io le conduco permutando spesso
  • Tutte le cose sotto 'l Ciel recate,
  • Le qual son tolte, e date
  • Da me, che con ragion guardo a ciascuna.
  • Non è nel mortal regno mente alcuna,
  • 10Che sappia il volgimento di mia nave,
  • Anzi gli è forte e grave
  • Immaginar le novità ch' io faccio,
  • Ch' oggi fo signor un, domani il caccio.
  • Eolo non può le mie vele impedire,
  • Nè spirar tanto suo turbo veloce,
  • Ch' io non passi ogni foce
  • Senza mie' stili o alberi calcare;
  • Io posso in tutte parte dir e fare:
  • Nettuno, nè sua forza non mi noce,
  • 20E' faccia sì feroce,
  • Image of page 319 page: 319
    Manuscript Addition: Faith
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 23-24
  • Quanto far vuol, ch' io nol possa passare.
  • Dunque vedete ben, che constrastare
  • Se non l' alto Fattor può mio giudizio.
  • E 'n questo grande offizio
  • A tutti attendo, ed a tutti procuro,
  • E perchè sola sia non m' è a far duro.
  • Io posso dar povertate, e ricchezza;
  • E negligenzia, e magnanimitade;
  • Paura, e securtade,
  • 30Così all' un, com' all' altro, do ognora;
  • E talor metto alcun quasi in grandezza,
  • Poi mandol, poco men che 'l creder trade,
  • E volgo in altre strade
  • Suo intendimento, e tutto nel trao fora:
  • E talor, più che Titon con l' Aurora,
  • Crede esser tal con suo amico congiunto
  • Per venir ad un punto,
  • Ch' io mando incontro, s' el non fosse oppresso,
  • E fo rivolger lor a loro stesso.
  • 40Io feci il gran Nabucodonosorre,
  • Ch' era vil cosa, così grande impero;
  • E' fu crudel e fero
  • Tanto, che non credea di se maggiore.
  • Lassai far a Nembrot la grande torre,
  • Ov' egli avea tutto 'l suo desidero,
  • Per far venir intiero
  • Suo intendimento, poi il volsi in dolore.
  • Io fei pigliar in sul campo a furore
  • Image of page 320 page: 320
  • Ciro di Persia a Tomiris Regina.
  • 50Io volsi in gran ruina
  • La forza de' Trojani, e di Priano:
  • Io volsi Troja ed Ilione al piano.
  • Non biasimate me, gente mal carca
  • Di sozze cose, e di sconcio operare,
  • Il qual fa germogliare
  • Le discipline ch' i' v' ho sopra sparte;
  • Che s' alcun fo gittar for di mia barca,
  • Vera necessitate mel fà fare:
  • Nè però castigare
  • 60Si puote mia potenzia, nè mia arte;
  • Ma quanta gente Juppiter e Marte
  • Ebbe a combatter co' fi' della Terra
  • In Flegra alla gran guerra
  • Fosser con voi, non potrebbe far ch' io
  • Non signoreggi tutto 'l regno mio.
  • Qual Re Falaris, ovver qual Nerone,
  • Qual Attila, che fu di Dio flagello,
  • Qual Ezzelin fie quello,
  • Che se Re fusse, vi fesse giustizia?
  • 70Tanta ha ciascun crudel opinione,
  • Che non si fida il fratel del fratello;
  • Ed è malvagio e fello
  • Il figlio al padre: tanta è la nequizia.
  • Ma pur provederò vostra malizia,
  • E non potrete far che ciò non sia.
  • Voi che cacciate via
  • Image of page 321 page: 321
    Manuscript Addition: Motto for the P R B
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 1-6
    Sig. Tom. II. 21
  • Ogni virtute, ed io farò che 'l vizio,
  • Con tutto ch' el sia rio, vi fia giudizio.
  • Canzon, con chi ti darà audienza
  • 80A intender ciò, che 'l tuo dir manifesta,
  • Fie Messer Malatesta,
  • In cui infonde Marte sua eccellenzia,
  • Fonte di sapienzia;
  • E mostreratti a lui dentro e di fore,
  • E poi gli raccomanda il tuo fattore.

  • Cotanto è da pregiar ogni figura,
  • Quant' ella mostra in forma, ed anco in atti
  • Pura sembianza del suo naturale:
  • Perocchè l' arte dee seguir natura
  • A sua possanza si che non dischiatti
  • Da simil disegnar suo principale:
  • Nè altramente giammai dura, o sale.
  • Onde le cose, che non proprie stanno
  • A dritto corso, vanno
  • 10Fora di fama, di voce, e d' onore:
  • Chè virtute, e valore
  • Fanno palese a suo tempo l' inganno;
  • E veritate sua luce discopre
  • Dinanzi ai bon conoscitor dell' opre.
  • La falsa opinione oscura e ceca,
  • Che dipinge e consente Amor dipinto,
  • Sfrenato, e privo d' occhi, e di riguardi,
  • Image of page 322 page: 322
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 21-22, 23-25, 26-28, 29-36, 43-45.
  • Error nel mondo gravissimo reca
  • Di laida macchia, e d' ignoranza tinto;
  • 20Gli cui seguaci son tutti bugiardi,
  • Ch' Amor infiamma con lucenti dardi,
  • Perchè visiva fiamma tiente, e regge
  • A temperata legge,
  • Sol quanto si convien di se mostrando
  • E come, e dove, e quando;
  • In freno accorto guidasi sua gregge,
  • Che qual di lume contra lui contende
  • Cieco rimane, ed ello in se risplende.
  • Da sentir poco, e da credenza vana
  • 30Si move il dir di cotal grossa gente,
  • Ch' Amor fa cieco andar per lo suo regno,
  • Narrando ch' el conduce vita umana
  • Ora più alto, ora più bassamente
  • Ch' a lui sia visto, ed al suo servo degno:
  • Nè segue di ragion lista nè sengo,
  • Tesoro, nè bellezza, nè sapere,
  • Nè altro che 'l volere:
  • Ma questa glossa falsamente allega
  • Che suo stelo non piega,
  • 40Di nobiltate in vigor mantenere;
  • Così cortese, e così è gentile:
  • L' altro è voler disordinato, e vile.
  • Se agli occhi di color, che mira il cielo,
  • Avvisa ben l' aspetto della stella,
  • Che 'nfluenza Amor nel mondo sinora,
  • Image of page 323 page: 323
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 46-56, 65-66, 67-68, 69-70, and 71-73.
  • La vista sua discerne senza velo
  • Maggior dell' altre, più chiara, e più bella,
  • E sua grandezza di color indora
  • Per saggio, e tempo suo moto ristora
  • 50Correndo a grado, a numero, ed a punto,
  • A mensura congiunto:
  • Così si vede regnar in altezza
  • Con freno, e con chiarezza,
  • Che sottil fa veder, tien saggio e pronto
  • Chi serve Amor, principio di tal norma,
  • Che nel pianeto figura sua forma.
  • Chi vuol di ciò tener consiglio caro
  • E 'l vario difinir degli assentiti,
  • Attenda in qual effetto si dispone,
  • 60De' quali senbia alcun che lui per chiaro
  • Virtù immaginativa dir s' aiti
  • Di quel che 'l disio prende elezione,
  • Ed altri move a dir lui passione,
  • Tal per piacer un inchinar di voglia;
  • Qui par ch' Amor si coglia
  • Virtù concordativa d' intelletti,
  • Che l' un l' altro diletti,
  • E sempre gentilezza in se raccoglia,
  • Portando in cima di sua fama viva
  • 70Il gonfalon di vita onorativa.
  • Canzon, che nella tua vesta sigilli
  • Intaglio novo, e divisato fregio,
  • Che d' opra gentilesca rinfiammeggia,
  • Image of page 324 page: 324
    Manuscript Addition: very doubtful
    Editorial Description: DGR's note at the end of the first poem
    Manuscript Addition: alluova
    Editorial Description: Obscure marginal word in the margin of line 2, apparently a gloss on the word “altra”
    Note: Two vertical lines inscribed in the left margin bracket lines 74-79, 74-76, and 77-79 of the upper poem, and single vertical lines bracket 1-4, 5-6, 7-8, 9-12, 13-15, 16-18, 19-20 of the lower poem.
  • Fa sì, che tuo splendor solo scintilli
  • Fra gente armata d' onor, e di pregio;
  • Ed altri te non oda, senta, o veggia.
  • Fra costor tanta, comanda, e paleggia,
  • Ch' Amor non sia dipinto senza lume,
  • Poichè 'l guida valore, e bel costume.

  • Naturalmente ogni animal ha vita,
  • Ed altra nom si acquista
  • Se non da uom che pregio e valor segua:
  • Ma quel che con virtute non s' aita
  • D' avere eterna vista,
  • Morte, come non fosse, lo dilegua.
  • Uomo non dee fuggir guerra e travaglio
  • Per essere Ammiraglio
  • D' ogni mente gentil, che sempre ammira,
  • 10Cui sta siccome in oro intaglio,
  • E tal uom ne sospira,
  • Che ben dopo mill' anni Amor lo tira.
  • Amore, che innamora altrui di pregio,
  • Da pura virtù sorge
  • Dell' animo, che noi a Dio pareggia;
  • E quegli, che s' adorna nel suo fregio,
  • Infra la gente porge
  • Dolce amaro stimolo d' inveggia,
  • Ch' all' opera è diverso il vario effetto.
  • 20Al Mondo n' è diletto,
  • Image of page 325 page: 325
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 21-24, 30-31, 32-33, and 34 of the upper poem.
  • Ma più del suo, della verace fama,
  • Che' rende l' uomo di glorioso aspetto:
  • Però, chi non la brama,
  • Sta com' arida foglia in secca rama.
  • Egli è che attende pur ammassar auro,
  • Ed altri che si passa
  • Leggier, perchè sua breve vita posi:
  • Ma quel, ch' è valoroso, e bel tesauro
  • D' alta memoria ammassa,
  • 30Che punge, com' io dico, gl' invidiosi,
  • Dar non si può più ricca reditate,
  • Nè di maggior baltade,
  • Che l' immagine sua di virtù pinta
  • In cui si spegli ogni futura etade;
  • E quella è più constrinta,
  • Che nasce e vien da gentilezza accinta.
  • Se tu trovassi alcun, Canzon mia corta,
  • Che ti facesse scorta,
  • Priegal per grazia dello tuo latino,
  • 40Che ti conduca sì di là da Porta
  • Per lo ritto cammino,
  • Che tu trovi il Marchese Franceschino.

  • Poich' io penso di soffrire
  • Più dal reo fermamento per le guigge,
  • Facciami quella dal cor freddo e crudo
  • Guerra com' può, che mai non mi sconfigge
  • Image of page 326 page: 326
    Manuscript Addition: ?
    Editorial Description: DGR's notation beside the title of the second poem, presumably querying its authorship.
    Manuscript Addition: i.e., in griefs
    Editorial Description: DGR's note below line 5
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 10-12, and 12-20 of the upper poem. Two horizontal lines inscribed in the left margin mark the opening of the second poem.
  • Sì, che la crudeltà sua, che mi frige
  • Mi scolpi di disìo, e mandi ignudo.
  • Così son fermo; ma sè prima corre
  • Morte ver me, ch' io la chiamo piatosa,
  • Troppo mi fie per certo dolorosa,
  • 10Ch' al bel suo stato non manca altra cosa,
  • Nè non più ch' abbia di mia vita torre,
  • Che 'l nome bel, ch' i' non lo posso porre.
  • Se quegli è Dio, che del più alto monte
  • Venne con due saette, e l' una d' auro
  • Mise nel core al padre di Fetonte,
  • Io son di Dio servente; il mio tesauro
  • È suso in ciel nella divina fonte;
  • Quivi è lo mio cor, e 'l mio restauro,
  • Per cui piangendo diverraggio fonte.
  • 20Dunque, cara mia Donna, d' onor degna,
  • Piacquavi mia amistà, ch' io sono amico,
  • E servo ancor assai più che non dico,
  • El qual se amate non di core oblico,
  • Sarete Dea, ed in cielo insegna
  • Più di quella, ch' a Apollo intorno regna.

  • Io son la donna, che volgo la rota,
  • Sono colei, che tolgo, e do stato;
  • Ed è sempre biasmato
  • A torto el modo mio da voi mortali.
  • Colui, che tien la sua mano alla gota,
  • Image of page 327 page: 327
    Manuscript Addition: knows
    Editorial Description: DGR's note in margin of line 7
    Manuscript Addition: proof against my arrows
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 8-9
    Manuscript Addition: K. Arthur
    Editorial Description: DGR's note in margin of line 13
    Manuscript Addition: Faith
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 23-33
  • Quando mi rende quel, ch' io gli ho prestato,
  • Guarda s' i' ho mai dato
  • Stato ad alcuno a pruova de' miei strali.
  • Dico che chi mont ò, convien che cali,
  • 10E dica cala, e non dica converso
  • Mio giudizio è perso;
  • Che allor voi troverete la ragione,
  • Che sia il Re Artù trovato da barone.
  • Voi vi maravigliate fortemente
  • Quando vedete un ozioso montare,
  • E l'uom giusto calare,
  • Lagnandovi di Dio, e di mia possa.
  • In ciò peccate molto, umana gente;
  • Chè 'l sommo Sir, che 'l mondo ebbe a creare,
  • 20Non mi fa tor nè dare
  • Cosa ad alcuno senza giusta mossa:
  • Ma è la mente dell' uom tanto grossa,
  • Che comprender non può cosa divina;
  • Dunque, gente tapina,
  • Lasciate 'l lagno, che fate di Dio,
  • Che con giustizia tratta 'l buono e 'l rio.
  • Se voi sapeste con che duro foco
  • Di gran rancure, e di sollecitudine
  • Dio batte in su l' ancudine
  • 30Di quei ch' al mondo tengon alti stati,
  • Più tosto che l' assai vorreste 'l poco,
  • E che li gran palagi, solitudine:
  • Tant' è la moltitudine
  • Image of page 328 page: 328
    Manuscript Addition: Faith
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 34-50
  • D' affannio forti, c' han questi malnati.
  • Vedete ben se sono sciagurati,
  • Che del figliuolo non si fida 'l padre.
  • O ricchezze, che madre
  • Sete d' un verme tal, che sempre 'l core
  • Rodete a lui, che 'n voi pone 'l suo amore.
  • 40
  • Anche se riguardate al fine crudo,
  • Che fanno una gran parte di coloro,
  • C' hanno città, ed oro,
  • E gente molta sotto lor bacchetta;
  • Tal m' è nimico, che mi verrà drudo,
  • Dicendo Dio ti loda, e te adoro,
  • Ch' io non fui di costoro,
  • Che morte fanno tanto maladetta.
  • Ma vostra mente è d'avarizia smetta,
  • 50Che celala d' ogni lume verace,
  • Mostrandovi che pace
  • Sia e fermezza nelli ben mondani,
  • E che gli trasmuti el dì in cento mani.
  • Ma se nel mio albergo usasse invidia,
  • El quale è d' ogni vizio puro e netto,
  • Avre' lo in diletto.
  • Moltotta è ch' io veggio il villanello,
  • Va co' suo' buoi sanza ira od accidia,
  • E fa el solco suo dritto e perfetto,
  • 60Truova el campo suo netto
  • Di veccia, loglio, e d'ogni reo fuscello;
  • Volge 'l pensier suo lieto tutto in quello;
  • Image of page 329 page: 329
    Manuscript Addition: Sympathy with the poor
    Editorial Description: DGR's note in margin of lines 63-66
    Manuscript Addition: This has great merit, but I suspect / is not by Cavalcanti. Indeed, it / seems in parts to bear evidence of / a later period
    Editorial Description: DGR's note at the bottom of the page
  • Prende speranza in Dio, che sua fatica
  • Gli dia sì fatta bica,
  • Che l' anno reggerà la sua famiglia,
  • E suo pensiero in altro non s' appiglia.
  • Di ragionar con voi più non intendo,
  • Che 'l mio ofizio vuol continovo uso,
  • Se non abbiate schiuso
  • 70Quel, che avete da me ora udito:
  • Ed ancor noti tra voi chi ha senno,
  • Che la mia rota ha sì volubil fluso,
  • Ch' al torcere del muso
  • Quel, ch' è disopra, mando in basso lito.
  • Non fu, nè è uom sì scaltrito.
  • Che avesse, o abbia, o possa, dico, avere
  • Contra me mai podere.
  • Chi no seguita tutte le mie voglie
  • Sente perversità con grave doglie.
  • 80Canzon, che fatta fosti sotto un faso
  • Di matera alta con parlare umile,
  • Va col tuo dritto stile
  • Tanto che truovi Maestro Tomaso:
  • Digli che molta roba in picciol vaso
  • Caper non può, ond'io vo che mi scusi
  • Agli uomin, che son usi
  • Di parlar cose alte, e dire eroico,
  • Chè prima è l' uom discepol, che buon loico.

Image of page 329A page: 329A
Manuscript Addition: Notes by D. G. Rossetti on / page 329 -- Vol II / Sympathy / with the / poor
This has great merit, but / I suspect is not by Cavalcanti. / Indeed, it seems in parts / to bear evidence of a / later period.
Editorial Description: WMR's transcription of DGR's notes from page 329
Image of page 330 page: 330
Note: Two horizontal lines and a question mark inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
Manuscript Addition: Personal qualities
Editorial Description: DGR's note in margin of line 23
  • O lento, pigro, ingrato, ignar, che fai,
  • O peccatore, in gran peccato involto,
  • E solo a dilettar, se puoi, t' assetti?
  • Io pur ti chiamo, e tu sordo ti fai
  • Per on udir, credendomi aver tolto
  • Lo corso del venir, qui ti rassetti.
  • Tu credi ch' io al tuo piacer m' aspetti;
  • Ed io ti son d' intorno al cor venuta
  • Entro per li tuoi spiriti e difetti,
  • 10Siccome tu non sai, disconosciuta;
  • Di piangere or non val, perch' io ti lassi
  • Mostrar pietà, o star cogli occhi bassi.
  • Quand' io sentìi quella diversa voce
  • Parlar dentro da me sì crudelmente,
  • Che l' anima tremava sopra 'l core,
  • Lo spirito e 'l pensier lì fece croce,
  • Perdendo la virtù subitamente,
  • Fuggendo ove scampar non ha valore.
  • Poi pur riprese tanto di vigore
  • 20Quella poca di vita, che sostenne
  • Concetta la parola nel dolore,
  • Che molto fragil nella bocca venne,
  • Dicendo, ricco, bello, e giovan sono,
  • Morte perdonami or mi fa' esto dono.
  • Pietosa non m' ha quasi in quello aspetto
  • Lasciando la natura mia disciolta
  • Sì, che per senso alcun sentìa conforto.
  • Parole quasi di perdon rispetto
  • Image of page 331 page: 331
  • Disse poi ch'ebbe la mia prima e colta:
  • 30Vedi el camin, che ti vien fare scorto;
  • Un punto è quel, ch'io viver ti comporto;
  • Perchè di perder t'è l'umana vita
  • Per la tua giovinezza disconforto:
  • Ma guarda a che ritorni, e a che t'invita,
  • Quale allegrezza, o qual diletto arai,
  • Che non ti lasci i dolci amari guai.
  • Venendo a me di fuor dal cor partita
  • Dinanzi agli occhi miei quando la vidi
  • Con quel peccato in man, che in me parea,
  • 40Io vidi la mia faccia scolorita
  • Tremar per ombra, e'l cor trar guai e stridi,
  • Pianger la mente nel gran p duol ch'avea.
  • Allor mi disse che mi concedea
  • El puro tempo della giovanezza
  • Per natural pietà, che si dovea:
  • Ed io guardando la nuova allegrezza,
  • Che mi dovea lasciar quel tempo lasso,
  • Piangendo caddi giù col viso basso.
  • Quando così mi vide sbigottito,
  • 50Riprese da parlar più grave stile,
  • Sicchè d'intender m'era nuovo l'uso,
  • Dicendo, tu ti togli dal partito,
  • Che prender ti convien; non esser vile,
  • Perchè paur ti sia nel cor diffuso:
  • Tu vedi ch'egli è umano esser confuso,
  • E solo a caso posto di ruina
  • Image of page 332 page: 332
  • È 'l mal che de' venir, com' egli è chiuso:
  • Continua battaglia qui non fina
  • Paura ed ira; e subito, non mento,
  • 60Vene aspettando el male a compimento.
  • Morte, tu se' sì oscura e tenebrosa,
  • Che per venire al tuo pensier non truova
  • Alcun oer sua vertù tanto podere,
  • Gnardando la tua fine paurosa,
  • Ch' aitar lo possa nè vertù, nè pruova,
  • Nè che potenzia vaglia, nè sapere.
  • Guarda dove conduci, e fai cadere
  • Cotanta bella e degna creatura,
  • Onde la levi, e ponla al tuo volere,
  • 70Correr la fai in una fossa oscura,
  • Conquidi, o aspra, cruda, e dispietata,
  • Uom, donna tanto bella e dilicata.
  • Io non lascio el venir perchè tu peni,
  • Tremi, sudi, angosci quando pensi:
  • Or pensa che lasciar tutto conviene,
  • Lasciar parenti e amici, e ciò che tieni,
  • Tuo padre e madre, che così convensi,
  • Fratelli, suor, figliuoli e tutti heni.
  • Lascia el vedere, l' udire e la spene:
  • 80Lascia ogni senso, e lo 'ntelletto tutto,
  • E ciò che umana vista quì sostiene:
  • Ch' io già a tale spero t' ho condutto,
  • Che tu non hai pode di più durare
  • In questa vita, lasciati passare.
Image of page 333 page: 333
Manuscript Addition: eterna e piena
Editorial Description: DGR's note in margin of line 92
Editorial Description: the words "eterna pena" in line 92 are underlined in pencil
Manuscript Addition: If this be indeed Cavalcanti, it is very / valuable evidence against those who accused / him of atheism.
Editorial Description: DGR's note below the text
Manuscript Addition: These latter poems, or at least / several of them, must be by a / much later Guido Cavalcanti / of whom I have read somewhere (perhaps in [?]) as having / been also a poet & as having / been in England about (I think) / the time of Henry VIII
Editorial Description: DGR's note at the foot of the page
  • O Creator di tutto l' universo,
  • Che m' hai creato, e fatto a simiglianza
  • Dell' immagine tua figura degna,
  • Dirompi lo mio spirito perverso
  • A pianger nella tua consideranza
  • 90Anzi che tuono a fendere el cor vegna:
  • Ponmi di contrizion in man la insegna,
  • E a gloria eterna pena dammi Cristo,
  • Sì ch' io per la tua via piangendo vegna,
  • E ch' io sia del peccato aver sì tristo,
  • Ch' io abbia in un momento meritato
  • Per tua pietà el commesso, e l' obligato.
  • Canzon, discapigliata va' piangendo,
  • Rompendo ogni durezza di cor duro:
  • Dì che nostra natura
  • 100Ritorna, e si converte pure in terra;
  • Ma spirto, che non erra, la sciagura
  • Che l' anima, ch' è pura,
  • Ritorna in Cielo el suo fattor chiedendo.

Image of page 334 page: 334
Note: Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-2, and 3-4. Single vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 5-7 and 8.

  • Voi, che per gli occhi miei passaste al core,
  • E svegliaste la mente, che dormia,
  • Guardate all' angosciosa vita mia,
  • Che sospirando la distrugge Amore.
  • E' vien tagliando di sì gran valore,
  • Che i deboluzzi spiriti van via:
  • Campa figura nova in signoria,
  • E boce è quando mostra lo dolore.
  • Questa vertù d' Amor, che m' ha disfatto,
  • 10Da' vostri occhi gentil presta mi mosse,
  • Lanciato m' ha d' un dardo entro lo fianco:
  • Sì giunse il colpo dritto al primo tratto,
  • Che l' anima tremando si riscosse,
  • Veggendo morto il cor nel lato manco.

Image of page 335 page: 335
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet.

  • I' vidi gli occhi, dove Amor si mise,
  • Quando mi fece di sè pauroso,
  • Che mi sguardar, come fosse annoioso,
  • Allora dico, che 'l cor si divise:
  • E se non fosse, che Danna mi rise,
  • Io parlerei di tal guisa doglioso,
  • Ch' Amor medesmo ne faria cruccioso,
  • Che fe l' immaginar, che mi conquise.
  • Dal ciel si mosse un spirito in quel punto,
  • 10Che quella Donna mi degnò guardare,
  • E vennesi a posar nel mio pensiero:
  • E poi mi conta sì d' Amor lo vero,
  • Che ogni sua vertù ver di me pare,
  • Sì com' e' fosse dentro al suo cor giunto.

Image of page 336 page: 336

  • O Donna mia, non vedestù colui,
  • Che sullo core mi tenea la mano,
  • Quand' io ti rispondia fiochetto e piano
  • Per la temenza degli colpi sui?
  • El fu Amore che trovando vui
  • Meco ristette che venia lontano
  • A guisa d' uno arcier presto soriano
  • Acconcio sol per ancidere altrui:
  • E trasse poi degli occhi miei sospiri,
  • 10I quai si gittan dallo cor sì forte,
  • Ch' io mi parti' sbigottito fuggendo:
  • Allor mi parse di seguir la morte,
  • Accompagnato di quelli martiri,
  • Che soglion consumare altrui piangendo.

Image of page 337 page: 337
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 9-14. The word "pietate" in line 1 is underlined in pencil.
Sig. Tom. II. 22

  • S' io priego questa Donna, che pietate
  • Non sia nemica del suo cor gentile,
  • Tu dì ch' io sono sconoscente, e vile,
  • E disperato, e pien di vanitate.
  • Onde ti vien si nova crudeltate?
  • Già rassimigli a chi ti vede umile,
  • Saggia, e adorna, ed accorta, e sottile,
  • E fatta a modo di soavitate.
  • L' anima mia dolente, e paurosa
  • 10Piange nei sospiri, che nel cor trova,
  • Sicchè bagnati di pianto escon fore:
  • Allor mi par, che nella mente piova
  • Una figura di donna pensosa,
  • Che vegna per veder morir lo core.

Image of page 338 page: 338
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 9-14.

  • Gli miei folli occhi, che 'n prima guardaro
  • Vostra figura piena di valore,
  • Fur quei, che di voi, Donna, m' accusaro
  • Nel fiero loco, ove tien corte Amore.
  • Immantenente avanti a lui mostraro,
  • Ch' io era fatto vostro servitore:
  • Perchè sospiri, e dolor mi pigliaro
  • Vedendo, che temenza avea lo core:
  • Menarmi tosto senza riposanza
  • 10In una parte, là 've trovai gente;
  • Che ciaschedun si dolea d' Amor forte.
  • Quando mi vider, tutti con pietanza
  • Dissermi; fatto sei di tal servente,
  • Che non dei mai sperare altro che morte.

Image of page 339 page: 339

  • Tu m' hai si piena di dolor la mente,
  • Che l' anima sen briga di partire:
  • E gli sospir, cha manda il cor dolente,
  • Dicono agli occhi, che non puon soffrire.
  • Amore, che lo tuo gran valor sente,
  • Dice: el mi duol, che ti convien morire
  • Per questa bella Donna, che neente
  • Par, che pietate di te voglia udire.
  • Io fo come colui, ch' è fuor di vita,
  • 10Che mostra a chi lo guarda ched el sia
  • Fatto di petra, o di rame, o di legno:
  • E porto nello core una ferita,
  • Che si conduca sol per maestrìa,
  • Che sia, com' egli è morto, aperto segno.

Image of page 340 page: 340
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet. A pencil arrow is inscribed in the left margin marking line 13. The word "salute" in line 13 is underlined in pencil.

  • Chi è questa, che vien, ch' ogni uom la mira,
  • E fa di clarità l' aer tremare,
  • E mena seco Amor, sicchè parlare
  • Null' uom ne puote, ma ciascun sospira?
  • Ahi Dio, che sembra, quando gli occhi gira?
  • Dicalo Amor, ch'io nol saprei contare;
  • Cotanto d' umiltà donna mi pare,
  • Che ciascun' altra in ver di lei chiam' ira.
  • Non si porrìa contar la sua piacenza;
  • 10Ch' a lei s' inchina ogni gentil vertute,
  • E la beltate per sua Dea la mostra:
  • Non fu sì alta già la mente nostra,
  • E non s'è posta in noi tanta salute:
  • Che propriamente n' abbiam conoscenza.

Image of page 341 page: 341
Note: Double vertical lines inscribed in the left margin bracket lines 12-14.

  • Perchè non furo a me gli occhi dispenti,
  • O tolti sì, che dalla lor veduta
  • Non fosti nella mente mia venuta
  • A dire: ascolta se nel cor mi senti?
  • Una paura di nuovi tormenti
  • M' apparve allor sì crudele, ed acuta,
  • Che l' anima chiamò: Donna or ci aiuta;
  • Chè gli occhi ed io non rimagniam dolenti.
  • Tu gli hai lasciati sì, che venne Amore
  • 10A pianger sovra lor pietosamente
  • Tanto, che s' ode una profonda boce:
  • La qual dà suon: chi grave pena sente
  • Guardi costui, e vederà 'l suo core
  • Che morte il porta in man tagliato in croce.

Image of page 342 page: 342

  • A me stesso di me gran pietà viene
  • Per la dolente angoscia, ch' io mi veggio
  • Di molta debolezza: quand' io seggio,
  • L' anima sento ricoprir di pene:
  • Tutto mi struggo, perch' io sento bene,
  • Che la mia vita è d' ogni angoscia il peggio:
  • La nova Donna, a cui mercede io chieggio,
  • Questa battaglia di dolor mantiene:
  • Perocchè quand' io guardo verso lei,
  • 10Drizzami gli occhi dello suo disdegno
  • Sì fieramente, che distrugge il core:
  • Allor si parte ogni vertù da' miei;
  • Il cor si ferma pel veduto sengo,
  • Dove si lancia crudeltà d' Amore.

Image of page 343 page: 343

  • Deh spirti miei, quando voi me vedite
  • Con tanta pena, come non mandate
  • Fuor della mente parole adornate
  • Di pianto dolorose, e sbigottite?
  • Deh, voi vedete, che 'l core ha ferite
  • Di sguardo, di piacere, e d' umiltate:
  • Deh io vi priego, che voi 'l consoliate,
  • Che son da lui le sue vertù partite.
  • Io veggio a lui spirito apparire
  • 10Alto, e gentile, e di tanto valore,
  • Che fa le sue vertù tutte fuggire.
  • Deh, io vi priego, che deggiate dire
  • All' alma trista, che parla in dolore,
  • Com' ella fu, e fia sempre d' Amore.

Image of page 344 page: 344

  • Se mercè fosse amica a' miei desiri,
  • E 'l movimento suo fosse dal core;
  • Di questa bella Donna il suo valore
  • Mostrasse la vertute a' miei martiri:
  • D' angosciosi diletti i miei sospiri,
  • Che nascon della mente, ov' è Amore,
  • E vanno sol ragionando dolore,
  • E non trovan persona, che gli miri;
  • Girieno agli occhi con tanta vertute,
  • 10Che 'l forte, e duro lagrimar, che fanno,
  • Ritornerebbe in allegrezza e 'n gioia:
  • Ma sì è al cor dolente tanta noia,
  • Ed all' anima trista tanto danno,
  • Che per disdegn' uom non dà lor salute.

Image of page 345 page: 345
Manuscript Addition: leggiadria
Editorial Description: DGR's note in margin of line 2
Note: Two horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet. A single verticle line pencil runs the length of the poem on the left side.

  • Una giovene Donna di Tolosa
  • Bella e gentil, di onesta leggiadria,
  • Tant' è diritta, e simigliante cosa
  • Ne' suoi dolci occhi della donna mia,
  • Che fanno addentro al cor desiderosa
  • L' anima in guisa, che da lui si svia:
  • E vanne a lei; ma tanto è paurosa,
  • Che non le dice di qual donna sia.
  • Quella la mira nel suo dolce sguardo,
  • 10Nello qual fece rallegrare Amore,
  • Perchè avea dentro la sua donna dritta.
  • Poi torna, piena di sospir nel core,
  • Ferita a morte d' un tagliente dardo,
  • Che questa Donna nel partir le gitta.

Image of page 346 page: 346
Manuscript Addition: very affected
Editorial Description: DGR's note at the foot of the page
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 9-11. Double pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 12-14

  • Per gli occhi fiere un spirito sottile,
  • Che fa in la mente spirito destare,
  • Dal qual si move spirito d' amare,
  • Ch' ogni altro spiritel si fa gentile.
  • Sentir non può di lui spirito vile;
  • Di cotanta vertù spirito appare:
  • Questo è lo spiritel, che fa tremare
  • Lo spiritel, che fa la Donna umile.
  • E poi da questo spirito si move
  • 10Un altro dolce spirito soave,
  • Che segue un spiritello di mercede;
  • Lo quale spiritel spiriti piove;
  • C' ha di ciascuno spirito la chiave
  • Per forza d' uno spirito che 'l vede.

Image of page 347 page: 347
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-4.

  • Avete in voi li fiori e la verdura,
  • E ciò, che luce, ed è bello a vedere.
  • Risplende più che Sol vostra figura;
  • Chi voi non vede, mai non può valere.
  • In questo mondo non ha creatura
  • Sì piena di beltà, nè di piacere:
  • E chi d'Amor temesse, l'assicura
  • Vostro bel viso, e non può più temere.
  • Le donne, che vi fanno compagnìa,
  • 10Assai mi piacen per lo vostro amore;
  • Ed io le prego per lor cortesìa,
  • Che, qual più puote, più vi faccia onore,
  • Ed aggia cara vostra signorìa,
  • Perchè di tutte siete la migliore.

Image of page 348 page: 348
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
A BERNARDO DA BOLOGNA

  • Ciascuna fresca e dolce fontanella
  • Prende in lisciar sua chiarezza e vertute,
  • Bernardo amico mio; e sol da quella,
  • La qual rispose alle tue rime acute.
  • Perocchè in quella parte, ove favella
  • Amor delle bellezze, che ha vedute,
  • Dice che questa gentilesca, e bella
  • Tutte nuove adornezze ha in se compiute.
  • Avvegnachè la doglia io porti grave
  • 10Per lo sospiro, che di me fa lume,
  • Lo core ardendo in la disfatta nave;
  • Mando io alla Pinella un grande fiume,
  • Pieno di lamie, servito da schiave
  • Belle ed adorne di gentil costume.

Image of page 349 page: 349
Manuscript Addition: Che senza venti in bel colle fiord[?]
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in margin of lines 6-7
Note: A pencil cross within a circle inscribed in the left margin and two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet.

  • Beltà di Donna, e di saccente core,
  • E cavalieri armati, che sian genti,
  • Cantar d' augelli, e ragionar d'amore,
  • Adorni legni in mar forte correnti,
  • Aria serena quando appar l' albore,
  • E bianca neve scender senza venti,
  • Rivera d' acqua, e prato d' ogni fiore,
  • Oro, e argento, azzurro in ornamenti,
  • Passa la gran beltate e la piacenza
  • 10Della mia Donna in suo gentil coraggio,
  • Sì che rassembra vile a chi ciò sguarda.
  • E tanto ha più d' ogni altra conoscenza,
  • Quanto lo cielo della terra è maggio,
  • A simil di natura ben non tarda.

Image of page 350 page: 350
Manuscript Addition: Forse a Bonifacio
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the head of the page
Note: An encircled cross is inscribed at upper left of the sonnet's opening.

  • Novella ti so dire, odi Nerone,
  • Che i Buondelmonti trieman di paura,
  • E tutti i Fiorentin non gli assicura,
  • Vedendo, che tu hai cor di lione.
  • E più treman di te, che d' un dragone,
  • Veggendo la tua faccia, ch' è sì dura,
  • Che non la riterrian ponti, nè mura,
  • Ma sì la tomba del Re Faraone.
  • Oh come fai grandissimo peccato
  • 10Sì alto sangue voler discacciare,
  • Che tutti vanno via senza ritegno!
  • Ma bene è ver, che t' allargar lo pegno,
  • Di che potresti l' anima salvare,
  • Se fussi paziente del mercato.

Image of page 351 page: 351
Manuscript Addition: Forse a Dante
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the head of the page
Manuscript Addition: Giove
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in the margin of line 6
Note: A pencil cross, inscribed in the left margin, and a pencil arrow inscribed in the right margin mark line 12. The words " tondo sesto" in line 6 are underlined in pencil.

  • Certo non è dall' intelletto accolto
  • Quel, che staman ti fece disonesto:
  • Or come ti mostrò mendico presto
  • Il rosso spiritel, che apparve al volto.
  • Sarebbe forse, che t' avesse sciolto
  • Amor da quella, ch' è nel tondo sesto?
  • O che vil raggio t' avesse richiesto
  • A far te lieto, ov' io son tristo molto?
  • Di te mi duole; e in me puoi scorger quanto:
  • 10Che me ne fiede mia donna a traverso,
  • Tagliando ciò, che Amor porta soave.
  • Amor dinanzi me rotta ha la chiave,
  • Che del disdegno suo nel mio cor verso;
  • Sicchè amo l' ira, e la tristezza, e 'l pianto.

Image of page 352 page: 352
Note: A pencil cross and two horizontal lines inscribed in the left margin mark line 1. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 5-14.

  • Veder poteste, quando voi scontrai,
  • Quel pauroso spirito d' Amore,
  • Lo qual suol apparer, quand' uom si more,
  • Che in altra guisa non si vede mai.
  • Egli mi fu sì presso, che pensai
  • Ch' egli ancidesse il mio dolente core;
  • Allor si mise nel morto colore
  • L' anima mia dolente per trar guai.
  • Ma poi si tenne quando vide uscire
  • 10Dagli occhi vostri un lume di mercede,
  • Che porse dentro al cor nuova dolcezza;
  • E quel sottile spirito, che vede,
  • Soccorse gli altri, che credean morire,
  • Gravati d' angosciosa debolezza.

Image of page 353 page: 353
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark line 1
Sig. Tom. II. 23
A DANTE ALIGHIERI
  • Vedesti al mio parere ogni valore,
  • E tutto gioco, e quanto bene uom sente,
  • Se fusti in pruova del signor valente,
  • Che signoreggia il mondo dell' onore:
  • Poi vive in parte dove noia muore,
  • E tien ragion nella piatosa mente:
  • Sì va soave ne' sonni alla gente,
  • Che i cor ne porta sanza far dolore.
  • Di voi lo cor se no portò, veggendo
  • 10Che vostra Donna la morte chiedea:
  • Nodrilla d' esto cor, di d ciò temendo.
  • Quando t' apparve, che sen gía dogliendo,
  • Fu dolce sonno, ch' allor si compiea,
  • Che 'l suo contrario lo venia vincendo.

Image of page 354 page: 354
Note: A pencil cross and two horizontal lines inscribed in the left margin mark line 1. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-14.
AL MEDESIMO

  • Se vedi Amore, assai ti prego, Dante,
  • In parte, là ove Lapo sia presente,
  • Che non ti gravi di por sì la mente,
  • Che mi riscrivi, s' egli il chiama amante:
  • E se la Donna gli sembra aitante,
  • E se fa vista di parer servente:
  • Che molte fiate così fatta gente
  • Suol per gravezza d' Amor far sembiante;
  • Tu sai, che nella corte, là ove regna,
  • 10Non può sevrire uomo, che sia vile
  • A Donna, che là dentro sia perduta;
  • Se la soffrenza lo servente aiuta,
  • Puoi di leggier conoscer nostro stile,
  • Lo quale porta di mercede insegna.

Image of page 355 page: 355
AL MEDESIMO

  • Io vengo il giorno a te infinite volte,
  • E trovoti pensar troppo vilmente:
  • Molto mi duol della gentil tua mente,
  • E d'assai tue virtù, che ti son tolte.
  • Solevanti spiacer persone molte;
  • Tutto fuggivi la noiosa gente:
  • Di me parlavi sì coralemente,
  • Che tutte le tue rime avei accolte.
  • Or non mi ardisco, per la vil tua vita,
  • 10Fa mostramento che 'l tuo dir mi piaccia;
  • Nè 'n guisa vegno a te, che tu mi veggi.
  • Se 'l presente Sonetto spesso leggi,
  • Lo spirito noioso, che ti caccia,
  • Si partirà dall' anima invilita.

Image of page 356 page: 356
Note: A pencil cross and two horizontal lines inscribed in the left margin mark line 1. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-14 and 6-17.

AL MEDESIMO

  • Dante, un sospiro messagger del core
  • Subitamente m' assalì dormendo;
  • Ed io mi disvegliai allor temendo
  • Ched egli fosse in compagnia d'Amore.
  • Poi mi girai, e vidi il servitore
  • Di mona Laggia, che venia dicendo.
  • Aiutami pietà, sì che udendo
  • Io presi di pietà tanto valore,
  • Ch' io giunsi amore, che affilava i dardi.
  • 10Allor lo domandai del suo tormento,
  • Ed elli mi rispose in questa guisa:
  • Dì al servente che la donna è presa,
  • E tengola per far suo piacimento,
  • E se nol crede, dì che agli occhi guardi.

Image of page 357 page: 357
Manuscript Addition: i. e. that heavenly thing which resembles her
Editorial Description: DGR's note to line 14
A GUIDO ORLANDI

  • La bella donna, dove Amor si mostra,
  • Che tanto è di valor pieno ed adorno,
  • Tragge lo cor della persona vostra,
  • E prende vita in far con lei soggiorno.
  • Perchè ha sì dolce guardia la sua chostra
  • Che il sente in India ciascun Unicorno:
  • La vertude dell'alma a fera giostra
  • Verso di noi fra crudel ritorno.
  • Ch' ella è per certo di sì gran valenza,
  • 10Che già non manca a lei cosa di bene,
  • Ma che natura la creò mortale.
  • Poi mostra che in ciò mise provvidenza;
  • Che al nostro intendiamento si conviene
  • Far pur conoscer quel, che a lei sia tale.
Transcribed Footnote (page 357):

1 Se non che.


Image of page 358 page: 358
Note: Two horizontal lines and a pencil cross inscribed in the left margin mark line 1.
AL MEDESIMO

  • Una figura della Donna mia
  • S' adora, Guido, a San Michele in Orto,
  • Che di bella sembianza, onesta, e pia,
  • De' peccatori è refugio e conforto;
  • E quale a lei divoto s' umilia,
  • Chi più languisce, più n' ha di conforto;
  • Gl' infermi sana, i Demon caccia via,
  • E gli occhi orbati fa vedere scorto.
  • Sana in pubblico loco gran languori,
  • 10Con reverenza la gente l'inchina,
  • Due luminara l' adornan di fuori.
  • La voce va per lontane cammina;
  • Ma dicon, ch' è idolatra, i Frà Minori,
  • Per invidia, che non è lor vicina.

Image of page 359 page: 359
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks line 1. A pencil dash inscribed in the left margin marks line 9.

  • L' anima mia vilmente è sbigottita
  • Della battaglia, ch' ella sente al core;
  • Che se pur si avvicina un poco Amore
  • Più presto a lei che non soglia, ella muore.
  • Sta come quei, che non ha più valore,
  • Ch' è per temenza dal mio cor partita:
  • E chi vedesse com' ella n' è gita,
  • Diria per certo: questa non ha vita.
  • Per gli occhi venne la battaglia pria,
  • 10Che ruppe ogni valor immantenente,
  • Sicchè dal colpo fier strutta è la mente.
  • Qualunque è quel, che più allegrezza sente,
  • S' ei vedesse il mio spirito gir via,
  • Sì grande è la pietà, che piangeria.

Image of page 360 page: 360
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin mark line 1.

  • Guarda, Manetto, quella sgrignutuzza,
  • E pon ben mente com' è sfigurata,
  • E come bruttamente è divisata,
  • E quel che par quand' ella si raggruzza.
  • E s' ella fosse vestita d' un' uzza
  • Con cappellina, e di vel soggolata,
  • E apparisse di dì accompagnata
  • D' alcuna bella donna gentiluzza,
  • Tu no avresti iniquità sì forte,
  • 10Nè tanta angoscia, o tormento d' amore,
  • Nè si rinvolto di malinconia,
  • Che tu non fossi a rischio della morte
  • Di tanto rider, che aprirebbe il core:
  • O tu morresti, o fuggiresti via.

Image of page 361 page: 361

  • Cert o e mie rime a te mandar vogliendo
  • Del grave stato, quale il mio cor porta,
  • Amor m' apparve in un' imagin morta,
  • E disse; non mandar ch' io ti riprendo:
  • Però che se l' amico è quel ch' io 'ntendo,
  • E' non avrà già sì la mente accorta,
  • Ch' udendo la 'ngiuriosa cosa e torta,
  • Che io ti fo soffrir tutt' ora ardendo,
  • Temo non prenda tale smarrimento
  • 10Che avanti che udito abbia tua pesanza
  • Non si diparta dalla vita il core.
  • E tu conosci ben ch' io sono Amore,
  • E ch' io ti lascio questa mia sembianza,
  • E portone ciascun tuo pensamento.

Image of page 362 page: 362
Manuscript Addition: In answer to Dante's / sonnet: “Guido, vorrei” &c
Editorial Description: DGR's note at the top of the page
Manuscript Addition: Possibly, although not probably, in answer / to Guido, in Affano (page 427)
Editorial Description: DGR's note at the head of the poem

  • S' io fossi quello che d' amor fu degno,
  • Del qual non trovo sol che rimembranza,
  • E la donna tenesse altra sembianza,
  • Assai mi piaceria sì fatto segno.
  • E tu, che se' dell' amoroso regno
  • Là onde di mercè nasce speranza,
  • Riguarda se 'l mio spirito ha pesanza,
  • Ch' un presto arcier di lui ha fatto segno,
  • E tragge l' arco, che li tese Amore,
  • 10Sì lietamente che la sua persona,
  • Par che di giuoco porti signoria.
  • Or odi maraviglia ch' ella fia,
  • Lo spirito fedito li perdona
  • Vedendo che li strugge il suo valore.

Image of page 363 page: 363

  • Un amoroso sguardo spiritale
  • M' ha rinovato Amor tanto piacente
  • Che assia più che non suole ora m' assale,
  • Ed a pensar mi stringe coralmente
  • Ver la mia donna, verso cui non vale
  • Mercè, nè pietà, nè esser soffrente,
  • Che sovent' ore mi dà pena tale
  • Che 'n poca parte il cor la vita sente.
  • Ma quando sento che sì dolce sguardo
  • 10Per mezzo gli occhi passò dentro al core,
  • E posevi uno spirito di gioia,
  • Di farne a lei mercè giammai non tardo:
  • Così pregata fosse ella d' Amore
  • Che un po' di pietà no i fusse noia.

Image of page 364 page: 364

  • Io temo, che la mia disavventura
  • Non faccia sì, ch' io dica io mi dispero:
  • Però ch' io sento nel cor un pensero,
  • Che fa fremar la mente di paura.
  • E par, ch' ei dica: Amor non t' assicura
  • In guisa che tu possa di leggiero
  • Alla tua donna sì contare il vero,
  • Che morte non ti ponga sua figura.
  • Della gran doglia, che l' anima sente,
  • 10Si parte dallo core un tal sospiro,
  • Che va dicendo: spiritei fuggite;
  • Allor null' uom, che sia pietoso miro,
  • Che consolasse mia vita dolente,
  • Dicendo: spiritei non vi partite.

Image of page 365 page: 365
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.

  • O tu, che porti negli occhi sovente
  • Amor tenendo tre saette in mano,
  • Questo mio spirto, che vien di lontano
  • Ti raccomanda l' anima dolente;
  • La quale ha già feruta nella mente
  • Di due saette l' arcier soriano,
  • E alla terza apre l' arco, ma sì piano,
  • Che non m' aggiunge esendoti presente.
  • Perchè saria dell' alma la salute,
  • 10Che quasi giace infra le membra morta
  • Di due saette, che fan tre ferute.
  • La prima dà piacere, e disconforta,
  • E la seconda desìa la virtute
  • Della gran gioia, che la terza porta.

Image of page 366 page: 366
Manuscript Addition: i.e. his Lord
Editorial Description: DGR's note in margin of line 11
Note: Two horizontal pencil lines mark the opening of the sonnet, and a single pencil dash marks like 12.

  • Se non ti caggia la tua Santalena 1
  • Giù per lo colto tra le dure zolle,
  • E venga a man di qualche villan folle,
  • Che la stropicci, e rendalati a pena;
  • Dimmi se 'l frutto, che la terra mena,
  • Nasce di secco, di caldo, o di molle:
  • E qual è 'l vento, che l' ammorta, e tolle:
  • E di che nebbia la tempesta è piena.
  • E se ti piace, quando la mattina
  • 10Odi la voce del lavoratore,
  • E 'l tramazzar dell' altra sua famiglia;
  • Io ho per certo, che se la Bettina
  • Porta soave spirito nel core,
  • Del nuovo acquisto spesso ti ripiglia.
Transcribed Footnote (page 366):
  • Spezie di moneta, che correva a' tempi di Guido.

Image of page 367 page: 367
Manuscript Addition: mention of the devil
Editorial Description: DGR's note to line 14

  • Morte gentil, rimedio de' cattivi,
  • Mercè mercè a man giunte ti chieggio,
  • Viemmi a vedere, prendimi, che peggio
  • Mi face Amor; chè miei spiriti vivi
  • Son consumati e spenti, di ben privi,
  • Dov' io stava gioioso, ora m' avveggio
  • In parte lasso là, dov' io posseggio
  • Pene e dolor, e 'n pianto vuol ch' arrivi,
  • E molto maggior mal, s' esser più puote.
  • 10Morte, or è il tempo che valer mi puoi
  • Di trarmi dalle man di tal nimico.
  • Ahimè lasso, quante volte dico:
  • Amor, perchè fai mal sol pure a' tuoi,
  • Qual fa quel fell' inferno, che percuote?

Image of page 368 page: 368
Manuscript Addition: (Orlandi (?))
Editorial Description: DGR's note trying to identify the “Guido” underlined in line 1
Note: Two horizontal lines mark the opening of the sonnet.

  • Amore, e Mona Lagia, e Guido, ed io
  • Possiam ben ringraziare un ser costui,
  • Ch' end' ha 1 partiti, sapete da cui?
  • Nol vo contar per averlo in oblio,
  • Poi questi tre più non v' hanno disio,
  • Ch' eran serventi di tal guisa in lui,
  • Che veramente più di lor non fui,
  • Immaginando ch' elle fosse Iddio.
  • Sia ringraziato Amor, che se ne accorse
  • 10Primieramente, poi la Donna saggia.
  • Che in quel punto li ritolse il core.
  • E Guido ancor, che n' è del tutto fore,
  • Ed io ancor, che 'n sua virtute caggia:
  • Se poi mi piacque, non si crede forse.
Transcribed Footnote (page 368):

1Cioè che ne' ha.


Image of page 369 page: 369
Sig. Tom. II. 24
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.

  • O cieco mondo di lusinghe pieno,
  • Mortal veleno è ciascun tuo diletto,
  • Fallace, e pien d' inganni, e con sospetto.
  • Folle è colui, che ti adirizza il freno,
  • Quando per men che nulla quel ben perde,
  • Che sovra ogni altr' amor luce, e sta verde.
  • Però giammai di te colui non curi,
  • Che 'l frutto vuol gustar di dolci fiori.

Image of page 370 page: 370
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 11-14, 16-17, 18-19, and 20-22.
DI MESSER CACCIA DA CASTELLO
Transcribed Note (page 370):

Anno 1290.


  • Poi a natura umana
  • Novellamente il Signor prese amore,
  • Dolce è il disìo ed amoroso il core
  • Per lei ch' onor d' amor cantare invita.
  • Di tal dolcezza lo mio cor sent' io
  • Poi che venne il disìo,
  • Ched ha di vertù somma conoscenza,
  • Ch' alto tanto lo spirito salìo
  • Ch' oblio e partìo
  • 10Da se ogn' altro che sua benvoglienza
  • Non ha or l' amor essenza,
  • Che non si veggia fuor per intelletto
  • Ma incarnato e in esser perfetto,
  • La cui essenza beata dà vita.
  • Non fu mai 'l mondo di sì gran valore,
  • Che incarnato amore
  • Sì lì vedesse qual fu più beato,
  • Nè per se degno e di tant' alto onore.
  • Ma ciò fatt' ha 'l Signore,
  • 20Che venir volle in loco più onorato.
  • Core a tal amor dato
  • Di vertù somma perfetta già sente,
  • Image of page 371 page: 371
    Note: Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 23-24, 26, and 35-44. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 37-43, and 46-48.
  • E la 'ntenzion di sua intima mente,
  • Cui Amor sol di se d' alma sentita.
  • Amor è quel, che 'l core a valor chiama;
  • Onde chi valor ama
  • Guardi all' onor d' amor, ch' esso lo 'nsegna;
  • Chè là fiorisce onore, e frutto, e rama,
  • Se cor di virtù inama,
  • 30Che pensar solo può cosa più degna:
  • Che s' è di virtù insegna,
  • E d' intelletto angelica bellezza,
  • A ciò non basta dir d' animo altezza,
  • Sol mente adorna là deven gradita.
  • Fu mai cos' alta, o sì maravigliosa,
  • La natura amorosa
  • Venire umana, ed amorosa umana?
  • Comprender alma non può sì gran cosa.
  • Vertù tant' alto ascosa
  • 40Dir dunque lingua trapasserà in vana.
  • Maraviglia sovrana
  • È virtù, ch' ogni parte è migliore,
  • Che 'l venir e 'l ricevere fu amore,
  • Che quei ch' a tutto a merta non partita.
  • Per amativa provision divina
  • Di virtù la reina
  • Di amorosa natura invenìo,
  • Acciò ch' alma di pura amanza pina 1
  • Transcribed Footnote (page 371):
    • 1 Secondo il dialetto Bolognese per piena.
    Image of page 372 page: 372
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 49-54, 55-64, and 65-74.
  • Di sua grazia sì fina
  • 50Venisse col più beato Angel di Dio,
  • E sua grazia inquisìo
  • Ristorar l' uman gener per un cento.
  • Ora la fede chiarò 'l suo ornamento,
  • Che lei veggendo ogni vertù è chiarita.
  • Il core che 'n lei Angelico risplende
  • In due tutto s' intende
  • Di cui ed anche d' amore ell' è miro.
  • Che se che 1, da' amor riceve e rende,
  • Qual chi sua grazia prende
  • 60È incoronato già nel Ciel Empiro.
  • Quando per grazia miro
  • E veggio lei e lor se isguardare
  • Di quel sguardo, che pasce amor d' amare,
  • Profezia, spene, e gloria ogni è compita.
  • All' altezza a dir non è salito
  • A cor d' amor sentito;
  • Ma che 2 dir non si può, non si sa dire;
  • Chè lo divino eterno ed infinito
  • Non è ch' a se chiarito,
  • 70Cui se d' amar s' innamoe del disire,
  • Or che fu ad audire
  • Dalla sua parte giustizia perdono
  • E grazia far di perdonanza il dono;
  • Bento da qual fu tal voce udita.
Transcribed Footnote (page 372):

1 Ciò che.

2 Ciò che.

Image of page 373 page: 373
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 75-99.
  • All' onore d' amor suo canto vae
  • Dove 'n tal ragion quae
  • Che gener è di vertù in Genisi 1.
  • Ed è luce, che luce a vertù dae:
  • Per amor d' amor fae
  • 80Salir l' alma alla Sancta Simderisi,
  • Per la quale Moisi 2
  • Fu nel monte, e nel carro Elia portato.
  • Non fu mai Angel tanto alto creato;
  • Sol Dio Elia ed amor là fer salita.
  • Poscia 3 da se di se si move e vene
  • Canto il sommo bene,
  • Di che diletto è tale ad audire,
  • Che 'n dolcezza d' amor tanto amor tene,
  • Che sì dolce sorvene
  • 90Che sopra ogni sovrempie il disire.
  • Tanto si può salire,
  • Quanto per grazia di conoscimento,
  • E dell' amore di se è sentimento;
  • E ciò fa l' alma, di vertù fiorita.
  • Chi ha fiorit' alma, di quel fior disìa
  • L' intimo disìo dia
  • E nel savorar d' essa canoscenza,
  • Onor, valore, amore, e quanto dia,
  • Tutto intero là fia
  • Transcribed Footnote (page 373):
    • 1 Genesi.
    • 2 Mosè
    • 3 Posciachè.
    Image of page 374 page: 374
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 100-124.
  • 100Ed ogni in quel saver fia sapienza.
  • Ell' ha sì gran potenza,
  • Che può ben solo interamente fare
  • Del suo piacer, che si porrìa contare:
  • Dio la sa sol, cui è in se ciausita.
  • Se sor l' altezza dir che non si puoe
  • Il dir sovra va soe
  • Di chi 'l può dica dire el sor possale;
  • Che Dio, per l' amor suo che in essa foe;
  • Uom se simil creoe,
  • 110E di Dio uom e d' uom Dio fece eguale;
  • E s' amar tanto vale,
  • Che fe il creator se creatura,
  • E fe umana amorosa natura,
  • Dio da a lei del suo onor laude infinita.
  • Da quella canoscenza vertuosa,
  • Che tanto è valorosa
  • Che d' amor ciausì la Deitate,
  • Falla cortese cortesìa graziosa,
  • La qual essa amorosa
  • 120Face sì dimostrando in sua clartate.
  • Con tanta puritate
  • Fu l' allegrezza di quello splendore,
  • Ch' ogni disìo sovrabbondò d' amore,
  • E 'l dir più non si può: tant' è su gita.

Image of page 375 page: 375
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-14, and 19-21.
DI MONTUCCIO FIORENTINO

Impressa ne' Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.
Transcribed Note (page 375):

Anno 1290.

  • Ahi doloroso lasso! più non posso
  • Celare nè covrir lo meo dolore,
  • E le pene e l' affanno, ch' han colore
  • Di lor virtù, m' è dato in ciascun membro,
  • Che l' alma e 'l core v' è compreso e mosso,
  • Che solo un punto non pos' 1 me retrarne:
  • Tant' è 'l soverchio; conven dimostrarne
  • In un' canzon, poi 2 non son ciò ch' eo sembro.
  • E svariato son d' ogni altro corpo,
  • 10For di natura son d' ogni animale,
  • E solo Amore m' ha condotto a tale,
  • Che 'n sua propria natura tuttor resta
  • Lo meo affetto, ed hammi dato vesta
  • Di sì veder omai chent' esser po.
  • Poi sì compreso m' ha, che me ne nasce
  • In tutto là onor vale mio disvario;
  • E s' alcun ben disìo ho il contrario
  • Lo voler dove l' aggia fior no i campe
  • Chi mi dicesse: Amore di che ti pasce?
  • 20Respondo di sospiri, e di dolori,
  • Di pena, e d' affanno, e di martori,
  • Transcribed Footnote (page 375):

    1 Posso.

    2 Poichè.

    Image of page 376 page: 376
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 22, and 25-47.
  • Tienem' in foco con ardenti vampe
  • Malinconìa, ira con tutti guai
  • Tempesta piena onore non mi lascia.
  • Di cotal gioia Amor tutto mi fascia,
  • Sì che mi fa parer la vita morte,
  • Ed ancor peggio: sì tormento forte,
  • Creder mi fa non aver fine mai.
  • Chi dicesse, chè non ti parti folle?
  • Non ho 'l poder; chè Amor mi ten riposto,
  • E 'n fera signorìa m' have apposto
  • Sì ch' assai certo son per ciò ch' è guasto.
  • Cortesìa, saver tutto mi tolle
  • Che ogn' ora ria per forza seguisco;
  • Ma questo fo; di pianto mi nudrisco;
  • Ch' altro argomento non m' avrìa basto 1.
  • Più, ch' eo non dico, son certo a mal passo;
  • Obbedir e servir tal mi convene.
  • Non aver peggio serìa fuor di pene;
  • 40E tutta gente par mi mostri a dito,
  • Così disorrato e aunito 2
  • Per te, Amor; sì m' hai condotto, ohi lasso!
  • Conosco bene il reo passo, ove sono;
  • Ma sì com' eo n' aggio poder sovra
  • Non aggio nè vita nè in me ovro
  • Che possa avere vita orrata e larga.
  • Poi fa fallo chi di me portò suono
  • Transcribed Footnote (page 376):

    1 Bastato.

    2 Onito, vituperato.

    Image of page 377 page: 377
    Note: Vertical pencil lines inscribed bracket lines 48-70.
  • In spregio poi vincendo lo mal ch' abbo 1;
  • Ma questo pagamento nel torrabbo 2
  • 50Secondo lo proverbio ch' è da Barga;
  • Chè già non posso contradiar null' uomo.
  • Ma chi sapesse, com' eo son condotto,
  • Contra di me non parlerebbe motto,
  • Non mi sarebbe sì crudel nemico;
  • Chè delle cento parti una non dico
  • De' dolorosi mali, ove consomo 3.
  • Chi nuocer vuolmi n' ha bene gran campo,
  • Poi 4 tutte dignità per me son vote.
  • Facciami male ciascun nom che puote,
  • 60Chè Amor vuole ch' eo sia or morto in tomba.
  • E 'n tal sentenza somma no nè scampo.
  • Di sì mortale guisa Amor m' ha colmo,
  • Che già trabocco, che ne veo lo scolmo,
  • E in molte parti già suon ne rimbomba.
  • Poi d' esta morte faccio come 'l nibbio.
  • Chi me sentenza, certo fa mal troppo,
  • Chè contr' Amore già non val rintoppo,
  • Chè cui stringe, com' più si contende,
  • Più forte sotto se lo lega e prende,
  • 70Doloroso manto adosso m' affibbio.
Transcribed Footnote (page 377):

1 Ho.

2 Torrò.

3 Mi consumo.

4 Poichè.

Image of page 378 page: 378
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 71-82.
  • Però tema ciascun, ch' Amor nol leghi:
  • De' suoi perigli alquanto fovvi certna
  • Nel passo, ove conduce cui governa.
  • Già non serìa null' uom ver mi sì acerbo,
  • Che se di ciò potesse intender verbo
  • Nol movesse pietà di me a far prieghi.
  • Meo lamento, movi, e sai a cui parla?
  • Ai noiosi riprenditori a torto;
  • E dì: che nave talor, poi 1 giunge a porto
  • 80Di gran tempesta, pere a va a fondo.
  • Così d' Amor porìano aver lo pondo,
  • Non pecchin più di tal sentenzia darla.
Transcribed Footnote (page 378):

1 Poichè.


Image of page 379 page: 379
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin and a faint pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
DI FRATE ANGELO DA CAMERINO

Impresso ne' suddetti Commentarj.
Transcribed Note (page 379):

Anno 1290.

  • Per l' allegrezza del nostro Signore,
  • Il quale è nato di vergine madre,
  • Laudiam l' eterno Padre
  • Di tanta grazia e di sì grande onore.
  • Questo Figliuolo ha preso nostra forma,
  • Sempre tegnendo natura divina;
  • Perchè l' umana gente sì conforma
  • La vita nella sua santa dottrina.
  • Deh quanto a noi la maestà s' inchina
  • 10Ad incarnar quel Verbo benedetto,
  • Il qual nel sacro petto
  • Del Padre luce, precedendo amore.
  • O vaso eletto di tanto tesoro,
  • Luce del mondo, Regina de' Santi,
  • In vita eterna se' nel santo coro
  • Glorificata sopra tutti quanti.
  • Di tua verginità fan dolci canti,
  • Perchè se' madre di cui tu se' figlia;
  • E questa maraviglia
  • 20Fe' la potenza dello Incarnatore.
  • Al fine è nato questo Re superno,
  • Ed è fatt' uomo per far l' uomo iddio,
  • E per morire e darci il regno eterno
  • Image of page 380 page: 380
  • E sodisfar l' offesa dell' uom rio.
  • Quasi isforzato il nostro Padre pio
  • Dalla infinita sua misericordia,
  • La pace e la concordia
  • Fe' questo Figlio, donandoci 'l core.
  • Ben si confondan le nostre nequizie
  • 30Veder il Re del Paradiso nato;
  • Esser la fonte delle gran divizie
  • In tanta povertà umiliato;
  • Aver l' umana carne Iddio fasciato
  • Fra gli animai, che trovar gli pastori,
  • Quando gli angelici cori
  • Cantar la gloria del lor Salvatore.
  • Nostra avvocata sia Donna superna
  • Con Messer Santo Giovanni Battisto,
  • E col nostro pastor, che è 'n vita eterna,
  • 40Santo Zanobi, ch' è dinanzi a Cristo.
  • San Barnaba, che gli è dal lato ritto,
  • Che 'l prega per noi ogni fiata,
  • Con Santa Liperata,
  • E Madonna Sant' Anna a tutte l' ore.

Image of page 381 page: 381
DI GRAZIOLO DA FIORENZA
Transcribed Note (page 381):

Anno 1290.


  • Gli occhi, che son messaggi dello core,
  • Hanno portata allo meo cor novella
  • Della bellezza vostra, e del valore,
  • E del pregio, che regna in voi, Donzella.
  • Sì ch' oramai sua forza e suo vigore
  • In amar mette voi, chiarita stella,
  • Che parete verace Dea d' Amore:
  • Tanto siete piacente, adorna, e bella.
  • Poi 1 tutto complimento in voi si trova,
  • 10In voi amare certo lo cor meo
  • Mette pensier, disìo, e piacimento.
  • Dunqua posso ben dire senza prova,
  • Che gli occhi miei han fatto sì ched eo
  • For voi non poss' aver allegramento.
Transcribed Footnote (page 381):

1 Poichè.

Image of page 382 page: 382
Manuscript Addition: selvaggio
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in margin of line 4
Note: A triangle inscribed in pencil appears in the left margin marking the opening of the poem.
DI MINO DEL PAVESAIO

D'AREZZO.
Transcribed Note (page 382):

Anno 1290.

  • Stato son lungiamente
  • Dalla gran forzo d' Amore affannato,
  • Ed eo mi son mostrato
  • Sempre contra di lui fero e silvaggio.
  • Tutto suo signoraggio
  • Par ch' aggia miso, e mette ognor me contra.
  • Deo, perchè ciò m' incontra,
  • Che da nessuna parte aggio soccorso.
  • Assai mi volgo e giro,
  • 10E quanto più m' adiro,
  • Allor contra di lui men posso e vaglio.
  • Dunque perchè travaglio in far difesa?
  • Già non mi par contesa
  • Saggia d' uom basso con alto Signore.
  • Ma pur natura isdegna,
  • E fugge forte più di nullo male
  • Ogni cosa, la quale
  • Lui faccia signorìa; tant' è isdegnosa.
  • Ed eo non aggio posa,
  • 20Che 'n ciascun membro lo cor piange e dole;
  • Ch' ella, dov' uom non vuole,
  • Troppo li greva esser vint' e forzato.
  • Amor, poich' io non voglio,
  • Perchè 'l tuo grande orgoglio
  • Image of page 383 page: 383
  • Par che pur peni di volermi a servo?
  • Certo ben è superno il tuo volere,
  • E non tegno savere
  • Voler uom servidor contra talento.
  • Contra voglia m' è tanto,
  • 30Amor, tua orgogliosa signorìa,
  • Che cert' eo non porìa
  • In alcun modo aver con teco accordo;
  • E non perciò men ordo 1
  • Son eo perchè tu mi mostri avanti
  • Li amorosi sembianti
  • Di quella, di cui speri averme 'n freno.
  • Ma se pur vincer credi,
  • Assai conosci e vedi
  • Ch' io non disìo, nè credo esser perdente:
  • 40Perch' io sia men possente, non dispero;
  • Chè avvenir può leggero 2
  • Che piccol forzo conchier grand' orgoglio.
  • Eo già non mi dispero,
  • Nè non vivo temente con ragione.
  • Ma tu, forte fellone,
  • A torto grande faimi soverchianza;
  • Che non sia tua speranza
  • Che l'amar tuo amore più gradi,
  • Chè i piacer tuoi son radi,
  • 50Ed han d' intorno sempre dolor mill.
  • Transcribed Footnote (page 383):

    1 Lordo, dal Francese orde Salv.

    2 Leggermente, facilmente.

    Image of page 384 page: 384
  • Dolorosi e puugenti.
  • E non curi, e non penti,
  • Pur ch' uomo peni a diritto o a torto.
  • Onde però comporto, e non m' arrendo;
  • Chè credo combattendo
  • Fuggir tua signorìa fine a morte.
  • Va, mia nova Canzone,
  • A ciascun, che desìa di stare amante,
  • E dì, miri davante
  • L' uomo, ch' è servo, non è in suo podere:
  • E poi fermi il volere,
  • Se pur talenta di servire amore.
  • Chè non trovai siguore
  • Giammai senza ragion tanto crudele,
  • Che per lui star servente
  • Torràli 1 core e mente,
  • Cortesìa, savere, e tutto bene,
  • Faràlo sempre in pene consomare:
  • Donque chi vole amare,
  • 70Ami, ch' eo parto ormai di stare amante.
  • Amor, non disdegnare,
  • Se non mi puoi forzare,
  • Chè tenesti gran doglia al meo core;
  • Mai non curo dolzore,
  • Che tanto, quanto 'l tuo, senta d' amaro.
Transcribed Footnote (page 384):

1 Gli torrà.


Image of page 385 page: 385

  • Quanto ti piace, Amor, m' affanna e tira,
  • Ched eo non vo' però volerne passo:
  • Tua benvoglienza non curo, nè ira,
  • Nè star per te giammai alto nè basso.
  • Mill' anni il forzo 1 tuo contra me gira,
  • Ch' amante mi farai pur come sasso:
  • Dunqua che giova combatterm' in ira?
  • Credimi tu forzar, s' i' non mi lasso?
  • Madiè 2 non credo: or dunque chè ti peni,
  • 10E se' penato tanto lungiamente?
  • Ch' i' veggio ben come tu gli altri meni.
  • Qualunque più distretto tuo servente,
  • Ontosamente in tal guisa l' affreni,
  • Che onore, nè disnor, nè sè non sente.
Transcribed Footnote (page 385):

1 Sforza Risc.

2 Sic me Deus adiuvit Salv.


Image of page 386 page: 386

Impresso nelle Rime Antiche sotto il nome

di Dante Alighieri.
  • Non canoscendo, amico, vostro nomo
  • Donde che muova, chi con meco parla,
  • Conosco ben ch' è scienza di gran nomo,
  • Sicchè, di quanti saccio, nessun parla:
  • Che si può ben conoscere d' un uomo,
  • Ragionando, se a senno, che ben parla
  • Convien; poi voi laudar sarà fornomo
  • E forte a lingua mia di ciò com' parla.
  • Amico, certo s' onde a ciò, ch' amato
  • 10Per amore aggio, saccio ben chi ama,
  • Se non è amato lo maggior duol porta;
  • Che tal dolor ten sotto suo camato
  • Tutti altri, e capo di ciascun si chiama:
  • Da ciò ven quanta pena amore porta.

Image of page 387 page: 387
Manuscript Addition: Vertà notabile per quando [?] il 33 d cielo
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at top of the page
Note: A pencil cross in a circle is inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
DI FEDERIGO DALL' AMBRA

A SER PACE NOTAIO.
Transcribed Note (page 387):

Anno 1290.

  • Vertate 1 morte, vino, ira, ed amore
  • Sormonta: tutte cose per potenza
  • Ella vertate avanza a mia sentenza,
  • Che senza lei non può valer valore.
  • Della vertate nasce tutto onore;
  • E la vertate è d' ogne ben somenza 2;
  • Per la vertate è fatta ogne scienza;
  • E sol per lei si guida il Criatore.
  • Ciascuno ama vertate per natura;
  • 10Ond' eo sol per trovarla disputando
  • Mando un partito a voi, Maestro Pace:
  • Qual stato è da laudar per più verace
  • Tra bene avere e tormentare amando,
  • O star più senz' amor che pietra dura?
Transcribed Footnote (page 387):

1 Verità.

2 Semenza Salv.


Image of page 388 page: 388
Note: A pencil cross inscribed in parentheses in the left margin marks the opening of the sonnet.
AL MEDESIMO

  • Considerando ben ciò ch' è l' Amore,
  • E com' el dona gioia, quant' e quale,
  • Non è nel mondo amante sì corale,
  • Che 'l dovesse tener per suo signore.
  • Chè Amore è passione ed amarore,
  • Crudero, fero, falso, e disleale:
  • Promette gioia, e dà dolor mortale;
  • E dobla 1 sempre 'l mal in via peggiore.
  • L'Amore dello Diavol tien sembianza,
  • 10Ch' al suo maggiore amico dà più pena:
  • E chi mercè li chiama, pesi il foco.
  • E s' el dona piacere, ell' è sì poco
  • Verso che forte dura sua catena,
  • Che il mi par fol chi vuole su' amistanza.
Transcribed Footnote (page 388):

1 Doppia.


Image of page 389 page: 389
AL MEDESIMO

  • Amor comenza dolce umile e piano
  • Per ingannar gli amanti solamente:
  • Amore accieca il cor più cognoscente:
  • Amor fa ritornar valore in vano:
  • Amor d' ogne tormento è capitano:
  • Amor di franco stato fa servente:
  • Amore offende più la bona gente:
  • Tant' è d' ogne ispiacer sopravvillano.
  • Amor tolle ardimento e dà temenza:
  • 10Amor dà biasmo: Amor bon pregio cassa:
  • Amor dona vergogna, onta, e danno:
  • Amore, anzi Amaror, dà grave affanno:
  • Amor tol gioia; Amor riechezza abbassa:
  • Perchè 1 di lui nè mal, nè ben m' agenza 2.
Transcribed Footnote (page 389):

1 Per lo che Salv.

2 Mi piace Salv.


Image of page 390 page: 390
Note: A pencil cross inscribed within parentheses in the left margin marks the opening of the sonnet.
AL MEDESIMO

  • Ah quanto male avven d' Amor mondano!
  • E quanto ben si perde a gran follìa!
  • Che 'nanzi 1 inanzi 2 l'nomo sì ne svia;
  • Crede appressare, ed el va più luntano.
  • Amore è via peggio di scherano,
  • Tanto fa forte e dura signorìa.
  • Colui, che puote uscir di sua balìa,
  • Ben può gioire a guisa di Troiano.
  • Forza, disdegno, frodo, torto, e brama,
  • 10Spiacer, dolor, sospiri, pianti, e noia,
  • Lamento, pena, pasmo 3, angoscia, e morte
  • Dona l' amore all' amadore in sorte,
  • Mostrandoli di dar piacente gioia.
  • Mal aggia Amore e chi più di me l' ama.
Transcribed Footnote (page 390):

1 Innanzi, prima.

2 Inanzi, avanzi.

3 Spasmo, spasimo, dal Francese páme Salv.


Image of page 391 page: 391

  • Amor, che tutte cose signoreggia,
  • Non fu chiamato Amor senza cagione:
  • Amor dai savj quasi ah mor 1 s' espone:
  • Guarda, se Amore a morte s' appareggia.
  • Che l' A dimostra cosa, che graveggia,
  • E 'l Mor la morte a dritta intenzione.
  • Altro non è l' Amor, che passione,
  • Che 'ncende, dole, arde, e amareggia.
  • Dunque 'l meo cor perchè tanto folleggia,
  • 10Che vole star in sua suggezione,
  • E di meo greve stato non m' alleggia?
  • S' el si pensasse ben ciò ch' elli fe' già,
  • E or presente fa contra ragione,
  • Mai non si cingeréa 2 di tal correggia.
Transcribed Footnote (page 391):

1 Ah io moro Bisc.

2 Cingerìa.


Image of page 392 page: 392

  • Se Amor, da cui procede ben e male,
  • Fusse visibil cosa per natura,
  • Sarebbe senza fallo a punto tale,
  • Com' el si mostra nella dipintura,
  • Garzone col turcascio 1 alla cintura,
  • Saettando cieco, nudo, e ricco d' ale.
  • Dall' ale sembra angelica figura;
  • Ma a chi 'l assaggia, elli è guerrier mortale;
  • Chè spoglia cor di libertà regnante,
  • 10E fascia li occhi della previdenza,
  • Saettando disianza perigliosa.
  • E nel turcascio tien la gioi' ascosa
  • Per darla sì dipo' lunga stagione,
  • Ch' eo tegno ben garzon ciascun amante
Transcribed Footnote (page 392):

1 Turcasso Bisc.


Image of page 393 page: 393
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.

  • A due signor non può durare un regno,
  • Poi 1 son divisi in cor ed in parvenza:
  • Similmente avven, a mia sentenza,
  • Di donna, che dà speme a due per pegno.
  • Che se valesse forza contr' a 'ngegno
  • Aver contr' ardimento la temenza,
  • Eo romperia del tutto vostra lenza,
  • Che tormentando mi fa star a segno.
  • Ma contra 'l vostro senno il mio podere
  • 10Non vale più che 'l vile contra 'l forte,
  • Gentil mio bene, somma di valore.
  • Anzi il meo cor di gioia e di dolore
  • Si resta dimezzato 2, e teme morte,
  • Poi 3 non si può partir, nè rimanere.
Transcribed Footnote (page 393):

1 Poichè.

2 A metà Bisc.

3 Poichè.


Image of page 394 page: 394
Manuscript Addition: fior dell' aere
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in margin of line 18
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.
DI RICCUCCIO DA FIORENZA
Transcribed Note (page 394):

Anno 1290.


  • Ciascun, ch' ama, s' allegri,
  • E si fermi in soffrire;
  • Chè secondo 'l languire 1,
  • Amor donna allegrezza.
  • Lungo tempo avea pianto,
  • Disiato il morire;
  • Amor m' ha messo in canto
  • Sol per l' a' re fiorire.
  • In quel punto partire
  • 10Fece da me 'l tormento,
  • Sì che per lui mi sento
  • Soperchiare allegrezza.
  • Dicendo ch' era aggiunto
  • Pur del dovere andare,
  • Prego 'n bene, e ad un punto
  • Breve fosse 'l tornare.
  • E per più rimembrare
  • Demmi dell' a' re il fiore;
  • Sì che per quel d' amore
  • 20N' ho compiuto allegrezza.
Transcribed Footnote (page 394):

1 A misura del languire Salv.

Image of page 395 page: 395
DI RICCO DA FIORENZA

A SER PACE NOTAIO.
Transcribed Note (page 395):

Anno 1290.

  • Membrando ciò, che fatto m' è sentire,
  • In ragionar della vostra persona,
  • Del gran piacer, ch' eo n' aggio audito,
  • E 'l piacimento, che valor vi dona.
  • Che 'nfra Dottori intendo con ardire
  • Portar potete di trovar 1 corona;
  • Alquanto per chiarimi discovrire
  • Vi piaccia contra me di ciò che sona.
  • Vorrei saver d' Amore, laond' el nasce?
  • 10E perchè signoreggia, ove dimora?
  • E qual è meglio amar, donna o pulzella?
  • E 'l fin amante di qual me' si pasce?
  • E per ragion di qual più s' innamora?
  • S' io voglio amar, prenderò forse quella.
Transcribed Footnote (page 395):

1 Poetare.


Image of page 396 page: 396
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
AL MEDESIMO

  • Salute e gioia mandovi, Ser Pace,
  • Eo vostro amico sol per udienza 1
  • Del gran savere e della conoscenza,
  • Che 'n voi si trova, che mi satisface.
  • Sì ch' eo di puro cor, fino, e verace
  • Ho miso in voi amar mia benvoglienza;
  • E di servirvi sempre ad ubidenza
  • Profero meo poder, quando vi piace.
  • E poi v' ardisco contastar temendo,
  • 10E dico ben, che 'l vostro sentenziare
  • Non satisfa tuttociò ch' eo parlai;
  • Chè 'l fin amante la pulzella assai
  • De' per ragion, più che la donna, amare:
  • Se è ver parlate, ch' eo risposta attendo.
Transcribed Footnote (page 396):

1 Udita Salv.


Image of page 397 page: 397
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.
DI SER BELLO

A SER PACE NOTAIO.
Transcribed Note (page 397):

Anno 1290.

  • Com' auro, ch' è affinato alla fornace,
  • Maestro Pace, gioioso e piacente,
  • Così lo vostro detto è verace,
  • E satisface a tutta la gente.
  • E di trovare 1 ciascun vi soggiace,
  • E ben si tace quando v' è presente;
  • Però di un foco, che sembra penace,
  • Che mi disface lo core e la mente,
  • Lo qual non posso per me amortare,
  • 10Voglio pregare la vostra scienza,
  • Che conoscenza mi dia com' eo faccia,
  • E ch' io lo possa da me discacciare,
  • E sì attuar, che non aggia potenza,
  • Nè più valenza, che sì mi disfaccia.
Transcribed Footnote (page 397):

1 Di poetare, in poesia Salv.


Image of page 398 page: 398
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets the first stanza.
DI SER PACE NOTAIO

DA FIORENZA.
Transcribed Note (page 398):

Anno 1290.

  • In vista occulto ciò, ch' è dentro, pare
  • Per non mostrare che 1 sente lo core;
  • Tal ho temenza che, s' egli dispare,
  • Ver me obliare porìa suo valore.
  • Or com' firaggio, s' io deggio durare?
  • Più sormontare mi veggio il dolore:
  • Adonqua è meglio, s' io posso campare,
  • A lei contare deggia lo mio ardore.
  • Avrà forse pietanza del mio male
  • 10La naturale natura benegna,
  • E ciò è degna per corso di sole.
  • Neente a sua simiglia 2 crescer sole,
  • Cotanto e tale di lei Pace insegna:
  • Poi li sovvegna di mercè, se vole.
Transcribed Footnote (page 398):

1 Ciò che, quod Salv.

2 Simiglianza Salv.


Image of page 399 page: 399

  • In decima e terza lo cominciare
  • Dell' allegrar che mia vita sostene;
  • E la prima di se fa consonare
  • A seguitare le mie gravi pene
  • Di diece al sette mi fa ritornare
  • Lo immaginare che improviso vene;
  • In quart' è 'l punto del mio isvariare,
  • Che fa privare da me tutto bene.
  • Vicesimo e la terza sì comenza,
  • 10Che la piacenza del male, ch' eo sento
  • M' è piacimento, poich' è 'l suo volere;
  • In nono è la penultima guarenza,
  • Perchè soffrenza mi dà fermamento;
  • E 'l finimento è quattordici avere.

Image of page 400 page: 400

  • Nessun Pianeto doverìa parere,
  • Poich' hanno in me perduta lor vertude.
  • Venus, ch' Amor congiunge di piacere,
  • Ad amaror per forza mi conchiude.
  • Rallegrami Mercurio in vedere,
  • E subito in gran pene m' infude 1.
  • Mars mi combatte, e feremi a podere,
  • Di gravi colpi m' ha dati e ferude.
  • Volge Saturno, e non par, nell' altura
  • 10Per non mostrar sua gran benignitade;
  • Con lui contasta ciascun elemento.
  • Lo sol perde sprendore e la calura.
  • Tutti sono per me in diversitade,
  • Oi lasso, sol per mio distruggimento.
Transcribed Footnote (page 400):

1 Infonde:


Image of page 401 page: 401
Sig. Tom. II. 26

  • Poi che fallita m' è vostra piacenza,
  • E la valenza del vostro valore,
  • Non posso ch' eo non faccia dicernenza
  • Della dolcenza ch' eo ne sento al core,
  • Quando mi membra la dolce accoglienza,
  • E l' avvenenza, che 'n voi fa sentore,
  • In fra me penso, che per mia fallenza
  • Sono in perdenza di tanto dolzore,
  • Perch' eo non voglio ver voi mai fallire
  • 10Farol partire poi che non vi piace
  • Lo meo servir secondo che mostrate.
  • E certo s' eo ne dovesse morire,
  • Pur sofferir conven ch' eo 'l deggia in pace,
  • Perch' eo temo di vostra nimistate.

Image of page 402 page: 402

  • Virgo benigna, Madre gloriosa,
  • A voi chiero mercede e pietanza,
  • Fontana pura, e stella dilettosa,
  • Che se' de' peccator vita e speranza.
  • Onesta Palma, e Vite generosa,
  • Che genuisti la nostr' allegranza,
  • Virga Iesse, di prece preziosa,
  • Concedami la vostra beninanza,
  • Che per me il vostro Figlio sia pregato,
  • 10Che 'n questo corso quel far mi consenta,
  • Che piaccia a lui e alla sua gloria santa.
  • E prego, che per voi li sia impetrato
  • Acciò che lo meo cor contrito senta,
  • Sì ch' eo pervegna, ove gli Angeli canta 1.
Transcribed Footnote (page 402):

1 Cantano Salv.


Image of page 403 page: 403
Manuscript Addition: si vegga la p[?] / a carte 39
Editorial Description: Gabriele Rossetti's truncated marginal note at lines 9-11
A SER BELLO

  • Ser Bello, vostro dir molto mi piace,
  • Ch' è sì sagace di bon convenente,
  • Che nullo ne porìa esser mendace,
  • Se più non sace 1 d' uom, che sia vivente.
  • Ma ciò che di voi pare in me non face
  • Tanto laudare, nè son sì saccente;
  • E di ciò doglio, chè molto mi spiace;
  • Ma quel che sace ed eo son conoscente.
  • Dirò, per vostro dubio dichiarare,
  • 10Si come pare alla mia provedenza,
  • Se la 'ncrescenza del foco v' impaccia,
  • E d' amor, che deggiate pur durare,
  • E informare lo fren di sofferenza:
  • Altra guarenza 2 tal ardor non schiaccia.
Transcribed Footnote (page 403):

1 Se.

2 Difensione Salv.


Image of page 404 page: 404
A RICCO DA FIORENZA
  • Salva sna reverenzia, come Sire
  • Di colui, che di me laudar ragiona,
  • Io non so degno sì alto salire,
  • Quanto m' ha posto chi me questiona.
  • Ma io dico dapoi che gli è a gradire
  • Ch' eo satisfaccia ciò che 'l suo dir tona
  • Anche non sia sentenza il diffinire
  • Di meo disir che non si paragona.
  • Pene d' Amore passan tutte ambasce,
  • 10E però signoreggia ch' 1 addolora,
  • E nasce di piacer sol che gli abbella 2.
  • E questo saverìa un garzon di fasce,
  • Che donna nel fatto piò forte s' incora,
  • Che non farìa pulzella alla favella.
Transcribed Footnote (page 404):

1Cioè sì che.

2 Ciò che gli piace Salv.


Image of page 405 page: 405
AL MEDESIMO
  • Vostra proferta, ch' è tanto laudace 1,
  • E la salute di vostra piacenza,
  • Hanno di me ver voi fatt' accoglienza
  • Moltiplicando vostro dir sagace.
  • Or vegno al punto là ve pende e giace
  • Tutto ciò, che conten vostra volenza.
  • In quel, ch' eo dissi, non muto sentenza,
  • Anti 2 il meo dir vi si conferma e tace.
  • E per viva ragion provare intendo,
  • 10Pur che vi piaccia meco contastare
  • Mostrando per ragione ov' eo fallai.
  • E poi vedrete s' eo ben sentenziai:
  • Cessato fie il vostro questionare
  • Però ched eo la vertà difendo.
Transcribed Footnote (page 405):

1 Lodevoie, di lode.

2 Anzi.


Image of page 406 page: 406
Manuscript Addition: si viggano le proposte a carte 387 e segg.
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the opening of the poem
A FEDERICO DALL' AMBRA
  • Vertà mostrare per dritta natura
  • In ogne cosa pare e sì convene;
  • E questione poichè intervene,
  • Distintamente mostreraggio pura
  • A voi, Mastro Fedrigo, che misura
  • Valete e avanzate in tutto bene.
  • A me mandaste qual più vale e tene
  • O quel che d' amor ama, o senza dura.
  • Dico ch' Amor ciascuna cosa avanza,
  • 10E dona gioia ad ogni fino amante,
  • E fallo in allegrezza sormontare;
  • E chi non ama non puote avanzare
  • Valor è pregio, nè esser benestante,
  • E partesi da tutta beninanza.

Image of page 407 page: 407
AL MEDESIMO
  • Amor biasmato molto mi dispare
  • E chi disìa la sua signorìa,
  • Onde a possanza intendo mostrar via
  • La gran vertute, che di lui appare.
  • E chi contra l' Amor falso provare
  • Intende, credo rimarrà in oblìa;
  • Chè Amore è degno giusto e cortesìa,
  • Che alto e basso fa in gio' sormontare.
  • Chè dell' amore nasce riso e canto,
  • 10Allegrezza, solazzo, e tutto bene,
  • E fa l' uom franco e leale di core.
  • Per lui gli amanti cognosciono onore;
  • In adornezze e in piacer li mantene,
  • E poì largisce la coronoa e il manto.

Image of page 408 page: 408
Manuscript Addition: Vi la proposte
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the opening of the poem
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin mark lines 1, 5, 6, 8, 11, and 12.
AL MEDESIMO
  • Amor m' agenza di tutto valore,
  • Comenza a seguitare el finimento:
  • Amor dona coraggio e ardimento
  • A quel ch' è vil di natura e di core:
  • Amore trasforma lo reo in migliore:
  • Amor dà senno e fin cognoscimento:
  • Amor fa d' arme far torneamento:
  • Amor fa rinovar novo sentore 1:
  • Amore abbassa orgoglio e sconoscenza:
  • 10Amor combatte, vince, e acquista terra:
  • Amor fa sormontare in grande altura:
  • Amor fa l' uom parlante oltra misura:
  • Amore, anzi dolzor, rompe e diserta
  • Ogne fermezza la sua gran valenza.
Transcribed Footnote (page 408):

1 Sentimento Salv.


Image of page 409 page: 409
Manuscript Addition: Vi la proposte
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the opening of the poem
AL MEDESIMO

  • Bon servo a suo signor porta leanza,
  • E quest' è giusta ragion naturale,
  • E tutto il suo servir porge leale
  • Senza defetto d' alcuna mancanza.
  • Di bene in meglio fa perseveranza
  • Fino alla fine del suo temporale 1:
  • Chè lo muneramento 2 cresce e sale
  • Assai più che n' è stata la pesanza.
  • Però ciò che fa l' amadore è gioia
  • 10A sostenere a lui poichè aspettando
  • D' essere sì altamente meritato.
  • E quando sulla cima elli è locato
  • Prende lo frutto, la corona, e 'l bando;
  • Chè Amor non ama male acquisti e noia.
Transcribed Footnote (page 409):

1 Tempo Salv.

2 Remuneratio Salv.


Image of page 410 page: 410
Manuscript Addition: Giudizio universale
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note at the top of the page

  • Vertù di piene aver d' auro ricchezze,
  • Luce di Sole, e suon di firmamento 1,
  • Grazia d' amici, e di reame altezze,
  • Venus d' amore avere al meo talento,
  • Non m' allegraran 2 sì come tristezze,
  • E veder l' ora del giudicamento,
  • E spergere e sbassar d' ogni uom grandezze,
  • E pianger terre, mare, foco, e vento.
  • Di ciò ch' eo dico isdegno per dottanza
  • 10Tanto m' ha fatto morte sovroffesa,
  • E como che furato m' ha lo core,
  • E vita in tutto e quant' avea speranza;
  • Poi che mia donna a se trasse ed intesa,
  • A cui donato aveami in tutto Amore.
Transcribed Footnote (page 410):

1 Musica celeste Salv.

2 Allegrerìano Salv.


Image of page 411 page: 411
Manuscript Addition: vostra altezza
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in the margin beside line 9.

  • Tanta bona allegrezza al cor mi tene,
  • Ch' io non so quasi ov' incominci a dire,
  • Se non ch' Amor per tutto e 'n me sì bene,
  • Ch' altro che desso non mi par sentire.
  • Vostra mercè, Madonna, da cui vene,
  • Perch' eo vi deggio in vita mia servire
  • Con umiltà secondo che s' avvene,
  • Chè gio' m' è più ch' ogni uom porìa gradire.
  • Pregovi non mi sdegni vostra altezza;
  • 10Chè il primo giorno ch' eo vi risguardai,
  • Certo vostra piacenza a se mi trasse,
  • Qual è congiunta a simile bellezza
  • Come di luce, che dà 'l Sol per rai,
  • Ond' Amor volse ch' eo m' innamorasse.

Image of page 412 page: 412
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.

  • Poi 1 sono innamorato vo' servire
  • Ed ubidire in tale guisa Amore,
  • Che ciascun bon amante possa dire
  • Ch' ogn' altro avanzi in acquistare onore.
  • Per vostro pregio crescere e inantire 2
  • Senza ripresa d' alcun falso errore;
  • Ed ho fermato in ciò core e disire,
  • Pensando che rinova in me valore.
  • Lo meo servire fie con umiltate,
  • 10In pace sofferendo senza noia
  • Ciò ch' eo di pena n' acquistasse forte.
  • Chè 'l bon amante, ch' ama a lealtate,
  • La greve pena a se conta per gioia:
  • E chi non ama, vita conta a morte.
Transcribed Footnote (page 412):

1 Poichè.

2 Altire, avanzare dal Provenzale enantir Salv.


Image of page 413 page: 413

  • La gioia e l' allegrezza in ver me, lasso,
  • Mi torna amara, la' nde 1 'l meo cor serra.
  • Di gran richezza giunto sono all' asso,
  • E d' alta rocca sono in bassa serra.
  • E mercede e pietà chiamar son lasso,
  • Com' più la voco 2, più mi stringe e serra;
  • Aggia umiltà chi vole, ch' eo pur lasso
  • Chi lo cor m' ha segato, come serra.
  • E sì mi volgo tutto d' altra parte;
  • 10Orgoglio e disdegnanza sian mio amanto,
  • Per cui gioioso credo esser e spero.
  • E se non val, non posso peggior parte
  • Aver com' aggio, ch' avut' aggio manto 3;
  • Così per crudeltà sono in dispero.
Transcribed Footnote (page 413):

1 Laonde.

2 Chiamo dal Latino voeo.

3 Molto.


Image of page 414 page: 414
Note: Two horizontal lines inscribed in the left margin, and a pencil cross also inscribed in the left margin, mark the opening of the sonnet. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 9-11.

  • Novella gioia e nova innamoranza
  • Mi fa di novo canto risentire:
  • Chè m' avea quasi messo in oblianza
  • Amore e or vuol ch'eo li deggia servire.
  • La 'nd' eo gioioso vivo in allegranza,
  • Chè tale aspetto m' ha messo in disire:
  • Chè di bellezze e pregio ogn' altra avanza
  • Quella, cui eo son dato ad ubidire.
  • Membrando la figura con le membra
  • 10Dentro dal core mi fue imaginata
  • Subitamente con un solo isguardo.
  • Quando la veggio un ardor mi rassembra
  • D' un foco e d' una fiamma delicata,
  • Che 'l cor m' ha preso tanto ch'eo tutt' ardo.
Transcribed Footnote (page 414):

1 Impressa.


Image of page 415 page: 415

  • Amor discende e nasce da piacere;
  • E dona all' uomo pena ed allegranza;
  • E 'l suo cominciamento è per vedere;
  • Notricasi in paura ed in speranza;
  • Nasce di gioia forte 1 a mantenere;
  • Amore a nulla cosa ha simiglianza;
  • E poi si fa all' uomo sì temere,
  • Ch' amore è piena cosa di dottanza.
  • Assai 2 ch' aman e non san che sia Amore:
  • 10Creden 3 ch' Amor s' acquisti per servire;
  • Serveno 4 e creden pur essere amati.
  • E gli avven com' chi serve a mal signore:
  • Da poi ch' amore nasce da piacere
  • Molti amador d' amor sono ingannati.
Transcribed Footnote (page 415):

1 Difficile.

2 Molti.

3 Credono.

4 Servono.


Image of page 416 page: 416
Note: Two horizontal lines and a pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.

  • Se pur saveste, Donna, lo cor meo,
  • E quanto per amor travaglio sento,
  • Non mi dorrìa del mal cotanto reo,
  • Ma contere' mi 1 in gran gioia il tormento.
  • Voi state in gioco ed in solazzo, ed eo
  • Sospiro, penso, doglio, e mi lamento.
  • Quando dormite, eo veglio, e chiamo Deo
  • Che a tale morte deami alleggiamento.
  • Guardando vado, e vegno in quella parte
  • 10Ove credo che siate, e non vi veggio,
  • Ritorno lasso con mortal riposo.
  • Sicchì 'n vita nè 'n cor non sento parte,
  • Perch' eo del senno for passo, e folleggio
  • Come servente più d' altro doglioso.
Transcribed Note (page 416):

1 M' conterei.


Image of page 417 page: 417
Sig. Tom. II. 27
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin mark the opening of the poem.
DI MICO DA SIENA


Impressa nel Decamcrone del Boccaccio, Giornata Decima,

Novelle Settima.
Transcribed Note (page 417):

Anno 1290.


  • Muoviti, Amore, e vattene a Messere,
  • È contagli le pene ch' io sostegno:
  • Digli che a morte vegno,
  • Celando per temenza il mio volere.
  • Mercede, Amore, a man giunte ti chiamo
  • Ch' a Messer vadi là doce dimora.
  • Dì che sovente lui disio ed amo,
  • Sì dolcemente lo cor m' innamora,
  • E per lo foco, ond' io tutta m' infiamo,
  • 10Temo morire, e già non saccio l' ora
  • Ch' i' parta da sì grave pena dura
  • La qual sostegno per lui disiando,
  • Temendo e vergognando.
  • Deh il male mio per Dio fagli assapere.
  • Poichè di lui, Amor, fu' innamorata,
  • Non mi donasti ardir quanto temenza,
  • Che io potessi sola una fiata
  • Lo mio voler dimostrare in parvenza
  • A quegli che mi tien tanto affannata.
  • 20Così morendo il morir m' è gravenza:
  • Forse che non gli saria spiacenza,
  • Image of page 418 page: 418
  • Se el sapesse quanta pena i' sente,
  • S' a me dato ardimento
  • Avesse in fargli mio stato sapere.
  • Poichè 'n piacere non ti fu, Amore,
  • Ch' a me donassi tanta sicuranza,
  • Ch' a Messer far savessi lo mio core,
  • Lasso, per messo mai, o per sembianza,
  • Mercè ti chero, dolce mio signore,
  • 30Che vadi a lui, e donagli membranza
  • Del giorno ch' io il vidi a scudo e lanza
  • Con altri cavalieri arme portare:
  • Presilo a rignardare
  • Innamorata sì che 'l mio cor pere.

Image of page 419 page: 419
DI RUSTICO BARBUTO
Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesia

del Crescimbeni.
Transcribed Note (page 419):

Anno 1290.

  • Io aggio inteso, che sanza lo core
  • Uom non può viver, nè durar neente;
  • Ed io vivo sanz' esso nel colore;
  • Però non cangio nè saver, nè mente.
  • E quest' è per la forza del Signore,
  • Che 'l n' ha portato, ch' è tanto possente,
  • Che lo partìo dal corpo: ciò fu Amore,
  • E miselo in balìa dell' avvenente.
  • Lo cor, quando dal corpo si partìo,
  • 10Disse ad Amore: signore, in qual parte
  • Mi meni? e que' ripose: al tuo disìo.
  • In tale loco, che giammai non parte,
  • Insieme sta lo core e l' amor mio:
  • Così vi fosse il corpo in terza parte.

Image of page 420 page: 420
Note: A pencil cross, inscribed in the left margin, marks the opening of the poem. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 5-10, and 15-22.
DI GIANNI ALFANI
Note: Anno 1290.

  • Dello mia Donna vo' cantar con voi,
  • Madonne da Vinegia,
  • Però ch' ella vi fregia
  • D' ogni adornezza, che risplende in voi.
  • La prima volta ched io la guardai
  • Volsimi gli occhi sui
  • Sì pien d' amor, che mi preser nel core
  • L' anima sbigottita sì che mai
  • Non ragionò d' altrui,
  • 10Come legger si può nel meo colore.
  • Oh! lasso, quanto è suto il meo dolore
  • Poscia pien di sospiri
  • Per li dolci disiri,
  • Che nel volger degli occhi voi tenete.
  • Di costei si può dir, benchè sia lume
  • D' Amor, tanto risplende
  • La sua belleza adentro d' ogni parte,
  • Che la Danubia, ch' è così gran fiume,
  • E 'l monte, che si fende,
  • 20Passai, e in me non ei 1 tanta parte,
  • Ch' io mi potessi difender che Marte
  • Con gli altri sei del cielo
  • Transcribed Footnote (page 420):

    1 Ebbi.

    Image of page 421 page: 421
    Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem halfway down the page. A vertical line inscribed in the left margin brackets lines 45-46 of that poem.
  • Sotto lo costei velo
  • Non mi tornasser, come voi vedete.
  • Deh increscavi di me, Donne, per Dio,
  • Ch' io non so che mi fare,
  • Si sono or combattuto fermamente
  • Ch' Amor la sua mercè mi dice ch' io
  • Non la tema mostrare
  • 30Quella ferita, dond' io vo dolente.
  • Io l' ho scontrata, e pur di porl' a mente
  • Son venuto sì meno,
  • E di sospir sì pieno
  • Ch' io caggio morto, e voi non m' accorrete.

  • Donna, la Donna mia ha d' un disdegno
  • Sì ferito il mio core,
  • Che se voi non l' atate e' se ne muore.
  • Ella l' ha disdegnato così forte,
  • Perch' io guardai negli occhi di costei,
  • Che ha ferito un mio compagno a morte;
  • E' sol per questo la miraro i miei:
  • Ond' io vi dico ch' io m' ucciderei,
  • Se 'l suo dolce valore
  • 10Non avesse pietà del mio dolore.
  • Questa mia bella Donna, che mi sdegna,
  • Lego sì stretto il meo cor quande 'l prese,
  • Che non si sciolse mai per altra insegna,
  • Image of page 422 page: 422
    Manuscript Addition: [?]da epocha
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in the margin beside line 1
    Note: Four vertical dashes inscribed in the left margin mark line 51 of the poem concluding at the top of the page, and line 10 of the poem beginning halfway down the page. A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening the poem halfway down the page. Vertical pencil lines inscribed at left mark lines 1-4, 5-8, 11-14, and 15-20. Miscellaneous pencil dashes are inscribed (perhaps by mistake) in several places in the left margin.
  • Che vedesse d'Amor, quando l' accese
  • D' una fiamma del suo piacer, che tese
  • Lo suo arco ad Amore
  • Col qual ne pinge l' anima di fuore,

Impressa nella scelta di Rime Aniiche pubblicate

in Firenze.
  • Guato una donna dov' io la scontrai,
  • Che con gli occhi mi tolse
  • Il cor quando si volse
  • Per salutarmi, e non mel rendè mai.
  • Io la pur miro là dov' io la vidi,
  • E veggiovi con lei
  • Il bel saluto che mi fece allora,
  • Lo quale sbigottì si gli occhi miei
  • Ch' egl' incerchiò di stridi
  • 10L' anima mia che li pingea di fuori;
  • Perchè sentiva in lui venire umile
  • Un spirito gentile
  • Che le diceva: omai
  • Guata costei, se no tu ti morrai,
  • Amor vi vien colà dov' io la miro
  • Ammantato di gioia
  • Nelli raggi di luce eh' ella spande,
  • E contami che pur convien ch' io muoia
  • Per forza d' un sospiro,
  • 20Che per costei debbo fare sì grande
  • Image of page 423 page: 423
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 21-38. A pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the lower poem.
  • Che l' anima smarrita s' andrà via.
  • Ahi! bella Donna mia.
  • Sentirai tu que' guai?
  • Che te ne incresca quando li udirai.
  • Tu sei stata oggimai sett' anni pura,
  • Danza mia nuova e sola,
  • Cercando il mondo d' un che ti vestisse.
  • Ed hai veduto quella, che m' imbola
  • La vita, star pur dura,
  • 30E non pregar alcun che ti coprisse,
  • Però ti convien gire a lei pietosa,
  • E dirle: io son tua cosa,
  • Madonna, tu che sai
  • Fa' ch' io sia ben vestita di tuo' vai.
  • Se tu mi vesti ben questa fanciulla,
  • Donna, uscirò di culla,
  • E saprò s' io serrai
  • Alcuna roba vaia, sì l' avrai.

Impressa nella suddetta Scelta.
  • Ballatetta dolente,
  • Va' mostrando il mio pianto,
  • Che di dolor mi cuopre tutto quanto.
  • Tu te n' andrai iu prima a quella gioja,
  • Per cui Fiorenza luce, ed è pregiata;
  • E quetamente, che non le sia noia,
  • Image of page 424 page: 424
    Note: Three vertical pencil lines inscribed in the left margin, and two horizontal ones beside them, mark line 19.
  • La priega che t' ascolti, o sconsolata:
  • Poi le dirai affannata
  • Come m' ha tutto infranto
  • 10Il tristo bando, che mi colse al canto 1.
  • S' ella si volge verso te pietosa
  • Ad ascoltar le pene che tu porti
  • Traendo guai dolente e vergognosa
  • Lei piangi come gli occhi mia son morti
  • Per gli gran colpi e forti,
  • Che ricevetter tanto
  • Da' suoi nel mio partir, che or piango in canto.
  • Poi fa' sì ch' entri nella mente a Guido,
  • Perch' egli è sol colui che vede Amore,
  • 20E mostrali lo spirito ch' un strido
  • Mettrae 2 d' angoscia del disfatto core:
  • E se vedrà 'l dolore
  • Che 'l distrugge, io mi vanto
  • Ched e' ne sospirrà 3 pieta alquanto.
Transcribed Footnote (page 424):

1 Cogliere o giugnere al canto significa prendere con in-

ganno o a tradimento
, come fa chi aspetta

alcuno dietro al canto d' una strada.

2 Metterè.

3 Sospirerè.


Image of page 425 page: 425
Impressa nella suddetta scelta.
  • Quanto più mi disdegni più mi piaci.
  • Quando tu mi di', taci,
  • Una paura nel cor mi discende
  • Che dentro un pianto di morte v' accende.
  • Se non t' incresce di veder morire
  • Lo cor che tu m' hai tolto,
  • Amor, l' ucciderà quella paura,
  • Che accende il pianto del crudel martire,
  • Che mi spegne del volto
  • 10L' ardire in guisa che non s' assicura
  • Di volgersi a guardar negli occhi suoi;
  • Però che sente i suoi
  • Si gravi nel finir ch' elli contende,
  • Che non gli può levar, tanto gl' incende.

Image of page 426 page: 426
Manuscript Addition: faccian il mio pianto / [?]ire in pianto della / [che?]. / ___ / [?]i chi non lasciava / [?] l'anima dal male / il Papa
Editorial Description: Gabriele Rossetti has written a note beside lines 12-14 that is hard to decipher, although it clearly relates to the papacy.
Impressa nelle suddetta Scelta.
  • Se quella donna, ched io tegno a mente,
  • Atasse il suo servente,
  • Io sarei ribandito ora a Natale;
  • Ma io so certo che non gliene cale.
  • Però, parole nate di sospiri,
  • Ch' escon del pianto che mi fende 'l core,
  • Sappiato ben cantar de' mie' martirj
  • La chiave, che vi serra ogni dolore,
  • A quelle donne che hanno il cor gentile;
  • 10Sì che parlando umile
  • Preghin colei, per cui ciascuna vale,
  • Che faccia tosta il mio pianto mortale.
  • S' ella fa lor questa grazia, ch' io chieggio,
  • Colui che per mio peggio
  • Non lascia partir l' anima dal male
  • Perderà quella prova dov' e' sale.

Image of page 427 page: 427
Manuscript Addition: heap
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside line 13.
Note: Two horizontal lines inscribed in the right margin and a pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.
A GUIDO CAVALCANTI

  • Guido, quel Gianni, ch'a te fu l' altr' ieri,
  • Salute quanto piace alle tue risa
  • Da parte della giovane da Pisa,
  • Che fier d' amor me' che tu dì trasfieri.
  • Ella mi domandò come tu eri
  • Acconcio di servir chi l' hae uccisa,
  • S' ella con lui a te venisse in guisa,
  • Che no 'l sapesse altri ch' egli e Gualtieri
  • Sì che i suoi parenti da far macco
  • 10Non potesser giammai lor più far danno
  • Che dir men da te dalla lunge iscacco.
  • io le risposi, che tu senza inganno
  • Portavi pieu di tai saette un sacco,
  • Che gli trarresti di briga e d'affanno.

Image of page 428 page: 428
Manuscript Addition: di Co a dir; che
Editorial Description: Gabriele Rossetti's retranscription of line 2
Note: A pencil cross inscribed in the left margin mark the opening of the poem.
DI FRANCESCO ISMERA
Impressa nella suddetta scelta.
Transcribed Note (page 428):

Anno 1290.


  • Per gran soverchio di dolor mi muovo,
  • Io dico a dir che di viver son lasso,
  • Poi che io tristo son condotto a passo
  • Che sovra me ciascun tormento ponda 1.
  • Così fuor d' allegrezza mi ritrovo
  • Che son d' ogni sovran diletto casso;
  • E porto dentro formato nel casso
  • Amaro pianto, che agli occhi m' abbonda.
  • A chi dicesse: ciò donde ti surge?
  • 10Rispondo: dalla parenza gravosa,
  • Ch' io feci dalla mia donna amorosa,
  • Onde ogni ben da me si causa e fugge.
  • Udite ben crudel tempesta e doppia:
  • Gran maraviglia che 'l cor non mi scoppia,
  • Trovando me d' ogni conforto mondo,
  • E poi d' ogni pericol messo in fondo.
  • Cotal destin pensar tutto mi strugge.
  • Ah misero! partenza fei 'n un puoto
  • Dalla mia donna, e da me ogni bene.
  • 20E tuttor che di ciò mi risovvene
  • Affanno e angoscia mi cresce e sormonta,
  • Image of page 429 page: 429
  • Con ira e con travaglio son congiunto,
  • E quanto ch' io disio contro mi viene.
  • Così forte sventura mi sostiene
  • Che a suo poder nel mio peggio mi ponta.
  • Ahimè ch' io mi nutrico pur di guai,
  • E sospirando lasso, dico, tristo,
  • Che tutti i mali rammasso ed acquisto,
  • E fuor di pene non esco giammai
  • 30Pensando che 'l partir fu for mia voglia.
  • Così compreso m' ha tutto di doglia
  • Che stimol credo sia a chi mi vede:
  • Sì forte pestilenzia mi possiede,
  • Chente ho vita veder potete omai.
  • Or che mia vita si è in tanto errore
  • Ch' io me medesmo consumo ed offendo,
  • E trovo vano ciò a ch' io m' apprendo:
  • E ciascuna virtù a volermi stanca.
  • Così disposto sono in tal tenore,
  • 40Che di nuocer mi vuol non mi difendo,
  • Ma chi m' aggreva più men mi contendo;
  • Così forza e saver tutto mi manca,
  • E tante pene con pesanza tempro
  • Che di ciascun contraro ho preso forma.
  • Cotal sentenza Dio concedut' or m' ha
  • Credo per dar di me al mondo esempro.
  • Perchè chi vede di me tanto stento
  • S' egli ha tormento tosto n' è contento
  • Vedendo i mie' cotanto duri e pessimi.
  • Image of page 430 page: 430
    Note: Two vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 52-56, 57-59, 60-68, and 69-71. A single vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 72-75.
  • 50Ed io m' appago se Dio adempiessimi
  • La speranza, la quale io meco ho sempro.
  • In che speri? porriemi 1 esser richiesto.
  • S' io nol solvessi, io saria da riprendere.
  • Dironne alquanto sol per non contendere,
  • Ma ciò ch' io celo dentro a me riserbo.
  • D' amor servire; e quì fo punto e resto.
  • Per questo membro potete comprendere
  • In ciò ch' io spero se mi vale attendere.
  • Tempo che passa ben matura acerbo.
  • 60Onde per dio, Amor provvedimento
  • Ti piaccia aver di me senza disdegno,
  • Che a dritta sorte son di morte degno.
  • Non giudicar secondo il fallimento;
  • E per pietà ti chero questo dono:
  • Non fosse colpa, non saria perdono.
  • Poi del partir ho tanto mal sofferto,
  • Se alla mia donna ritorno per certo
  • Giammai da lei non farò partimento.
  • A che diritto, Amore, son vostro servo
  • 70Dirò in parvenza, perchè addobbi e cresca
  • A ciascun che d' amar ha voglia fresca:
  • Fermo coraggio, e soffrir non spaventi,
  • Galee armate vedere in conservo,
  • Donne e donzelle in danza gire a tresca,
  • L' aria pulita quando si rinfresca
  • Transcribed Footnote (page 430):

    1 Porriami, potriami.

    Image of page 431 page: 431
  • Veder fioccar la neve senza venti,
  • E cavaglieri armati torneare,
  • Caccie di bestie e falcon per riviera,
  • La pratora fiorir di primavera,
  • 80Canti d' augelli e stormento sonare,
  • E tutto questo sentire e vedere
  • Niente è ver mia donna al mio parere,
  • A cui tornar sempre il volere afferro
  • Più che s' io fossi per natura ferro,
  • Ed ella calamita per tirare.
  • Muovi, mio dire, di lontana parte,
  • E senz' arresto Maddonna ritrova.
  • Dille che faccia di fe' dritta prova;
  • E s' io fallito avessi in nulla parte
  • 90Che ti corregga senconda che i 1 sembra.
  • Che Amor la signoreggia ciò mi membra,
  • Però la sua sentenza fia perfetta.
  • Celi lo nome mio e sottometta;
  • Di questo prega molto di mia parte.
Transcribed Footnote (page 431):

1 Li, a lei.


Image of page 432 page: 432
DI DINO COMPAGNI

A LAPO SALTARELLO
Transcribed Note (page 432):

Anno 1300.


  • O sommo saggio, e di scienzia altera,
  • Secondo legge impera,
  • Fior d' equitade, e naturale usaggio.
  • Per Dio mi date una sentenzia vera
  • D' una quistion leggiera,
  • Ch' è nata di diritto maritaggio.
  • Un uom prese una donna per mogliera
  • Con dote sia quant' era.
  • Morì 'l marito, un lor figlio il retaggio
  • 10Pre' 1 un altro in simil manera
  • Con la dote primera,
  • Facendo al figlio fine e refutaggio. 2
  • E in guisa tale ebbe terzo marito,
  • Al qual morio, e lasciogli una figlia;
  • Or s' è per morte dal secol partita.
  • Poi d' un' altra ebbe il marito altra figlia.
  • A queste doti ogni figliuol s' appiglia
  • Dal primo al terzo, come avete udito.
  • Ciascun si crede aver dritto pulito,
  • 20Piacciavi dir se torto vi simiglia.
Transcribed Footnote (page 432):

1 Pre' in vece di prese.

2 Refutanza, rifiuto.

Image of page 433 page: 433
Sig. Tom. II. 28
DI LAPO SALTARELLO

A DINO COMPAGNI


Impresso nella suddetta scelta.
Transcribed Note (page 433):

Anno 1300.


  • Vostra quistion è di sottil matera
  • Di ragione stranera,
  • Onde convemmi providenza maggio
  • Che mio senno non porta, più intera
  • Scienza che non era
  • Lo mio proveder di tal loco saggio.
  • Ma perchè a voi la mia intenza più fera
  • Non sembri, che la vera
  • Di fuor non era, sì risponderaggio
  • 10A voi, che siete d' ingegno lumiera;
  • Che picciola aringhiera
  • Prenderà la sentenzia, ch' io diraggio.
  • Dico dunque che il caso è diffinito,
  • E in questo modo la ragion lo piglia,
  • Di patrimonio ch' è tra lor sortito
  • Per egual parte non è maraviglia
  • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
  • Se legge è contr' all' uom ch' aggia sentito
  • Tratto di grand' invito,
  • 20Poi l' altra cogli forte e la sottiglia.

Image of page 434 page: 434
Note: Double vertical lines inscribed in pencil bracket lines 9-11 and 12-14.

  • Considerando ingengo e pregio fino
  • Ch' a tuo dimino tieni e gran valenza,
  • Che Salomon, Sanson, e 'l buon Merlino,
  • David divino hai vinto per sentenza,
  • Che tutti fur per donne messi al chino,
  • Per un camin trovar senza fallenza,
  • Tutti gl' inganni sol per un inchino
  • Allo per fin virtù non impotenza.
  • Or donqua come deggio i' tenzionare
  • 10Teco, che porti degli amanti fiore
  • Donne e donzelle tieni in tua potesta?
  • Non si conveine a me, s' io vo' regnare,
  • In tuo servigio stare a tutte l' ore
  • Acciochè non mi togli 1 la mia festa;
Transcribed Footnote (page 434):

1 Togli, per toglia, tolga Salv.


Image of page 435 page: 435
Impresso nella Bella Mano.
  • Contraggio di grand' ira benvoglienza,
  • E per paura ardimento ho mostrato;
  • Perduto ho il piato vinto per sentenza;
  • E tuttor vo seguendo, e son cacciato.
  • Del complimento sono alla comenza,
  • Fuggemi loco là ov' era locato;
  • E guadagnar mi par che sia perdenza;
  • Amor mi sembra dolce assaporato.
  • Così m' ha intravagliato accorta cosa
  • 10Cioè Amore, che a vegliar dormendo
  • Mi face istraniar ov' eo son conto,
  • Che spesse volte appello fior la rosa;
  • E contradico là ve non commendo;
  • D' amar credo a sbassare, e pur sormonto.

Image of page 436 page: 436
Impresso nelle Rime Antiche e nella Bella Mano, erroneo-

mente sotto il nome di Bonaggiunta Urbiciani.

  • Chi se medesmo inganna per negghienza
  • In par di danno suo savere accerta;
  • Poich' è di Salomon dritta sentenza
  • Ben se ne può ripresa dare aperta.
  • Per voi lo dico, Donna, con temenza,
  • Ch' amor in voi non sia ragion coverta;
  • Chè mal talento torna a benvoglienza,
  • Se non si porge il don ond' è proferta.
  • Perocchè lo donare è di piacere,
  • 10Al mio parere, nato: ed aggio udito
  • Che più laudato è 'l dar che 'l riternere;
  • E per lnngar lo don non è aggradito;
  • Chè par cosa sforzata a pur cherere
  • A chi non vuol tenere del giuoco invito.

Image of page 437 page: 437
A DANTE DA MAIANO
Impresso nelle Rime Antiche, sotto nome

di Chiaro Davanzati.
  • Amico, provveduto ha mia intenzione
  • A ciò, che mi narrasti per tua scienza:
  • Saggia la mia porgesti per ragione;
  • Ma non ne so ben trar vera sentenza.
  • In tanto che ti diè mi par cagione
  • Allo tuo cor di gioja, e di piacenza:
  • Prendesti seguitando il parpillione
  • La spera per piacer non ha temenza:
  • Così facesti a lei per dolci rai,
  • 10Quando avvisò col suo dolce mirare,
  • Che fu clarore a te più, che di stella:
  • Verrà di fatto, s' Amor seguirai:
  • Di tua madre ti guarda da pensare;
  • Ch' altra tua cosa s' avverà con ella.

Image of page 438 page: 438
DI DANTE DA MAIANO

Tutte le Rime di questo Poeta sono impresse

nelle Rime Antiche.
Transcribed Note (page 438):

Anno 1300.

  • Gaia donna piacente e dilettosa,
  • Vostra cera amorosa
  • In ver me rallegrate;
  • E 'n gioi' cangiate mia greve doglienza.
  • In gioi' cangiate meo greve tormento,
  • Gentil donna gioconda;
  • Non vi deggia piacer, ch' eo mora amando.
  • Vostre adornezze, e' l gaio portamento,
  • Mercè, non mi confonda,
  • 10Gentil mia donna, per cui vo penando:
  • Ch' eo non fino pensando, dolce Amore,
  • Ver lo vostro valore,
  • Com' eo possa servire
  • Ed aggradire vostra benvoglienza.
  • Più m' aggradisce di voi, avvenente,
  • Solo uno sguardo avere,
  • Che d' altra donna prender dilettanza;
  • E ciascun' altra paremi neente.
  • Adorna di piacere,
  • 20Cui tuttor servo di pura leanza,
  • Fate, mia malenanza in gioi' tornasse;
  • Acciocchè m' alleggiasse
  • Image of page 439 page: 439
  • La dolorosa pena,
  • Che non allena, Donna di valenza.
  • Amor mi fa sovente tormentare,
  • Ed allo cor sentire
  • Pungente pena, ed angosciosa, e dura.
  • Prendo pavento del meo innamorare,
  • E temo di perire,
  • 30Sì mi sovvien di voi, bella figura.
  • Piacente criatura, a cui son dato,
  • Del meo gravoso stato
  • A voi prenda pietate,
  • In caritate, fior di canoscenza.

  • Tanto amorosamente mi distringe
  • Lo disio d' Amore,
  • Che mi sembra dolzore
  • Ciascuno affanno, che da lui mi vene.
  • Poichè l' affanno di lui m' è giojoso,
  • Che gio' mi fia sentire
  • Lo ben, quando di me farà accoglienza?
  • Non crederia mai certo esser doglioso,
  • Tanto fora il gioire,
  • 10Ch' eo prenderia di mia benevoglienza:
  • Alla mia percipenza, dolce spene,
  • Avria tanto dolzore,
  • Che mai nullo dolore
  • Poria dislocare lo meo bene.
Image of page 440 page: 440
Manuscript Addition: Dialogo. Donna / vizio[?] / Uomo
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note in the left margin.
  • Lo dolce bene, ch' eo d' Amor disio,
  • È voi, che senza pare
  • Sete d' ogni adornezza e di savere:
  • Nè già per altra lo meo cor non svio;
  • Nè si poria allegrare:
  • 20Sì aggio fermo in voi, bella, el volere.
  • Vostro piacere, Donna, mi mantene,
  • E m' allegra sovente,
  • Quando mi vene a mente,
  • Che vostro amore distretto mi tene.
  • Distretto a voi mi ten, Donna giojosa,
  • Lo dilettoso amore,
  • E lo piacer del vostro chiar visaggio.
  • Deh quanto mi fu bene avventurosa
  • L' ora, che lo meo core
  • 30Di voi più fin' amar prese arditaggio:
  • Chè 'n sì grande allegraggio mi ritene
  • La vosta innamoranza,
  • Ch' ogn' altra beninanza
  • In ver lo meo disio sì disvene.

  • Per Deo, dolce meo sir, non dimostrate,
  • Che in vostra forza aggiate
  • Lo meo disire, e 'l core;
  • Chè ne saria langor tal vista fare.
  • Come poria celare
  • La gran sovrabbondanza,
  • Image of page 441 page: 441
  • Ch' aggio di beninanza
  • Dal vostro gentil core?
  • Donna, greve mi pare,
  • 10Ch' io v' aggia a misuranza;
  • In sì grande allegranza
  • M' ha sormontato Amore.
  • Così grande riccore al meo parere
  • Non si vorrìa tacere,
  • C' ha pregio d' avarezza
  • Qual troppo sua ricchezza vuol celare.
  • Dolce meo sire, aggiate
  • Savere, e canoscenza;
  • Chè pregio di valenza
  • 20È buon canoscimento:
  • Ogni piacer, sacciate,
  • Avanza sofferenza;
  • E doppia sua piacenza
  • Uom, c' ha ritenimento:
  • Vostro fin valimento non dismova
  • Per lo piacer, che prova;
  • Ch' assai può me' valere
  • Talora un buon tacer, ch' un mal parlare.
  • Lo vostro umil conforto,
  • 30E lo gente parlare
  • Mi fan, Donna, obbliare
  • Ciò, che folle ha in tenere;
  • E addesso m' han porto
  • La manera, e l' usare,
  • Image of page 442 page: 442
  • Com' eo deggia osservare
  • Ciò, che più dee valere:
  • Ed aggio lo volere e 'l cor fermato
  • Di ciò far, che sia in grato
  • A voi, Donna amorosa;
  • 40Ond' ho vita giojosa senza pare.

  • Donna, la disdegnanza
  • Di voi mi fa dolere;
  • Poichè mercè cherere
  • Non mi val, nè pietanza.
  • Non mi dogli' eo, se Amore,
  • Donna di gran valenza,
  • Mi diè core e voglienza
  • Di gir voi disiando.
  • Ma di che 1 lo meo core
  • 10Ave pena e doglienza,
  • Che la vostra piacenza
  • Mi va pur disdegnando:
  • Chè di voi, bella amando
  • Lo meo cor non ricrede,
  • Tutto vostra mercede
  • M' aggia sì in obblianza.
  • Gaja Donna e giojosa,
  • Per mercè solamente
  • Non vi sia dispiacente,
  • 20Sed io v'amo in disire.
  • Transcribed Footnote (page 442):

    1 Cioè ciò di che.

    Image of page 443 page: 443
  • Ver me non sia sdegnosa
  • Vostra cera ridente,
  • Gentil Donna piacente,
  • Collo dolce avvenire;
  • Ch' eo non fino servire
  • Vostro nobile affare;
  • Nè mi credo allegrare,
  • Che di vostra speranza.
  • 30D' ogni valor compita
  • Fora vostra bontate,
  • S' un poeo di pietate
  • Fosse in vostro cor misa:
  • Nè cosa altra gradita
  • Alla vostra biltate
  • Manca, Donna, faeciate
  • Che pietà; ciò m' avvisa.
  • Dunqua como è divisa
  • Da pietà vostra altezza,
  • 40Poichè tanta adornezza
  • N' avria vostra innoranza?

  • Per lunga sofferenza
  • Non cangio la mia intenza
  • Da voi, Donna valente,
  • Cui servo lealmente
  • Di pura fede, e d' amoroso core.
  • Già non diparto per greve soffrire,
  • Image of page 444 page: 444
    Note: Double vertical lines inscribed in pencil bracket lines 26-27.
    Manuscript Addition: Fiore
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note to line 27.
  • Nè per lungo aspettare,
  • Da voi, mia Donna, dandomi tormento.
  • Sì m' è piacente voi, bella, servire,
  • 10Che mi face obbliare
  • Ogn' altra gioja vostro piacimento:
  • E quanto più si duole
  • Meo cor, più ama, e vuole
  • Di voi, dolce mia amanza,
  • Istare in disianza,
  • Che d' altra aver compita gio' d' amore.
  • Sì tene Amor di tutta sua manera
  • Distretto el meo volere,
  • Che non diparte di suo signoraggio:
  • 20E la biltà di vostra umana cera,
  • Quando eo sono a podere,
  • Ha somigliante preso el meo coraggio.
  • Sicchè nullo ritegno
  • Di me fare son degno:
  • In Amore ho fermato
  • Lo meo volere, e 'l grato;
  • E 'n voi, mia Donna, più gente che fiore.
  • Non è d' Amore bene gioi' compita
  • (Ciò dico a mia parvenza)
  • 30Se di fin core non è disiata:
  • Ma gioja, che s' attende, è sì gradita,
  • E tanto al core agenza,
  • Che sovr' ogn' altra deve esser laudata.
  • Così certo credo eo,
  • Image of page 445 page: 445
    Note: Double vertical lines inscribed in pencil bracket lines 39-41.
    Manuscript Addition: Amore i[n?] / Veritate
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note to line 39-41.
  • Che 'l dolce amore meo
  • Mi tene disiando,
  • Per darmi gioi' doppiando
  • Quando mi avrà dello tormento fuore.
  • Cui ben distringe Amore in veritate,
  • 40Sofferirlo convene,
  • S' acquistar vuole ciò, che va cherendo:
  • Ch' è addovenuto per assia fiate,
  • E sovente addovene,
  • Che mante gio' s' acquistan sofferendo:
  • Ed eo così faraggio;
  • Già non mi partiraggio
  • Dallo dolce disire;
  • Chè spero per soffrire
  • D' aver la gio', ch' attendo, e lo dolzore.

  • La dilettosa cera,
  • Ch' eo riguardai, m' ha priso,
  • Ed hammi dato e miso
  • In disianza d' amoroso foco:
  • E non pensai primera
  • Che lo piacente viso
  • M' avesse sì conquiso,
  • Che lo meo cor prendesse in amar loco:
  • Ch' eo cominciai leggero a riguardare
  • 10Le sue gentili altezze,
  • E l' adornezze, e lo giojoso stato;
  • Image of page 446 page: 446
    Note: double horizontal lines bracket lines 17-20, 23-24, and 37-39. A single line brackets 21-22, which is doubled in lines 23-24.
    Manuscript Addition: Dilenzio
    Editorial Description: Note beside line 19.
    Manuscript Addition: Dilenzio
    Editorial Description: Note beside line 38.
  • Che m' ha levato ogn' altro pensamento.
  • Lo pensamento, ch' aggio
  • Della più avvenente,
  • Mi fa lo cor sovente
  • In gran disio languire, e tormentare:
  • Sì grande ho lo dottaggio
  • Non le sia dispiacente
  • Sed io mostro in parvente,
  • 20Ch' Amor mi faccia lei di core amare.
  • Così mi prende suo pregio e valore,
  • Che mi leva l' ardire,
  • Che non mi lassa dir, com' eo la bramo,
  • E com' di buono cor l' amo, e disio.
  • Dunqua come faraggio
  • Poi lo meo desiare
  • Non oso rimembrare
  • All' amorosa dolce Donna mia?
  • Partirò lo coraggio
  • 30Da sì dolce penare:
  • Ben fora ciò, mi pare,
  • Saver; ma del partir non ha balia.
  • Dunqua buon è, ch' a sofferir m' apprenda,
  • Poi non posso partire;
  • Chè poria per soffrire, a mia parvenza,
  • Venire a sua piacenza, ed a mio grato.
  • Compiangomi sovente,
  • Ed ho a me stesso a dire:
  • Quando ebbi tanto ardire,
  • Image of page 447 page: 447
  • 40Che 'n sì gran loco diè mio intendimento?
  • E poi tenendo mente,
  • Cui son dato a servire,
  • Ritorno a buon volire,
  • E dismembrando vado el meo tormento:
  • Chè più m' agenza, e val mai per Amore
  • Valente donna e pro'
  • Amar senza nul' pro di fin coraggio,
  • Che di vil vassallaggio possedere.
  • Siccome tigra per mirar si prende,
  • 50Son eo preso d' amare
  • Per avvisar di lei la gran biltate;
  • Ch' è chiaritate e miro di piacere.

  • Tuttoch' eo poco vaglia,
  • Sforzerommi a valere;
  • Perch' eo vorria piacere
  • All' amorosa, cui servo mi dono:
  • E della mia travaglia
  • Terraggio esto savere,
  • Che non farò parere,
  • Ch' Amor m' aggia gravato, com' eo sono:
  • Che validor valente
  • 10Pregio e cortesia
  • Non falla, nè dismente.
  • Non dico, ch' eo ciò sia;
  • Image of page 448 page: 448
  • Ma vorria similmente
  • Valer, s' unqu' eo porìa.
  • D' amar lei non mi doglio:
  • Ma che mi fa dolere?
  • Lo meo folle volere,
  • Che m' ave addotto amar sì alta amanza.
  • Sovente ne cordoglio,
  • 20Non sperando potere
  • Lo meo disio compiere,
  • Nè pervenire in sì grande allegrauza.
  • Ma che? mi dà conforto
  • Ch' ave nocchier talora
  • Contra fortuna porto:
  • Così di mia innamora
  • Non prendo disconforto,
  • Nè mi dispero ancora.
  • Uomo, che in disperanza
  • 30Si gitta per doglienza,
  • Disperde canoscenza,
  • E prende loco e stato di follìa:
  • Allor face mostranza,
  • Secondo mia parvenza,
  • Che poca di valenza
  • Ritegna, ed aggia sua vil signoria:
  • Ma quelli è da pregiare,
  • Che d' un greve dannaggio
  • Si sa ben confortare:
  • 40Ed eo simile usaggio
  • Image of page 449 page: 449
    Sig. Tom. II. 29
  • Terrò del meo penare:
  • Già non dispereraggio.
  • Aggio visto mant' ore
  • Magn' uomo e poderoso
  • Cader basso; e coitoso
  • Partir da gioco e d' ogni dilettanza:
  • E visto aggio di core
  • Irato e consiroso
  • Venir gajo e giojoso
  • 50In gio' poggiare, e 'n tutta beninanza.
  • Tale vista, ed usato
  • Mi fa sperar d' avere
  • Di ben loco, ed istato:
  • Ch' eo non deggio temere,
  • Tanto sono avvallato,
  • Di più basso cadere.
  • Conforto el meo coraggio;
  • Nè ciò non ho, nè tegno;
  • Ma a tal spera m' attegno,
  • 60Che mi fa far miracoli, e vertute:
  • Chè quando più ira aggio,
  • O più doglia sostegno,
  • Ad un pensier m' avvegno,
  • Lo qual m' allegra, e stringe mie ferute.
  • Così mi fa allegrare
  • La gran gioja, ch' attende
  • Lo meo cor per amare:
  • D' altra parte m' offende,
  • Image of page 450 page: 450
  • Ch' udii pover nomare
  • 70Chi in gran riccore intende.

  • Lasso, mercè cherere
  • Ho lungiamente usato;
  • E non son meritato
  • Già d' alcun bene, che di gio' sentisse
  • Da quella, in cui s' affisse
  • Lo meo volere, e 'l grato.
  • Onde allo cor m' è nato
  • Dogliosa doglia, che mi fa dolere:
  • Sì m' ave oltre podere
  • 10Lo suo piacer gravato,
  • D' ogni rio fortunato
  • Mi sembra gioco el suo, qual più languisse
  • E qual che ciausisse mio dolore.
  • Non credo, che in Amore
  • Fermasse mai sua voglia;
  • Sì li parria la doglia
  • D' ogni pena doppiata, ed angosciosa:
  • E s' eo giammai partisse lo meo core
  • D' esto gravoso ardore;
  • 20Già di se non m' accoglia
  • Quella, che più m' invoglia,
  • S' eo mai prendesse sì vita dogliosa.
  • Dogliosa vita amando
  • Prova lo meo coraggio,
  • Image of page 451 page: 451
  • Che par pena, nè maggio
  • Non credo, lasso, ch' uom d' Amor sostegna:
  • La morte mi disdegna,
  • Che mi fora gradaggio:
  • E manti per usaggio
  • 30Accoglie morte, e me pur va tardando:
  • Di più di più doppiando
  • Vene lo meo dannaggio:
  • E quella, cui son gaggio,
  • Non credo mai, di me li risovvegna:
  • Nè d' altra già non degna di tenere
  • Lo meo folle volere;
  • Ch' asserva costumanza
  • Di quei, che per usanza
  • Disia, e brama ciò, che li è più strano:
  • 40Già non è cosa degna, al meo parere,
  • Servir contra piacere;
  • Ma l' amorosa lanza
  • D' Amor, che mi sobranza,
  • Mi fa girar, com' vuole ad ogne mano.

Image of page 452 page: 452

  • Convemmi dimostrar lo meo savere,
  • E far parvenza s' eo saccio cantare,
  • Poi lo dimanda lo gentil parlare
  • Della giojosa, che m' ave 'n tenere.
  • Amore prese, e diè in vostro podere
  • Lo core meo per voi, mia Donna, amare,
  • Ond' eo di core più v' amo, che Pare
  • Non fece Alena collo gran piacere.
  • Mercè mia Donna, non mi disdegnate;
  • 10S' Amor m' ha fatto vostro servidore,
  • Per Deo, consenta a ciò vostra biltate:
  • S' io chero oltraggio, Donna di valore,
  • Chero perdon con grande umilitate,
  • Ch' eo son forzato da forza d' Amore.

Image of page 453 page: 453

  • Aggio talento, s' eo savesse dire
  • Come, e quanto avete di bellore:
  • Ma sovra ciò mi sento el cor fremire;
  • Si poggia altèr vostro pregio, e valore.
  • Greve mi sembra, Donna, allo ver dire,
  • Che lingua d' uomo, o pensiero di core,
  • O guardo d' occhi possan ben ciausire,
  • O sì nomar, com' è vostro laudore.
  • Ch' a voi s' appaja, bella, ogne beltate,
  • 10Tutto piacere, pregio, cortesia,
  • Savere, canoscenza, e umiltate.
  • Così avanza in pura veritate
  • Quant' è di bene vostra signoria,
  • Com' fa lo sole ogn' altra chiaritate.

Image of page 454 page: 454

  • Di voi mi stringe tanto lo disire,
  • E lo talento, e lo corale amore,
  • Che non affreno di voler grandire,
  • E d' innorar lo vostro gentil core;
  • E non mi doglio, s' io n' aggio martire,
  • Anzi la pena contomi dolzore:
  • Però non vi dispiaccia el mio servire,
  • Nè 'l meo laudar, che non vi bassa fiore.
  • E non credo eo, che voi mi disdegnate,
  • 10Come dicete, dolce donna mia;
  • Ma più che non lo penso, che m' amate.
  • Perciò mercè, di me vi rimembrate,
  • Chè 'n cor vi porto pinta tuttavia,
  • Siccome sete bella maestate.

Image of page 455 page: 455

  • Ahi gentil Donna, gaja, ed amorosa,
  • In cui fin pregio, e valore ripara,
  • Mercede aggiate, sovra l' altre cara,
  • E increscavi di mia vita dogliosa.
  • Non doglio eo già, perch' eo, sovraggiojosa,
  • Distretto sia da vostra gentil cara:
  • Ch' eo so ben, che di maggio nè di para
  • Mia speme non poria star disiosa.
  • Ma che mi duole, e dammi disperanza?
  • 10Ched eo servendo a voi di buon coraggio,
  • Mi pur disdegna vostra signoranza.
  • Donna, mercè, ch' eo moro in disianza,
  • Se non discende il vostro gran paraggio
  • Alquanto ver la mia umilianza.

Image of page 456 page: 456
Manuscript Addition: fior
Note: An arrow points to the word fior next to line one of the poem.

  • O fresca rosa, a voi chero mercede,
  • Che la mia vita deggiate allegrare;
  • Ch' è sì crudele, e piena di martede,
  • Che null' uom me ne pote pareggiare:
  • Servente voi so' stato in buona fede,
  • Non riposando voi mercè chiamare:
  • O bella più ch' alcun' uom trova, o vede:
  • Per cui dormir non posso, nè posare.
  • Mercede aggiate dello meo tormento,
  • 10Piacente sovra ogn' altra criatura,
  • Ver me non falli il gran canoscimento,
  • Che fa dimoro in voi, gentil figura;
  • Chè, s' io ne pero, vostro valimento
  • Sarà colpato, che faccia falsura.

Image of page 457 page: 457
Note: Two horizontal lines mark the opening of the sonnet.

  • Rosa, e giglio, e fiore aloroso
  • Perchè ancidete lo vostro servente?
  • Che piango, e chero voi, viso amoroso,
  • Perciochè tutto son vostro ubbidente.
  • Quando lo sguardo fammi star pensoso,
  • Tant' è giojoso fresco ed avvenente,
  • Volere e core meo si è coraggioso,
  • Perch' ami lo rubino sprendiente.
  • E sprendiente siete come 'l sole,
  • 10Angelica figura e dilicata,
  • Ch' a tutte l' altre togliete valore.
  • Se risplendete, l' alto Iddeo lo vuole:
  • Nulla bellezza in voi è mancata;
  • Isotta ne passate, e Blanzifiore.

Image of page 458 page: 458

  • Viso mirabil, gola morganata,
  • Non ho trovata tua par di bellezze:
  • Al mondo non ne fu nessuna nata,
  • Che somigliata fosse a tue fattezze.
  • Savere e cortesia ti fu donata,
  • Che'n ha furata poi dir l'hai tu avezze:
  • Dio oltre piacere t'ha formata,
  • Ed innalzata; ed eo n'aggio baldezze:
  • Che son del tuo giardino pasturale:
  • 10E quanto vale a mia guisa si porta,
  • E si disporta a tutto meo piacere.
  • In te, mia Donna, posa piacer tale,
  • Che, quale uomo ad esso s'apporta,
  • Giammai non porta noja, nè spiacere.

Image of page 459 page: 459

  • Ver te mi doglio, perch' hai lo savere
  • Amico Brunellin, di mia pesanza.
  • Aggio perduto ciò, ch' io solea avere,
  • Intendi gioja della mia intendanza:
  • Dond' eo tormento, e son quasi al perere,
  • Si aggio al core greve malenanza:
  • Però ti priego, che ti sia in piacere,
  • Che del meo male prendati pietanza
  • Di gire a mani giunte allo meo Amore,
  • 10E cherile mercede umilemente,
  • Ched ella non m' ancida per suo onore:
  • E falle manifesto certamente,
  • Che, s' ella ancide me suo servidore,
  • Verrà in gran dispregianza della gente.

Image of page 460 page: 460

  • Angelica figura umile e piana,
  • Cortese, e saggia veggio addovenire
  • In ver me fera crudele, e villana,
  • Ed orgogliosa più, ch' eo non so dire:
  • Ond' eo mi credo aver ventura strana;
  • Tuttor, cui servo, l' ha per disservire:
  • E posi lo mio amore in cosa vana;
  • Mercè le chero, non mi degna audire.
  • Gentil pulzella, cherovi pietate;
  • 10Per Dio lo fate, pome d' ogne fiore,
  • Non vi mostrate sì empietate:
  • Chè 'n foco ardente vive lo meo core,
  • E moromi lo giorno assai fiate;
  • Tanto mi stringe di voi fino amore.

Image of page 461 page: 461

  • Lasso, per ben servir son adastiato,
  • Non eve in grato a cui aggio servuto,
  • E per amar mi trovo disamato,
  • E discacciato, e non ne trovo ajuto.
  • E senza offension sono incolpato,
  • E giudicato, e non aggio falluto:
  • Nè però non si move lo mio usato,
  • Cui aggio amato amato son suo conceduto.
  • Cui ho servuto un dono mi facesse;
  • 10Nolle spiacesse poich' io l' ho servuta;
  • Avria compiuta tutta mia speranza:
  • Di tale erranza lo meo cor traesse,
  • Che non fenesse per esta feruta,
  • Ch' è più acuta, se fosse di lanza.

Image of page 462 page: 462
Note: Double vertical lines bracket lines 1-2, 3-4, 5-8, 9-12, and 13-14.
Manuscript Addition: [?] ato in aria
Editorial Description: Gabrielle Rossetti's note to line 12.

  • Cera amorosa di nobilitate,
  • Voi m' assembrate delle donne 'l fiore:
  • Spera clarita, che 'l mondo lumate;
  • Quando celate, turba lo clarore.
  • Bandere delle donne innamorate,
  • Voi avanzate sovra ogn' altra Amore:
  • Regina sovra l' altre incoronate,
  • Par non trovate quanto 'l sol dà albore.
  • Ond' io lo cor per voi porto gaudente,
  • 10Quando aggio a mente, nobile pantera,
  • Vostra lumera, che m' ha si innalzato,
  • Che son montato in aria veramente,
  • E dello mondo porto luce, e spera,
  • Ed ho manera d' ong' innamorato.

Image of page 463 page: 463

  • Sed io avesse tanto d' ardimento,
  • Gentil mia Donna, ched a voi contasse
  • Li gran martiri, ch' allo meo cor sento,
  • Li quai mi dona Amor, ch' a voi mi trasse,
  • Credo n' avreste alcun provedimento,
  • Poichè saveste, ch' eo tanto v' amasse,
  • Quant' eo voi amo di puro talento
  • D' ubbidir voi, o chi per voi parlasse;
  • E sol per questo indivinar vorria
  • 10Ciò, che piacesse a voi, giojosa gioja;
  • E per aver compita maestria
  • Di ciò schifar, ch' a voi tornasse noja:
  • Or dunqua piaccia a vostra gentilia
  • Soccorrermi davanti ch' io mi moja.

Image of page 464 page: 464

  • O lasso me, che son preso ad inganno,
  • Siccome il pesce, ch' è preso alla lenza,
  • Che 'l pescatore li profera danno,
  • E quel lo piglia, e falla sua credenza:
  • Simil son eo d' uno amoroso affanno:
  • Vidi ver me gicchita proferenza,
  • Che mi distenne tutto al suo comanno;
  • Sicch' oramai non saccio la partenza:
  • Dond' eo tormento, e gioja non mi vene,
  • 10Che mi traggesse mai di tanto ardore,
  • Quanto lo corpo meo lasso sostene.
  • Dogliose membra, ancidete lo core,
  • Per lo qual sofferite tante pene,
  • E poi sarete fuor d' ogni dolore.

Image of page 465 page: 465
Sig. Tom. II. 30
Note: Inscribed arrows point away from lines 1 and 7.

  • La fior d' amor, veggendola parlare,
  • Innamorar d' amare ogn' uom dovria:
  • Dolzore nello cor dovria portare,
  • Qual asservar donar sua segnoria:
  • Pintore di color non somigliare,
  • Quando appar lo turbare risclaria:
  • Deore quello fior fu di plantare,
  • Che non ha par, nè trovar si porria:
  • Sed eo porria, vorria sua amistate,
  • 10Volontate, sacciate, el mi fa dire,
  • Che volir di fenir m' è prossimato.
  • S' eo troveria di mia disia pietate;
  • Più indignitate alzate me tenire,
  • Che s' io avir dovire lo 'mperiato.

Image of page 466 page: 466

  • Ben veggio, Amore, che la tua possanza
  • È di tal guisa, ch' uomo non dovria
  • Ver te prendere orgoglio, nè baldanza,
  • Perciochè nulla vale in fede mia;
  • Ma dee cherer mercede con pietanza,
  • Istar piacente pien di cortesia;
  • Perciochè tutti quanti in mia leanza
  • Semo disposti alla tua signoria.
  • Che qual ti piace puo 'lo 1 tormentare;
  • 10E chi ha pena, dovenir giojoso;
  • Ed anche cui tu vuoli a morte trare:
  • E qual per te sarà più tormentoso
  • In un sol punto lo porrai sanare;
  • Si hai in te frutto dolce ed amoroso.

Transcribed Note (page 466):

1 Lo puoi.

Image of page 467 page: 467

  • Rimembrivi oramai del greve ardore,
  • Che lungamente per voi, bella, amare
  • M' ha sì conquiso, che lo meo valore
  • In picciol loco si poria celare:
  • E, se piacere, onde discende Amore
  • In ver di me non face umilare
  • Lo vostro gajo ed amoroso core,
  • Più la mia vita già non può durare.
  • Poi canoscete, dolce Donna mia,
  • 10Ch' Amor mi stringe sì coralemente,
  • Mercede umilj vostra signoria,
  • Chè, più non vi dimando, Donna gente:
  • S' eo v' amo, non vi spiaccia in cortesia:
  • Serviaggio ancor del mal più soffrente.

Image of page 468 page: 468

  • Primer ch' eo vidi, gentile criatura,
  • E riguardai lo vostro chiar visaggio,
  • E l' adornezze e la gente statura,
  • E la bità, ch' è 'n voi senza paraggio;
  • Mi sottrassero a voi, dolce figura,
  • Per servidore, e per fedele omaggio:
  • Ond' eo 'l mi tegno a gran buona ventura,
  • Ch' Amor m' ha dato di voi signoraggio.
  • E bene veggio omai, che lo meo core
  • 10Vuole avanzare, e crescer mia innoranza;
  • Sò alta gioja spera aver d' Amore;
  • Che del desir mi ven tanta allegranza,
  • Che non è mal, dond' eo senta dolore;
  • Sò m' ha donata dolce disianza.

Image of page 469 page: 469

  • Convemmi dir, Madonna, e dimostrare,
  • Come m' ha preso 'l vostro piacimento:
  • Dirol come savraggio; ma in cantare:
  • Chè 'n altra guisa non aggio ardimento;
  • Perciochè temo forte addimandare
  • Avante a voi lo meo innamoramento;
  • Che, qual si dona in signoria d' amare,
  • Sovente dotta dir lo suo talento.
  • Dunqua cantando, voi prego, ed Amore,
  • 10Ed la mercede, che voi, Donna, prenda;
  • Ch' umiliasse vostro gran valore;
  • Che' n ver di me per cortesia s' arrenda,
  • Che 'nnanti senta parte del dolzore,
  • Che lo foco d' amor tutto m' incenda.

Image of page 470 page: 470
Manuscript Addition: nante / Paradiso / la Donna
Editorial Description: Gabriele Rossetti's notes in the left margin.
Note: Two vertical lines in the left margin bracket lines 7-14.

  • Se l' avvenente, che m' ave in balia,
  • Solo in piacere mi degnasse fare,
  • Dello mio affanno assai n' alleggerria;
  • Se tanta grazia in lei deggio trovare;
  • Ched io alcuna parte dello dia
  • Potesse audir lo suo dolce parlare;
  • Poi di presente eo mora in fede mia,
  • Me ne parrave in paradiso andare:
  • E non porria mancar, che in paradiso
  • 10Non gisse la mia alma veramente,
  • Partendo lei da sì piacente viso;
  • E stando vivo, credo certamente,
  • Sovente aver sollazzo, gioco, e riso
  • Dal fino Amor, cui son leal servente,

Image of page 471 page: 471

  • Lo meo gravoso affanno, e lo dolore
  • Non par di fore sì, com' è incarnato;
  • Onde sacciate, c' ha più grave adore
  • Quello malore, ch' è dentro celato:
  • Da quel, che gitta fuor lo suo calore,
  • Non è lo core mai tanto gravato:
  • Ma eo mi sforzo, e mostro gran baldore
  • Allore ch' aggio più doglioso stato.
  • Chè più laudato è l' uom, che ritenere
  • 10Sa suo voler, di sua misavventura,
  • Che sua figura non cangi sembianza;
  • Buona speranza dè l' uom sempre avere;
  • Ch' appresso lo dolore è la ventura,
  • Ch' a sua rancura può dar beninanza.

Image of page 472 page: 472
Note: Two horizontal lines mark the opening of the sonnet.

  • Uno amoroso e fin considerare
  • Mi vene al cor, ch' addesso mi innamora;
  • E vemmi dalla bella, ove dimora
  • Piacere e canoscenza senza pare:
  • Lo qual m' incora, ch' io deggia allegrare
  • Lo core e lo talento a ciascun' ora:
  • Ed eo m' allegreraggio: e 'n poca d' ora
  • Farò dell' amor meo novo cantare:
  • Chè novo canto vuol lo gran valore
  • 10Dell' amorosa gioja, che mi inama
  • Dell' amo dolce, che move d' Amore:
  • Ben aggia Amore, e sua dolce liama;
  • E grazia n' aggia l' onorato core,
  • Che m' ave addotto in sì dolcetta fiama.

Image of page 473 page: 473

  • Considerando, una amorosa voglia
  • M' ave sorpreso, e vuole, ch' eo d' amare
  • Aggia talento, fede, core, e voglia,
  • E ch' eo ritorni allo disio d' amare:
  • Ond' eo mi rinovo omai di voglia;
  • E do lo core in signoria d' amare;
  • E parto addesso tutta la mia voglia
  • D' ogni altro loco, e spero pur d' amare.
  • Ma prego Amore, che 'l gentil coraggio
  • 10Dell' avvenente, che m' ha 'n sua balia,
  • Che d' amoroso foco lo sorprenda;
  • Sicch' amendue aggiam solo un coraggio;
  • E l' amoroso sguardo, che mi ballia
  • Sia veritero, che d' amar s' apprenda.

Image of page 474 page: 474

  • Amor m' ancide, nè da lui difesa
  • Non trovo mai, che di mercè chiamare:
  • E la mercè cherer non è contesa,
  • Là dove Amor vuol suo poder mostrare:
  • Forte s' adasta ver la mia mispresa
  • Amor, che sempre vuol ver me pugnare;
  • Nè già ver lui mai non feci offesa,
  • Se non disdegna el meo soverchio amare:
  • Ma già d' amar non partiraggio Amore,
  • 10Che buona spera m' ave assicurato;
  • Onde francare credo lo meo core:
  • Ch' aggio già visto, ed è vero provato,
  • Che per umilità cresce valore,
  • E per orgoglio è manto onor bassato.

Image of page 475 page: 475

  • Perchè m' avven non m' oso lamentare
  • Della mia pena, e lasso doloroso,
  • Di quella, che porria di ciò sanare
  • Lo core meo, ch' è tanto tormentoso:
  • Sol credo, che m' avven per bene amare;
  • Ch' uomo, ch' ama di core, è temoroso:
  • Ed eo temente moro, e dimandare
  • Non oso ciò, ond' eo più son disioso:
  • Ma quello è 'l dono, ch' uom più ave in grato,
  • 10Qual senza dimandar trova piacere;
  • Proveggia a ciò la bella, cui son dato.
  • Così mi può la mia Donna valere;
  • E 'l grado, e 'l don fia in cento raddoppiato,
  • Sol che mi faccia ben senza cherere.

Image of page 476 page: 476

  • Ver la mia donna son sì temoroso
  • Ch' un' ora non l' ardisco di cherere
  • La fina gioja, ond' eo son disioso,
  • La qual mi può sovr' ogn' altra valere:
  • Talor pensando son sì coraggioso,
  • Che spero dimandar del suo piacere:
  • Poi quel pensiero obblio, e pauroso
  • Divegno addesso, e taccio 'l meo volere.
  • Che siccom' folle avria considerato
  • 10S' eo le contasse, come el meo cor l' ama,
  • Alla mia Donna, e nolle fosse in grato;
  • Così porria mancar ciò, che più brama
  • Lo core meo: ma nolle fia contato
  • Per me; sì temo non ne fosse grama.

Image of page 477 page: 477

  • Ohi lasso, che tuttor disio ed amo
  • Quella, che lo meo ben punto non ama;
  • E quanto più di me mercè le chiamo,
  • Allora più di core mi disama:
  • Ed eo per lei amare ardo, ed affiamo,
  • E mi cosumo come legna in fiama,
  • E quanto più ne 'ncendo, più la bramo,
  • E più mi stringe Amore, e sua liama.
  • Or dunqua com' farò poi disamato
  • 10Sono da quella, dove el meo volere
  • Ave lo core, e lo disio fermato?
  • Farò, ch' eo l' ameraggio a meo podere:
  • E, s' io ne pero, tegnolomi in grato,
  • Dappoich' all' Amor meo sarà in piacere.

Image of page 478 page: 478

  • Da doglia, e da rancura lo meo core
  • Veggio partire in loco di posanza;
  • Face ritorno poi la disianza;
  • Più nolli piace del malvagio Amore.
  • E ben fui, lasso, dello senno fore
  • Lo giorno, ch' eo mi misi in sua possanza,
  • Che poi non fu nessuna beninanza,
  • Che sua piacenza m' avesse savore.
  • Ma oramai francato è 'l meo coraggio,
  • 10E spero addesso divenir giojoso,
  • Poi 'l suo disio mi torna a non calere:
  • E la spietata, che m' avea 'n tenere,
  • Più non mi donerà dolor doglioso;
  • Che fuora son del suo mal signoraggio.

Image of page 479 page: 479
Manuscript Addition: diffidenza
Editorial Description: Gabrielle Rossetti's note to the bracketed first octave.

  • Uno voler mi tragge 'l cor sovente
  • A voler dire una impossibil cosa;
  • Che vuol, ch' eo laudi lo piacer piacente
  • Della dolce mia donna ed amorosa:
  • E lo saver, ched ha l' uom canoscente,
  • Mi fa temer, di lei laudar giojosa:
  • Chè sua biltà già ben dir propriamente
  • Non si poria; tant' è sovrabbondosa,
  • Che in lei riparan piacer tali e tanti,
  • 10E sì ornati, e di sì taglia nova,
  • Che siccom' son, nol poria dir, nè quanti.
  • Così di lei laudar facendo prova,
  • Perdo, e sommi li pensieri affranti;
  • Poi tanto a dire in lei di ben si trova.

Image of page 480 page: 480

  • Ahi meve lasso, che in cantar m' avvene
  • Ciò divisar, che lo meo cor vorria;
  • Ma pur davante dalla donna mia
  • Non saccio proferir ciò, che convene.
  • Sì gran temenza infra lo cor mi vene,
  • Quand' eo riguardo sua gran signoria,
  • Che addesso quanto ardire aggio in balia
  • Si parte, che di me punto non tene.
  • Da che procede, lasso, esto distino,
  • 10Che sempre fui e son d' amar voglioso
  • Senza nullo ardimento di pregare?
  • Procede sol da fino e fermo amare:
  • Chè 'n bene amar diven l' uom temoroso,
  • E nel contraro chere più latino.

Image of page 481 page: 481

  • O lasso, che mi val cotanto amare,
  • Quant' eo voi amo, Donna di piacenza,
  • Poi lo piacer di voi, e la voglienza
  • È sol voler mia vita consumare?
  • Conosco bene, ch' è di grande affare
  • Lo fin valor, ch' è in voi, e la valenza,
  • Ma me non tene, che danno, e 'nerescenza;
  • Però folleggio in voi più disiare:
  • E ben conosco, troppo folleggiando
  • 10M' han fatto vostre fere altezze gire,
  • Donna spietata, in cui donai 'l coraggio;
  • Ma d' esto gran fallor mi partiraggio;
  • E fermeraggio in tal Donna 'l disire,
  • Che non mi anciderà, lei servo stando.

Image of page 482 page: 482
Note: Two horizontal lines mark the opening of the sonnet.

  • Ahi meve lasso: la consideranza
  • Mi mostra, e fa parer veracemente,
  • Che ciò, ch' eo spero, e bramo per dottanza,
  • Mi manchi senza fallo certamente:
  • Chè l' amorosa, in cui ho la 'ntendanza,
  • Guardando lei la sua cera ridente,
  • S' allegra, e fa di ciò disideranza;
  • E non m' ardisco lei incherer piacente.
  • Così temendo veggio consumando
  • 10Appoco appoco la mia vita gire,
  • Credendomi morir ciò disiando:
  • Ma qual, ch' eo n' aggia, sia per lei amando;
  • Chè morte e vita mi sarà gradire,
  • Più che di altra mai gioja pigliando.

Image of page 483 page: 483

  • Sì m' abbellio la vostra gran piacenza,
  • Gentil mia Donna, al prim' ch' eo l' avvisai,
  • Che ogn' altra gioja addesso n' obbliai,
  • E demmi tutto in vostra canoscenza:
  • Poi vi fui dato, in cui tutt' ora agenza
  • Pregio, e valore più che in Donna mai;
  • Nè 'l meo coraggio non considerai
  • Mai, che gradir la vostra benvoglienza.
  • Onde umil priego voi, viso giojoso,
  • 10Che non vi grevi, e non vi sia pesanza
  • S' eo son di voi fedele, e amoroso.
  • Di più cherer son forte timoroso;
  • Ma doppio dono è donna per usanza,
  • Che dà senza cherer al bisognoso.

Image of page 484 page: 484

  • Già non porà la vostra dolce cera
  • Tanto mostrarmi orgogliosi sembianti,
  • Ched io di voi amare mi dismanti,
  • O mi dispogli della vostra spera.
  • Perder poraggio eo voi, mia Donna altera;
  • Ma voi non me, ched io non mora innanti:
  • E morto, bella, vi sarò davanti
  • In ombra, come son di vita vera.
  • Ch' amor mi prese, e diè in vostro disire
  • 10Di guisa tal, che vivo e morto fuore
  • Non deggio star di vostra signoranza
  • A ciò mercè vi chero con pietanza,
  • Che non vi grevi, Donna di valore,
  • Sed eo disio sol di voi servire.

Image of page 485 page: 485

  • Non perch' eo v' aggia, Donna, fatto offesa
  • Vi chero già mercè nè perdonanza,
  • Ma per umiliar la disdegnanza,
  • Che 'n ver di me mostraste tanto accesa.
  • Saver dovete ben, che la mispresa,
  • Onde colpate me senza fallanza;
  • Che mai in ciò non ei 1 consideranza,
  • Nè già per me non fu bella commessa.
  • Ch' eo posso propiamente in vero dire,
  • 10Che mai non fu, nè fia alcun gradaggio,
  • Più m' aggradasse, che di voi servire.
  • Dappoichè 'nteso avete el meo desire,
  • Da tal error partite lo coraggio;
  • Chè di ciò, ch' aggio, sete donna, e sire.

Transcribed Note (page 485):

1 Ebbi.

Image of page 486 page: 486

  • Null' uomo può saver, che sia doglienza,
  • Se non provando lo dolor d' Amore;
  • Nè può sentire ancor, che sia dolzore,
  • Finchè non prende della sua piacenza.
  • Ed eo amando voi, dolce mia intenza,
  • In cui donat' ho l' alma, e 'l corpo, e 'l core,
  • Provando di ciascun lo suo sentore
  • Aggio di ciò verace canoscenza.
  • La fina gioi', ch' eo di voi presi amando,
  • 10Mi fu lo ben gradito e savoroso,
  • Più di nessun, ch' ancora aggia provato.
  • Or che m' avete da tal gioi' privato,
  • Sento dolor più forte e doloroso,
  • Che nullo, che giammai gisse penando.

Image of page 487 page: 487

  • Mante fiate può l' uomo divisare
  • Cogli occhi cosa, che lo cor dicede;
  • A somiglianza, como udì nomare,
  • Del parpallione, che lo foco fede:
  • Che, vista la sua spera, a 'nnamorare
  • Si prende sì, che già non si ricrede,
  • Ver lui pugnando infin, che può durare;
  • Onde lo foco morte li concede.
  • Ed eo guardando voi, che simiglianza
  • 10Avete di ciascuna gioi' piacente,
  • Mi presi oltre poder di vostra amanza;
  • Sicchè l' affanno della innamoranza
  • In amar voi pugnando, similmente
  • Com' parpallion m' ha morto in disianza,

Image of page 488 page: 488

  • Lasso el pensero, e lo voler non stagna,
  • E lo disio non s' attuta, nè stinge
  • Di lei amare; onde pur doglia attinge
  • Meo cor, che 'n ciò si pur diletta e bagna:
  • E com' più l' amo, più selvaggia, e stragna
  • Mostra in ver me, e più ver duol mi pinge:
  • E voglia d' amar lei sì mi distringe,
  • Che temo el tempo in ciò sol non m' affragna
  • O lasso, che o come fare deggio,
  • 10Poi son gittato, in sì folle badaggio,
  • Che spero, ed amo ciò, che più mi sdegna?
  • Di tal follore ciò, che può, m' avvegna;
  • Chè d' amar lei giammai non partiraggio;
  • Ma propio in ciò morire, e viver creggio.

Image of page 489 page: 489

  • Com' più diletto di voi, Donna, prendo,
  • O più vi tegno, ed aggio a voglia mia,
  • Più par, ch' eo n' aggia, e prenda gelosia,
  • E più di voi voler la voglia accendo:
  • E s' io da voi m' allungo, o vo partendo,
  • Tormento sol pensando notte e dia,
  • Com' eo ritorni a vostra signoria,
  • E 'n gelosia per un cento mi stendo.
  • Così m' ha di voi, Donna, Amor legato,
  • 10Che con voi stando, son tanto temente
  • Di perder voi, che non aggio posanza;
  • E s' io non son con voi, dolce mia amanza,
  • Son peggio, che di morte sofferente:
  • Cotale è per voi, bella, lo meo stato.

Image of page 490 page: 490

  • Usato avea lungo temporale
  • D' Amor manera dello terzolello,
  • Che, dilettando se, tanto gli cale;
  • Preso diletto, non si cura d' ello.
  • Or aggio d' Amore un disio corale,
  • Che m' ha levato quanto dall' augello
  • Avea impreso, e 'n tal guisa m' assale,
  • Che già non posso riparar da ello.
  • Ch' amar mi face di corale amore
  • 10Quella, che non si duol di mia rancura,
  • Nè si rimembra dello meo dolore:
  • Onde m' avveggio, che la mia figura,
  • Ha preso, lasso, loco d' amarore,
  • Poi non ritegno dell' angel natura.

Image of page 491 page: 491
Manuscript Addition: A Dante Alighiere, in risposte al / sonnetto "A ciascun alma presa" etc.
Editorial Description: Gabrielle Rossetti's note to the sonnet.

  • Di ciò, che stato sei dimandatore,
  • Guardando, ti rispondo brevemente,
  • Amico meo di poco canoscente,
  • Mostrandoti del ver lo suo sentore.
  • Al tuo mistier così son parlatore:
  • Se san ti truovi, e fermo della mente,
  • Che lavi la tua collia largamente,
  • Acciocchè stinga, e passi, lo vapore,
  • Lo qual ti fa favoleggiar loquendo:
  • 10E se gravato sei d' infertà rea,
  • Sol c' hai farneticato, sappie, intendo.
  • Così riscritto el meo parer ti rendo:
  • Nè cangio mai d' esta sentenza mea,
  • Finchè tua acqua al medico non stendo.

Image of page 492 page: 492
Note: At line 7, there is an arrow in the left margin pointing left.
Manuscript Addition: lo C[?]
Editorial Description: This note appears next to line 7.

  • Per pruova di saper com' vale, o quanto
  • Lo mastro l' oro, adducelo allo foco,
  • E ciò facendo chiara, e sa, se poco,
  • Amico, di pecunia vale, o tanto.
  • Ed io per levar prova del meo canto,
  • L' adduco a voi, cui paragone voco
  • Di ciascun, ch' ave in canoscneza loco,
  • O che di pregio porti loda, o vanto:
  • E chero a voi col meo canto più saggio;
  • 10Che mi deggiate il duol maggio d' amore,
  • Qual è per vostra scienza, nominare:
  • E ciò non movo per quistioneggiare:
  • Chè già 'n ver voi so non avria valore;
  • Ma per saver ciò, ch' io vaglio, e varraggio.

Image of page 493 page: 493
Manuscript Addition: di CO disf[?]
Editorial Description: Note beside line 8.

  • La vostro fermo dir fino, ed orrato
  • Approva ben ciò bon, ch' uom di voi parla,
  • Ed ancor più, ch' ogn' uom fora gravato
  • Di vostra loda intera nominarla;
  • Che 'l vostro pregio in tal loco è poggiato,
  • Che propriamente uom non poria contarla:
  • Però qual vera loda al vostro stato
  • Crede, parlando dar, dico disparla.
  • Dite, ch' amare, e non essere amato
  • 10Eve 1 lo duol, che più d' amore duole;
  • E manti dicon, che più v' ha duol maggio:
  • Onde nmil prego, non vi sia disgrato,
  • Vostro saver che chiari ancor, se vuole,
  • Se 'l vero, o no, di ciò mi mostra saggio.

Image of page 494 page: 494

  • Lasso, lo duol, che più mi dole, e serra
  • E' ringraziar ben non sapendo como,
  • Per me più saggio converriasi, como
  • Vostro saver, ched ogni quistion serra.
  • Dal duol, che manta gente dite serra:
  • E tal voler qual voi lor non ha como
  • El proprio sì disio saver duol como,
  • Di ciò sovente dìco essend' ha serra:
  • Però prego eo, ch' argomeutiate saggio
  • 10D' autorità mostrando ciò, che porta
  • Di voi la impresa, acciocchè sia più chiara
  • E poi parrà, parlando, di ciò chiara,
  • E qual più chiarirem duol pena porta
  • Della asseguando amico prove saggio.

Image of page 495 page: 495

  • Amor mi fa sì fedelmente amare,
  • E si distretto m' ave in suo disire
  • Che solo un' ora non poria partire
  • Lo core meo dallo suo pensare.
  • D' Ovidio ciò mi son miso a provare,
  • Che disse, per lo mai d' amor guarire;
  • E ciò ver me non val mai, che mentire
  • Perch' eo mi rendo a sol mercè chiamare:
  • E ben conosco omai veracemente;
  • 10Che 'nverso amor non val forza, ned arte,
  • Ingegno, nè leggenda, ch' uomo trovi,
  • Mai che mercede, ed esser sofferente,
  • E ben servir, così n' ave uomo parte:
  • Provveddi' amico saggio, se l' approvi.

Image of page 496 page: 496
DI DANTE DA MAJANO

A MONNA NINA
  • Le lode, e 'l pregio, e 'l senno, e la valenza,
  • Ch' aggio sovente udito nominare,
  • Gentil mia donna, di vostra piacenza,
  • M' han fatto coralmente innamorare,
  • E misso tutto in vostra canoscenza
  • Di guisa tal, che già considerare
  • Non degno mai, che far vostra voglienza;
  • Sì m' ha distretto Amor di voi amare.
  • Di tanto prego vostra segnoria,
  • 10In loco di mercede, e di pietanza,
  • Piacciavi sol, ch' eo vostro servo sia.
  • Poi mi terraggio, dolce donna mia,
  • Fermo d' aver compita la speranza
  • Di ciò, che lo meo core ama, e disia.

Image of page 497 page: 497
Sig. Tom. II. 32
RISPOSTA

DI MONNA NINA
  • Qual sete voi, sì cara proferenza;
  • Che fate a me senza voi mostrare?
  • Molto m' agenzeria vostra parvenza,
  • Perchè meo cor potesse dichiarare.
  • Vostro mandato aggrada a mia intenza;
  • In gioja mi conteria d' udir nomare
  • Lo vostro nome, che fà proferenza
  • D' essere sottoposto a me innorare.
  • Lo core meo pensare non savria
  • 10Nessuna cosa, che sturbasse amanza:
  • Così affermo, e voglio ognor, che sia.
  • D' udendovi parlare è voglia mia,
  • Se vostra penna ha buona consonanza
  • Col vostro core ed ha tra lor resia.

Image of page 498 page: 498
REPLICA DI DANTE DA MAJANO

DI MONNA NINA
  • Di ciò, ch' audivi dir primieramente,
  • Gentil mia Donna, di vostro laudore,
  • Avea talento di saver lo core,
  • Se fosse ver ciò ben compitamente:
  • Non come audivi il trovo certamente;
  • Ma per un cento di menzogna fore:
  • Tanto v' assegna saggia lo sentore,
  • Che move, e ven da voi sovrasaccente.
  • E poi vi piace, ch' eo vi parli, bella,
  • 10Se 'l cor va dalla penna svariando,
  • Sacciate mo che ben son d' un volere:
  • E se v' agenza, el vostro gran savere
  • Per testa lo meo dir vada cercando;
  • Se di voler lo meo nome v' abbella.

Image of page 499 page: 499
Note: Two horizontal lines in the right margin mark the opening of the sonnet.
DANTE DA MAJANO

A DIVERSI COMPOSITORI

  • Provvedi, saggio, ad esta visione,
  • E per mercè ne trai vera sentenza:
  • Dico: una Donna di bella fazzone,
  • Di cui 'l meo cor gradir molto s' agenza,
  • Mi fè d' una ghirlanda donagione,
  • Verde fronzuta, con bella accoglienza:
  • Appresso mi trovai per vestigione
  • Camiscia di suo dosso a mia parvenza.
  • Allor di tanto, amico, mi francai,
  • 10Che dolcemente presila abbracciare:
  • Non si contese, ma ridea la bella:
  • Così ridendo molto la basciai.
  • Del più non dico, che mi fè giurare:
  • E morta che mia madre era con ella:

Image of page 500 page: 500
DI RICCO DA VARLUNGO

DA DANTE DA MAIANO

Impresso nelle Rime Antiche.
Transcribed Note (page 500):

Anno 1300

  • Avuto ho sempre ferma openione,
  • Da poi ch' eo presi di voi canoscenza,
  • Di dir a far con pura perfezione
  • A mio poter 'oichea voi sia piacenza.
  • Or aggio udito in dir nostra ragione,
  • La qual mi dà di nova cosa intenza:
  • Sì ch' io per geomanzìa feci quistione,
  • Ed hovvi messa molta provvedenza.
  • E per corso di luna la formai;
  • 10Per ben potervi chiaro dimostrare
  • Guardai il Sole nella chiara stella.
  • E qui di sotto è ciò, ch' io ne trovai:
  • Ora 'l farete tosto giudicare
  • Ad un, che saccia dirvene novella.

Image of page 501 page: 501
Note: A single vertical line in the left margin brackets lines 9-14.
DI GIONE BAGLIONE

A DANTE DA MAIANO

Impresso nelle Rime Antiche.
Transcribed Note (page 501):

Anno 1300

  • Credo, nullo saggio a visione
  • Possa dire o dar vera sentenza:
  • Chè cosa, che non have in sè ragione,
  • Sua fine non è buon, nè la 'ncomenza.
  • Se donna fece teve donanzione
  • Di verde cosa bella, che t' agenza,
  • E poi di sua camiscia vestigione,
  • De' ne 1 ad Amore fare riverenza.
  • Ma s' è viva incarnata quella bella,
  • 10Io mi credo, Amico, che lo sai;
  • Molto ti lodo che lo vuoi celare,
  • S' è vero o no, mi piace la novella:
  • Se quello, che giurasti, l' atterrai
  • Farai come saggi' uomo dee pur fare.

Transcribed Note (page 501):

1 Deine, ne dei.

Image of page 502 page: 502
DI SALVINO DONI

DA DANTE DA MAIANO

Impresso nelle Rime Antiche.
Transcribed Note (page 502):

Anno 1300

  • Amico, io intendo: all' antica stagione,
  • Che Giusep' da Giacobbo ebbe scienza
  • In ciò, che tu domandi, Faraone,
  • Tenendol preso, fenne sperienza.
  • Esso non l' ebbe d' umana ragione;
  • Grazia li fè la divina potenza,
  • Senza la qual ciascun parla a tastone:
  • Così intendo di dir, non per sentenza.
  • Della ghirlanda, e della vesta c' hai,
  • 10Mi par mostranza, che ti vuol donare
  • Compitamente ciò, che speri d' ella.
  • Se tu 'l prendi, mi par, l' ucciderai;
  • Che peggio è morta, chi da tal fallare
  • S' adduce: mostral quella, che rambella.

Image of page 503 page: 503
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-8. Double vertical pencil line inscribed in the left margin bracket lines 14-15, and 17-19.
DI DINO FRESCOBALDI
Transcribed Note (page 503):

Anno 1300.

  • Un sol pensier, che mi vien nella mente,
  • Mi dà con suo parlar tanta paura,
  • Che 'l cor non si assicura,
  • Di volere ascoltar quanto ei ragiona.
  • Perchè mi move parlando sovente
  • Una battaglia forte e aspra e dura,
  • Che sì crudel mi dura,
  • Ch' io cangio vista, ed ardir m' abbandona.
  • Chè 'l primo delle colpo, che quivi si dona,
  • 10Riceve il petto nella parte manca
  • Dalle parole, che 'l pensier saetta;
  • La prima delle quai si fa sì franca,
  • Che giugne egual con virtù di saetta,
  • Dicendo al cor; tu perdi quella gioia,
  • Onde convien, che la tua vita moia.
  • In questo dir trovo tanta fermezza,
  • Che dove nascer suol conforto in pria,
  • Or più tosto si cria
  • Quel, che mi fa di vita sperar morte;
  • 20E quivi cresce con tanta fierezza
  • Questa speranza, che così m' è ria,
  • Che ogni altra fugge via
  • Image of page 504 page: 504
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 32-38 and 46-50. A word in line 36 is underlined in pencil.
  • Vinta e tremando, e questa riman forte.
  • E se le mie virtù fussero accorte
  • A far di loro seudo di mercede
  • Vienne un disdegno, che lo spezza e taglia;
  • E questi è quei, che duramente fiede,
  • Che dice alla seconda aspra battaglia:
  • Io tolgo pace a tutti tuoi desiri,
  • 30E do lor forza di crudel martiri.
  • La terza vien così fera parlando,
  • E di tal crudeltà signoria porta,
  • Ch' assai più mi sconforta,
  • Che non faria di morir la speranza.
  • Questa mi dice, così ragionando;
  • Vedi pietà, ch' io la ti reco scorta,
  • La qual fedita e morta
  • Fu nel partir della tua bella amanza,
  • In te convien che cresca ogni pesanza
  • 40Tanto, quanto ogni ben tuo fu il disio,
  • Ch' era fermato nella sua bellezza:
  • Chè quel piacer, che pria il cor t' aprìo
  • Soavemente con la sua dolcezza,
  • Così, come si mise umile e piano,
  • Or disdegnoso s' è fatto lontano.
  • Canzon, di quello, onde molto mi duole,
  • Tu porterai novella
  • A quella giovinetta donna bella,
  • Che più bella è che 'l Sole.
  • 50Tu la vedrai disdegnosa ridendo
  • Image of page 505 page: 505
    Note: A double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 51-53. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-8 and 16-21. A small pencil arrow, inscribed in the left margin, marks line 20.
  • Render grazie a colui,
  • Che co' martiri sui
  • Mi fa così per lei morir piangendo.

  • Poscia che dir conviemmi ciò ch' io sento,
  • E ch' io sostegno faticosamente
  • Per la vita dolente,
  • Che piangendo alla morte mi conduce;
  • Qual sia e quanto il mio crudel tormento,
  • Dirollo a voi, mia donna, solamente,
  • Cui paurosamente
  • Guardar disio, che negli occhi mi luce.
  • Se questa doglia, ch' a parlar m' induce,
  • 10Può sostener, che non m' uccida intanto,
  • Comincerò il mio pianto;
  • Chè so che l' ascoltar vi fia soave,
  • Vedendo quel ch' Amor per voi mi face;
  • Se non vi fosse grave
  • La fine, ov' io attendo d' aver pace.
  • Io sento piover nella mente mia
  • Amor quelle belleze, ch' in voi vede,
  • E il disio, che vi siede,
  • Crescer martìri con la sua vaghezza.
  • 20E conoscendo che bellezza sia,
  • E' s' innamora; chè piacervi crede.
  • Image of page 506 page: 506
    Manuscript Addition: Ed io rimango / Co, si nella vita
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's retranscription of line 47
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 22-23 and 46-49. A word in line 26 is underlined in pencil.
  • Così nella sua fede
  • Lo 'nganna Amor per la vostra fierezza.
  • Che se 'l pensier vi tragge a mia gravezza,
  • Questo move il dolor, che vi contenta;
  • E sed e' fior m' allenta
  • Non par ch' il senta; onde poco mi vale.
  • Voi disdegnate sì ch' Amor vi guata,
  • A cui tanto ne cale,
  • 30Che mai non posa, sì v' ha consolata.
  • Il consolar, che fa la vostra vista,
  • E che per mezzo il fianco m' apre e fende,
  • E quivi tanto attende,
  • Che 'l cor convien che rimanga scoperto.
  • Poi si dilunga, chè valore acquista,
  • Gridando forte, un suo durar contende,
  • E la saetta prende,
  • Tal che uccidermi ei crede esser certo,
  • Ed apre verso questo fianco aperto,
  • 40Dicendo, fuggi all' anima che sai,
  • Chè campar nol porrai.
  • Ma ella attende il suo crudel fedire,
  • E fascia il cuor nel punto, che saetta,
  • Di quel forte disire,
  • Cui non uccide colpo di saetta.
  • Poi che nel cor la percossa m' è giunta,
  • Ed io rimango così nella vita,
  • Com' uom, da cui partita
  • Fosse ogn' altra virtù forte e sicura.
  • Image of page 507 page: 507
    Manuscript Addition: Ed io Co si l'aspetto
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's retranscription of line 68
    Note: Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 56-60 and 62-74.
  • 50Perchè dinanzi all' affilata punta,
  • Credendo ch' allor sia la mia finita,
  • Ciascuna s' è fuggita.
  • Così facesse quella, che ancor dura,
  • La qual di me altresì poco cura
  • In consumarmi, quanto faccia Amore.
  • Chè per lo suo valore
  • Io posso dir, che io non sia or morto;
  • Chè sarei fuor del male, che io sostegno,
  • Dove m' è fatto torto,
  • 60Chè l' umiltà vi fa crescer disdegno.
  • Dunque, se l' aspro spirito, che guida
  • Questa spietata guerra e faticosa,
  • Vi vede disdegnosa
  • Di quanto cheggio per aver diletto,
  • Come così nella morte si fida,
  • La quale esser non può tanto gravosa,
  • Se la vita è noiosa,
  • Che non sia pace, ed io così l' aspetto?
  • Voi udirete; chè sentir mi pare
  • 70Una voce chiamare,
  • Che parla con pietà, vinta e tremando,
  • E viene a voi per pace di colui,
  • Che la morte aspettando
  • Vede la fine de' martiri sui.

Image of page 508 page: 508
Manuscript Addition: In lo Co
Editorial Description: Gabriele Rossetti's retranscription of line 15
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-2 and 20-23. Four words in line 20 are underlined in pencil. An arrow points away from line 20.
  • Voi, che piangete nello stato amaro,
  • Dove ogni ben v' è caro,
  • Come la luce nella parte oscura,
  • E che ponete nel dir vostro chiaro,
  • Che oltre di voi ho paro,
  • Esser non può in sì crudel vita e dura;
  • Leggete me, se l' ardir v' assicura,
  • Ch' io son mandato solamente a vui
  • Da parte di colui,
  • 10A cui non vive diletto di pace;
  • Perchè tanto li piace,
  • Che voi pensiate a lui, anzi che muoia,
  • Quanto gl' incresce della vostra noia.
  • E' fu menato con un sol desire
  • In loco, ove sentire
  • Ogn' ora li convien nuovi martìri.
  • Non già per voglia del suo poco ardire;
  • 20Ch' ei non credea seguire
  • La pena, ove convien ch' egli or si giri,
  • La qual non vuol che i dolenti sospiri
  • 20Vadano in parte, ove pietà li senta.
  • Cotanto le contenta
  • Ch' ei provi dell' asprezze del diserto,
  • Ov' ei morrà per certo:
  • Ch' è la foresta, ove convien ch' uom vada,
  • A guida di Leon, fuor d' ogni strada.
  • Io era dentro ancor nella sua mente,
  • Image of page 509 page: 509
    Manuscript Addition: E di Co, là dov[?]
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's truncated retranscription of line 34
    Note: Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 27-38, 40-42, 47-53 and 53-55. Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 43-46.
  • Quando primieramente
  • Gli apparve un de' Lion della foresta,
  • Il qual giungendo iniquitosamente,
  • 30Quivi subitamente
  • Gridando, verso lui volse la testa.
  • Nel cuor gli mise allor sì gran tempesta
  • Quella spietata e paurosa fera,
  • E di colà, dov' era,
  • Partir lo fe' con doloroso pianto;
  • E così il cacciò tanto,
  • Che ad una torre e bella e alta e forte
  • Il mise per paura della morte.
  • Poi che fu giunto, credendo campare,
  • 40Cominciò a chiamare,
  • Aiutami pietà, ch' io non sia morto.
  • Ma e' si vide tosto incontro fare
  • Tre, che ciascuno aitare
  • Volevan quel che prima l' avea scorto,
  • Per che ciascun fu di tenerlo accorto,
  • Tanto, ehe di lassù seese donzella
  • Gaia, giovine e bella,
  • Dicendo; quel disio, che ti conduce,
  • Mosso è dalla mia luce,
  • 50Onde convien, ch' io vendichi l' offesa,
  • Dove ti venne così folle intesa.
  • Negli occhi suoi gittò tanto splendore,
  • Che non ebbe valore
  • Di ritenerlo; sì che non s' avvide
  • Image of page 510 page: 510
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 56-66 of the upper poem. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 6-8.
  • Come per mezzo aperto gli fu il core
  • Per man di quel signore,
  • Che con tormento ogni riposo uccide.
  • Ma poi, com' uom che d' altro secol riede,
  • Vil di paura e di pietà pensoso,
  • 60Destossi pauroso,
  • E vide che costei s' era partita,
  • Ma trovò la ferita,
  • Ove ognor cresce di lei nuova amanza,
  • Che vi conduce ogni crudel pesanza.

  • Per gir verso la spera la Fenice
  • Si scalda sì, che poi accende fiamma
  • Il loco, ov' ella infiamma
  • Sì, che natura vince vita allora.
  • Così, per veder che il mio pensier dice,
  • Mi mena Amor verso si fatta fiamma,
  • Che 'l cor già se ne infiamma
  • Tanto, che morte lui prende e colora
  • Dello suo frutto altero chi innamora.
  • 10Tanto è cocente, che chi 'l sente chiaro,
  • Trova radice d' ogni stato amoro.
  • E lo mi par sentir già nella mente,
  • Venuto per virtù d' esta Ugelletta,
  • La qual uom non alletta,
  • Image of page 511 page: 511
    Manuscript Addition: In quello CO
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's retranscription of line 41
    Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 20-22 and 23-26. Double pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 31-35 and 38-39. A word in line 21 is underlined in pencil.
  • Nè altro fuor che amor che lei intenda
  • Fora spicciato si possibilmente,
  • Che dentro stando tempera saetta,
  • Onde poi insaetta
  • Le mie virtù sì, che 'l martir m' apprenda.
  • 20Ed io, che temo nel finir m' offenda,
  • Chero pietate al cui richiamo io sono,
  • Ed a costei nel mio finir perdono.
  • Di ciò che la mia vita è in nimistate
  • Lo suo bello sdegnar qual vuol la mira,
  • Priegol, poi che mi tira
  • In su la morte, che mi renda pace.
  • Chè mi mostra un pensier molte fiate,
  • Il qual d' ogn' altro più di dolor gira,
  • Com' io le sono in ira
  • 30Sì, che tremando pianger me ne face.
  • Lo spirito d' Amor, che nel cor giace,
  • Per confortarmi mi dice, tu dei
  • Amar la morte per piacer di lei.
  • Allor ch' io odo, che per suo diletto
  • E' mi convien provar quel falso punto,
  • Ov' io son quasi giunto,
  • Si, che mi mostra un doloroso affanno,
  • Dico, che mosse del suo intelletto
  • L' ardente lancia lasso! che m' ha punto
  • 40Dritto nel fianco appunto,
  • Ed in quel loco, ove i sospiri stanno;
  • Li quali sbiggottiti or se ne vanno
  • Image of page 512 page: 512
    Manuscript Addition: Diffidenza
    Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside line 46
    Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin bracket lines 45-49.
  • Davanti a quella per mercè, di cui,
  • Poi ch' io la vidi, innamorato fui.
  • Deh! Canzonetta, io vuò che tu celata
  • Tenghi costei con le parole, ch' hai,
  • Ovunque tu girai:
  • Perchè mi par che a torto facci offesa,
  • Non vuò che tua ragion ne sia ripresa.

Image of page 513 page: 513
Sig. Tom. II. 33
Note: Vertical penci lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4 and 5-8.

  • Donna dagli occhi tuoi par che si mova
  • Un lume, che mi passa entro la mente;
  • E quando egli è con lei par che sovente
  • Si metta nel desio, che in lei si trova.
  • Di lui v' appare una figura nova,
  • Che si fa loba e trovasi possente;
  • E signoria vi tien sì aspramente,
  • Ch' ogni ferezza al cor par che vi piova.
  • Pietà non v' è, nè mercè nè calere;
  • 10Perchè, si fa crudel com' ella puote,
  • E disdegnosa della vita mia.
  • Gli spirti, che nol posson sofferere,
  • Ciascun si tien d' aver maggior virtote;
  • Qual può dinanzi a lei partirsi via.

Sig. Tom. II. 33
Image of page 514 page: 514
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-2. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 12-14.

  • Amor, se tu se' vago di costei,
  • Tu segui ben la più diritta via;
  • Chè sol per acquistar sua signoria
  • Ti fai crudel vie più ch' i' non vorrei.
  • E poi s' i' veggio te venir con lei,
  • Tu apri tosto un arco di Soría,
  • E per la fine della vita mia
  • Ti metti a saettar per gli occhi miei.
  • Queste saette giungon di tal forza,
  • 10Che per ch' ogni mio spirito si doglia:
  • Cotanto trae diritto, presto e forte.
  • Così di quello, onde il disio mi sforza,
  • Mi convien sofferir contra mia voglia,
  • Tremando per paura della morte.

Image of page 515 page: 515
Note: A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet. Double vertical pencil lines inscribed in the left margin brackets lines 5-8.

  • Tanta è l' angoscia, che nel cor mi trovo,
  • Donde la mente tremando sospira,
  • Che spesse volte in sul pensier mi tira,
  • Nel qual pensando assai lagrime piovo.
  • Chè quell' avversità, ch' io allor movo,
  • Mi mostra il tempo, ove morte mi gira;
  • E la virtù, che la vita desira
  • Veggio distrugger co' martir, ch' io provo.
  • Questi martìri, che nel cor passaro,
  • 10Provando lor virtù naturalmente,
  • Venner di tanta forza, e sì possente,
  • Che tutti li miei spiriti tremaro;
  • Poi non sostenner, chè m' abbandonaro
  • Lasso! fuggendo sbigottitamente.

Image of page 516 page: 516
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4, 5-8, 9-11 and 12-14. A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the sonnet.

  • Una stella con sì nuova bellezza,
  • Ched il Sol vince ed ombra la sua luce,
  • Nel ciel d' Amor di tanta virtù luce,
  • Che m' innamora della sua chiarezza.
  • E poi si trova di tanta fierezza,
  • Veggendo come nel cor mi traluce,
  • Che ha preso con que' raggi, ch' ella induce,
  • Nel firmamento la maggior altezza.
  • O come, donna, questa nova stella
  • 10Sembianti fa, che il mio viver le spiace!
  • E per disdegno cotanto è salita!
  • Amor, che nella mente mi favella,
  • Del lume di costei saeite face,
  • E segno fa della mia poca vita.

Image of page 517 page: 517
Note: Double horizontal pencil lines inscribed in the right margin mark the opening of the sonnet. Single vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-4 and 5-14. A pencil cross inscribed in the left margin marks the opening of the poem.

Impresso ne' Commentarj della Volgar Poesìa

del Crescimbeni.
  • Questa è la giovinetta, ch'Amor guida,
  • Ch'entra per gli occhi a ciascun che la vede.
  • Questa è la donna piena di mercede,
  • In cui ogni virtù bella si fida.
  • Vienle dinanzi Amor, che par che rida
  • Mostrando il gran valor, dov'ella siede;
  • E quando giunge ove umiltà la chiede,
  • Par che per lei ogni vizio s'uccida.
  • E quando a salutare Amor la induce,
  • 10Onestamente gli occhi move alquanto,
  • Che danno quel disio, che ci favella.
  • Sol dov'è nobiltà gira sua luce,
  • Il suo contrario fuggendo altrettanto,
  • Questa pietosa giovinetta bella.

Image of page 518 page: 518
Note: A vertical pencil line inscribed in the left margin bracket lines 1-8. “Pietà” in lines 6 and 11 have been underlined in pencil. A pencil cross, enclosed in parentheses, and two vertical pencil lines, inscribed in the left margin mark the opening of the sonnet.

  • Per tanto pianger, che i miei occhi fanno,
  • Lasso! faranno l' altra gente accorta
  • Dell' aspra pena, che lo mio cor porta
  • Delli rei colpi, che ferito l' hanno;
  • Chè i miei dolenti spiriti, che vanno
  • Pietà caendo, che per loro è morta,
  • Fuor della labbia sbigottita e smorta
  • Partirsi vinti, e ritornar non sanno.
  • Questo è quel pianto, che fà gli occhi tristi,
  • 10E la mia mente paurosa e vile,
  • Per la pietà, che di sè stessa prende.
  • O dispietata saetta e sottile,
  • Che per mezzo lo fianco il cor m' apristi
  • Com' è ben morto chi 'l tuo colpo attende.

Image of page 519 page: 519

  • Non spero di trovar giammai pietate
  • Negli occhi di costei; tanto è leggiadra.
  • Questa si fè per me sì sottil ladra,
  • Che il cor mi tolse in sua giovine etate.
  • Trasse Amor poi di sua nuova beltate
  • Fere saette in disdegnosa quadra;
  • Dice la mente, che non è bugiadra,
  • Che per mezzo del fianco son passate.
  • Io non ritrovo lor ma il colpo aperto,
  • 10Con una voce, che sovente grida,
  • Mercè, donna crudel, giovene e bella.
  • Amor mi dice che per lei favella,
  • Nuovo tormento convien che ti uccida
  • Poi non sa' morto per quel ch' hai sofferte.

page: 520
Note: Page image and the exact transcription of pencil notations on this page are unavailable.

  • In quella parte, ove luice la stella,
  • Che del suo lume dà muovi disiri,
  • Si trova la foresta de' martìri
  • Di cui Amor cotanto mi favella.
  • Quivi fu la mia mente fatta ancella;
  • Quivi convien, che la mia luce miri;
  • Quivi trea fuor di paura sospiri
  • Questa spietata giovinetta bella.
  • Pietà quivi non trova signoria,
  • 10Nè umiltà contra disdegno sale
  • Sel del tormento morte non si cria.
  • Chiamar soccorso di mercè non vale
  • A questa, che martìri per me tria,
  • Mostrando che di ciò poco le cale.

page: 321
Note: Page image and the exact transcription of pencil notations on this page are unavailable. The page number, which should be “521,” has been incorrectly printed as “321.”

  • Poscia ch' io veggio l' anima partita
  • Di ciascheduna dolorosa asprezza,
  • Dirò, come la mia nova vaghezza
  • Mi tiene in dolce ed in soave vita.
  • Chè per lei m' è nella mente salita
  • Una donna di gaia giovinezza,
  • Chè luce il lume della sua bellezza,
  • Come stella diana, o margherita,
  • Questa mi pon con le sue man nel core
  • 10Un gentiletto spirito soave,
  • Che piglia poi la signorìa d' amore.
  • Questi ha d' ogni mio spirito la chiave,
  • Accompagnato di tanto valore,
  • Ch' esser non può con lui spirito grave.

Image of page 522 page: 522
Manuscript Addition: Leggiadramente
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside line 1.
Note: A pencil cross is inscribed in the left margin alongside the opening of the sonnet. A vertical pencil line inscribed in the left margin brackets lines 1-2. Multiple vertical lines inscribed in the left margin bracket line 7-8. The word “core” in line 7 is underlined in pencil.

  • Giovane, che così leggiadramente
  • Di te mi fai ragionare d' Amore,
  • Tanto mi piace il tuo gentil valore
  • Quant' e' mi par d' ogn' altro più possente.
  • Chè immaginando tua beltà sovente
  • Nel tempo, ch' ogni mia speranza muore,
  • Tu pigli tanta signoria nel core,
  • Che tu mi fai maravigliar la mente.
  • Poi vi ti posi così, come quella,
  • 10Che trova ferma nella sua vaghezza
  • Ciascuna parte della mia persona.
  • Dicemi Amor: questa giovine bella
  • Ti signoreggia con tanta piacenza,
  • Ch' ogni grave tormento t' abbandona.

Image of page 523 page: 523
Manuscript Addition: leggiadria
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside line 10.
Note: Multiple vertical lines are inscribed in the left margin bracketing lines 1-4, and in the right margin bracketing lines 9-11 and 12-14.

  • Quest' altissima stella, che si vede,
  • Col suo bel lume mai non m' abbandona.
  • Costei mi diè chi del suo ciel mi dona
  • Quanto di grazia il mio intelletto chiede.
  • E 'l nuovo dardo, che in questa man siede,
  • Porta dolcezza a chi di me ragiona,
  • In altra guisa morsa, che persona
  • Non fedì mai, nè fedirà, nè fiede.
  • Perchè mercè aver così mi piace
  • 10Con questa nuova leggiadria ch' io porto,
  • Dove mai crudeltà neuna giace.
  • Entro quel punto ogni vizio fu morto,
  • Ch' io tolsi lume di cotanta pace:
  • Ed Amor sa; chè io nel feci accorto.

Image of page 524 page: 524

  • La foga di quell' arco, che s' aperse
  • Per questa donna con le man d' Amore,
  • Si chiuse poi; ond' io sento nel core
  • Fitto un quadrel, che morte li scoperse.
  • Perchè di fuor la mia labbia coperse
  • D' oscura qualità, sì che il dolore
  • Si mostra ben quant' è nel mio colore,
  • Quel che giungendo l' anima sofferse.
  • Nella presta percossa di costui,
  • 10Che allora fece la mente tremare,
  • La sconsolata fu d' angoscia involta.
  • Come dirittamente vide trare
  • Quei che piangendo mi consuma pui;
  • E volle che pietà le fusse tolta.

Image of page 525 page: 525
Manuscript Addition: Anima e core
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note above the text
Note: Vertical pencil lines inscribed in the left margin bracket lines 1-2, 5-8, 9-11, and 12-14.

  • Deh! giovanetta, de' begli occhi tuoi,
  • Che mostran pace ovunque tu gli giri,
  • Come può fare Amor crear martiri
  • Si dispietati, che uccidano altroi?
  • Come che n' entri prima, e n' esce poi
  • Coperto, ch' uom non è che fiso il miri.
  • E le saette fascia di sospiri,
  • E 'l cuor mi taglia co' rei colpi suoi.
  • L' anima fugge, però che non crede
  • 10Che nel gravoso male, ch' io sostegno,
  • Aggia alcuna speranza di mercede.
  • Vedi a che disperato punto io vegno,
  • Ch' io son colui, che la sua morte vede
  • Nata di crudeltate e di disdegno.

Image of page 526 page: 526
DI VERZELLINO

A DINO FRESCOBALDI
  • Una piacente donna conta e bella
  • Un valletto riguarda tanto fiso,
  • Che gli ha lo cor per lo mezzo diviso:
  • E similmente il guarda una pulzella.
  • Ciascuna per amore a se l' appella;
  • La donna il mira tuttor senza riso;
  • E la pulcella s' allegra nel viso,
  • Quand' ella il vede, e tutta rinovella.
  • Onde il valletto dice, che lo core
  • 10Donor vorria alla più amorosa,
  • E sol di lei vuol esser servidore.
  • Veder non sa cui più distringe Amore,
  • Nè qual di lui si sia più disiosa.
  • Dunque sentenzia chi ha più valore.

Image of page 527 page: 527
RISPOSTA DI DINO

A VERZELLINO

  • Al vostro dir, che d' Amor mi favella,
  • Risponderò perchè io ne son priso.
  • Dico, che se 'l valletto è saggio e intise
  • Lasci la donna, e prenda la pulcella.
  • Che s' ella è gaia, giovinetta, e bella,
  • Dee il core aver più caldamente acciso;
  • E se la donna l' ama, e mira fiso,
  • Esser può vaga, ma non siccom' ella.
  • Però che la pulcella, che ha il suo core
  • 10Mosso ad amare è fatto disiosa,
  • E non chiede altro che 'l disio d' amore:
  • Non può esser così donna, ch' è sposa.
  • Questo mi mostra il dolce mio Signore,
  • Che andar mi fa con la mente pensosa.

Image of page 528 page: 528
Note: blank page
Image of page 529 page: 529
Sig. Tom. II 34
INDICE DE' POETI

  • Albertino Cirologo . . . . . , . . . . . 162
  • Albertuccio della Viola . . . . . . . . . . 223
  • Amorozzo da Firenze . . . . . . . . . . 76
  • Anselmo da Ferrara . . . . . . , . . . . 130
  • Arrigo Baldonasco . . . . . . . . . . . . 60
  • Attaviano, o sia Ottaviano Cardinale

    degli Ubaldini . . . . . . . . . . . . 231
  • Bernardo da Bologna . . . . . . . . . . . 275
  • Betto Mettefuoco . . . . . . . . . . . . 73
  • Bindo d' Alesso Donati , . . . . . . . . . 245
  • Cene dall Chitarra . . . . . . . . . . . 196
  • Chiaro Davanzati . . . . . . . . . . . . . 44
  • Cione Baglione . . . . . . . . . . . . . . . 501
  • Conte di Santa Fiore . . . . . . . . . . 167
  • Conte Guido Novello . . . . . . . . . . . 163
  • Dante da Maiano , . . . . . . . . . . . . . 438
  • Dello Bianco di Bucarello . . . . . : . 89
  • Dello da Signa . . . . . . . . . . . . . 157
  • Dino Compagni . . . . . . . . . . . . . . . 432
  • Dino Frescobaldi . . . . . . . . . . . . . 503
  • Dotto Reali . . . . . . . . . . . . . . . . 49
  • Dozzo, ossia Deozzo; o Andreozzo Nori 95
  • Image of page 530 page: 530
  • Federigo dall' Ambra . . . . . . . . . . . 387
  • Folgore da San Gemignano . . . . . . 168
  • Francesco Ismera . .. . . . . . . . . . . . 428
  • Frate Angelo da Camerino . . . . . . 379
  • Fredi da Lucca . . . . . . . . . . . . . . 428
  • Geronimo Terramagnino . . . . . . . . . 53
  • Gervasio Ricobaldo da Ferrara . . . . 246
  • Gianni Alfani . . . . . . . . . . . . . . . 420
  • Giovanni dall' Orto . . . . . . . . . . . . 96
  • Giovanni Marotolo . , . . . . . . . . . . . 90
  • Giraldo da Castello . . . . . . . . . . . . 265
  • Guido Cavalcanti , . . . . . . . : . . . 276
  • Guido Orlandi . . : . . . . . . . . . . . . . 266
  • Graziolo da Fiorenza . . . . . . . . . . . 381
  • Iacopo Mostacci, o Mostazzo . . . .. . 208
  • Lapo, o Lupo degli Uberti . . . . . . . . 242
  • Lapo Gianni, ossia Giovanni Lapo , . 104
  • Lapo Saltarello . . . . . . . . . . . . . 433
  • Lemmo di Giovanni d' Orlandi . . . . . 211
  • Lippo Paschi de' Bardi . . . . . . . . . . 263
  • Loffo, o Noffo Bonaguida . . . . . . . 257
  • Maestro Migliore da Fiorenza . . . . 155
  • Masarello da Todi . . . . . . . . . . . . . 87
  • Meo Abbracciavacca, o Braccio Vacca 1
  • Meo di Bugna da Pistoia . . . . . . . . . . 220
  • Messer Caccia da Castello . . . . . . . 370
  • Messer lo Abbate di Napoli . . . . . . . 160
  • Mico da Siena . . . . . . . . . . . . . . 417
  • Image of page 531 page: 531
  • Mino del Pavesaio . . . . . . . . . . . . . 382
  • Monna Nina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497
  • Monte Andrea da Firenze . . . . . . . 23
  • Montuccio Fiorentino . . . . . . . . . . 375
  • Nuccio Piacenti . . . . . . . . . . . . . . . 264
  • Onesto Bolognese . . . . . . . . . . . . . . 146
  • Paganino da Serzana . . . . . . . . . . . 209
  • Pucciarello di Fiorenza . . . . . . . . . . 218
  • Ricco da Fiorenza . . . . . . . . . . . . 395
  • Ricco da Varlungo . . . . . . . . . . . . . 500
  • Riccuccio da Fiorenza . . . . . . . . . . . . 394
  • Rustico Barbuto . . . . . . . . . . . . . . . 386
  • Salvino Doni . . . . . . . . . . . . . . . . 502
  • Ser Baldo Fiorentino . . . . . . . . . . 238
  • Ser Bello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 397
  • Ser Manno . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . 241
  • Ser Monaldo da Soffena . . . . . . . . . 233
  • Ser Pace Notaio . . . . . . . . . . . . . . . 398
  • Simbuono Giudice . . . . . . . . . . . . . . . 82
  • Terino da Castel Fiorentino» . . . . . . 154
  • Tommaso Buzzuola . . . . . . . . . . . . . 248
  • Ubaldo di Marco . . . . . . . . . . . . . 56
  • Ugo di Massa da Siena . . . . . . . . . 133
  • Ugolino Buzzuola . . . . . . . . . . . . 256
  • Ugolino Ubaldini . . . . . . . . . . . . . . 102

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Note: blank page
Image of page 533 page: 533
Manuscript Addition: D. da Majanno
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside page entry for 482
Manuscript Addition: D. Viola
Editorial Description: Gabriele Rossetti's note beside page entry for 225
INDICE DELLE RIME

  • A due signor non può durare un regno 393
  • A forza sono amante . . . . . . . . . . . . 227
  • Aggio talento s' eo savesse dire . . . . 453
  • Ahi Deo mercè che fia di me Amore 24
  • Ahi doloroso lasso più non posso . . 375
  • Ahi gentil Donna gaia ed amorosa . 435
  • Ahi lasso doloroso più non posso . . 31
  • Ahi lasso taupino altro che lasso . . 193
  • Ahi meve lasso che in cantar m' avvene 480
  • Ahi meve lasso la consideranza . . . 482
  • Ahi misero taupino ora scoperchio . . 28
  • Ah quanto male avven d' Amor mondano 390
  • Alla brigata nobile e cortese . . . . . 171
  • Alla danza la vidi danzare . . . . . . 225
  • Alla domane al parere del giorno . . 193
  • Al motto diredan prima ragione . . . 274
  • Al vostro dir che d' amor mi favella 527
  • A me stesso di me gran pietà viene . 342
  • Amico caro non fiorisce ogni erba . . 170
  • Amico io intendo all' antica stagione . 502
  • Amico provveduto ha mia intenzione . 437
  • Amico saccio ben che sai limare . . . 271
  • Amor biasmato molto mi dispare . . . 407
  • Image of page 534 page: 534
    Manuscript Addition: Giovini
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 104
    Manuscript Addition: Migliore
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 155
    Manuscript Addition: B. da Bologna
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 275
    Manuscript Addition: Davanzati
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 45
  • Amor che tutte cose signoreggia . . . 391
  • Amor comenza dolce umile e piano . 389
  • Amor discende e nasce da piacere . 415
  • Amore amaro a morte m' hai feruto . 21
  • Amore e Mona Lagia e Guido ed io . 368
  • Amore eo chero mia Donno in domino . 104
  • Amore perchè m' hai . . . . . . . . . . 73
  • Amor io non son degno ricordare .. . 111
  • Amor io prego la tua nobiltate . . . 114
  • Amor m' agenza di tutto valore . . . . 408
  • Amor m' ancide nè da lui difesa . . . 474
  • Amor mi fà sì fedelmente amare . . , 495
  • Amor novellamente . . . . . . . . . . . 70
  • Amor nuova ed antica vanitate . . . . 127
  • Amoroso voler m' ave commosso . . . 248
  • Amor perfetto di virtù infinita . . . . . 302
  • Amor s' eo parto il cor si parte e dole 155
  • Amor s' eo t' ho gabbato . . . . . . . . 233
  • Amor se tu se' vago di costei . . . . 514
  • Amor tegnomi matto . . . . . . . . . . 11
  • Angelica figura . . . . . . . . . . . . . . 236
  • Angelica figura nuovamente . . . . . . 112
  • Angelica figura umile e piana . . . . . 460
  • Angioletta in sembianza . . . . . . . . 115
  • A più voler mostrar che mostri vero 52
  • A quella amorosetta forosella . . . . . 275
  • A San Giovanni a Monte mia Canzone 45
  • A scuro loco conven lume clero . . . 20
  • Image of page 535 page: 535
    Manuscript Addition: Cavalcanti
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 347
    Manuscript Addition: Gianni
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 118
    Manuscript Addition: Cavalcanti
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 349
    Manuscript Addition: a da Ferrara
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 130
    Manuscript Addition: Buzzuola
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 254
  • Assai son certo che sementa in lidi . 150
  • A suon di trombe innanzi che di corno 269
  • A tal ferezza m' ha menato Amore . . 229
  • Avete in voi li fiori e la verdura . . 347
  • Avuta ho sempre ferma opinione . . . 500
  • Ballata poi che ti compose Amore . . 118
  • Ballatetta dolente . . . . . . . . . . . . . . 423
  • Beltà di donna e di saccente core . 349
  • Ben è ragion che la troppo orgoglianza 67
  • Ben veggio Amore che la tua possanza 466
  • Bon servo a suo signor porta leanza 409
  • Cera amorosa di nobilitate . . . . . . 462
  • Certo mie rime a te mandar vogliendo 361
  • Certo non è dall' intelletto accolto . . 351
  • Chi è questa che vien ch' ogni uom la mira 340
  • Chi nelle pietre semina somente . . . 92
  • Chi può aggiunger un dito a sua statura 130
  • Chi sè medesmo inganna per negghienza 436
  • Chi sua volgienza ben avesse intera . 99
  • Chi ricevè giammai sì fero inganno . 59
  • Ciascuna fresca e dolce fontanella . 348
  • Ciascun ch' ama s' allegri . . . . . . . 394
  • Cogli occhi Amor dolci saette m' archi 17
  • Com' auro ch' è affinato alla fornace . . 397
  • Come 'l fantin che nello speglio mira 44
  • Como le stelle sopra la Diana . . . . 254
  • Com' più diletto di voi Donna prendo . 489
  • Com' uom che lungamente sta in prigione 261
  • Image of page 536 page: 536
    Manuscript Addition: S. Giminiano
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 194
    Manuscript Addition: Pasci
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 263
  • Considerando ben ciò ch' è l' Amore . 388
  • Considerando ingegno e pregio fino . 434
  • Considerando l' altera valenza . . . . 8
  • Considerando un' amorosa voglia . . . 473
  • Contraggio di grand' ira benvoglienza 435
  • Convemmi dimostrar lo meo savere . 452
  • Convemmi dir Madonna e dimostrare . 469
  • Cortesìa cortesìa cortesìa clamo . . . 168
  • Così faceste voi o guerra o pace . . 194
  • Così fossi tu acconcia di donarmi . . 263
  • Cotanto è da pregiar ogni figura . . . 321
  • Credo nullo saggio a visione . . . . . 501
  • Da doglia e da rancura lo meo core 478
  • D' Agosto sì vi do trenta castella . . 179
  • D' Amor non fu giammai veduta cosa 166
  • Dante un sospiro messagger del core 356
  • Da poi ch' i' v' amo donna mia valente 91
  • D' Aprile vi do la gentil campagna . 175
  • Davanti voi Madonna son venuto . . 146
  • Deh giovanetta de' begli occhi tuoi . . 525
  • Deh spirti miei quando voi me vedete . 343
  • Della mia Donna vo' cantar con voi . 420
  • Del mar si rompe l' onda e fa tempesta 63
  • Dentro dal cor m' è nato . . . . . . . 233
  • Di Agosto vi riposo in Ancon bella . 203
  • Di Aprile vi do vita senza langa . . 199
  • Di ciò ch' audivi dir primieramente . 498
  • Di ciò che 'l meo cor sente . : . . . 49
  • Image of page 537 page: 537
    Manuscript Addition: a da Ferrara
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 132
  • Di ciò che stato sei dimandatore . . . 491
  • Di Dicembre vi pongo in un pantano 207
  • Di Febbrajo mi metto in valle ghiaccia 197
  • Di Febbrajo vi dono bella caccia . . 173
  • Di Giugno dovvi una montagnetta . . 177
  • Di Giugno siate in tale campagnetta 201
  • Di gran guisa mi fà meravigliare . . 88
  • Di Luglio in Siena sulla saliciata . . 178
  • Di Luglio vo' che sia cotal brigata . 202
  • Di Maggio sì vi do molti cavagli . . 176
  • Di Marzo sì vi do una peschiera . . 174
  • Di Marzo vi riposo in tal manera . . 198
  • Di Novembre vi metto in un gran stagno 206
  • Di Ottobre nel contà ch' ha buono stallo 181
  • Di Ottobre vi consiglio senza fallo . 205
  • Di Settembre vi dò diletti tanti . . . 180
  • Di Settembre vi do gioielli alquanti . 204
  • Di Tomeo le rade penne . . . . . . . 132
  • Di voi mi stringe tanto lo disire . . . 454
  • Dogliosamente con grande allegranza 221
  • Doglio languendo di greve pesanza . 16
  • Dolce è il pensier che mi nutrica il core . 109
  • Donna dagli occhi tuoi par che si mova 513
  • Donna la disdegnanza . . . . . . . . . 442
  • Donna la donna mia ha d' un disdegno 421
  • Donna mi priega perch' io voglio dire 289
  • Donne se il prego della mente mia .. 122
  • D' un' amorosa voglia . . . . . . . . . . . 228
  • Image of page 538 page: 538
    Manuscript Addition: Cavalcanti
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 360
    Manuscript Addition: S. Giminiano
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for195
  • E di Dicembre una città in piano . . 183
  • E di Novembre petriuolo e 'l bagno 182
  • Ed ogni giovedì torniamento . . . . . 190
  • Ed ogni venerdì gran caccia e forte 191
  • E il sabbato diletto ed allegrezza . . 192
  • E il martedì li do un nuovo mondo . 188
  • Eo maladico l' ora che 'mpromero . . 133
  • Era in pensier d' Amor quand' io trovai 280
  • E s' el non fosse il poco meno e 'l presso 318
  • E spaventa ch' io mostra el tristo volto 231
  • Fera cagione e dura . . . . . . . . . . . 213
  • Fior di vertù si è gentil coraggio . . 169
  • Gaia donna piacente e dilettosa . . . 438
  • Gentil donna cortese e di bon a' re . 108
  • Gentil mia donna la virtù d' amore . 242
  • Geronimo com' credo voi sapete . . . 54
  • Già non porà la vostra dolce cera . 484
  • Giorno nè notte non fino pensando . 262
  • Giovane che così eggiadramente . . 522
  • Gli miei folli occhi che 'n prima guardaro 338
  • Gli occhi che son messaggi dello core 381
  • Gli occhi di quella gentil forosetta . 282
  • Gravosa dimoranza . . . . . . . . . . . . 209
  • Gravoso affanno e pena . . . . . . . . . 211
  • Guarda ben dico guarda ben ti guarda 294
  • Guarda Manetto quella sgrignutuzza . 360
  • Guato una donna dov' io la scontrai . 422
  • Guelfi per fare scudo delle reni . . . 195
  • Image of page 539 page: 539
    Manuscript Addition: Cavalcanti
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 283
    Manuscript Addition: al. di Napoli
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 161
    Manuscript Addition: Bonaguida
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 259
  • Guido quel Gianni ch' a te fu l' altr' ieri 427
  • I' dono vai nel mese di Gennajo . . 172
  • I' ho pensato di fare un gioiello . . . 186
  • Il Maggio voglio che facciate incagli 200
  • Il mondo il corso e l' opra di fortuna 312
  • I miei sospir dolenti m' hanno stanco 264
  • In decima e terza lo cominciare . . . 399
  • In lontana contrada . . . . . . . . . . . 234
  • In ogne membro un spirito m' è nato 167
  • In quella parte ove luce la stella . . 520
  • Invidiosa gente e mal parlera . . . . . 253
  • In vista occulto ciò ch' è dentro pare 398
  • In un boschetto trovai pastorella . . . 283
  • In voi Amore lo nome ha falluto . . 255
  • In aggio inteso che sanza lo core . . 386
  • Io ho dottanza che la donna mia . . 247
  • Io mi confesso a te o Signor Deo . 161
  • Io non pensava che lo cor giammai . 292
  • Io non so che si sia che sopra il core . 232
  • Io priego voi che di dolor parlate . . 299
  • Io son la donna che volgo la rota . 326
  • Io sono Amor che per mia libertate . 106
  • Io sto alla signorìa di un tal zitello . 246
  • Io temo che la mia disavventura . . . 364
  • Io vengo il giorno a te infinite volte 355
  • Io vi dono del mese di Gennajo . . . 196
  • Io vidi donne con la donna mia . . . 276
  • Ispirito d' amor con intelletto . . . . . 259
  • Image of page 540 page: 540
    Note: A line in the right margin marks 76.
    Manuscript Addition: Arrezzo
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 76
  • I' vidi gli occhi dove Amor si mise . 335
  • La bella donna dove Amor si mostra 357
  • La dilettosa cera . . . . . . . . . . . . 445
  • La dispietata che m' ha giunto il Giovi 144
  • La dolce innamoranza . . . . . . . . . 223
  • La fior d' amor veggendola parlare . . 465
  • La foga di quell' arco che s' aperse . 524
  • La forte e nova mia disavventura . . 279
  • La gioja e l' allegrezza in ver me lasso 413
  • Languisce lo meo spirto sera e mane . 23
  • L' anima mia vilmente è sbigottita . . 359
  • La partenza che fo dolorosa . . . . . 151
  • L' ardente fiamma della fiera peste . 315
  • Lasse el pensero e lo voler non stagna 488
  • Lasso lo duol che più mi dole e serra 494
  • Lasso mercè cherere . . . . . .. , . . . 450
  • Lasso per ben servir son adastiato . 461
  • Lasso quando mi membra . . . . . . . 238
  • Le dolorose pene che 'l meo core . . 260
  • Le lode e 'l pregio e 'l senno e la valenza 496
  • Levandomi speranza . . . . . . . . . . . . . 159
  • Lo fino amor piacente . . . . . . . . , 64
  • Lo gran valore e la gentil piagenza . 57
  • Lo meo gravoso affanno e lo dolore 471
  • Lontana dimoranza . . . . . . . . . . . . 217
  • Lontan vi son ma presso v' è lo core . 76
  • Lo vostro fermo dir fino ed orrato . 493
  • L' uccel Fenis quando vene al morire 100
  • Image of page 541 page: 541
    Manuscript Addition: Ser Paci
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 414
  • Madonna eo dotto di che hai dottanza 19
  • Madonna lo coral disio ch' io porto . 265
  • Madonna per virtute . . . . . . . . . . . 164
  • Madonna vostra altera canoscenza . . 5
  • Mante fiate può l' uomo divisare . . . 487
  • Membrando ciò che fatto m' è sentire 395
  • Mirai lo specchio che a verar notrica 256
  • Morte gentil rimedio de' cattivi . . . . 367
  • Muoviti Amore e vattene a Messere 417
  • Naturalmente ogni animal ha vita . . 324
  • Nel vostro viso angelico amoroso . . 120
  • Nessun Pianeto doveria parere . . . . 400
  • Nobile Donna di corona degna . . . . 60
  • Nobil esemplo è quel dell' uom selvaggio 160
  • Non arà mai pietà questa mia donna 245
  • Non canoscendo Amico vostro nomo . 386
  • Non come parvo par vostra loquenza 157
  • Non perch' eo v' aggia donna fatto offesa 485
  • Non si porria contare . . . . . . . . . . . 96
  • Non so s' è mercè che mo vene a meno 147
  • Non spero di trovar giammai pietate 519
  • Non vi dispiaccia donna mia d' aldire . 95
  • Novella gioia e nova innamoranza . . 414
  • Novella gioia il core . . . . . . . . , . 165
  • Novella ti so dire odi Nerone . . . . 350
  • Novelle grazie alla novella gioia . . . 117
  • Novel Sonetto mando per messaggio 56
  • Null' uomo può saver che sia doglienza 486
  • Image of page 542 page: 542
    Note: Horizontal lines in the right margin mark 369, 87, 273, 101, 218, 279.
    Manuscript Addition: Cavalcanti
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 369
    Manuscript Addition: M. da Todi
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 87
    Manuscript Addition: Orlandi
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 273
    Manuscript Addition: Ubaldino
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 101
    Manuscript Addition: Pacciarello
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 218
    Manuscript Addition: Frate Angelo
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 279
  • Nuovo canto amoroso nuovamente . . . 243
  • O cieco mondo di lusinghe pien . . 369
  • O donna mia non vedestù colui . 336
  • O fresca rosa a voi chero mercede 456
  • Ogni diletto e bene . . . . . . . . . . . 163
  • Ogni Mercoledì corredo grande . . . 189
  • Ogni uomo deve assai caro tenere . 87
  • Ohi lasso che tuttor disio ed amo . 477
  • O lasso che mi val cotanto amare . 481
  • O lasso me che son preso ad inganno . 464
  • O lento pigro ingrato ignar che fai . 330
  • O Madre di virtute luce eterna . . . 42
  • Onde si muove e donde nasce amore . 273
  • O povertà come tu sei un manto . . . 300
  • O sommo saggio e di scienza altera . 432
  • O tu che porti negli occhi sovente . 365
  • Passando con pensier per un boschetto 101
  • Pelào con sua lancia attossicata . . . 102
  • Pensando lo dolor che aver solia . . 162
  • Perchè m' avven non m' oso lamentare 475
  • Perchè non furo a me gli occhi dispenti . 341
  • Perch' io non spero di tornar giammai . 285
  • Per consiglio ti do de passa passa . 218
  • Per Deo dolce meo Sir non dimostrate 440
  • Per gir verso la spera la Fenice . . . 510
  • Per gli occhi fiere un spirito sottile . 346
  • Per gran soverchio di dolor mi muovo 428
  • Per l' allegrezza del nostro Signore . 379
  • Image of page 543 page: 543
    Note: Horizontal lines in the left margin mark 18, 58, and 257.
    Manuscript Addition: Abbracciavaca
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 18
    Manuscript Addition: Di Marco
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 58
    Manuscript Addition: Provvedi veggio, questa visione 499 D. da Maiano
    Editorial Description: DGR's addition after the page 257 entry
  • Per lunga dimoranza . . . . . . . . . . . 18
  • Per lunga sofferenza . . . . . . . . . . . 443
  • Per poco ch' eo patisca non spavento . 134
  • Per pruova di saper com' vale o quanto 492
  • Per tanto pianger che i miei occhi fanno . 518
  • Per troppa sottiglianza il fil si rompe 272
  • Poi a natura umana . . . . . . . . , . . 370
  • Poich' aggio udito dir dell' uom selvaggio 270
  • Poichè di doglia cor convien ch' io porti 276
  • Poichè fallita m' è vostra piacenza . 401
  • Poich' è sì vergognoso . . . . . . . . . . . 79
  • Poich' io penso di soffrire . . . . . . . . 325
  • Poi dal Mastro Guitton l' arte tenete . 53
  • Poi dell' altre opre tutte compimento . 61
  • Poi non mi punge più d' amor l' ortica . 141
  • Poi sono innamorato vo' servire . . . 412
  • Poscia che dir conviemmi ciò ch' io sento 505
  • Poscia ch' io veggio l' anima partita . . 521
  • Poso 'l corpo in un loco meo pigliando . . 58
  • Posso degli occhi miei novella dire . 284
  • Prima che io voglia romperme o spez–

    zarme
    . . , . . . . . . . . . . . . . . . . 219
  • Primer ch' eo vidi gentile criatura . 468
  • Provato ho assai Madonna di ciausire 257
  • Qual che voi siate Amico vostro manto 252
  • Qual sete voi sì cara proferenza . . 497
  • Quando di cosa l' uomo ha disianza . 90
  • Quando di morte mi convien trar vita 287
  • Image of page 544 page: 544
    Note: Horizontal lines in the right margin mark 145, 517, 121, 457.
    Manuscript Addition: Onesto
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 145
    Manuscript Addition: Frescobaldi
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 517
    Manuscript Addition: Gianni
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 121
    Manuscript Addition: D. da Maiano
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 457
  • Quando la luna e la stella diana . . 187
  • Quando la voglia signoreggia tanto . 185
  • Quanti più sono li doni d' Amore . . . 93
  • Quanto più mi disdegni più mi piaci . 425
  • Quanto ti piace Amor m' affanna e tira 385
  • Quel che per lo caval perde la mescola 153
  • Quella che in cor l' amorosa radice 149
  • Quella crudel stagion che a giudicare 145
  • Questa è la giovinetta ch' Amor guida 517
  • Quest' altissima stella che si vede . . 523
  • Questa rosa novella . . . . . . . . . . . 121
  • Ragionando d' amore . . . . . . . . . . 266
  • Ricorro alla fontana di scienza . . . . 156
  • Rimembrivi oramai del greve ardore 467
  • Rosa e giglio e fiore aloroso . . . . . 457
  • Salva sua reverenzia come sire . . . . 404
  • Salute e gioia mandovi Ser Pace . . 396
  • Se Amor da cui procede ben e male 392
  • Se avessi detto Amico di Maria . . . 267
  • Se con lo vostro val mio dire e solo 136
  • Sed io avesse tanto d' ardimento . . . 463
  • Se l' avvenente che m' ave in balìa . . . 470
  • Se filosofo dice è necessaro . . . . . . 14
  • Selvaggio più che fera . . . . . . . . . . 224
  • Se mai del tutto obliato ho mercede 277
  • Se mercè fosse amica a' miei desiri . 344
  • Sempre a felice sua salute intende . . 308
  • Se non ti caggia la tua Santalena . 366
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    Manuscript Addition: Ser Paci
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 415
    Manuscript Addition: T. da Castelfior.
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 154
    Manuscript Addition: D. da Maiano
    Editorial Description: DGR's note beside page entry for 483
  • S' eo per cantar potesse convertire . . 85
  • Se pur saveste donna lo cor meo . . 415
  • Se quella donna ched io tegno a mente 426
  • Ser Bello vostro dir molto mi piace . 403
  • Ser Chiaro lo tuo dir d' ira non sale 158
  • Se vedi Amore assai ti prego Dante 354
  • Se vi stringesse quanto dite Amore . 154
  • Si a te color di tutto bene e' resta . 241
  • Siccome ciascun uom può sua figura 43
  • Sì come 'l mare face per tempesta , . 62
  • Siete voi Messer Cin se ben v' adocchio 142
  • Sì m' abbellìo la vostra gran piacenza 483
  • Sì m' è fatta nemica la mercede . . . 148
  • S' io fossi quello che d' amor fu degno 362
  • S' io priego questa donna che pietate 337
  • Sollecitando un poco meo savere . . 208
  • Sol per pietà ti prego giovinezza . . . 288
  • Sonetto mio anda o' lo divisi . : . . . 184
  • Sovente aggio pensato di tacere . . , 1
  • Spesso di gioia nasce ed incomenza . 82
  • Stato son lungiamente . . , . . . . . . 382
  • Tan' m' abbonda materia di soverchio 35
  • Tanta è l' angoscia che nel cor mi trovo . 515
  • Tanta bona allegrezza al cor mi tene . 411
  • Tanto amorosamente mi distringe . . . 439
  • Tinto di morte era tuo santo vlso . . 131
  • Troppo ser vir tien danno ispessamente 268
  • Tu m' hai sì piena di dolor la mente . . 339
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Note: The ERRATA appear in the left hand column, with the corresponding CORRIGE in the right hand column.
ERRATA CORRIGE
  • Pag. 37 lin. 20 e 24 riccorre / riccore
  • Pag. 49 lin. 19 gio / gioia
  • Pag. 133 lin. 1 che / che
  • Pag. 276 lin. 17 sembrasre / sembrasse
  • Pag. 295 lin. 16 sIringa / stringa
  • Pag. ivi lin. 23 biacco / bianco
  • Pag. 303 lin. 25 eontende / contende
  • Pag. 326 lin. 1 frige / frigge
  • Pag. 331 lin. 14 puol / duol
  • Pag. 353 lin. 11 diò / ciò
  • Pag. 357 lin. 5 chostra / chiostra
  • Pag. ivi lin. 8 fra / farà
  • Pag. 377 lin. 14 no nè / non è
  • Pag. 397 lin. 13 attutar / attutar
NELLE NOTE
  • Pag. 69 lin. 1 Dotto / Detto
Note: A fac. 19. convien cassare le parole Di Meo Abbracciavacca

e a fac. 20. porre in cima A Dotto Reali da Lucca.
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Manuscript Addition: Diamante as a woman's name. / p. 500 vd.l (note.) / Blanzifiore p. 457 v. 2 / Barque p 62. 63 v. 2
Editorial Description: DGR's note at the top of the page
Note: These lines are inscribed.
  • Against all painters Cimabue thought
  • To keep the field. Now Giotto has the cry
  • And so the fame o' the first is lowly brought wanes nigh to nought.
  • Thus one from other Guido took the high
  • Glory of language & perhaps is born
  • He who from both shall bear it by & bye presently
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Electronic Archive Edition: 1