Raccolta
Di
Rime Antiche
Toscane.
Volume Terzo .
Palermo .
Dalla Tipografia Di Giuseppe Assenzio .
1817
Transcription Gap: pages [ii]-326 (not translated by DGR)
Editorial Note (page ornament): Each paragraph begins with a cock-up initial.
Caccia da Castello fiorì verso il 1300. secondo il parere di Crescimbeni , e fu
uomo dotto di quell' età . Nella Chigiana al cod. 563 havvi quest' unica sua ballata
, la quale tratta dell'Incarnazione, in quella maniera che potevasi in quei rozzissimi tempi .
Chiaro Davanzati Fiorentino anch'esso è annoverato tra gli buoni rimatori del fine
del secolo XIII. Il primo sonetto , che s'inserisce , si legge nella Raccolta del Giunti , ed
è stato scritto in risposta a quello di Dante da Majano , che mandò a
diversi rimatori sopra un segno , di cui ne addimanda a loro la interpretazione: il secondo
è anche scritto in risposta ad un altro di Monte Andrea da Firenze , ed è
stato tratto dalla Raccolta Fiorentina insieme alla Canzone .
Cione Baglione di patria per avventura Perugino , secondo il mentovato Crescimbeni , fu poeta
del secolo XIII. ed amicissimo di Dante da Majano; dal quale anche fu scelto per interprete del
soprallegato sogno , come si vede nella Raccolta del Giunti .
Dello da Signa fu bizzarro e capriccioso nel comporre sonetto , ed affettava quegli scherzi ,
che dal Bedi furono chiamati puerili: ma perciocchè in quei rozzi tempi erano
reputate vaghezze somiglianti bizzarrìe, non deesi incolpare n` questo
n` alcun altro
di quegli antichi rimatori , che li usarono . Nell'Edizione
Fiorentina si trovano le poesie di queste autore , che quì si riuniscono .
Jacopo Mostacci da Pisa fu rimatore non troppe culto nè leggiadro , per quello che
si cava da un sonetto portato dall'Allacci, e dal Crescimbeni stampato tra li saggi della
Volgar Poesia . Il Redi annoveralo fra li poeti , che fiorirono a tempi di Fra Guittone , ma il
Crescimbeni credelo de' tempi più bassi , e che fiorisse verso il 1300.
Lemmo di Giovanni d'Orlandi da Pistoja fiorì intorno al 1300. e fu molto amico di
Cino da Pistoja , tra le cui rime si veggono varj sonetti a lui scritti, pieni di segni
distintissimi d' affetto e di confidenza. Ancorch` il suo stile sia dolce e tenero,
e s'inchini alla maniera del suo amico Cino , non per tanto il Crescimbeni è
d'opinione , che si accosti più agli altri del tempo di Fra Guittone , che a quello.
Dell'Edizione Fiorentina sono state cavate le poesie , che ora si riproducono .
Loffo o Noffo Buonaguida fu uno de' buoni rimatori del suo tempo , cioè della fine
del secolo XIII. siccome ne giudica il Crescimbeni; imperciocchè sebbene il suo
stile non sia esente della rozzezza de' suoi tempi , non di meno non è tanta ,
quanta se ne vede ne' poeti del tempo più alto , ed i sentimenti sono giusti , e ve
ne ha de' buoni e belli, e spiegati non senza felicità .
Salvino Doni Fiorentino scrisse l'unico sonetto , che di lui finora si ha , a Dante di Majano
sopra quel sogno , che disteso in un altro sonetto mandò a diversi rimatori suoi
amici , affinchè lo in interpretassero . Da esso si raccoglie che fu uomo savio e
costumato ; il suo stile è alquanto rozzo , come quello de' rimatori del suo tempo ,
cioè del secolo XIII.
Ser Pace Notajo da Firenze fiorì nel fine del secolo XIII. secondo il Crescimbeni
; il quale guidica , che il suo stile , alquanto scevro della rozzezza di quei primi tempi , si
accosti alla maniera di Dante da Majano , e di quelli che rimarono intorno al 1300. L'Edizione
Fiorentina ci dà tutti li sonetti che si hanno di questo poeta.
Talano da Firenze dovette esser uomo di gran riguardo , perciocchè nel manuscritto
del Bargiacchi viene onorato col titolo di Messere . Fiorì nel fine del secolo XIII
e di lui quest' unico sonetto ha veduto la luce: trovasi ne' saggi dati dal Crescimbeni .
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Note: Author: Dello da Signa
- Levandomi speranza
- D' aver gioja compita per amore ,
- Piacque alla Donna mia , ch'io li sia amante .
- E dammi sicuranza
- Del suo piacente e pïetoso core ,
- Dell'amoroso suo gajo sembiante .
- Sì ch'io non ho dottanza
- Di star leale amante e servidore ,
- E ch'io non sia di gioi' più d'altro amante .
-
10E mercè fa pietanza ,
- E pietà face d' amar lo dolzore ,
- E bon servir fa servo bene stante .
- Ed io , che son servente più d' altro , amo
- Donna più d' altra gente ,
- Canto ed allegro , e gioi' attendo e spero
- Da lei , cui servo , e cui mi son donato .
- E se davanti mercede le chiamo ,
- So che non l' è spiacente ;
- Però mi riconforto e non dispero ,
-
20Avvegna in tutto gioir m' ha vietato .
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Transcription Gap: pages 342-345 (not translated by DGR)
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Note: Author: Noffo or Loffo Bonaguida. The first letter of the sonnet is a cock-up
initial.
- Ispirito d' Amor con intelletto
- Dentro dallo mio cor sempre dimora ,
- Che mi mantiene in gran gioja e 'n diletto ,
- E senza lui non vivería un' ora .
- Ed hammi fatto amante sì perfetto ,
- Ch' ogn' altro in ver di me d'amore è fuora :
- Non ho mai pene , nè sospiri getto :
- Cotanto buonamente m' innamora .
- Lo spirito d' Amor , che meco parla
-
10Della mia gentil donna ed avvenente ,
- Mi dice : Non voler mai più che amarla ,
- Sì com' ella ama te coralemente ,
- E di fin cor servire ed onorarla ;
- Che è la gioja del mondo più piacente .
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Note: Author: Ser Pace, Notaio da Fiorenza.
- Novella gioja e nova innamoranza
- Mi fa di novo canto risentire :
- Che m' avea quasi messo in oblianza
- Amore , e or vuol ch'io li deggia servire .
- La 'nd' io giojoso vivo in allegranza ,
- Che tale aspetto m'ha messo in disire :
- Che di bellezze e pregio ogn' altra avanza
- Quella , cui io son dato ad ubidire .
- Membrando la figura con le membra
-
10Dentro dal core mi fue imaginata
- Subitamente con un solo isguardo .
- Quando la veggio un ardor mi rassembra
- D'un fuoco e d'una fiamma delicata ,
- Che 'l cor m'ha preso , tanto ch' io tutt' ardo .
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Transcription Gap: pages 359-362 (not translated by DGR)
Note: Biographical note written by the editor. The first letter is a cock-up initial.
Dino Compagni Fiorentino fu molto stimato da quella Republica , della quale fu Gonfaloniere
di Giustizia . Dalli Compilatori del Vocabolario della Crusca è egli annoverato tra
gli prosatori del buon secolo , che allegano una sua Diceria fatta al Papa , al quale fu
inviato ambasciadore , ed una Cronaca de' fatti patrii accaduti a' suoi tempi . Fu non mediocre
poeta volgare , e godè l'amicizia di Dante, del quale fu coetaneo. Nella Vaticana al
cod. 3214 si trovano alcune sue poesie , tra li quali il Crescimbeni scelse il sonetto , che
quì s'inserisce . Costui allogalo agli anni 1312 ; ed è d' opinione , che
il sonetto fosse diretto a Guido Cavalcanti , più tosto che a Guido Guinicelli : e
la canzone trovasi nell'Edizione Fiorentina .
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Note: Author: Dino Compagni. Sonnet begins with a cock-up initial.
- Non vi si monta per iscala d' oro ,
- Guido Messer , ove tien corte Amore ;
- E non vi s' apre porta per tesore
- A chi non porta di buon aire il core .
- D'umiltate conviensi ogni lavoro
- In ver sua donna , aoprando ogni favore ,
- E senza cortesia non è innamoro
- D'alcun amante , che pregi valore .
- Ma voi sentite d'Amor ( credo ) poco ,
-
10Giovinezza vi strema la ragione :
- Tanto sovente guardate in un loco ,
- E vi credete più bel , che Assalone :
- Come sovente la farfalla 'l foco
- Credete trar le donne dal balcone .
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Transcription Gap: page 366 (not translated by DGR)
Note: Short biographies of Dino Frescobaldi and Franceschino degli Albizi written by the
editor. Each paragraph begins with a cock-up initial.
Dino Frescobaldi Fiorentino fu figliuolo di M. Lambertuccio , di nobile e chiara famiglia , e
fu uno de' più culti e leggiadri rimatori del suo tempo. È lodato dal
Bembo come assai famoso poeta , il quale antiposelo a Jacopo figliuolo di Dante , che giudicava
molto al di sotto e men chiaro di lui . Ebbe un figliuolo detto Matteo , anch'esso rimatore .
Amico di Dante si adoperò seco lui affinchè perfezionasse la Divina
Commedia , siccome affermano Giovanni Villani , e il Boccaccio . In Firenze nella Stroziana
havvi un manuscritto di Canzoni e Sonetti di questo poeta , ed in Roma nella Vaticana al cod.
3213. e nella Chisiana al cod. 1124. si trovano altre sue poesie . Quelle della presente
Raccolta sono state tratte dall' Edizione Fiorentina del 1816.
Franceschino degli Albizi Fiorentino figliuolo di Taddeo servì in corte di Stefano
Colonna insieme con Sennuccio , e fu poeta de' più rinomati del suo tempo . Era
amico e parente del Petrarca , ed erasi nel 1345 trasferito ad Avignone per godervi la sua
compagnia . Dopo esservi stato due anni , partissi per veder Parigi ed altre città
della Francia ; ma ritornandovi nel 1348. non lo trovò più in quella , e
trasferissi a Marsiglia per valicar in Italia . Giunto a Savona , morì in
età troppo immatura intorno al 1350 : questa morte cagionò grandissimo
dolore al Petrarca , come dalle lettere familiari di questo famoso valentuomo si scorge . La
Ballata , che di lui abbiamo , è stata cavata dalla Raccolta del Giunti .
Transcription Gap: pages 368-370 (not translated by DGR)
Note: Author: Dino Frescobaldi.
- Questa è la giovinetta, ch' Amor guida ,
- Ch' entra per gli occhi a ciascun che la vede .
- Questa è la donna piena di mercede ,
- In cui ogni virtù bella si fida .
- Vienle dinanzi Amor , che par che rida
- Mostrando il gran valor , dov' ella siede ;
- E quando giunge ove umiltà la chiede ,
- Par che per lei ogni vizio s' uccida
- E quando a salutare Amor la induce ,
-
10Onestamente gli occhi move alquanto ,
- Che danno quel disio, che ci favella .
- Sol dov' è nobiltà gira sua luce ,
- Il suo contrario fuggendo altrettanto ,
- Questa pietosa giovinetta bella .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 372-373 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Dino Frescobaldi.
- Quest' altissima stella , che si vede ,
- Col suo bel lame mai non m'abbandona .
- Costei mi diè chi del suo ciel mi dona
- Quanto di grazia il mio intelletto chiede .
- E 'l nuovo dardo , che in questa man siede ,
- Porta dolcezza a chi di me ragiona ,
- In altra guisa morsa , che persona
- Non fedì mai , nè fedirà , nè fiede .
- Perchè mercè aver così mi piace
-
10Con questa nuova leggiadria ch' io porto ,
- Dove mai crudeltà neuna giace .
- Entro quel punto ogni vizio fu morto ,
- Ch'io tolsi lume di cotanta pace :
- Ed Amor sa ; che io nel feci accorto .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 375-443 (not translated by DGR)