Raccolta
Di
Rime Antiche
Toscane.
Volume Primo .
Palermo .
Dalla Tipografia Di Giuseppe Assenzio .
1817
Transcription Gap: pages [ii]-108 (not translated by DGR)
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): The paragraph begins with a cock-up initial.
Fra Guittone fu Aretino , e fu figliuolo di Viva di Michele , il quale ne' suoi
tempi fu Camarlingo del Comune d' Arezzo ; e particolarmente in quel tempo , nel quale Messer
Marzucco Iscornigiano da Pisa , fu Assessore della Città d' Arezzo . Non si sa poi
nulla di certo del suo cognome , perciocchè alla sua epoca , e più di
cento anni da poi, non costumavasi in quella aggiungere i casati , bencheè nobili ,
al proprio nome , contentandosi del solo cognome dell' illustre lor Patria . E forse al tempo
di Guittone comunemente non erano ancora nati i cognomi delle famiglie , e certamente non erano
fissati , e stabiliti . Fu egli Religioso di quell' Ordine , che dicevasi de' Cavalieri , o
Frati di S. Maria , ovvero di Nostra Donna , ed anche di Madonna : i quali per la loro
splendida , e copiosa vita eran chiamati dal volgo Frati Godenti, e principalmente
perchè erano immuni da ogni pubblico tributo , e gravezza . Ma il nostro Fra
Guittone fu lontano da somigliante vivere licenzioso , anzi nelle sue lettere vivamente
riprende i suoi compagni , e da per tutto sparge precetti di ottima morale cristiana . Era
amante di solitudine , e di ritiro , e fondò in Firenze nel 1293. il Monistero degli
Angioli dell' Ordine de' Camaldolesi . Nell' anno seguente si dovea dar cominciamento al
Monistero , ma non potè Fra Guittone veder compiti i suoi desiderj ,
perciocchè morì nell' istesso anno , come si ricava dagli Annali
Camaldolesi . Compose varj
Sonetti , e
Canzoni , e diverse altre
Poesie , di cui
parte si presentano ora , e parte sono inedite nella Vaticana al Cod.
3793. , ed in altre insigni Biblioteche : scrisse ancora molte
Lettere Italiane , che sono state pubblicate in Roma nel 1745. dal dottissimo Monsignor Giovanni Bottari
con molte erudite note , ed illustrazioni . Queste sono il più antico esempio di
Lettere scritte nel nostro volgare linguaggio .
Note: Author: Fra Guittone D'Arezzo
Editorial Note (page ornament): Sonnet begins with a cock-up initial.
-
Donna del Cielo , glorïosa Madre
-
Del buon Giesù , la cui sagrata morte ,
-
Per liberarci da le infernal porte ,
-
Tolse l' error del primo nostro padre ;
-
Risguarda Amor con saette aspre , e quadre
-
A che strazio n' adduce , ed a qual sorte :
-
Madre pietosa , a noi cara consorte ,
-
Ritra'ne dal seguir sue turbe , e squadre :
-
Infondi in me di quel divino Amore ,
-
10
Che tira l' alma nostra al primo luoco ,
-
Sì , ch' io disciolga l' amoroso nodo :
-
Cotal rimedio ha questo aspro furore ;
-
Tale acqua suole spegner questo fuoco ;
-
Come d' asse si trae chiodo con chiodo.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 112-233 (not translated by DGR)
-
Viso mirabil , gola morganata ,
-
Non ho trovata tua par di bellezze ;
-
Al mondo non ne fu nessuna nata ,
-
Che somigliata fosse a tue fattezze .
-
Savere , e cortesia ti fu donata ;
-
Che n'ha furata , puoi dir l' hai tu avvezze ;
-
Dio oltre piacere t' ha formata ,
-
Ed innalzata , ed io n' aggio baldezze ,
-
Che son del tuo giardino pasturale ;
-
10
E quanto vale a mia guisa si porta ,
-
E si disporta a tutto mio piacere .
-
In te , mia Donna , posa piacer tale ,
-
Che , quale uomo ad esso si apporta ,
-
Giammai non porta noja , nè spiacere .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 235-245 (not translated by DGR)
-
Sì m' abbellío la vostra gran piacenza ,
-
Gentil mia Donna , al prim' ch' io l' avvisai ,
-
Ch' ogn' altra gioja adesso n' obbliai ,
-
E diemmi tutto in vostra canoscenza :
-
Poi vi fui dato , in cui tuttora agenza ,
-
Pregio , e valore , più che 'n Donna mai ,
-
Nè 'l mio coraggio non considerai
-
Mai , che gradir la vostra benvoglienza ;
-
Onde umil prego voi , viso giojoso ,
-
10
Che non vi grevi , e non vi sia pesanza ,
-
S' io son di voi fedele , e amoroso .
-
Di più cherer son forte timoroso :
-
Ma doppio dono è , Donna , per usanza
-
Chi dà senza cherere al bisognoso .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 247-249 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
-
Di ciò , che stato sei dimandatore
-
Guardando , ti rispondo brevemente ,
-
Amico mio , di poco canoscente
-
Mostrandoti del ver lo suo sentore .
-
Al tuo mistier così son parlatore ;
-
Se san ti truovi , e fermo della mente ,
-
Che lavi la tua collia largamente ,
-
Acciocchè stringa , e passi lo vapore ,
-
Lo qual ti fa favolegiar loquendo :
-
10
E se gravato sei d' infertà rea ,
-
Sol ch' hai farneticato , sappie , intendo .
-
Così riscritto il mio parer ti rendo ;
-
Nè cangio mai d' esta sentenza mea ,
-
Finchè tua acqua al medico no' stendo .
Transcription Gap: pages 251-253 (not translated by DGR)
-
Provvedi , saggio , ad esta visione ;
-
E per mercè ne trai vera sentenza .
-
Dico : una Donna di bella fazzone ,
-
Di cui 'l mio cor gradir molto s' agenza ,
-
Mi fe d' una ghirlanda donagione ,
-
Verde , fronzuta , con bella accoglienza ;
-
Appresso mi trovai per vestigione
-
Camiscia di suo dosso a mia parvenza ;
-
Allor di tanto , amico , mi francai ,
-
10
Che dolcemente presila abbracciare :
-
Non si contese , ma ridea la bella :
-
Così ridendo molto la basciai .
-
Del più non dico , che mi fe giurare :
-
E morta che mia madre era con ella .
Transcription Gap: pages 255-294 (not translated by DGR)
Note: Author: Pietro Notarbartolo, duca di Villarosa
Editorial Note (page ornament): Each paragraph of this section begins with a cock-up initial.
Amorozzo da Fiorenza fiorì nei primi tempi della Toscana Poesia , e dall' Editore
Fiorentino è collocato nel 1250. Di lui favella il Redi nelle Annotazioni al sno
Ditirambo, il quale conservava nelli suoi Mss. di Rime Antiche le Poesie di questo Rimatore ,
che credonsi oggidì smarriti . Nella Biblioteca Guadagni in un codice di Antichi
Rimatori , che fu quello di Pier del Nero , ve ne sono dell' altre ; e quelle della presente
Raccolta si trovano nelli
Poeti del primo secolo della lingua Italiana
.
Fir. v. 2.
Arrigo Baldonasco è parimenti nella edizione Fiorentina testè
rammentata , posto tra li Poeti , che fiorirono nel 1250. e dalla stessa sono tratte le Rime,
che di lui si riproducono . Il Redi anche fa menzione di questo Rimatore .
Bacciarone di M. Bacone da Pisa viene allogato nell' anno 1250 dall' Editore Fiorentino , da
cui sono cavate le presenti Rime , ed è rammentato parimenti dal Redi .
Mro. Bandino d' Arezzo è annoverato tra li Poeti Antichi e dal Redi nelle
Annotazioni al Ditirambo è reputato del tempo di Fra Guittone d' Arezzo . Li
sonetti, che vi sono di questo Rimatore , trovansi nella soprallegata Edizione Fiorentina.
Betto Mettefuoco da Pisa , fiorì nel 1250. secondo l' Edizione Fiorentina , dalla
quale sono cavate le poesie riprodotte in questa Raccolta .
Bonagiunta Urbicianni nacque in Lucca , ed esercito l' uffizio di notajo . Dante annoveralo
fra li primi , che ben maneggiassero la rima volgare innanzi a lui. Visse al tempo di Ser
Brunetto Latini , e fu grande amico dell' Alighieri . Crescimbeni giudica , che fiorisse circa
il 1250. perciocchè scrisse un sonetto a Guido Guinizelli , il quale non
passò certamente i sudetti anni . Nella Vaticana conservansi le sue rime al cod.
3213. Le Rime che si pubblicano sono state tolte dall' Edizione Fiorentina.
Dello Bianco da Bucarello è dall' Editore Fiorentino messo nel 1250. e dal
medesimo si è cavato il sonetto di questo Antico Rimatore.
Dotto Reali da Lucca visse a' tempi di Fra Guittone , ed al tempo di Meo Abbracciavacca , a
cui scrisse un sonetto in risposta . Dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le poesie , che si
danno a luce.
Sig. P p
Note: In the source text, “
Corbinelli” is hyphenated at
the end of the page and continued on page 298.
Gallo , o sia Galleto da Pisa , che il Crescimbeni opina essere la stessa persona , e che
fiorisse verso il 1250 , è da Dante annoverato fra li famosi Rimatori del primo
secolo della Poesia . Le sue rime si trovano sparse nelle Biblioteche di Roma , e nella
Strozziana di Firenze . Dall' Edizione Fiorentina si sono cavate le canzoni, che si danno di
questo Rimatore .
Giacomo Pugliesi , Cavaliere e poeta antico , fu Pratese , e fiorì a' tempi di Fra
Guittone cioè verso il 1250 , e dall' Edizione Fiorentina si sono tolte le sue rime
.
Girolamo Terramagnino Pisano poetò volgarmente a' tempi di Fra Guittone , e
perciò ponelo il Crescimbeni presso al 1250. Nelli Commentarj della Volgar Poesia
del medesimo trovasi il sonetto doppio , che di questo Poeta si pubblica .
Guido Guinizelli uomo savio, eloquente , e buon rimatore nacque in Bologna , ed il Tiraboschi
inclina a credere con il Quadrio , ch' egli fiorisse circa l' anno 1250. Fu il primo , che
trattasse cose sottili , e filosofiche in versi : e talmente furono care a Dante le sue dolci ,
e leggiadre rime , che nominollo Padre suo , e di tutti gli altri suoi migliori . Nella
Vaticana al cod. 3213. e 3214. si trovano Rime di questo Autore ; e quell , che ora si
pubblicano , sono state tolte dalle Raccolte del
Giunti, del
Corbinelli ,
Il Conte di Santafiora crede il Crescimbeni , che fosse della nobilissima Casa Sforza , la
quale anticamente possedea tale Contea, e che anche oggi giorno la possiede . L' Editore
Fiorentino lo pone all' anno 1250. e dal medesimo si è tolto il sonetto , che si
dà alla luce .
Lapo Gianni , ossia Giovanni Lapo fu notajo Fiorentino , fiorì circa il 1250.
secondo il Bembo , Crescimbeni , ed altri fu reputato buon poeta , e annoverato tra li
più culti di que' tempi ; fu anche de' primi , che aggiugnessero versi al giusto
numero di quelli del sonetto , sì tra mezzo , che nel fine . Nella Strozziana di
Firenze e nella Vaticana trovansi sue rime manuscritte . Quelle , che si pubblicano, sono
tratte dalli
Poeti del primo secolo
.
Lotto di Ser Dato Pisano fu poeta antico , e collocato nel 1250. dall' Editore Fiorentino .
Masarello da Todi fu poeta antico , ed il Redi , che possedea sue rime , ne fa menzione nelle
Annotazioni al
Bacco in Toscana , annoverandolo con altri Rimatori del primo secolo . È assegnato verso l'
anno 1250. nell' Edizione Fiorentina .
Meo Abbracciavacca , o Braccio Vacca da Pistoja fu anch' esso uno di quelli , che fiorirono
al tempo di Fra Guittone , cioè verso il 1250. Le sue rime non possono in alcun
conto paragonarsi a quelle del Frate , ma nondimeno sono pregievoli per li sentimenti , e la
facilità di spiegarli . Le poesie che si stampano di questo Poeta trovansi nell'
Edizione Fiorentina , e nelle
Lettere di Fra Guittone d' Arezzo pubblicate in Roma per opera di Monsignor Bottari .
Monte Andrea da Firenze fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Natuccio Anquino fu Pisano , ed il Redi, appresso il quale si trovavano sue rime , ne fa
menzione nelle Annotazioni al Ditirambo. L' Editore Fiorentino lo colloca nel 1250.
Nocco dei Cenni di Frediano da Pisa fu poeta antico ne' tempi di Dante , di lui favella il
Redi, appresso il quale erano sue rime Mss. e particolarmente sonetti rinterzati : è
posto nell' Edizione Fiorentina all'anno 1250.
Pannuccio del Bagno Pisano fiorì , secondo il Crescimbeni , ne' tempi di Fra
Guittone , e fu non volgare poeta . Redi nelle Annotazioni al suo Ditirambo ne fa onorevole
menzione , e dall' Edizione Fiorentina
sono state tolte le poesie di questo Rimatore .
Pucciandone Martelli fiorì insieme con Fra Guittone d' Arezzo , il quale si trova
, che gli scrisse una lettera ; perciò giudica il Crescimbeni , che fiorisse nel
1250. Il Trissino nella sua Poetica , ed il Redi nel suo Ditirambo parlano di lui , e dall'
Edizione Fiorentina sono state prese le poesie , che di lui si pubblicano .
Rinaldo d' Aquino , luogo del Regno di Napoli , è messo dal Bembo tra li primi
padri della Poesia Italiana , che vissero innanzi a Dante : il suo stile ha qualche cosa di
più culto , e delicato , che non è tra li suoi coetanei , ma involto
nella rozzezza de' suoi tempi . L' Editore Fiorentino , del quale sono tratte le poesie di
questo poeta , crede , che fiorisse nel 1250.
Ruggieri d' Amici fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250.
Simbuono Giudice fiorì secondo l' Editore Fiorentino nel 1250. Il Redi possedeva
sue rime , e ne parla nell' Annotazioni al Bacco in Toscana .
Saladino è posto dal Crescimbeni circa l' anno 1250. per la sua rozza , e poco
graziosa maniera di poetare , quale allora professavano anco i più rino-
Ubaldo di Marco poeta antico fu amico di Fra Guittone , a cui scrisse un sonetto , e nell'
Edizione Fiorentina è allocato all' anno 1250.
Ubertino fu d' Arezzo , ed ebbe il titolo di Giudice , perchè era Dottore . Costui
fra li poeti del tempo di Fra Guittone non ebbe l' ultimo luogo , anzi per quello , che
apparisce di un sonetto cavato dalla Vaticana cod. 3214. era emulo , e competitore di lui ,
contenendo una satira contro la sua rilassata vita . Fiorì circa il 1250. Il suo
sonetto è stato cavato dalla Raccolta dell'
Allacci .
Transcription Gap: pages 302-329 (not translated by DGR)
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
-
Saver , che sente un picciolo fantino ,
-
Esser devria in signor , che son seguiti .
-
Schiva loco , ov' ello sta al dichino ,
-
E teme i colpi , i quali ha già sentiti .
-
Chi sì non fa , può perder lo dimino ,
-
E li seguaci trovasi periti :
-
Però muti voler chi non l' ha fino ,
-
E guardi a' tempi , che li son transiti .
-
Che pentimento non distorna il fatto :
-
10
Meglio è volontà stringer , che languire ;
-
Chi contra face , ciò , ch' io dico , sente .
-
Lo saggio apprende pur senno dal matto :
-
Uom , ch' ha più possa , più dee ubidire :
-
Catel battuto fa leon temente .
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
-
Chi va cherendo , e lassa pace ,
-
Ragion è , che ne pata penitenza :
-
Chi non sa ben parlar , me' fa se tace ,
-
Non dica cosa altrui sia spiacenza .
-
Chi adasta lo vespajo , follia face ;
-
E chi riprende alcun senza fallenza
-
E' fra cent' anni si trova verace :
-
Chi ha invidia di se , d' altrui mal penza .
-
Se voi sapeste quel , ch' io so di voi ,
-
10
Voi n' avereste gran doglienza al core ,
-
E non direste villania ad altrui .
-
Però ne priego ciascuna di voi ,
-
Se avete il mal , tenetelo nel core ;
-
Se nol volete udir , nol dite altrui .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 332-343 (not translated by DGR)
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
-
Gioja , nè ben non è senza conforto ,
-
Nè senza rallegranza ,
-
Nè rallegranza senza fino Amore .
-
Ragion è , chi venir vuole a bon porto
-
Della sua disianza ,
-
Che in amoranza metta lo suo core ;
-
Che per lo fiore spera l' uomo frutto ,
-
E per Amor ciò , ch' è desiderato .
-
Perchè l' Amore è dato ,
-
10
A gioja e a conforto senza inganno .
-
Che se patisse inganno , fora strutto
-
Lo ben d' Amor , che tanto è conservato ;
-
Nè fora disïato ,
-
Se avesse men di gioja , che d' affanno .
-
Tant' è la gioi' , lo pregio , e la piacenza ,
-
Laond' esce l' onore ,
-
E lo valore , e 'l fino insegnamento
-
Chi nascon d' amorosa conoscenza ,
-
Che differenza Amore
-
20
Non prende da verace compimento .
-
Ma fallimento fora ad acquistare ,
-
Senz' affannare , sì gran dilettanza ;
-
Che per la soverchianza
-
Vive in erranza quel , che s' umilía .
-
Chi gio' non dà , non può gioja acquistare ,
-
Nè bene amare chi non ha in se amanza ,
-
Nè compir la speranza
-
Chi non lassa di quel , che più disía .
-
Perchè sería fallire a dismisura
-
30
Alla pintura andare
-
Chi può mirare la propria sustanza .
-
Che di bel giorno vist' ho notte scura
-
Contra natura fare ,
-
E traportare 'l bene in malenanza ;
-
Onde bastanza fora , Donna mia ,
-
Se cortesía mercede in voi trovasse ,
-
Che l' affanno passasse ,
-
E ritornasse in gioja , ed in piacere ;
-
Che troppo sofferir mi contraría ,
-
40
Com' uom , ch' è in via per gir , che dimorasse
-
E 'nnanti non andasse ,
-
Nè ritornasse contra suo volere .
-
Volere aggio e speranza d' avanzare
-
Lo mio cominciamento
-
Per tal convento , ch' io non sia in piacere .
-
E ben volesse a rieto ritornare
-
Contra lo mio talento
-
Nè valimento n' aggia , nè podere .
-
Così mi fere l' Amor , che m' ha priso
-
50
Del vostro viso gente e amoroso ,
-
Per cui vivo giojoso ,
-
E disioso sì , ch' io moro amando ;
-
E ciò , ch' io dico , nullo dir m' è avviso .
-
Sì m' ha conquiso , e fatto pauroso
-
L' Amore , ch' aggio ascoso
-
Più ch' io non oso dire a voi parlando .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 346-356 (not translated by DGR)
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
Note: Author: Bonaggiunta Urbiciani
-
La mia amorosa mente ,
-
Quando voi , Bella , sente ,
-
Non può in altro pensare ,
-
Se non di voi piacente ;
-
Tanto siete avvenente ,
-
E d' amoroso affare .
-
Però , Bella , mi pare
-
Vedere così voi ,
-
Come fosse una gioi' ,
-
10
Ch' ha nome somigliante ,
-
Che mi pare davante .
-
Pensieri e pensamento ,
-
E amoroso talento ,
-
M' adobla lo tormento .
-
E poi che m' addormento ,
-
Forte mi dispavento .
-
Risguardami la mente ,
-
E dicemi , indormente ?
-
Dolente , non dormire ;
-
20
Levati , e va vedire ;
-
Che nullo amor s' acquista ,
-
Se non per dolce vista .
-
Risvegliomi infiammato ,
-
Che al sonno fui tentato
-
D' Amor , che mi sodduce .
-
E poi ch' io fui svegliato
-
Rivolsimi in quel lato
-
Là 'nde venía la vuce ,
-
E parvemi una luce ,
-
30
Che lucea quanto stella ;
-
La mia mente era quella ,
-
Ch' al sonno mi tentava
-
Di voi , Bella , ch' amava .
-
Perdui' ho lo dormire
-
Desïando vedire ,
-
Bella , lo vostro viso .
-
Donqua posso ben dire ,
-
Che m' ha fatto infollire
-
Amor , che sì m' ha priso .
-
40
E poi con dolce riso ,
-
Quando voi mi sguardate ,
-
Così m' alluminate .
-
Che mi torna in dolzore
-
Lo mal , ch' aggio d' Amore .
-
Così mi traje Amore
-
Lo spirito e lo core ,
-
Madonna , in voi amando ,
-
Sicchè lo mio sentore
-
Gli occhi miei di jore
-
50
Mandino voi guardando .
-
Adonqua dico intando ,
-
Perchè lo dice Amore ,
-
Son quello , che lo core ,
-
Io che t'alluminai ,
-
Or dijendo e or m' hai .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 359-372 (not translated by DGR)
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)
Note: Author: Giacomo Pugliesi
Editorial Note (page ornament): The first letter of the poem is a cock-up initial.
-
Morte , perchè m' hai fatto sì gran guerra ,
-
Che m' hai tolta Madonna ; ond' io mi doglio ?
-
La fior delle bellezze mort' hai in terra ,
-
Perchè lo mondo n' è rimaso spoglio .
-
Villana morte , che non hai pietanza ,
-
Disparti pura amanza ,
-
Affini e dái cordoglio ;
-
Or la mia allegranza
-
Post' hai in gran tristanza ,
-
10
Che m' hai tolto sollazzo e beninanza
-
Ch' aver soglio .
-
Solea aver sollazzo e gioco e riso
-
Più che null' altro cavalier che sia .
-
Or n' è gita Madonna in Paradiso ;
-
Portonne la dolce speranza mia .
-
Lasciò me in pene e con sospiri e pianti ,
-
Levommi gioco e canti ,
-
E dolce compagnia ,
-
Ch' io m' avea degli amanti .
-
20
Or non la veggio , nè le sto davanti ,
-
E non mi mostra li dolci sembianti
-
Che solía ,
-
Oi Dio ! perchè m' hai posto in tale stanza ?
-
Ch' io son smarato , nè so ove mi sia ;
-
Che m' hai levata la dolce speranza ,
-
Partit hai la più dolce compagnia .
-
Oimè , che sia in nulla parte avviso ,
-
Madonna , lo tuo viso .
-
Chi 'l tiene in sua balía ?
-
30
Lo vostro insegnamento e dond' è miso ?
-
E lo tuo franco cor chi me l' ha priso ,
-
Donna mia ?
-
Ov' è Madonna ? e lo suo insegnamento ?
-
La sua bellezza e la sua canoscianza ?
-
La dolce riso , e lo bel parlamento ?
-
Gli occhi , e la bocca , e la bella sembianza ?
-
Lo su' adornamento , e la cortesía ?
-
La nobil gentilía ,
-
Madonna , per cui stava tuttavía
-
40
In allegranza ?
-
Or non la veggio nè notte nè día ,
-
E non m' abbella , sì com' far solía ,
-
In sua sembianza .
-
Se fosse mio 'l regname d' Ungaría
-
Con Grecia e la Magna infino in Franza ,
-
Lo gran tesoro di Santa Sofía ,
-
Non porría ristorar sì gran perdanza ,
-
Che ( omè ) in quella dia , che sì n' andao
-
Madonna , e d' esta vita trapassao
-
50
Con gran tristanza ,
-
Sospiri , e pene e pianti mi lasciao ,
-
E giammai nulla gioja mi mandao
-
Per confortanza .
-
Se josse al mio voler , Donna , di voi ,
-
Direi a Dio Sovran , che tutto face ,
-
Che giorno e notte istessimo ambondoi .
-
Or sia il voler di Dio , dacchè a lui piace .
-
Membro e ricordo quand' era con mico ,
-
Sovente m' appellava dolce amico ,
-
60
Ed or nol face ,
-
Poi Dio la prese , e menolla con sico .
-
La sua vertute sia , Bella , con tico ,
-
E la sua pace .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 376-379 (not translated by DGR)
Note: Author: Giacomo Pugliesi
-
Quando veggio rinverdire
-
Giardino e prato e rivera ,
-
Gli augeletti odo bradire ;
-
Ridendo la primavera ,
-
Hanno lor gioja e diporto ;
-
E io voglio pensare e dire ,
-
Canto per donar conforto ,
-
E li mali d' Amor covrire ,
-
Che gli amanti perono a gran torto .
-
10
L' Amore è leggiere cosa ;
-
Molt' è forte essere amato .
-
Chi è amato ed ama in posa ,
-
Lo mondo ha dal suo lato ;
-
Le donne n' hanno pietanza ,
-
Chi per lor patisce pene .
-
Se v' è nullo , ch' aggia amanza .
-
Lo suo core in gioi' mantiene ,
-
Tuttora vive in allegranza .
-
In gioi' vive tuttavia .
-
20
Al cor sento , ond' io mi doglio ,
-
Madonna , pur gelosía .
-
Pensamento mi fa orgoglio .
-
Amor non vuole inveggiamento ,
-
Ma vuol esser soffritore
-
Di servire a piacimento .
-
Quello , che tende Amore
-
Si conviene a compatimento .
-
Vostra fia la 'ncomincianza ,
-
Che m' invitaste , d' amore ;
-
30
Non guataste in fallanza ,
-
Che comprendeste il mio core .
-
Donna , per vostra onoranza
-
Sicurastemi la vita ,
-
Donastemi per amanza
-
Una treccia d' auro ponita ,
-
Ed io la porto a rimembranza .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: page 382 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Giacomo Pugliesi
-
La dolce ciera piacente ,
-
E li amorosi sembianti
-
Lo core m' allegra e la mente ,
-
Quando mi pare davanti .
-
Sì volentier la vio ,
-
Quella cui io amai ,
-
Quella cui me fidai ,
-
Ancor l' aspetto e disío .
-
Dall' aulente bocca venne
-
10
Un sospir , che mi toccao
-
Sì che il core nol sostenne :
-
Piangendo m' addomandao :
-
Messere , se venite a gire ,
-
Non facciate addimoranza ;
-
Che non è bona usanza
-
Lassar l' amore e partire .
-
Allotta ch' io mi partivi
-
E dissi , a Dio v' accomando ,
-
La Bella guardò ver mivi ,
-
20
Sospirava lagrimando ,
-
Tant' erano li sospiri ,
-
Ch' appena mi rispondía :
-
La dolce donna mia
-
Non mi lassava partire .
-
Io non fuivi sì lontano
-
Che il mio amor v' ubriasse .
-
E non credo che Tristano
-
Isotta tanto amasse .
-
Quando veggio venire ,
-
30
E l' aulente donna apparire ,
-
Lo cor mi trae di martire ,
-
E rallegrami la mente .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Chi vedesse a Lucia un var cappuzzo
-
In co' tenere , e come la sta gente ,
-
Non ha uom di quà in terra d' Abruzzo ,
-
Che non innamorasse coralmente .
-
Par Sirolina , figliuola d' un Tuzzo
-
Della Magna o di Francia veramente :
-
E non si batte co' di serpe muzzo ,
-
Come fa lo mio cor sì spessamente ,
-
Di prender lei a forza oltre al suo grato ,
-
10
E basciarle la bocca e 'l bel visaggio ,
-
E gli occhi suo' , ch' en due fiamme di fuoco .
-
Ma pentomi , però che m' ho pensato ,
-
Ch' esto fatto porría portar dannaggio ,
-
Ch' altrui dispiacería forse non poco .
Transcription Gap: Sonnet II. A Fra Guittone. (not translated by DGR)
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Pure a pensar mi par gran maraviglia ,
-
Come l'umana gente è sì smarrita ,
-
Che largamente questo mondo piglia ,
-
Come regnasse quì senza finita .
-
E d' adagiarsi ciascun s' assottiglia ,
-
Come non fosse mai più altra vita ;
-
Poi vien la morte e ogni cosa scompiglia ,
-
E tutta sua 'ntenzion li vien fallita .
-
E sempre vede l' un l' altro morire ,
-
10
E vede , ch' ogni cosa muta stato ,
-
E non si sa il meschino rinvenire .
-
E però credo solo , che il peccato
-
Acceca l' uomo , e sì lo fa finire ,
-
Che vive come pecora nel prato .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 388-390 (not translated by DGR)
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Io vo' del ver la mia donna lodare .
-
E rassembrarla alla rosa ed al giglio .
-
Più che stella Diana splender pare ,
-
E ciò , che lassù è bello , a lei somiglio
.
-
Verdi rivere a lei rassembro e l' a're
-
Tutt' è color di fior giallo e vermiglio ,
-
Oro , ed argento , e ricche gio' preclare ,
-
Medesmo Amor per lei raffina miglio .
-
Passa per via sì adorna e gentile ,
-
10
Ch' abbassa orgoglio a cui dona salute ,
-
E fal di nostra fe , se non la crede .
-
E non la può appressar uom , che sia vile :
-
Ancor ve ne dirò maggior virtute ;
-
Null' uom può mal pensar , finchè la vede .
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Uomo , ch' è saggio , non corre leggiero ,
-
Ma pensa e guarda , come vuol misura .
-
Poi ch' ha pensato , ritien suo pensiero ,
-
Infino a tanto che 'l ver 'l assicura ;
-
Uom non si debbe tener troppo altero ;
-
Ma dee guardar suo stato e sua ventura .
-
Foll' è chi crede sol veder lo vero ,
-
E non crede , ch' altrui vi pogna cura .
-
Volan per l' aria augei di strane guise ,
-
10
Nè tutti d' un volar , nè d' uno ardire ,
-
Ed hanno in se diversi operamenti ;
-
Dio in ciascun grado sua natura mise ,
-
E fè dispari senni e movimenti :
-
E però ciò , ch' uom pensa , non dee dire .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 393-406 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Al cor gentil ripara sempre Amore ,
-
Come l' augello in selva alla verdura :
-
Nè fe' Amor , anti che gentil core ,
-
Nè gentil cor , anti che Amor , Natura ;
-
Che adesso com' fu il sole ,
-
Sì tosto lo splendore fu lucente ,
-
Nè fu davanti il sole .
-
E prende Amore in gentilezza loco ,
-
Così propriamente ,
-
10
Come calore in clarità di foco .
-
Foco d' Amore in gentil cor s' apprende ,
-
Come virtute in pietra prezïosa ;
-
Che dalla stella valor non discende ,
-
Anzi che il sol la faccia gentil cosa ;
-
Poi che n' ha tratto fuore
-
Per sua forza lo sol ciò , che li è vile ,
-
La stella i dà valore .
-
Così lo cor , ch' è fatto da natura
-
Schietto , puro , e gentile ,
-
20
Donna , a guisa di stella , lo innamura .
-
Amor per tal ragion sta in cor gentile ,
-
Per qual lo foco in cima del doppiero :
-
Isplende al suo diletto , chiar , sottile ;
-
Non li staria altrimenti ; tanto è fero .
-
Così prava natura
-
Ricontra Amor , come fa l' acqua il foco
-
Caldo per la freddura .
-
Amore in gentil cor prende rivera ,
-
Per suo consimel loco ,
-
30
Com' diamante del ferro in la miniera .
-
Fere lo sol lo fango tutto giorno ;
-
Vile riman , nè il sol perde colore ;
-
Dice uom altier ; gentil per schiatta torno ;
-
Lui sembro al fango , al sol gentil valore :
-
Che non de' dare uom fe ,
-
Che gentilezza sia fuor di coraggio
-
In degnità di Re ,
-
Se da virtute non ha gentil core ;
-
Com' acqua porta raggio ;
-
40
Ma il Ciel ritien le stelle e lo splendore .
-
Splende in la intelligenzia dello cielo
-
Dio Creator più ch' a' nostr' occhi il sole .
-
Ella intende 'l suo fattor oltra 'l velo ;
-
E 'l Ciel , a lui vogliendo obedir , cole ,
-
E consegue al primero
-
Del giusto Dio beato compimento ,
-
Così dar dovría il vero
-
La bella Donna , che negli occhi splende ,
-
Dello suo gentil talento
-
50
A chi amar da lei mai non disprende .
-
Donna, Dio mi dirà , che presumisti ?
-
Stando l' anima mia a lui davanti ;
-
Lo ciel passasti , e in fino a me venisti ,
-
E desti in vano amor me per sembianti ;
-
Chi a me convien la laude ,
-
E alla Reina del reame degno ,
-
Per cui cessa ogni fraude .
-
Dir li potrò : tenea d' Angel sembianza ,
-
Che fusse del tuo regno ;
-
60
Non mi fu fallo , se in lei posi amanza .
Note: Author: Guido Guinicelli
-
Tegno di folle impresa , allo ver dire ,
-
Chi s' abbandona ver troppo possente ,
-
Sì come gli occhi miei , che fer rismire
-
In ver di quelli della più avvenente .
-
Che sol per lor son vinti
-
Senza ch' altre bellezze lor dien forza ,
-
Ch' a ciò far sono spinti :
-
Sì come gran baronia di signore ,
-
Quando vuole usar forza
-
10
Tutta s' appresta in donarli valore .
-
Di sì forte valor lo colpo venne ,
-
Che gli occhi nol ritenner di neente ,
-
Ma passò dentr' al cor , che lo sostenne ,
-
E sentissi piagato duramente ;
-
E poi gli rendè pace ,
-
Sì come troppo aggravata cosa ,
-
Che pons' in letto e giace ,
-
Ed ella non si cura di neente ,
-
Ma vassen disdegnosa ,
-
20
Che si vede alta e bella ed avvenente .
-
Ben si può tener alta quanto vuole ,
-
Che la più bella Donna è , che si trove ;
-
Ed infra l'altre par lucente sole ,
-
E fàlle disparere a tutte pruove :
-
Che in lei enno adornezze
-
Gentilezze , savere , e bel parlare ,
-
E compiute bellezze ;
-
Tutto valor in lei par , che si metta .
-
Posso in breve contare ;
-
30
Madonna è delle donne gioja eletta .
-
Ben è gioja eletta da vedere ,
-
Quando appare infra l' altre più adorna ,
-
Che tutta la rivera fa lucère ,
-
E ciò , che l' è d' in cerchio , allegra torna .
-
La notte , se apparisce ,
-
Come di giorno il sol, rende splendore ,
-
Così l' aere sclarisce
-
Onde il giorno ne porta grande inveggia ,
-
Ch' ei solo ave il chiarore ,
-
40
Ed or la notte egualmente lampeggia .
-
Amor m' ha dato a Madonna servire :
-
O voglia io o non voglia , così èste ;
-
Nè saccio certo ben ragion vedere
-
Di come sia caduto a 'ste tempeste .
-
Da lui non ho sembiante ,
-
Ed ella non mi fa vista amorosa ,
-
Perch' io divenga amante ,
-
Se non per dritta forza di valore ,
-
Che la rende giojosa ,
-
50
Onde mi piace morir per suo amore .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 411-413 (not translated by DGR)
Note: Author: Lapo Gianni.
Editorial Note (page ornament): Sonnet begins with a cock-up initial.
-
Amore , io chero mia Donna in domino ,
-
L' Arno balsamo fino ,
-
Le mure di Fiorenza inargentate ,
-
Le rughe di cristallo lastricate ,
-
Fortezze alte merlate :
-
Mio fedel fosse ciaschedun Latino ,
-
Il mondo in pace , sicuro il cammino ,
-
Non mi noccia il vicino ;
-
E l' aria temperata verno , e state :
-
10
Mille donne , e donzelle adornate ,
-
Sempre d' Amor pregiate ,
-
Meco cantasser la sera , e 'l mattino ;
-
E giardin fruttuosi di gran giro ,
-
Con grande uccellagione ,
-
Pien di condotti d' acqua , e cacciagione .
-
Bel mi trovassi , come fu Assalone .
-
Sansone pareggiassi , e Salamone.
-
Servaggi di Barone ,
-
Sonar viole , chitarre , e canzone :
-
20
Possa dover entrar nel Cielo empiro .
-
Giovane , sana , allegra , e secura
-
Fosse mia vita , finchè 'l mondo dura.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 415-424 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Lapo Gianni
-
Ballata , poi che ti compose Amore
-
Nella mia mente , ove fa residenza ,
-
Girai a quella , che somma piacenza
-
Mi saettò per gli occhi dentro al core.
-
Poi sei nata d' Amore ancella nuova ,
-
D' ogni virtù dovresti essere ornata ,
-
Dovunque vai dolce , savia , ed intesa :
-
La tua vista ne fa perfetta fede ;
-
Però dir non ti compio l' imbasciata ,
-
10
Che spero s' hai del mio intelletto presa ,
-
E tu la vedi nel suo viso accesa ,
-
Non dicer motto , se fusse adirata ;
-
Ma quando la vedrai umiliata ,
-
Parla soave senza alcun timore .
-
Quando cortesemente avrai parlato ,
-
Con bello inchino , e con dolce salute
-
Alla serena fronte di beltate ,
-
Apprendi suo responso angelicato ,
-
Che muove lingua di gentil virtute
-
20
Vestuta manto di soavitate ;
-
Se 'l è in piacer d' avermi in potestate ,
-
Non fia suo viso colorato in grana ;
-
Ma fia negli occhi suoi umile e piana ,
-
E pallidetta quasi nel colore .
-
Appresso che lo tuo dir amoroso
-
Prenderà la sua mente con paura
-
Del pensoso membrar , che Amor le dona ,
-
Dirai com' io son sempre desïoso
-
Di far li suo' piacer oltre misura ,
-
30
Mentre la vita mia non m' abbandona .
-
Di' , che Amor meco sovente ragiona ,
-
Che fu principio d' esta benvoglienza ,
-
Quei che la mente , e 'l core , e mia potenza
-
Ha messe in signoría del suo valore .
-
Tu vedrai la nobil' accoglienza
-
Nel cerchio delle braccia , ove pietade
-
Ripara con la gentilezza umana ;
-
E vederai sua dolce intelligenza
-
Nelli atti suoi , se non parla villana ;
-
40
E vederai , meraviglia sovrana ,
-
Com' en formate angeliche bellezze ,
-
E di nuovi miracoli adornezze ,
-
Onde Amor tragge l' altezza d' onore .
-
Muovi , Ballata , senza far sentore ,
-
E prenderai l' amoroso cammino :
-
Quando sei giunta , parla a capo chino ,
-
Non mi donar di gelosia errore .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 427-437 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Masarello da Todi
Editorial Note (page ornament): Sonnet begins with a cock-up initial.
-
Ogni uomo deve assai caro tenere
-
Lo primo bene , ched ave acquistato ;
-
Che se viene in ricchezza nè in potere ,
-
Con quello primo l' ave guadagnato .
-
Chi seguita lo suo folle volere
-
Alla fiata trovasi ingannato ;
-
Però deve dottare di cadere
-
Quello , che non travaglia , alto montato .
-
Rade fiate trov; uomo follía
-
10
Accompagnata con la povertate ,
-
Perciocchè lo pensieri lo 'nde stolle .
-
Ma quello , che fu povero da pría ,
-
Se poi viene in ricchezza e in dignitate ,
-
Ispesse fiate trova l' uomo folle .
Transcription Gap: bottom of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 440-445 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Meo Abbracciavacca, da Pistoia
-
Per lunga dimoranza ,
-
Ch' ho fatta in gran tormento ,
-
Ho cangiata natura ,
-
Ch' ho , piangendo , allegranza ,
-
E ridendo , noi' sento ,
-
Ogni gioi' m' è rancura .
-
D' aver ben ho pesanza ,
-
E del mal mi contento ;
-
Parmi 'l dì notte scura ;
-
10
Degli amici ho dottanza ;
-
Coi nimici ho abento ;
-
Per lo caldo ho freddura .
-
Di quel , ch' altri è sicuro , son temente ;
-
Per gran doglienza canto ;
-
Lo solaccio m' attrista ;
-
Credo aver ben per male .
-
Ciò , ch' ho ditto , m' avvien certamente :
-
Ma anch' ho senno tanto ,
-
Che secondo mia vista ,
-
20
Mal si vola senz' ale .
Transcription Gap: bottom of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: page 448 (not translated by DGR)
Note: Author: Meo Abbracciavacca, da Pistoia
-
Madonna , vostra altera canoscenza ,
-
E l' onorato bene ,
-
Che 'n voi conviene tutto in piacimento ,
-
Mise in voi servir sì la mia intenza ,
-
Che cura maì non tiene ;
-
Nè pur sovviene d' altro pensamento ;
-
E lo talento di ciò m' è lumera .
-
Così piacer mi trasse in voi , compita ,
-
D' ogni valor gradita ,
-
10
Di beltate e di gioja miradore ,
-
Dove tuttore prendeno maniera
-
L' altre valente donne di lor vita ;
-
Perciò non ho partita
-
Voglia da intenza di star servidore .
-
Per servire a voi non seria degno ;
-
Ma voi , sovrapiacente ,
-
In vostra mente solo nel mio guardo
-
Conoscete , che in cor fedele regno ,
-
E ch' io presi , servente
-
20
Di voi , tacente l' amoroso dardo
-
Per mevi tardo palese coraggio
-
Fatto sería , sacciatelo per certo ,
-
Per suo mostrare aperto
-
Vorria vostro sentir , dico d' avviso ,
-
Vedreste priso me di tal servaggio ,
-
Per la qual donna mai fora scoperto ,
-
Tanto scuro ho proferto ,
-
Ch' odio , servente in core , amore in viso .
-
Viso sovente mostra cor palese
-
30
D' allegrezza smirata ,
-
Perchè alla fiata monta in soverchianza .
-
Ma quello di piacere over d' offese
-
Covra voglia pensata ,
-
Perchè doblata grav' è la certanza :
-
Donqua doblanza tenete in sentire .
-
Perciò vo' dico , Amanti ; non beltate
-
Solo desiderate ,
-
Ma donna saggia , di beltate pura ,
-
Nè di natura signoria soffrire .
-
40
Alcun di pari pregio non stimate ,
-
Ma di grand' amistate ,
-
Che poggia d' onor , quan' china d' altura .
-
D' altura deggio dir , come poss' io
-
Lo guigliardon sovrano
-
Benedir , sano di nostra intenzione ,
-
Donna , ch' avete sola lo cor mio
-
Ricevestemi in mano :
-
Ah non istrano l' altro guigliardone ;
-
Che di ragione mi donaste posa
-
50
D' affanno , di disio , d' attezza forte .
-
Sed io prendesse morte
-
A vostro grado , me ne piacería ,
-
Sì meretria voi d' alcuna cosa :
-
Poi che m' avete tolto e preso in sorte ,
-
Non dubitate torte
-
Di mio coraggio , ch' esser non porría .
-
Essere non porrea : che 'l core vole
-
Istar dove valor ha
-
La sua dimora di giojoso stallo :
-
60
E se 'l cor pago già nente si dole ,
-
Dunque 'l partire fora
-
Sola mesora sovra ogn' altro fallo .
-
Così intervallo non sento potesse
-
Nel mio servir fedel porgere affanno ,
-
Nè voi alcuno inganno :
-
Che 'l gran valore prima si provede ,
-
Che dia mercede ; che poi non avesse
-
Loco , nè presa , che trovasse danno ;
-
Che molti falli stanno
-
70
Coverti , pronti , parlando gran fede .
Transcription Gap: pages 452-479 (not translated by DGR)
Note: Author: Pannuccio dal Bagno, Pisano
-
Madonna , vostr' altero piacimento ,
-
E la gran conoscenza ,
-
E la valenza , che 'n voi tuttor regna ,
-
E stato han preso altero a compimento ,
-
Con sì vera potenza ,
-
Che ognor crescenza in altura degna ,
-
Han conceduto in me servo di voi
-
Perfezione , in coi
-
Han messo di volere proprio fiso ,
-
10
D' ogni penser diviso ,
-
Di voi solo in servir la signoría .
-
Fermato , e ciò mio cor solo disía .
-
Del vostro signoraggio , Donna , sono
-
Con compiuto volere ,
-
E col podere intero a lui servire ,
-
E mai che solo ciò , nente ragiono ,
-
Nè già d' altro piacere
-
Porria avere , potess' onde gioire :
-
Onde sovrana aver dunque gio' deggio ,
-
20
Quasi poi certo veggio
-
Che non v' è solo mio piacer servire ,
-
Ma stimo , al mio sentire ,
-
Ch' Amor tanto di voi in me procede ,
-
Che degno in tanto sia mio cor non crede
-
Degn' esser quanto fo non for' amato
-
Da voi , Donna piacente ,
-
Sì veramente , com' io credo fiso ,
-
Ma voi pur degna siete , che sia dato
-
Amor chi fermamente
-
30
Per voi servente di voi è assiso .
-
E come veramente , Donna , è degno
-
Divien , che allorchè segno
-
Vedeste per sembianza , ch' io v' amava ,
-
E servir disiava ,
-
E 'l mio cor conosceste sì com' era
-
Di voi per vostra conoscenza altera .
-
Poi certa , Donna , vi fe' conoscenza
-
Del mio e vostro core ,
-
Ch' era d' Amore di voi , com' è priso ,
-
40
Fu 'l vostro altero di sì nobile essenza ,
-
Chi mi donò sentore
-
Quasi color di ben di voi commiso ,
-
Dandomi quasi ferma intenzione ,
-
Ch' è vostra oppenione
-
Per sembianza vi dovesse amare
-
Servire e onorare ;
-
Ed io sì fo : ond' ho magna allegrezza ,
-
Poi m' ha degnato a servo vostra altezza .
-
Senz' alcun quasi par sono in gran gioja ,
-
50
Poi ferma aggio voglienza
-
Servir , fior di piacenza , vostr' altura ;
-
Nè giammai non credo alcuna noja ,
-
Pesanza , nè doglienza ,
-
Poi la mia intenza in voi solo dimura ,
-
Considerando , che d' ogni vertude
-
Siete , u' si conchiude
-
Fontana , e di savere pregio , e orranza
-
Senz' alcuna fallanza ,
-
Regnando in voi per se ciascuno bene ,
-
60
A perfezion con voi tuttor conviene .
-
Donna , poi immaginai
-
La piacente di voi nel cor figora ,
-
È stata mia dimora
-
In chiarezza lucente in parte vera ,
-
Che , prima ciò fosse , era
-
In tenebre d' errore in parte scora ,
-
Ove già alcun' ora
-
Di ben non mi sovvenne quasi mai .
-
Ma poi ch' a voi fermai
-
70
Servendo , pien di gioi' son stato intera :
-
Uom tornato di fera ,
-
Da voi sì so' , allumato poi v' amai .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 483-523 (not translated by DGR)
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
Note: Author: Rinaldo d'Aquino
-
Venuto m' è in talento
-
Di gio' mi rinovare ,
-
Ch' io l' avea quasi miso in obrianza .
-
Ben fora fallimento
-
Dello 'n tutto lassare
-
Per perdenza cantare in allegranza ;
-
Poichè son dato nella signoría
-
D' Amor , che solo di piacere è nato ,
-
Piacere lo nodrisce , e dà crescenza .
-
10
Vuol che fallenza
-
Non aggia l' uomo , poich' è suo servente ;
-
Ma sia piacente ,
-
Sì che piaccia alli buoni e serva a grato :
-
A pianger vuol che l' uomo allegro stia .
-
Sia di tal movimento ,
-
Che si faccia laudare
-
Chi 'n fino Amore vuole aver speranza ;
-
Che per gran valimento
-
Si deve conquistare
-
20
Gioja amorosa di bona intendanza ;
-
Poichè tal éste l' amorosa via .
-
Chi vuole pregio ed essere onorato ,
-
La via ritegna , onde Amor incomenza ,
-
Cioè piacenza ,
-
Che per piacenza avviene uomo valente ,
-
Perchè alla gente
-
Deve piacere , ed essere inalzato
-
L' Amore , che si mette in sua balía .
-
In balía e in servimento
-
30
Sono stato , e vo' stare ;
-
A tutta mia vita amare con leanza .
-
Poichè per uno cento
-
M' ha saputo mendare
-
Del mal ch' io aggio avuto e la pesanza .
-
A tal m' ha dato , che non si porria
-
Trovare , quando ben fosse tentato ,
-
Una sì bella con tanta valenza :
-
Onde m' agenza ,
-
Se tuttor l' amo così finamente ;
-
40
Ch' al mio parvente
-
Io non porría d' affanno esser gravato ,
-
Poi di bon cor tal Donna serviría .
-
Serviría a piacimento
-
La più fina ad amare ,
-
Ond' io son ricco di gioja d' amanza :
-
E lo mio allegramento
-
Non si porria cantare ,
-
Percio che la mia Donna ha perdonanza ,
-
E nullo core non lo penseria ,
-
50
Ched' i' pensando fosse sì penato .
-
Adunque mi facete conoscenza .
-
Mia penitenza
-
Aggio compiuta ormai e son guadente ,
-
Sicchè niente
-
Ho rimembranza dello mal passato ,
-
Poichè a Madonna piace , ch' i' 'n gio' sia .
-
Gioja e confortamento
-
Di bon cor déo pilgiare ,
-
Vedendomi in cotanta beninanza ;
-
60
Aver sofferimento ,
-
E non unque orgogliare
-
In ver l' Amore ; con umilianza
-
Piacentemente servire tutta via ;
-
Che nullo buon servente è ubriato ;
-
Gran guiderdone ha molta sofferenza ;
-
Chi per temenza
-
Di troppo dir ne deve esser tacente
-
Talor si pente .
-
A voi mi laudo , Donna , a cui son dato ,
-
70
Umile e servente notte e dia .
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 527-528 (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages (not translated by DGR)
Note: Author: Rinaldo d'Aquino
-
Oramai quando flore ,
-
E mostrano verdura
-
Le prata , e la rivera ;
-
Gli augei fanno sbaldore
-
Dentro della frondura ,
-
Cantando in lor manera ,
-
La primavera , che viene presente
-
Frescamente sì frondita ,
-
Ciascuno invita ad aver gioja intera .
-
10
Confortami d' amare
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L' aulimento de' fiori ,
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E 'l canto degli augelli .
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Quando lo giorno appare
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Sento li dolci amori ,
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E li versi novelli ,
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Che fan sì dolci , e belli , e divisati
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Lor trovati a provagione ;
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A gran tenzone stan per gli arbuscelli .
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Quando l' alloda intendo
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E 'l rusignol vernare ,
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D' amor lo cor m' affina ,
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E maggiormente incendo ,
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Che 'l legno del truffare ,
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Che d' arder non rifina ,
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Vedendo quell' ombria del fresco bosco
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Bene conosco , che accertatamente
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Sarà gaudente l' amor , che m' inchina .
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China , ch' io sono amata ,
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E giammai non amai ;
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Ma 'l tempo m' innamora ,
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E fammi star pensata
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D' aver mercè ormai
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D' un fante , che m' adora .
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E saccio , che costui per me sostiene
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Di gran pene ; l' un core mi dice ,
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Che si disdice , e l' altro m' incora .
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Però io prego Amore ,
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Che mi intenda , e mi svoglia
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Come foglia lo vento ,
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Che non mi faccia fore ,
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Quel ch' è preso , mi toglia ,
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E stia di me contento .
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Quegli , ch' ha intendimento
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Di avere interna gioja ,
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E certo del mio amore
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Senza romore non déa compimento .
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Note: Author: Simbuono Giudice
Editorial Note (page ornament): Poem begins with a cock-up initial.
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Spesso di gioja nasce ed incomenza
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Ciò , ch' adduce dolore
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Al core umano , e parli gio' sentire .
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E frutto nascer di dolce semenza ,
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Ch' è d' amaro sapore ,
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Spess' ore ho veduto addivenire .
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Dicol per me , che 'n folle intendimento
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Credendom' aver gioja ,
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Gaudente incominciai
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Amor di donna piacente ed altera
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Per uno isguardo , ch' ebbi allegramente ,
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Laond' io patisco noja ;
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Da poi ch' io innamorai
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Sempre m' è stata selvaggia e guerrera .
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Ben mi credetti aver gioja compita ,
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Quando lo dolce isguardo
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Vidi ver me piacente e amoroso ;
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Ora mispero da che m' è fallita .
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E di mortale dardo
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Sentomi allo cor colpo periglioso ,
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Che per gli occhi passao similemente ,
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Come per vetro passa
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Senza lo dipartire ,
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Ed oltra luce , dello sole spera .
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Come in ispecchio passa immantinente
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Figura , e non lo cassa .
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Ma credo , allo ver dire ,
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Lo mio core partuto , e morte spera .
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Sperando morte , ancor porrea guarire
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La mia crudel feruta ,
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Sì ch' io non fosse in tutto a morte dato .
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Che riceputo l' ho per folle ardire ,
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Laudando mia veduta ,
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Credendomene aver giojoso stato .
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Penso ch' Amor porría in gio' tornare
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Per una sembïanza ,
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Che dal core mi viene ,
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Perseverando da lei mi venisse ,
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Ch' a Pelléo la posso assomigliare ;
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Feruta di sua leanza
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Non guerréa mai , se altre
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Con ella il loco non si riferisse .
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Dunque m' è uopo di chiamar mercede
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Dello suo fallimento ,
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Ed umiltate in ver di lei usare .
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Ma il suo gran pregio non lo mi concede
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Dire , che tradimento
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Potesse loco in tal donna provare ,
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In cui è senno e tutta conoscenza .
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Però mercè le chiamo ,
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Che fallir non porría
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Mercè , nè senno , nè tutt' altre virtute ;
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E non devrí dar morte , a mia parvenza ,
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Lo viso , ch' io tant' amo ,
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Sguardando ; anzi devría
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Tutt' altre morti guarire e ferute .
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Poichè a speranza di mercè mi rendo ,
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E allo suo signoraggio
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Umilemente core , corpo , e vita ,
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Tutto valore in ella conoscendo ,
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So , che salute avraggio ,
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E del mio male per mercede aita ,
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Che somiglianza tien del buon signore .
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Quand' uomo a chi combatte
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Si rende per suo grato ,
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Ogni fallire e torto gli perdona ;
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Tanto conosco è in ella nobil core ,
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Che del leone abbatte
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Orgoglio sormontato ,
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E nobiltate ha messo in lei corona .
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Note: Author: Saladino da Pavia
- DON»
Messer , lo nostro amore
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In gran gio' fue cominciato ,
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Or lo veggio mancato da tua parte ,
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Lassa ! lo cor mi parte di pesanza .
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Messer , lo nostro amore
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D' un' amorosa voglia fue cominciato .
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D' una mente , e d' un core , e d' un volere
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Lo nostro amore è stato .
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Ond' ho mortal dolore ;
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10
Dalla tua parte veggiolo mancato .
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Che mi se' stranïato ,
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Di me non curi niente ,
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Lassa ! lo mio cor sente pena forte ,
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Che mi conduce a morte di pesanza .
- MESS»
Donna , per mio volere
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Già non fora mancato il nostro amore ;
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Ma fue vostro piacere
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Di darmi comïato a disonore ;
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Non ti conto a sapere
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A servir contra grato uomo a signore ;
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Ch' io ti fui servidore ,
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Senza nulla cagione
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Destimi guiderdone e comïato ;
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Così m' hai meritato di tua amanza .
- DON»
Messer , molte fïate
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Le donne , per provare i loro amanti ,
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Mostransi corucciate ,
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Non di cor , ma di vista e di sembianti .
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Or non vi disdegnate ,
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Che molte donne il fanno a' loro amanti .
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Partirò voi davanti ,
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Da poi che v' è a piacere :
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Tornami a ben volere in cortesia ,
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Ch' i' ho gelosia non aggi altra intendanza ,
- MESS»
Donna , per mia leanza
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Non ti bisogna d' aver gelosia ,
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Ch' io pigli altra intendanza .
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Non fui sì meritato della tia ,
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Saccilo per certanza ,
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Che tutto 'l tempo della vita mia
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Io non vo' signoria
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Di donna sì follemente ,
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Che per neente dà pene e tormente ;
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Per una gioja dà mille tristanza .
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Transcription Gap: pages 540-543 (not translated by DGR)
Note: Author: Ubaldo di Marco
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Poso 'l corpo in un loco mio pigliando
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Io svariando la memoria giva ,
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U' viva nobil figura restando
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E riguardando stava me pensiva .
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Dubbiosamente grand' or' dimorando .
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Forte dottando se gente veniva ,
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E non vedendo me un flor donando ,
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Che odorando poi el molto auliva ;
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E io sentendo su l' odor levai ,
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E riguardai per veder l' albore ,
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Che fe' tal flore , vidil no' già nente .
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E non vedendol misimi al sentore ,
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E per l' odore l' albore trovai ;
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E riposai all' ombra lungiamente .
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Transcription Gap: pages 545-559 (not translated by DGR)